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Re Artù:La verità oltre la leggenda

il Sabba delle streghe

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Yule: Solstizio d’Inverno


Yule
Yule: Origini della Festa del Solstizio d' Inverno.
Tradizione Rituale, Etimologia, Significato Cosmico-Spirituale e Simbolico Per celebrare il Solstizio d'Inverno

Yule: Il tempo della quiete, il momento durante il quale la terra si riposa per poi riprendere lentamente a rinascere. Un momento dunque di rinnovamento, sia della terra, ma anche dello spirito ,e del corpo.
Un momento di passaggio, di transizione tra le tenebre e la luce, con un’estrema valenza anche per quanto riguarda sia l’aspetto cosmico che religioso del tempo e del ciclo delle stagioni

Per le antiche popolazioni celtiche, (che basavano tutta la loro vita sul ciclo del tempo, e delle stagioni) Yule rappresentava quindi un momento dell'anno particolarmente sentito, le cui celebrazioni iniziavano il 19 Dicembre e raggiungevano il loro culmine la notte del 21 Dicembre, la Notte del Solstizio d'Inverno, la notte più lunga dell'anno, quando l’oscurità trionfa sulla luce prima di trasformarsi essa stessa in luce.
Tali celebrazioni, proseguivano in maniera intensa anche nelle notti e nei giorni seguenti , il Solstizio Invernale, in particolare del 22,e del 23 Dicembre, per poi protrarsi e avere lentamente fine il 6 Gennaio.
Yule è il risveglio della natura. Il tempo di lasciar andar via il passato, e liberarsi di tutti i dubbi, gli incubi, e le paure che fin lì ci hanno attanagliato, per poi dirigersi verso un nuovo cammino, chiedendo alla Madre Terra di aiutarci a diventare persone migliori, e a superare tutte le avversità, sia quelle vecchie, e che tutte quelle che dovessero mai presentarsi da lì in poi. Yule è il ritorno della speranza e della vita. L’opportunità per piantare i semi del cambiamento.
La sua etimologia ,che probabilmente deriva dal norreno “Hiol” cioè Ruota, si collega alla ruota della vita che proprio la notte del solstizio d'Inverno si trova nel suo estremo inferiore, quando cioè le ore di buio prevalgono su quelle della luce, appena prima però che essa ricominci la sua risalita.
E' infatti che, dall'Alba del 21 DICEMBRE, Solstizio d'Inverno, che il Dio Sole inizierà a far notare la sua presenza in cielo sempre di PIÙ, giorno dopo giorno, e la natura, lentamente, si prepara ad accogliere la meravigliosa Primavera.
Di origine germanica ma diffusasi presto anche nelle Terre Celtiche, Yule, in quanto festa del Sole, veniva dunque celebrato dai Celti appunto attraverso il fuoco, la notte del Solstizio D’Inverno, uno dei quattro Sabba Solari, insieme a Oestara (Equinozio di Primavera, Lithà Solstizio d’Estate ,e Mabon Equinozio d’Autunno.

Yule, la festa del fuoco e della luce che si celebrava durante il Solstizio d'Inverno acquisiva quindi un forte significato simbolico, poiché proprio attraverso il fuoco I DRUIDI ritenevano si potesse aiutare il sole nella sua lotta contro le forze dell'oscurità. Tra norreni a cui non sfuggiva il fatto che il Sole nel periodo Solstiziale invernale fosse sempre più basso e fugace,era usanza la notte di Yule , celebrare quel momento accendendo fuochi e cercando la vicinanza dei loro cari, al fine di rendere la Luce più forte, permettendole di contrastare le tenebre.

Nella Saga di Hakon il Buono, contenuta nell'Heimskringla assieme a tutte le altre cronache dei re del Nord, si descrive l'usanza di compiere tre brindisi:

il primo per Odino, in modo da assicurarsi la vittoria in battaglia
il secondo per Njord e Frey, affinché garantissero pace e prosperità al regno

il terzo era infine in onore del re. Talvolta viene descritta anche la tradizione di prendere un sorso dal corno chiamato Bragarfull, onorando i defunti e facendo una solenne promessa da mantenere entro l'anno. Odino era particolarmente connesso a questa notte, in quanto veniva chiamato anche Jólfaðr (Padre di Yule, una specie di Babbo Natale ) o Jólnir.

Secondo la tradizione popolare, era proprio questa la notte in cui Odino scatenava la Caccia Selvaggia, cavalcando attraverso i cieli del nord con il suo esercito di guerrieri caduti.

In questa notte le saghe narrano di draugar (morti viventi), troll e draghi pronti ad approfittare delle tenebre per uscire dai loro tumuli e attaccare i viventi, per questo era necessario stare uniti e festeggiare per scacciare le ancestrali paure che l'oscurità da sempre porta con sé, festeggiare con banchetti, canti, danze, e colossali bevute intorno ad enormi falò volti a trasformare la notte in giorno per poter così portare luce e calore nel cuore del gelido inverno.
Nelle saghe Celtiche si narra che, a Yule durante la notte del Solstizio d’Inverno, il Re Oscuro, o Vecchio Sole Morente, si trasformasse nel Sole Bambino, tramite la rinascita dalla Dea, la Madre Terra. I Celti consideravano il Re Sole Oscuro come un Sole-Ombra, mentre il vero Sole, quello Bambino, era prigioniero di Arawan, re del mondo-di-sotto, che sarebbe rinato dal grembo di Ceridwen, la Dea-Strega dell’Inverno, proprio all’Alba del Solstizio.
Yule, in una leggenda Neo-pagana, rappresenta la morte di Holly King (“Re Agrifoglio”) Simbolo dell’Anno Vecchio e del Sole in Declino, per mano di Oak King (“Re Quercia”)che gli succederà come anno nuovo e Sole in rinascita.
Ma non solo I Celti festeggiavano questo sacro momento, altri popoli celebravano questo passaggio dall’Oscurità alla Luce, ognuno legato al proprio Dio e a delle date ben precise:
Gli antichi Greci ad esempio, rendevano omaggio al Dio Kronos per assisterlo nella battaglia contro Zeus e i titani, i romani, festeggiavano Saturno (che corrisponde a Kronos). Per loro la festa Saturnalia iniziava il 15 Dicembre e finiva il 1 Gennaio.
i sassoni: celebrano Modranect, 24 e 25 Dicembre, la notte della Dea Madre e la Nascita del Sole.
I nostri antenati, celebravano quindi con gioia questo avvenimento, poiché si dava il benvenuto al Dio Sole, colui che, genera la vita e riscalda la terra congelata. Tali celebrazioni consistevano nell’accensione di grandi falò, intorno ai quali ci si riuniva per ballare, e brindare con del Sidro. I bambini venivano accompagnati di casa in casa per portare i doni tipici del periodo, come mele o arance in cui venivano conficcati dei chiodi di garofano, questi frutti poi, venivano posti in tronchi di piante sempre verdi insieme a grano e farina. Venivano scelte arance e mele perché secondo la tradizione esse rappresentavano il Dio Sole, mentre i sempreverdi simbolicamente indicavano l’immortalità, il grano e la farina invece l’abbondanza e la luce.
Le festività natalizie che si svolgono nel cuore dell'inverno sono ricche di stratificazioni di credenze e rituali, antichi come l'alba dell'uomo. Il passaggio del sole nel cielo solstiziale, che segna il giorno più corto dell'anno, era accolto un tempo con grande timore nella paura che il gelo e l'oscurità potessero sconfiggere la luce.
IL DIO SOLE
La maggior parte dei popoli antichi considerava il sole come un dio e credeva che avesse bisogno di aiuto durante il solstizio, il giorno più corto dell’anno.
Immaginavano che il sole lottasse contro le forze del male e dell’oscurità, riuscendo pian piano a sconfiggerle, però non davano la vittoria per scontata.
Nelle terre del Nord venivano celebrati i rituali per assicurare la rinascita del sole, era la Festa di Yule: il fuoco, il fratello del sole, era al centro di tutte le feste invernali, la gente si mascherava con teste di cavallo, corna di cervo, pelli di daino e danzava alla luce del fuoco.

Yule : Simbologia e Tradizioni Rituali
Il Ceppo di Yule

La Tradizione di Yule prevedeva la raccolta del famoso Tronco di Legna, che, di solito veniva effettuata dal capofamiglia, ma in alternativa, lo si poteva anche ricevere in dono, mentre invece era severamente vietato comprarlo. Tale raccolta, secondo l'usanza, solitamente veniva effettuata nove giorni prima del Solstizio d'Inverno, notte in qui poi il ceppo veniva bruciato. Tale cerimonia aveva come scopo quello di onorare la morte del vecchio Sole ,e la rinascita del Nuovo Sole, che si auspicava, avrebbe portato con se fortuna e prosperità per tutto l'anno.

Il ceppo di legna in questione che, tradizionalmente doveva essere di quercia o di frassino, prima di venir messo sul fuoco, veniva, intagliato, sempre dal capo famiglia, dopodiché lo si cospargeva di sidro e farina per poter ardere tutta la notte, dopodiché, una volta spento all'alba del solstizio d'inverno, i suoi resti venivano o conservati, o magari sparsi sulla terra da coltivare in segno di futura fertilità.
Infatti era convinzione che, le ceneri del tronco bruciato nella notte del solstizio d'inverno se sparse, fungessero da protezione dagli eventi negativi (sparse nell’orto si riteneva proteggessero dai parassiti, oppure se sparse sulle travi si pensava proteggessero il tetto dai fulmini).

Inoltre, per tutto il tempo che precedeva il rito solstiziale di Yule, ogni volta che si ospitava qualcuno nella propria casa quest'ultimo era invitato a legare al ceppo un bigliettino, con sopra scritto i propri desideri e i buoni propositi per l'anno nuovo, bigliettini che poi venivano fatti bruciare insieme al ceppo la notte del solstizio, con l'auspicio di vedere poi avverati quei desideri, i resti del tronco poi andavano come prima detto conservati in segno di buon augurio, venivano considerati resti magici ergo si credeva che apportassero benefici un po' a tutto, salute , raccolti.
Esso adornato come buon auspicio di prosperità appunto, serviva a ricordare che nei rami secchi e scuri del bosco, la vita e l’abbondanza riposa, pronta ad esplodere in primavera. L’albero di Natale ha lo stesso significato . La presenza delle candele e delle luci sul ceppo e sull’albero servono ad attrarre e proteggere la Luce che nel Solstizio dovrebbe rinascere.
Quella del ceppo di Natale o ceppo natalizio o ciocco natalizio, è considerata una delle più antiche tradizioni natalizie .
Il tronco di Yule,o piccolo ceppo di Natale, come abbiamo già precisato, deve essere esclusivamente di quercia, o di frassino, ma può andar bene anche di pino o abete.
Fate nel vostro ceppo tre piccoli fori, dove poi andrete ad inserirete tre candele, fatto questo ,cospargete il tronco di birra o sidro, e farina, come la tradizione comanda. Dopo di che, accendete le tre candele. I colori delle candele hanno un loro significato in questo caso, e sarete voi a decidere i vari abbinamenti secondo le vostre esigenze.

Il rosso, il verde e il bianco rappresentano la stagione, quindi la festa di Yule;
Il verde, l’oro e il nero rappresentano il Dio Sole;
Il bianco, il rosso e il nero rappresentano la Dea.
Altri simboli di Yule sono i rami sempreverdi.
Elementi fondamentali delle celebrazioni del solstizio invernale. L'albero sempreverde, che mantiene le sue foglie tutto l'anno, era ritenuto simbolo della persistenza della vita anche attraverso il freddo e l’oscurità.
Chiamato anche L’Albero di Yule, esso per una famiglia rappresentava simbolicamente la fortuna la prosperità, proprio quella fortuna e prosperità che essi si auguravano per il nuovo anno.
Altra tradizione, era fare una ghirlanda di vischio e rami di abete o di agrifoglio per simboleggiare l'antica ruota del tempo che, era centrica nella cultura Celtica,
Anche se cade nel momento più scuro dell'anno, Yule è un momento sacro e di pace. La concentrazione del singolo dovrebbe essere verso la famiglia, gli antenati, la pace e la serenità."
In Irlanda ancora oggi, dopo il periodo di Natale, si spezzano e si gettano fuori casa per simboleggiare la fine dell’oscurità e l’inizio della luce.
Ghirlande di agrifoglio e vischio che poi venivano appese ai portoni, alle quali venivano abbinate candele dorate, cesti di frutta cosparsi di chiodi di garofano (come già detto I chiodi di garofano si conficcavano anche nella frutta stessa, come prevede la tradizione)
Il vischio pianta simbolo della vita, era considerata sacra soprattutto per i Druidi, in quanto discesa dal cielo, figlia del fulmine. Spesso viene unita alla quercia, simbolo dell’eternità, per formare una ruota attraverso cui passare per la rinascita. Oggi il vischio rientra nelle nostre tradizioni natalizie, per cui baciarsi sotto il vischio è un rito propiziatorio. vischio
Erbe di Yule:
Cardo, sempreverdi, incenso, agrifoglio, alloro, vischio, quercia, pino, salvia, cedro giallo.
Gli alimenti di Yule:
Biscotti e torte di cumino imbevuti di sidro, frutta, noci, piatti di maiale, tacchino, zabaione, tea allo zenzero, sidro speziato, Wassail o lana di agnello (birra, zucchero, noce moscata, mele al forno).
Incenso di Yule:
Pino, cedro, cannella.
Colori di Yule:
Rosso, verde, oro, bianco, argento, giallo, arancio.
Pietre di Yule:
Rubini, granati, smeraldi, diamanti.
Attività di Yule:
Bruciare il ceppo natalizio, decorare l’albero di Yule, scambio dei regali, baciarsi sotto il vischio in onore del Dio Sole, preparare un banchetto con varie pietanze da condividere con le persone care
Incantesimi di Yule:
Potete operare per donare pace ,armonia, amore e felicità.
Incenso di yule
2 parti di Franchincenso
2 parti di aghi o resina di pino
1 parte di cedro del Libano
1 parte di bacche di ginepro
Da bruciare per i rituali di yule ( 21 dicembre/1 gennaio) oppure nei mesi invernali per purificare la casa e allinearsi con le forze della natura nelle giornate fredde .
Spesso nell’antichità i popoli pensavano che, in quanto parte del cerchio della vita, ogni loro azione potesse influenzare i cicli del cosmo. Questo il motivo di tanti riti propiziatori che servivano per alimentare la “magia bianca" magia benevola.

Curiosità
Il solstizio di inverno come chiaro, era una festa molto sentita nel mondo celtico, e ci sono dei luoghi dove celebrare la festa e i riti legati ad essa risulta particolarmente suggestivo. Uno di questi è Newgrange, county Meath, dove il giorno di Yule il sole si allinea in un modo particolare da illuminare la camera interna, correndo lungo il corridoio. E pensare che questo miracolo di ingegneria e astronomia ha solo 5.000 anni! Ci sei mai stato? Per visitarlo il 21 dicembre devi visitarlo in un altro periodo dell’anno e partecipare alla lotteria.
Un altro luogo simile è Stonehenge, dove il 21 dicembre si raggruppano druidi moderni e orde di turisti per ammirare l’allineamento del sole con la porta principale del sito nel momento dell’alba.

La rinascita del Dio Sole dal Grembo della Dea Madre.

Celebriamo Yule, e il Solstizio d’Inverno.
Egli giunge a noi nella notte più lunga, quando l’oscurità trionfa e prevale sulla luce, prima di trasformarsi essa stessa in luce. La terra è in attesa, il suo respiro è sospeso, prima della grande rinascita, prima del grande risveglio.
Celebriamo col Fuoco l’arrivo del nuovo Sole, il Sole bambino, il rinnovo di tutta la natura, del nostro spirito, del nostro corpo, il tempo di liberarsi e purificarsi da tutti i dolori e le paure del passato. Giunge il Dio Sole, profeta di un nuovo cammino lungo il quale chiediamo prosperità e fortuna per noi, e i nostri cari.

Solstizio d'Inverno 
 Sol Invictus - Yule - Alban Arthuan

Il Solstizio d' Inverno è da sempre il momento più importante del calendario, oggi come ieri, per ogni cultura che abbia mosso i propri passi su questa Terra.
Ovunque le feste erano legate al passaggio solare durante il solstizio invernale, il quale per tre giorni sembra "fermare" il Sole sul punto più basso dell'orizzonte celeste. Dopo la stasi dei suddetti tre giorni il nostro Astro sembra ricominciare il suo viaggio verso il nord celeste e dunque le giornate si fanno via via impercettibilmente più lunghe.
Per gli antichi era il momento in cui nasceva il dio Sole e ogni popolo aveva la sua versione di questa divinità solare. Gli Dei che si sono ciclicamente alternati a prendere il posto nella culla del solstizio invernale sono innumerevoli e lo stesso Cristo è uno di loro, che infatti nasce nella notte del 24 dicembre, cioè tre giorni dopo l'inizio del solstizio.
A Roma i festeggiamenti (che successivamente vennero fissati al 25 dicembre) erano sfarzosi e dedicati al Sol Invictus, cioè al Sole Invincibile, titolo che ben descriveva l'idea legata al rinnovo solare e alla forza della luce che finalmente sconfiggeva il buio invernale (non a caso la figura di Santa Lucia è così sentita in tutta Europa grazie al suo forte legame con l'arrivo della luce solstiziale). Le feste per il Sol Invictus rientravano nel ciclo dei Saturnalia e segnavano il culmine delle celebrazioni.
I romani si scambiavano i doni sotto lo sguardo della dea Strenia, la quale presidenziava agli scambi; dal nome della dea oggi ci regaliamo... le strenne natalizie.
Tra i Celti e i Germani si festeggiava Yule (o Jol), un momento di grande solennità e di unione delle tribù. I Druidi accendevano dei falò nel centro del villaggio e ognuno portava un po' di quel fuoco sacro con un ceppo di legno, quello che noi chiamiamo Ceppo di Yule, ma che dai cristiani viene chiamato "Ciocco Natalizio", e oggi è di finissimo cioccolato.
Anche ai giorni nostri i festeggiamenti legati al solstizio - per quanto passati a una diversa religione - conservano tutti gli aspetti tipici precristiani. Quello che chiamiamo "Albero di Natale" è un'eredità dei primi indoeuropei, i quali decoravano un albero preso dalla foresta con frutti, amuleti, simboli di abbondanza e di fertilità. Lo stesso Babbo Natale non è altro che un'eredità lasciataci da antiche tradizioni e credenze pre-cristiane , credenze che si rifanno tutte a figure portatrici di doni.

Altri aspetti moderni vedono alcune piante che fungono da catalizzatori natalizi. Ad esempio è consuetudine baciarsi sotto il vischio, ma vi siete mai chiesti perché? Tra i Celti il vischio era una pianta sacra poiché la si riteneva essere un diretto dono degli Dei, e inoltre le si attribuivano proprietà magiche, tra cui stimolare la fertilità.
Poi c'è l'agrifoglio che anticamente rappresentava uno dei due "Re dell'anno", ovvero i due solstizi. Il Re Agrifoglio vinceva sul Re Quercia in occasione del solstizio estivo e reggeva il trono per tutta la metà dell'anno in cui il sole "scende" verso l'orizzonte. Durante il solstizio invernale, invece, era il Re Quercia a vincere e a regnare per i sei mesi in cui il sole "viaggia" verso nord fino al solstizio estivo.
Infine un classico: oro, incenso e mirra. Tutti sappiamo cosa portarono in dono i Magi, ma - sorpresa - l'oro non era affatto il prezioso metallo. A pensarci bene cosa c'entrava un metallo con due resine? E infatti anche l'oro era una resina (una varietà di benzoino), chiamata "oro" per il suo colore giallo luminoso. Ma la tradizione va ben oltre la nascita di Gesù: sin da tempi remoti era consuetudine portare in dono agli Dèi le resine profumate da bruciare nei templi, affinché il soave aroma giungesse ad essi attraverso i cieli.
La rinascita del Dio Sole dal grembo della Dea Madre.

Egli giunge a noi nella notte più lunga, quando l’oscurità trionfa e prevale sulla luce, prima di trasformarsi essa stessa in luce. La terra è in attesa, il suo respiro è sospeso, prima della grande rinascita, prima del grande risveglio.
Celebriamo col Fuoco l’arrivo del nuovo Sole, il Sole bambino, il rinnovo di tutta la natura, del nostro spirito, del nostro corpo, il tempo di liberarsi e purificarsi da tutti i dolori e le paure del passato. Giunge il Dio Sole, profeta di un nuovo cammino lungo il quale chiediamo prosperità e fortuna per noi, e i nostri cari.

Preghiera a Yule

Celebriamo Yule e il Solstizio d’Inverno. La rinascita del Dio Sole dal grembo della Dea Madre.
Egli giunge a noi nella notte più lunga, quando l’oscurità trionfa e prevale sulla luce, prima di trasformarsi essa stessa in luce. La terra è in attesa, il suo respiro è sospeso, prima della grande rinascita, prima del grande risveglio.
Celebriamo col Fuoco l’arrivo del nuovo Sole, il Sole bambino, il rinnovo di tutta la natura, del nostro spirito, del nostro corpo, il tempo di liberarsi e purificarsi da tutti i dolori e le paure del passato. Giunge il Dio Sole, profeta di un nuovo cammino, lungo il quale chiediamo prosperità e fortuna per noi, e i nostri cari.

Regina del Sole, Regina della Luna
Regina dei corni, Regina dei fuochi
Portaci il Figlio della Promessa.
E' la Grande Madre che lo crea
E' il Signore della Vita che è nato di nuovo!
L'oscurità e la tristezza vengono messe da parte
quando il Sole si leva di nuovo!
Sole dorato, delle colline e dei campi,
illumina la Terra, illumina i cieli,
illumina le acque, accendi i fuochi!!
Questo è il compleanno del Sole,
io che son morto, oggi son di nuovo vivo.
Il Sole bambino, il Re nato in inverno!

(canto tradizionale tratto da "La danza a spirale" di Starhawk)


Le 12 Notti di Yule
Il solstizio d’inverno apre le porte ad un tempo carico di magia. Le 12 NOTTI SACRE DI YULE, notti magiche, notti che ci ricollegano ai riti, ai misteri e alle tradizioni che gli antichi hanno osservato e onorato per secoli.
Le Dodici Notti di Yule sono simboli per le Dodici forze dell’anima che vivono in noi. E’ proprio in queste notti, le più buie dell’anno, che siamo più vicini allo Spirito del Sole.
Le 12 Notti di Yule che iniziano il 20 dicembre e terminano il 31, rappresentano dunque un periodo spiritualmente importante. Un momento dedicato all’introspezione più profonda, al fine di ricevere intuizioni che possano guidarci attraverso l’anno nuovo che sta per cominciare.
Le tradizioni legate a questo speciale momento dell’anno sono diverse, oggi le abbiamo dimenticate e sono rimaste sepolte dalla modernità frenetica e dall’atmosfera di sfrenata baldoria che caratterizza le feste di fine anno.
Nell’antichità invece, i momenti di passaggio, tipo il Solstizio d’Inverno erano vissuti in modo diverso rispetto a oggi, erano infatti considerati periodi magici, e in quanto tali, celebrati in maniera intensa e solenne.
Nella mitologia norrena, nonché in quella celtica, le 12 notti di Yule sono le tappe che rispecchiano i dodici mesi a venire. Ogni notte è dedicata a una o più divinità, alle quali si ritualizzano offerte, danze e banchetti, Ognuna di esse fissa e solennizza la chiusura dell’anno, in funzione del nuovo che sta per iniziare, dunque il loro significato è funzionale e propiziatorio.

Prima Notte di Yule: 
Mōdranith, la notte delle Madri, 
Sacra di Frigga, Freya e la Desir
Seconda delle Dodici Notti: Notte della Caccia Selvaggia, Sacra a Odino e Ullr
Terza delle Dodici Notti: Inizio dell' Anno Runico, Sacro a Thor e Freyr
Quarta delle Dodici Notti: Sacra ad Aegir, Niord e Freya
Quinta delle Dodici Notti: Notte Sacra della Comunità
Sesta delle Dodici Notti: Notte di Eir e della Guarigione
Settima delle Dodici Notti: Sacra a Thor
Ottava delle Dodici Notti: Sacra a Skadhi e Ullr
Nona delle Dodici Notti: Sacra a Odino
Decima delle Dodici Notti: Sacra a Sunna e ai nostri antenati
Undicesima delle Dodici Notti: Sacra alle Dee e alle Valchirie
Dodicesima Notte di Yule: Notte del Giuramento - Snowmoon (æfter-Giuli, Thorri) - Capodanno. Notte sacra a tutti i Dei e le Dee, nonché all'Asir e al Disir

Un’altra delle attività maggiormente svolta in questo periodo dell’anno era la filatura, a voler simboleggiare l’atto di prendere in mano i fili della propria vita, rivolgerli e filarne di nuovi.



Prima notte di Yule - Mōdraniht 
La notte delle Madri, Sacra a Frigga, Fraya e la Desir

"Per nostra madre Nerthus, sulla quale viviamo e per nostra madre Frigga, che mantiene la nostra famiglia unita e al sicuro, per nostra madre Freyja, grande Dis e Valiant Van.
Per i nostri antenati, grandi madri e grandi tutto. La linea della donna torna indietro fino a Elmbla e si trasmette fino a  Leifthansa. Forza e coraggio donano loro e possa sempre essere così.
Per le nostre Desir, vi salutiamo tutte, posseditrici orgogliose della fortuna della famiglia. Benediciamo il prossimo anno!

Seconda Notte di Yule:
Notte della Caccia Selvaggia, Sacra a Odino e Ullr
In inverno tutto ci appare buio, freddo e privo di vita. Ma non è affatto così, anzi qui vale proprio il detto ”l’apparenza inganna”: sotto terra, nel suo tepore raccolto, Madre Natura custodisce e protegge i suoi semi e gli animali in letargo, che riposano nel silenzio dell’attesa. Mentre l’energia della Terra è come sospesa in un grande sonno apparente, i giorni e le notti che vanno dal 20 dicembre al 31 gennaio, chiamate le Dodici Notti Sante o le Dodici Notti Sacre Yule, rappresentano un periodo temporale molto potente per la nostra crescita. Le dodici notti sono un momento speciale d’intima introspezione consapevole. Introspezione che nasce dallo spazio del cuore per portarci in dono forza e chiarezza.

"Odino, All-Father, Signore della Caccia Selvaggia.
Porta noi sapienza e benessere in questo buio momento della stagione.
Fjolnir, Saggio Gangleri, Wanderer Grimnir, Masked 
Jölfuðr, Padre di Yule Jólnir, Oski, Dio dei Desideri
Rúnatýr, Dio delle Rune Síðgrani, Barba lunga Sigðir, Portatore di Vittoria
Signore degli Dei, Scelta degli uccisi, Portatore di Gungir,
Ti onoriamo per il respiro della vita.
Ti ringraziamo per il  dono delle rune.
Lodiamo Odino!
Ave Odino! Ave Odino! "
In questo giorno ricordiamo a noi stessi l'importanza del focolare domestico come i nostri antenati ci ricordano di evitare la Caccia Selvaggia. Conosciuta come Caccia di Odino, il Wild Ride, Odino, o Ullr a sa sconda del periodo dell'anno, sono a seguito degli spiriti dei morti, che vagano nei cieli, accompagnati da venti furiosi, lampi e tuoni. Quindi le anime perse (e tutti gli altri) che sono sul percorso della Caccia vengono radunate.
Ma oltre all'importanza del focolare domestico è giusto ricordare anche a noi stessi la virtù della Perseveranza. La nostra religione ci insegna che il mondo è un luogo imperfetto, e niente viene facile. Dobbiamo continuare a cercare ciò che desideriamo. In questo mondo imperfetto non ci sono pasti gratis o realizzazioni facili.

Terza  Notte di Yule
 Inizio dell' Anno Runico, Sacro a Thor e Freyr

Si tramanda che questi giorni siano come dei giorni specchio, in cui i dodici mesi passati si riflettono nei dodici giorni presenti e portandoci una visione dei prossimi dodici mesi. Quindi abbiamo un paradosso temporale, e come le tradizioni Druidiche, e Norrene ci insegnano, è proprio nei momenti di confine, sulle soglie e nei paradossi che nasce la magia e l’opportunità per vedere e agire.
Queste Notti rappresentano un momento speciale per meditare su queste energie archetipiche delle stelle e delle virtù, ma anche un momento per lavorare con la Divinazione (per chi la conosce e la pratica). Ogni notte è come una porta per riflettere, lavorare, per porci in relazione con il cosmo, per domandarci e rispondere a tutte le intuizioni, visioni, messaggi che possiamo ricevere dal Nostro io superiore, dagli Dei, dallo Spirito. Così facendo ogni notte noi piantiamo un seme di consapevolezza dentro noi stessi. Ecco le corrispondenze delle Notti Sacre:

  Inizio dell' Anno Runico Sacro a Thorr e Freyr
"Amico Thor, dammi la forza, e il coraggio.
Sii con me sul percorso oggi.
Fratello Freyr, concedimi buon discorso.
Aiutami a fare buone scelte.
Hail "

Onoriamo l'inizio del ritorno Sunna e la rottura dell'incantesimo dell' inverno. Questo è un momento per onorare Thor e Freyr, festeggiare Blot, Sumbel e Yule. Si accende il Ceppo di Yule e si saltano le fiamme per ottenere fortuna e  purificazione. E' un tempo per riaccendere le amicizie, fare giuramenti e definire degli obiettivi annuali.

In questo giorno dobbiamo anche ricordare a noi stessi l' importanza della virtù del coraggio. Praticamente in ogni dichiarazione di valori Nordici, oggi portati in voga dall'Asatru, il coraggio è della massima importanza. Nessuno di noi farà probabilmente, ci auguriamo, parte di una vera battaglia, ma credo che potrebbe essere più facile manifestare il coraggio in una situazione del genere piuttosto che farlo in molti piccoli modi, giorno per giorno.

Quarta Notte di Yule
 Sacra a Aegir, Niord e Freya

In questi giorni prendiamoci del tempo per stare con noi stessi e cerchiamo di essere ricettivi nei confronti di tutto ciò che ci riguarda: ritagliamoci un momento di raccoglimento in cui annotare, giorno per giorno e per tredici giorni, i sogni fatti durante la notte, gli avvenimenti importanti o rilevanti per noi accaduti durante il giorno, segniamo le nostre ispirazioni, le immagini che ci colpiscono anche solo per un momento, gli avvenimenti mondiali, il tempo atmosferico… Diamo libero sfogo all’immaginazione e cerchiamo di pensare al modo in cui le qualità, gli avvenimenti, le azioni di questi tredici giorni potrebbero manifestarsi in futuro, assegniamo a ogni giorno un colore, ricordandoci che quel colore corrisponderà a un mese preciso dell’anno futuro. Conserviamo le nostre pagine di diario e ricordiamoci che a esse corrisponderà l’andamento del nuovo anno, quindi confrontiamole con quello che accadrà di mese in mese.

In Sacrificio per questa festa tutti gli uomini portavano con loro Birra e  bestiame, tra cui cavalli, che venivano poi macellati e tutto il sangue che ne scaturiva veniva raccolto in vasi chiamati "hlaut".
Dopo di che' con il sangue degli animali venivano poi bagnati dei bastoni, o fruste che ,agitati, lo spargevano dentro tutto tutto il tempio, sulle pareti interne ed esterne, in segno di benedizione,
Anche le persone ricevevano la stessa benedizione, e la carne macellata veniva cotta e poi distribuita tra i partecipanti della cerimonia
Il fuoco era al centro del pavimento del tempio, e su di esso venivano appese delle caldaie  con dentro carne, e delle  coppe piene di cibo, e bevande che venivano consegnate a tutti; colui che indiceva la festa,  era un capo, egli benediva i calici, e tutta la carne per sacrificio. Il primo calice veniva offerto a Odino, svuotato per la vittoria; si procedeva poi con il calice per Njord e i calici di Freyja per la pace e una buona stagione. Gli ospiti svuotavano una coppa alla memoria degli amici defunti, tale coppa era chiamata  il calice del ricordo

Saga Hakon del buono, Heimskringla
Oggi ricordiamo  l'importanza della festa, la Parentela e l' Ospitalità. Cosi come gli Dei e le Dee, mangiavano e bevevano in compagnia, Oggi anche per noi è importante la condivisione con gli altri. E' il momento per rafforzare i legami di parentela e le amicizia.
In questo giorno ci ricordiamo della virtù della Comunità. Cooperate con i parenti e gli amici, fate la vostra parte, e ricordate le vostre responsabilità verso gli altri.



Quinta notte di Yule
Sacra alla comunità

L’energia del solstizio d’inverno continua anche dopo il 21 Dicembre, anche se con intensità decrescente, e possiamo utilizzare questi dodici giorni per recuperare il contatto con la luce e rinnovarci spiritualmente; ma è anche importante prestare attenzione a ciò che facciamo in questi dodici giorni, perché staremo piantando i semi dei prossimi dodici mesi.

"Tutte le porte prima di varcarle vanno spiate, vanno scrutate, affinchè l'ospite invitato possa entrare in tutta sicurezza.

E una volta entrato nella nostra casa va fatto sedere accanto al focolare, fatto riscaldare ,sfamato se affamato e vestito se mal conciato.
Gli si offre dell'acqua per dissetarlo, e dei tovaglioli in segno di cortesia

Oggi bisogna ricordarsi di essere un buon ospite così come un buon padrone di casa.
In questo giorno ci ricordiamo della virtù dell'Ospitalità. L'ospitalità è semplicemente uno dei più forti valori fondamentali al centro di quasi tutte le antiche civiltà umane. In una religione comunitaria come la nostra, è la virtù che sostiene il nostro tessuto sociale. Nei tempi antichi era essenziale che quando un viaggiatore andava per il mondo avrebbe dovuto sempre trovare una sorta di rifugio e accoglienza per la notte. Nei tempi moderni è altrettanto essenziale che un viaggiatore trovi amicizia e sicurezza.

Sesta Notte di Yule
Sacra di Eir e alla  Guarigione

Abbiamo visto dunque quanto sia magico il tempo di Yule, il momento di transizione che ha inizio durante il solstizio d'inverno, la notte più lunga dell'anno, a cui segue la prima alba, che segna il risveglio del Dio Sole, e della natura, che lentamente si prepara ad accogliere la Primavera.
Yule, un Sabba molto potente, un periodo sacro, di pace e attesa.
Una celebrazione Solare, di Luce, che quindi viene celebrata accendendo fuochi, e candele.

"Ave Eir! Hail Ancella di Frigga! Buona Dea della Veloce Guarigione!
"Ave agli Dèi!e le Dee e a tutta la terra generosa! Dacci saggezza e un buon discorso, e le mani colme di Guarigione, per tutta la vita. 

In questo giorno è tempo di tenere a mente la vostra salute e la salute dei vostri cari. Prendersi cura di noi stessi e chi ci è vicino durante tutto l'anno è importante, non solo di chi è un vita, ma anche per i nostri antenati. Tenere a mente idee per mangiare bene, con moderazione e di auto conservazione.

In questo giorno ci ricordiamo della virtù della Disciplina. L'esercizio della volontà personale che sostiene l'onore e le altre virtù e traducendo l'impulso in azione. Si deve essere disposti a controllare quelle proprie azioni. Senza auto-disciplina, abbiamo la confusione che troppo spesso vediamo nella nostra cultura.

Settima Notte di Yule
 Sacra a Thor

Le energie di questo sabba sono rivolte verso la famiglia, gli antenati, la collettività e la pace. Un tempo, in cui la speranza, e la fede, sono importanti, poiché si rinnova il cammino, e la vita.
Tutto riprende a scorrere.

Sii con me sul percorso oggi.
Concedimi coraggio e lungimiranza.
Aiutami a fare scelte difficili.
Benedicimi Thor "

In questo giorno ricordiamo l'importanza della nostra comunità e il modo in cui facciamo parte di essa. Ricordiamo il viaggio di Thor in Midgard. Ricordiamo anche Sif in questo periodo dell'anno. Sif è stata di grande importanza per i nostri antenati, vista come una dea dei campi e dei cereali. Thor e Sif sono importanti anche in questo periodo dell'anno, perché (soprattutto Thor) è stato visto come i protettore dei bambini.

In questo giorno ci ricordiamo della virtù della Fedeltà. Una parola che viene troppo spesso limitata in termini di fedeltà coniugale. Secondo il dizionario significa semplicemente essere fedeli a qualcuno o qualcosa. Nel matrimonio questo significa essere fedeli a quei voti fatti al compagno/a, e questo è stato strettamente definito come una limitazione a quelle esperienza sessuali al di fuori di quelle con proprio coniuge. Ciò e valido, ma non è solo limitato alla coppia poiché ci sono molti modi per essere fedele o infedele a qualcuno.


Ottava Notte di Yule 
Sacra a Skadhi e Ullr

Un nuovo sole nascente, con una fievole fiamma, ma che nei mesi a seguire, man mano inizierà a divampare nel cielo sempre di più, raggiungendo la sua massima potenza, con l'arrivo della primavera, stagione in cui, toccherà il suo picco più alto.

"Dea della Caccia, della neve, Dea del freddo, Dea della vendetta di Loki, Dea feroce Dea Saggia sposa, abitante delle rocce.
Tu che ci hai aiutato nella massima sicurezza per le nostre famiglie in questo freddo, Ti onoriamo in questo periodo più buio e più sacro dell'anno.
Dio della caccia e dello scudo. Dio dei Giuramenti, ascolta le fiamme,
Tu che ci hai aiutato nella massima sicurezza per le nostre famiglie in questo freddo, Ti onoriamo in questo periodo più buio e più sacro dell'anno .
Ave Skadhi! Hail Ullr! Hail Dei! "

Tenete a mente l'importanza dei cacciatori nella nostra vita. In questo giorno cercate di ricordare Skadhi e Ullr come divinità della caccia. I nostri antenati ancora cacciavano in questo periodo dell'anno per procurarsi  carni e nutrimento, anche se la caccia al nord in questo periodo dell'anno era difficile e pericolosa, ma una volta portato a casa il bottino diventava un momento di festa e condivisione.

In questo giorno ci ricordiamo della virtù della Verità. La verità e comprende una grande varietà di credenze morali e filosofiche.

Nona Notte di Yule
 Sacra ad Odino

Durante questo magico periodo si può approfittare per compiere una propria ricerca interiore, dando ascolto alla propria anima, il Fanciullo divino che la nostra tradizione chiama il Mabon, il piccolo Bambino della Luce che torna a splendere nell’oscurità della notte del Solstizio.
Il lavoro in realtà è quanto mai semplice: ogni notte dopo un momento di contemplazione, meditazione, riflessione (tutto fatto secondo le proprie credenze, formazione e tempo a disposizione) restare in uno stato ricettivo e annotare sogni, immagini, ispirazioni, nuove idee, avvenimenti o incontri importanti, fatti accaduti durante il giorno ecc… in altre parole, così facendo, ci apriamo alle risonanze, alle sincronicità. Si può lavorare con la Divinazione per avere indicazioni su ogni mese dell’anno, si possono utilizzare strumenti come tarocchi, rune, oppure possiamo semplicemente affidarci al mondo dei sogni e ai segni dello Spirito.

"All-Father, leader della caccia selvaggia, tu che detieni la saggezza  la saggezza delle rune, e che ci doni la loro potenza

Tu sai come incidere
Tu sai come interpretare
Tu sai come dipingere
Tu sai come provare
Tu sai come invocare
Tu sai come sacrificare
Tu sai come mandare
Tu sai come immolare
Ave Odino! Hail the Aesir! Hail the Vanir! "

In questo giorno ci ricordiamo della virtù dell'Onore. L'onore è la base per l'intera logica morale. Ciò si evince anche dalle saghe. Ricordiamo due tipi di popolazioni dai tempi antichi: quelli il cui onore era così pulito che brillava ed erano d'esempio per tutti. e quelli che di onore vi erano privi, e di cui nomi son stati maledetti, e ancora oggi mille anni dopo, vivono nell'onta del disonore.


Decima Notte di Yule 
Sacra a Sunna e ai Nostri Antenati

Purificare consapevolmente il corpo astrale (anima). Le antipatie e le simpatie si trasformano in amore, amore completo, sempre attraverso l’amore. L’Amore zittisce le passioni e i desideri. La forza ci illumina e ci fortifica nelle nostre battaglie. Il lavoro personale deve essere messo al servizio di tutti per il bene di tutti.

"Hail al giorno,
benedici, i figli della giornata.
Hail alla notte,
benedici, le figlie della notte.
Guarda a noi con occhi buoni,
e concedici il coraggio.

Hail agli dei.
Hail alle dee.
Hail alla terra verde
che dà a tutti noi.
Mostraci un buon discorso e la saggezza,
Donaci mani di guarigione e gioia,
in questa vita.
Hail. "

- Edda Poetica- Lay di Sigdrifa
Da oggi Sunna diventa più forte, e lo diventerà sempre di più nei giorni a seguire fino al Solstizio d'Estate.
 Oggi inizia il cerchio dell'anno successivo. Cerchiamo di essere contenti del ritorno di Sunna e con il suo calore, la crescita e la luce. Molte persone, con gli amici e la famiglia, rimangono svegli la notte in modo che possano dire addio alla vecchia Sunna e alla Luna e salutare al nuovo giorno e il nuovo anno e assicurarsi che gli Dei sono ancora con noi per un altro anno attraverso le benedizioni.

In questo giorno ci ricordiamo l'idea di Giustizia. Equità e correttezza essere il vostro segno distintivo. Tratta gli altri in accordo con ciò che meritano, e date a ciascuno la possibilità di mostrare il suo lato migliore.

Undicesima Notte di Yule
 Sacra alle  Dee e alle Valkrie.

Le dodici notti sono importanti per la vita e il destino di tutto l’anno. Esse hanno il potere di piantare un seme di buona volontà dentro di noi.

"Hail al giorno,
benedici, i figli della giornata.
Hail alla notte,
benedici, le figlie della notte.
Guarda a noi con occhi buoni,
e concedici il coraggio.

Hail agli dei.
Hail alle dee.
Hail alla terra verde
che dà a tutti noi.
Mostraci un buon discorso e la saggezza,
Donaci mani di guarigione e gioia,
in questa vita.
Hail. "

- Edda Poetica- Lay di Sigdrifa-

In questo giorno ci ricordiamo della virtù dell'Autosufficienza. Ciò ci porta direttamente alla virtù della fiducia in sé, che è importante sia in termini pratici che tradizionali. Tornando al concetto generale di questo articolo, si tratta di una forma di morale che è in gran parte è auto-imposto, e quindi richiede fiducia in se stessi. Facciamo affidamento su noi stessi per amministrare la nostra moralità.



Dodicesima Notte di Yule. 
Snowmoon (æfter-Giuli, Thorri)
Capodanno.Sacro a tutti i Dei e le Dee, nonché l'Asir e Dsir.

Con lo Snowmoon  ((æfter-Giuli, Thorri) terminano le tradizionali dodici Notti di Yule. Quella del 31, cioè l'ultima notte Tradizionalmente, è la notte della più grande festa, Durante la quale di solito si consumava una gran quantità di cdi carne di maiale; i maiali erano una fonte di carne d'inverno comune e sono stati sacrificati in molti rituali fin dall'antichità. Le Mele d'oro poi sono un altro simbolo di questa festa e rappresentano la gioventù e la vitalità del nuovo anno. Una veglia si svolge dal tramonto fino all'alba in modo che tutti i parenti possono riconoscere il passaggio della Caccia Selvaggia e onorare il sole sorgente del nuovo anno. La veglia è una festa che include un sumbel di  racconti, canzone, giuramenti e promesse sono in uso in questa notte, di solito fatte sul cinghiale di Frey o sul martello di Thor, sono particolarmente sacri. Le parole durante il sumbel hanno un grande peso e potenza. E 'un momento di benedizioni, per fare un bilancio e porre un obbiettivo per il futuro.

In questo giorno ci ricordiamo l'idea della Sapienza. Imparare dalle vostre esperienze. Crescere nella comprensione del mondo e del cuore umano.






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Eticamente.it

Irelandream nella persona di Cristina

ARTICOLO DI Articolo di Sabrina Parisi
REGHIERA A YULE -© - by–arkom freeflight- L' Antro Celtico
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Brano tratto da “L’Ontano Magico”
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