Esoterismo e Simbologia del Numero 13
I Numeri racchiudono il codice segreto per interpretare l’Universo. La valenza simbolica e il significato dei Numeri sono dati dal loro valore qualitativo e dalle interazioni con tutti gli altri elementi strutturanti l’Universo. Tutte le componenti dell’universo sono caratterizzate da una sequenza numerica che stabilisce il rapporto con tutto ciò che la circonda. Le interazioni composte dai Numeri vanno al di là di un mero calcolo quantitativo.
Ad esempio,prendiamo in esame il numero 1 che,da un punto di vista spirituale rappresenta l’unico, cioè l’unicità della divinità, il 2 invece,a differenza di quello che potrebbe sembrare, non proviene dal raddoppiamento dell’uno, ma dalla sua divisione. Il due divide e rompe l’armonia dell’uno, e il ritorno all’unità si ha con il 3, cioè con il percorso inverso.
Fatto che spiega come il 3, il Triangolo, la triade, siano espressioni dell’unità.
Ma questi sono solo alcuni esempi del complesso mondo del significato e della simbologia spirituale,mistica,ed esoterica dei numeri,mondo di cui fa parte il 13,quello che forse è il numero più simbolico e noto,in campo esoterico,senz'altro quello con la più ampia mitologia.
La simbologia esoterica del 13 è estremamente particolare ed affascinante
INIZIAMO PERO' CON LO SPIEGARE BREVEMENTE COS'E' L'ESOTERISMO.
Non è facile parlare di questo argomento.
Partiamo dall’etimologia del termine. J.M.Riviere in Storia delle dottrine esoteriche collega l’origine del termine al verbo greco eisoteo, che significa far entrare, quindi “aprire una porta, offrire agli uomini la possibilità di penetrare nell'interiore attraverso l'esteriore; simbolicamente, è rivelare una verità nascosta, un senso occulto."
Quindi secondo gli studi la parola (ESOTERICO) indica l'insegnamento di una dottrina segreta,un'iniziazione, una spiegazione del mondo rivelata in un contesto scelto, isolato dall'esterno e dalla moltitudine, è spesso tramandata in forma orale", e viene detta anche (CONOSCENZA ESOTERICA,O ARCANA) essa viene riservata ai soli discepoli o agli iniziati.
Si può affermare dunque che, la parola (ESOTERICO) fa riferimento ad un indottrinamento di una conoscenza ,insegnata e trasmessa solamente a determinati discepoli scelti in base ai loro particolari requisiti.Tutto ciò risulta particolarmente diffuso specialmente nelle scuole misteriche dell'antichità
Altre fonti però,individuano la radice del termine nell’aggettivo greco (ESOTERIKOS,O ESOTERO che significa “interno, segreto”,ed è un chiaro richiamo all’interno, all’interiorità, al "cuore" dell’essere umano. È all’interno di ognuno di noi, infatti, che si cela la "camera segreta" laddove è nascosta la Fiamma Divina della Verità.
Perciò il termine esoterismo è stato accostato alla Magia, all’Astrologia, all’Alchimia, alle varie forme di divinazione, alla Kabbalah, ecc., ecc., insomma a tutte quelle discipline che portano alla conoscenza di chi siamo realmente, che conducono l’essere umano a superare le tenebre interiori dell’ignoranza e dell’animalità.
Nelle scuole moderne la conoscenza esoterica può essere tenuta segreta dai suoi possessori ma non in maniera intenzionale, bensì a causa della sua stessa natura, giacché il Mistero è accessibile solo a coloro che possiedono i necessari requisiti interiori.
Qualunque sia l’esatta etimologia, l’esoterismo è da sempre la tendenza ad “un insegnamento estremamente riservato, a cui venivano ammessi soltanto alcuni individui che avevano ricevuto una preparazione specifica. Gli altri, la massa, erano tagliati fuori. Gli stessi concetti, venivano appositamente ammantati di doppi significati, camuffati in più modi, quando addirittura i testi non venivano nascosti completamente alla vista, nei templi o in luoghi inaccessibili."
"L'esoterismo è antico come il mondo; tutte le rivelazioni magiche presso i primitivi venivano compiute nel mistero, lontano dagli altri membri della tribù, all'ombra propizia di un bosco sacro, in un luogo appartato, oppure su una sommità isolata. La conoscenza delle tecniche che donano capacità sovrumane è sempre stata circondata dai misteri. Da lungo tempo esiste la distinzione tra il volgare, la moltitudine, il popolo-ritenuto ignorante, grossolano, goffo, istintivo- e gli eletti, i saggi, gli iniziati, gli adepti. Tale distinzione esisteva tanto in campo culturale come in quello religioso, e spesso l'uno si trovava ad invadere l'altro. Le tecniche di governo erano intimamente connesse con le tecniche magiche; l'ordine sociale era il riflesso fedele dell'ordine cosmico e magico della natura; il microcosmo, con la sua stabilità, assicurava l'ordine del macrocosmo. I segreti di stato, i mezzi magico-politici di dominio, i gesti rituali che asservivano il cielo erano riservati ad una cerchia ristretta, a coloro che erano degni di ricevere, conservare e trasmettere tali rivelazioni, esoteriche nella loro essenza per il fatto che avrebbero potuto dar luogo a conseguenze incalcolabili."
"L'esoterismo nasce dall'assoluta conoscenza di chi ha osato per primo affrontare il peso della sapienza trafugandola agli antichi dei. All'alba della creazione l'uomo tradusse in conoscenze ciò che aveva captato dall'esterno. Durante la ricerca della ragione della propria vita il suo discernimento si svolse verso l'imponderabile, in quanto non poteva esistere soltanto il nulla. Tutto gli apparve improvvisamente, per trasmettersi dalla mente al cuore. Ogni percorso intrapreso portava l'uomo verso ricordi antecedenti: gli archetipi, solo apparentemente immobili, si manifestarono sotto forma di simboli tribali. Gli elementi avevano un'importanza fondamentale e la loro energia veniva impiegata quale legame con il tutto rappresentatati dall'universo. L'essere umano, soggetto alla grande opera divina, fu testimone di una spiritualizzazione progressiva, non diffusa alle masse ma riservata ad una ristretta e prescelta casta iniziatica. Da ciò si deduce che l'esoterismo è scaturito dalla parte più profonda dell'essere umano, restituendogli quel mondo che non poteva ricordare. Così, subito dopo le civilizzazioni preistoriche, si fece spazio alla luce dell'interiorità. Ogni interrogativo trovò un riscontro con l'inizio dei culti sacrali e delle varie manifestazioni misteriche.
I grandi sacerdoti e i sommi capi detenevano il potere della conoscenza occulta, che esercitavano con grande segretezza, non condividendone con i profani che i frammenti indispensabili alla loro evoluzione. Solo chi dimostrava di essere degno di ricevere gli insegnamenti occulti veniva ammesso nella cerchia privilegiata di coloro che un giorno avrebbero guidato le tribù".
"Le forme religiose ebbero sempre un aspetto essoterico e uno esoterico, esistevano l'insegnamento ad uso popolare e quello riservato a pochi. La maestà sacra del materiale religioso, dei riti temibili ed efficaci, esigeva una gerarchia dell'esecuzione, tanto quanto una gerarchia della conoscenza".
Fin da subito l'insegnamento esoterico fu protetto. "Il pericolo di tale insegnamento stava nel modo di affrontare le problematiche dell'etica, della vita e della morte sotto aspetti che differivano dalle dottrine correnti".
Inoltre gli iniziati, coloro che partecipavano a questi insegnamenti alternativi avevano l'obbligo del segreto perché queste conoscenze in mani sbagliate potevano causare danni gravissimi. Basta leggere alcune parole di Ermete Trismegisto. " Richiamandoti a questi principi, ti ricorderai facilmente delle cose che più a lungo ti spiegai e che qui sono riassunte. Ma evita di intrattenervi alla folla; non perché io voglia impedire che ne venga a conoscenza, ma perché non voglio esporti alle sue derisioni. Chi si somiglia si congiunge, e tra persone dissimili non può esistere amicizia. Queste lezioni devono essere udite da pochi, o presto non ve ne saranno più del tutto. Esse posseggono qualcosa di così particolare che spinge i malvagi ancor più verso il il male. Guardati dalla moltitudine, perché questa non comprende la virtù di tali discorsi".
Chiari dunque i riferimenti ad un possibile uso improprio delle conoscenze occulte che perciò dovevano rimanere nascoste ai più. "Queste parole di Ermete riassumono il pensiero delle diverse scuole religiose e iniziatiche; rendono comprensibile la necessita dell'esoterismo dei loro insegnamenti, le difficoltà dell'iniziazione, la severa scelta degli adepti, le rigorose regole di vita imposte ai confratelli. Esisteva l'imperiosa necessità di celare una dottrina inaccessibile, una saggezza che non fosse deformata dalla volgarizzazione".
"A cosa serviva questa conoscenza? E' assolutamente necessario abbandonare la concezione intellettuale e razionalista della verità che caratterizza la nostra epoca moderna. Per quanto è possibile giudicare dagli insegnamenti tramandati fino a oggi, una conoscenza, per gli antichi, era ipso facto una regola di vita. Essi mal distinguevano la conoscenza ideologica e scientifica del mondo dal proprio personale modo d'essere; la rivelazione attraverso l'insegnamento, l'intuizione diretta o sopranormale, le gerarchie e le tecniche spirituali richiedevano una specifica condotta di vita. Le dottrine non venivano classificate, ma sperimentate. Tutto l'esoterismo era vivente, attivo, e partecipava al sacro, al magico. Ciò spiega la ragione per cui ci sono riamaste ben poche testimonianze, dal momento che il segreto giurato veniva osservato rigorosamente, e gli ultimi adepti degli antichi Misteri sono scomparsi con l'insegnamento orale ricevuto che non hanno potuto, o voluto trasmettere".
Lo studioso francese fa anche un confronto tra l'antica conoscenza e certi sedicenti "esperti" moderni di esoterismo.
"Questa materia è piena di rischi, e ce ne rendiamo conto; per questo abbiamo sistematicamente scartato tutte le documentazioni fantasiose, intuitive o ipotetiche. Non abbiamo fatto appello- salvo rarissime eccezioni-a coloro che si definiscono occultisti moderni e che pretendono di essere i successori ufficiali o ufficiosi degli antichi iniziati. E' sufficiente fare un paragone, anche senza "iniziazione", fra i grandiosi resti dei Misteri e gli insegnamenti dei moderni gerofanti; la povertà, l'ignoranza e l'indecorosità letteraria di questi ultimi permettono facilmente di giudicare le loro pretese. Sono singolarmente reticenti quando si tenta lealmente di ricostruire con loro le origini delle tradizioni di cui si ritengono i soli rappresentanti autorizzati".
E' proprio per la necessità di segretezza tipica dell'insegnamento iniziatico che al giorno d'oggi si sa pochissimo del vero esoterismo. O meglio diciamo che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale non conosce praticamente niente di quell'antico insegnamento. Sono stati scritti molti libri. Nei secoli qualcosina è stata fatta trapelare, ma è praticamente nulla dell'essenza dell'esoterismo. Dall'alba dei tempi pochissimi sono stati i veri iniziati, coloro cioè a conoscenza degli antichi segreti.
"Accanto alle religioni e alle forme sociali delle diverse civiltà si può trovare l'esistenza di gruppi di illuminati, di saggi, di religiosi, di filosofi, che hanno scisso la loro vita in due parti, sacrificando a volte l'aspetto mondano per un'altra forma di esistenza. Qualunque sia l'opinione che si può nutrire nei riguardi di questi ricercatori di verità e di pace spirituale, essi meritano tutto il nostro rispetto: si deve ammirare chi sacrifica tutto per un ideale".
Alcuni tra questi saggi svolgono un compito fondamentale: hanno la loro professione e tali sono per il resto del mondo ma dietro a questa copertura custodiscono i segreti dell'antica conoscenza.
Certi magari sono persone molto semplici, che fanno lavori umili, altri ricoprono cariche importanti, alcune religiose, altre politiche.
Possono quindi essere in posizioni diverse per via delle differenti necessità evolutive.
Ma tutti, dal più piccolo al più grande, collaborano alla realizzazione del piano divino.
"Nei secoli l'esoterismo si alterna o si confonde con altre forme di pensiero. Nei momenti di particolare chiusura, in cui viene messa in discussione la credibilità sia delle religioni sia delle scienze, cresce il bisogno di approfondire il lato nascosto delle cose. In realtà l'esoterismo è sempre esistito, conoscendo andamenti diversi-sviluppi o restrizioni- a seconda dei momenti storici. A fasi improntate alla tolleranza (es. il Rinascimento) succedettero epoche di repressione, oscurantismo e fanatismo religioso (la caccia alle streghe).
"L' esoterismo è basato sull'assioma che il mondo sensibile non costituisce che una piccola parte della realtà. Il compito delle dottrine esoteriche è sempre stato quello di ottenere la conoscenza del mondo soprasensibile. Per raggiungere tale scopo non si avvalgono di uno strumento razionale ma dell'intuizione che l'iniziato Dante Alighieri chiama " luce intellettuale piena d'amore". Per compiere l'indagine esoterica è indispensabile conquistare la capacità si utilizzare la facoltà intuitiva, attraverso un lungo tirocinio ed affinamento delle capacità latenti nell'uomo…alla radice di tutte le cose esiste un'energia, ripartita in vari ordini e livelli, la cui natura e sostanza devono essere comprese dall'uomo, in modo che possa impiegarla. Proprio perché opera nel misterioso campo delle energie, la scienza esoterica deve mantenere il segreto, riservando agli iniziati gli insegnamenti basilari-trasmessi in genere oralmente-ed il possesso della chiave dei misteri.
Concludendo quindi diciamo che l'Esoterismo è lo studio di ciò che si nasconde dietro le apparenze. Dietro il mondo fenomenico, esiste infatti una realtà superiore, che sta oltre la mente e i sensi. È il “mondo delle Cause”, delle vere ragioni per le quali ogni cosa è generata.
ORA ANALIZZIAMO NELLO SPECIFICO LA SIMBOLOGIA ESOTERICA DEL NUMERO 13
Secondo gli esoteristi,il numero 13,da sempre è un numero di estrema importanza,tenuto in grande considerazione sia nei circoli "BIANCHI" che in quelli "NERI" O DETTI "OSCURI
Il 13 può avere significati che possono essere interpretati sia in maniera negativa che positiva.Infatti se da un lato esso indica la rottura dell'armonia,della legge d'equilibrio,e della continuità,e viene quindi associato al disordine, alla destabilizzazione,un'interruzione nella ciclicità degli eventi,dall'altro,è simbolo di profondi mutamenti,e trasformazioni.
Il 13 quindi rappresenta, il cambiamento,il rinnovarsi, che può passare anche attraverso la Morte,intesa non come fine assoluta,ma come rinascita.
Si dice chi viva sotto l’influenza del numero 13 avrà la concreta possibilità di riparare o di completare ciò che nelle vite passate è rimasto incompiuto. Ostacolate in precedenti esperienze di vita da situazioni di malattia, ignoranza e/o schiavitù, le persone del Tredici potranno quindi agognare ad una vita migliore.
Questa aspettativa non si limita solamente all’individuo influenzato dal 13, ma coinvolge anche le persone che gli stanno vicine.
Nell’ultima fase del suo percorso evolutivo, il 13 si troverà a dover affrontare diversi ostacoli. Potrà cedere alla debolezza di abbandonare il cammino o di prendere deviazioni per rendere il percorso più semplice. Cercherà di evitare, quindi, proprio ciò che si era prefisso di fare sin dall’inizio. Il 13 karmico simboleggia inoltre il bisogno innato di apprendere la disciplina. Inoltre, il 13 si erge a simbolo del corretto modo di superare qualsiasi tipo di difficoltà.
Mentre per quanto riguarda la divinazione e l' interpretazione dei Tarocchi, Il 13 fa parte dei così detti Arcani Maggiori o Trionfi,ed è associato alla carta della Morte.
Ecco che,ritroviamo dunque,la ben conosciuta immagine dello scheletro armato di falce.
La morte,Arcano Maggiore dei tarocchi numero 13 appunto ,(numero che,come detto in precedenza secondo la maggior parte delle tradizioni antiche è portatore di sventure, ma non mancano culture in cui il numero 13 è di buon auspicio).La Morte quindi, figura inquietante nel suo complesso, ma anche però vista come una figura paradossalmente giusta ed equa, in quanto essa colpisce tutti indistintamente dal ceto sociale e dalla ricchezza.Giusto appunto,nella raffigurazione della carta,ai piedi della Morte sul terreno,è raffigurata infatti una testa coronata mozzata.
Significato nei Tarocchi
La Morte simboleggia una fase di quello che è il ciclo della vita, una fase traumatica, ma che precede una nuova nascita,un nuovo inizio.
Una figura così spaventosa come la Morte quindi,non significa necessariamente in modo scontato che sia una carta portatrice di sventure, infatti il suo significato è principalmente quello di cambiamento, di chiusura di un ciclo e di conseguente rinnovamento.
La Morte significa la fine della situazione corrente, magari in modo traumatico, a cui segue una nuova situazione.
La Morte può riguardare anche la fine di un ciclo negativo.Ovviamente questa carta, associata ad altre carte sfavorevoli, contribuisce a delineare un quadro non positivo.
Carta Rovesciata
Cattivo epilogo di una situazione, sventure.
In conclusione,la Morte è una carta molto creativa, sebbene come tale,essa rappresenta la Morte o la fine di molte cose, implica anche il rinnovo su un altro piano di esistenza, che può essere anche migliore. I cambiamenti generalmente sono imprevisti,dolorosi, comunque è molto importante analizzare la responsabilità del consultante in questa distruzione, e che posto o funzione può avere nel cambiamento e rinnovo.
Significato negativo:
Indica poche possibilità di partecipare a ciò che si rinnova, e la perdita di qualcosa che era buono e vantaggioso
fonti
https://www.mitiemisteri.it/
https://www.riflessioni.it/lettereonline/esoterismo.htm
http://www.cronacheesoteriche.com/esoterismo.jsp
https://www.ilgiardinodegliilluminati.it/significato-dei-numeri/numero-tredici/
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