Oestara - Ostara, Equinozio di Primavera
Ostara è uno degli otto sabba pagani.
L’Equinozio di Primavera è il primo dei due momenti dell’anno solare in cui luce e tenebra si trovano perfettamente alla pari. Contrariamente a quanto accade nell’Equinozio d’autunno però, in questo caso la Luce tornerà a splendere sulla Terra che ne sarà scaldata e risvegliata. In tutto il mondo, l’Equinozio è salutato da feste e riti legati a leggende sulla morte e rinascita, ogni religione ha la sua Festa di Primavera sebbene ogni fede religiosa dia ad essa un nome differente. Nel Neopaganesimo, la primavera è Ostara, festa della rinascita e il rinnovamento sia dal punto di vista fisico, ma soprattutto spirituale. Vi proponiamo di seguito qualche idea per la sua celebrazione.
I popoli anglo-sassoni chiamavano il mese lunare corrispondente “Eostre-monath”, e in questo periodo celebravano feste in onore della Dea Eostre associata a vari aspetti connessi col rinnovarsi della vita quali la primavera, la fertilità e la lepre. I popoli dell'Europa settentrionale, celti compresi, pregavano perché il Sole riuscisse a superare questo momento di parità con le tenebre notturne, poiché erano preoccupati che esso ricominciasse a scendere, così che sarebbe stata la fine. Per i popoli che si affacciano sul Mediterraneo questa è la festa della primavera. Nelle tradizioni druidiche odierne questa festa è detta “Alban Eiler”, tradotto “Luce della Terra”, è chiamata così perché il Sole si trova sopra l’equatore celeste e quindi da questo momento il giorno domina la notte in durata.
E’ la celebrazione dell’
Equinozio di Primavera, la giornata in cui Luce e Buio sono in equilibrio, La
vita si rinnova , l’inverno è definitivamente passato, e tutto ciò che è
vecchio lascia spazio al nuovo .La natura si risveglia e con lei la nostra
Spiritualità. In questa giornata molte delle decorazioni e dei rituali
implicano l’utilizzo di uova.
Ostara, è infatti il nome
germanico della Dea odinista Eostre simboleggiata dall’uovo, patrona della
fertilità. che contiene in sé il principio della vita e il bipolarismo
maschile-femminile del divino. La Dea celebrata nella veste di fanciulla è
quasi pronta all’unione con il Dio che verrà celebrata a Beltane. La divinità
si diffuse, con relativo culto e usanze festive, a tutta l'Europa. In Grecia
prese il nome di Estia, e in seguito in tutto l'impero romano venne venerata
con il nome di Vesta, e al suo culto fu dedicato l'ordine sacerdotale delle
vergini Vestali. Nell'antichità, per l'occasione, le Vestali celebravano un
particolare rito che involveva l'accensione di un cero simboleggiante la fiamma
eterna dell'esistenza.
Il cero, all'interno dei templi
dedicati alla dea, veniva spento solo all'alba del giorno seguente.
Ad Eastre è legata strettamente
Venere. Sacra a questa Dea è la lepre, un mito racconta di come Lei avesse
trasformato un uccello in lepre (o coniglio) e che in questa forma avesse
deposto un uovo simbolo della nuova vita, ma la Lepre è associata in moltissime
culture alla fertilità, in Grecia era considerata sacra alla Dea Afrodite e a
suo figlio Eros ed era l’animale più adatto da sacrificare in onore della Dea
perché talmente fertile da avvicinarsi ad Ella. Per i popoli nordici era
associata alla Dea della caccia e della Luna, così avveniva in estremo oriente,
in Cina, dove oltre ad essere considerata un animale sacro ed associato alla
Dea della Luna era un animale totem Yin che proveniva dal nord, in suo onore
venivano regalati, in questo periodo, degli amuleti di giada come porta
fortuna. In alcune regioni delle Isole Britanniche fino a poco tempo fa era un
sacrilegio mangiare le lepri, in antichità lo era anche per i Celti, che però
sospendevano proprio in questo periodo il divieto per poter partecipare alla
fertilità, cibandosi dell’animale che n’era il simbolo. In molte tradizioni
europee, cinesi, africane e indiane la lepre è disegnata sulla Luna, ed anche
per questo era associata a tutte le Dee lunari. Una leggenda Buddista narra che
una lepre si buttò nel fuoco per sfamare il Buddha affamato, questi per ricompensarla
impresse la sua immagine sulla Luna. Ma la Lepre è associata a numerosissime
divinità, da Freya che era seguita da un corteo di lepri ad Osiride come
simbolo della sua rinascita e ancora a Thot e, Mercurio in quanto messaggeri,
Venere, Ostara come divinità fertili. La Lepre è rimasta nella simbologia della
pasqua (prima domenica dopo la prima Luna Piena successiva all’equinozio di
primavera), così com’è rimasto l’uovo principio di vita. L’uovo in moltissime
mitologie è il principio da cui tutto ha vita, nella mitologia greca antica fu
Eurinone Dea d’ogni cosa, in altre parole il Caos primordiale, a plasmare il
Vento del Nord nel serpente Ofione, per accoppiarsi con lui Eurinone si
trasformo in colomba e successivamente depose un uovo, l’Uovo Universale, da
cui ebbe origine la vita. Anche la colomba ha un grosso ritorno nella Pasqua
cristiana. La celebrazione dell’equinozio di primavera è la celebrazione della
vita odierna e futura. In passato le prime uova di primavera venivano cotte e
poi dipinte, poi venivano donate come simbolo di fertilità e buona speranza, si
accendevano grandi falò in cui veniva messa la bambola di frumento o grano
fatta durante l’ultimo raccolto, del precedente anno, e le ceneri venivano
utilizzate per fertilizzare i campi che andavano seminati. Gli Dei sono ancora
giovani, ma le loro forze crescono sempre di più, il loro potere aumenta giorno
dopo giorno, fornendo alla Natura grand’energia.
Ad Ostara, il Dio diviene
guerriero, il campione della Dea e come alcuni eroi ( Ercole o Artù ), ha 12
fatiche da attraversare, ognuna legata ad un segno dello zodiaco. Danzando
attorno al cerchio, egli si mostra nella persona dell'eroe locale o di un
ragazzo scelto per averne la parte. E' armato con la Lancia del Sole e con le
Freccie della Passione e quando interpreta la sua parte, con il permesso della
Dea, lancia le sue frecce nel sole e inizia il suo viaggio.
Il Dio si trova nella sua forma
di Pan. In primavera è il re dei boschi e il pastore di capre. E' il simbolo
della giovinezza, dell'istinto della natura. In questa fase, è in sintonia con
gli animali. L'immagine di Pan, con le corna, il corpo umano e le gambe da
capra lo rappresentano alla perfezione. E' libero, senza responsabilità,
l'adolescente che cresce attraverso le foreste.
L'uovo sembra che sia sempre
stato usato come simbolo della fertilità. Erano disegnati con colori brillanti
e con vari tipi di strisce e cerchi che rappresentavano i cicli della vita,
morte e rinascita. Il tuorlo dorato rappresenta il Dio Sole, il suo albume è
visto come la Dea Bianca e il tutto è un simbolo della rinascita. I conigli
simbolizzano la fertilità, soprattutto perchè gli antichi utilizzavano per
rappresentare la Dea, l'immagine di un coniglio nella Luna Piena.
Oestara - Ostara, Equinozio di Primavera
Il Suo potere è aprire le porte della rinascita, la sua promessa non può mai venire meno.
Lei risveglia tutti i semi dormienti, l'arcobaleno è il suo simbolo, adesso il potere dell'inverno ha ceduto il passo. Con la forza dell'amore, tutte le catene sono state spezzate, tutto ciò che è stato perduto viene ritrovato in una nuova forma, in un nuovo modo.
E' la magia del nuovo inizio, nel meraviglioso equilibrio di luce e buio dell'Equinozio di Primavera (da equum nocti, uguale alla notte). Siamo al Mattino del Mondo, nella luce crescente e chiara che rende i giorni del buio un ricordo che inizia ad annebbiarsi. Nell'equilibrio, nell'armonia di luce e buio, luna e sole, maschile e femminile, ci viene incontro un mondo nuovo, ricco di promesse, di fertilità, di apertura, di possibilità e colori. La Primavera, stagione di espansione, di creatività e di danza gioiosa. La natura ci viene incontro nella grazia e nella vitalità della sua fanciullezza e tradizionalmente le feste legate all'equinozio celebravano dee fanciulle come Persefone-Kore, dea greca dal duplice volto di fanciulla e regina degli inferi:
Kore dall'Acropoli
Io sono Kore:
La giovinezza,
l’innocenza,
la leggerezza.
Sono la Dea del Fiore,
una stagione nella natura e nella vita di ogni donna.
Io ho conosciuto l’oscurità dell’Ade, ho assaggiato i chicchi della melagrana
ritrovando così il mio nome: Persefone, la Terribile,
Silenziosa Signora del Regno dei Morti.
Solo dopo aver varcato la soglia del buio,
traversato il mondo delle ombre,
posso risalire alla luce
tenendo fra le mani la sacra melagrana,
simbolo dell’eterno ritorno.
E accanto alla Dea Fanciulla, si festeggiava il Dio fanciullo,
come Pan:
Musa cantami il caro figlio di Ermes, bicorne,
dai piedi di capra, amante del frastuono, che vaga
per le valli boscose in compagnia con le Ninfe danzatrici:
esse amano percorrere le cime delle rupi scoscese,
invocando Pan, il dio dei pascoli, dai capelli lucenti,
irsuto, che frequenta tutte le alture nevose
e le cime dei monti e i sentieri pietrosi.
Al tramonto,
tornando da caccia,
intona sulla zampogna una dolce
melodia: non lo vince nel canto
l'uccello che a primavera effonde un lamento
con voce di miele tra i fiori e le foglie.
Allora si uniscono al suo canto le Ninfe montane
dalla limpida voce,
danzando con passi rapidi presso la fonte
profonda,
e l'eco risuona dalla vetta del monte.
Il dio ora danza in tondo,
ora entra nel mezzo,
con rapidi passi - porta sul dorso una fulva pelle
di lince - e si esalta nel cuore a quel canto ritmato,
sul tenero prato dove il croco e il giacinto
odoroso si mescolano all'erba, fiorendo in gran copia.
E' dunque Ostara, l'Equinozio di Primavera, è anche il momento dell'incontro della Dea e del Dio fanciulli e della loro danza. E' infatti per tutti il momento in cui si esce dall'interiorità del lungo inverno e avviene il primo incontro con l'Altro, con l'avventura e la magia della scoperta di ciò che non è noi, con l'innamoramento e la trasformazione. E' il primo incrociarsi degli sguardi, il sorriso che scaturisce, la luce di quello che è già un nuovo mondo.
E’ il momento adatto per aprirsi ai sentimenti e viverli nella loro totalità, per rinascere con la Natura e fondersi con la Madre Terra, celebrarla e gioire della Vita che sboccia e si manifesta in tutte le sue forme.
Se vogliamo celebrare l'Equinozio, possiamo farlo con semplici azioni, ricordando che la Primavera ci porta verso il mondo e l'azione concreta in esso. Possiamo ad esempio, in sintonia con l’energia di Oestara:
Svuotare i cassetti, eliminando tutto ciò che non serve e che fa ristagnare l’energia nella stanza.
Camminare nella natura per riconoscere i cambiamenti della Terra mentre si risveglia.
Circondarsi di fiori per ricordare la nostra appartenenza alla natura. Stendere sulla tavola una tovaglia verde e candele color pastello. Piantare dei semi in giardino o nei vasi: prendersi l’impegno di crescere le piantine con amore. Aprire le finestre all'aria di primavera. Imparare a creare qualcosa con le mani. Fare un cerchio di arance che rappresentino il sole, pensando a tutto quello che il sole ci dona. Dipingere delle uova con i simboli del sole e della luna o con delle qualità e di seguito mangiarle per incorporare l’energia del simbolo. Queste uova sono “semi spirituali” che vengono piantati al nostro interno e che germoglieranno durante l’anno. Meditare sull'immagine dei semi. Meditare sugli inizi, sull'aria,sull'alba. Regalare alla Terra del miele, un cristallo o una monetina. Comprare un libro su una materia completamente nuova che ci affascina e leggerlo.
Fare qualcosa di nuovo, di mai fatto prima …Aspettare l’alba davanti ad un piccolo falò con amici.
E per approfondire sull'Equinozio di primavera...
Approfondimento Storico
Equinozio di Primavera, segna l'Arrivo della Primavera, quando le ore di luce superano finalmente quelle di buio. E' la vittoria del Sole e si entra a pieno diritto nella bella stagione. Le temperature tornano a scaldarsi e il periodo è quello dei nuovi inizi, del fervore e delle ritrovate energie.
Anticamente questo momento veniva celebrato con grandi feste, rituali, balli e canti in tutto l'emisfero boreale.
A Roma i Quinquatrus per Minerva, che abbiamo visto ieri, avevano un carattere particolarmente primaverile, così come i Liberalia del 17 marzo e soprattutto i Tristia per Cibele e Attis che vedremo il 22. Erano molto sentite anche le Cotyttie, feste a carattere orgiastico in onore della dea Cotys.
In Grecia le Efesie per Artemide e i Misteri Eleusini Minori in onore di Persefone celebravano la ritornata fertilità della terra; mentre tra i popoli della Mesopotamia si tenevano complicati rituali di rinascita e fecondità.
Ed è solo la punta dell'iceberg: nel libro le descriverò tutte... e sono veramente tante!
Per i neopagani di estrazione germanica oggi si festeggia Ostara, in onore alla dea primaverile Eostre.
Forse non tutti sanno che la presenza di Eostre in tempi antichi non ha alcuna conferma storica. L'unico accenno arriva nell'VIII secolo d.C. con gli scritti del Venerabile Beda, che ne ipotizzava l'esistenza, ma senza citare alcuna fonte storica. Nel panorama documentario non ci sono immagini della dea, nessuna incisione, nessuna leggenda e nessuna tradizione antica che la associ a lepri, conigli, uccelli o uova.
Non va meglio con il termine "Ostara" che alcuni storici fanno risalire a un'invenzione linguistica di uno dei fratelli Grimm, nel 1835.
E no, "Easter" non deriva da Eostre. Sono storicamente incompatibili.
Personalmente non penso che questo debba porre un freno a chi fino a ieri ha pensato che Eostre e Ostara fossero concetti antichi: in quanto pensiero-forma Eostre ha tutto il diritto di essere chiamata Dea. Inoltre le leggende sul suo conto si sono create e arricchite via via negli anni, esattamente come è successo a qualsiasi altra divinità.
Dipinto "La Primavera" di Franz Xaver Winterhalter
fonte
https://www.facebook.com/ilCalendarioPagano
OSTARA, EQUINOZIO DI PRIMAVERA
EQUILIBRIO DEL COSMO
I druidi chiamavano l’Equinozio di primavera con il nome di Alban Eiler, “Luce della Terra”. Era un momento propizio per rituali e cerimonie sacre in quanto considerato l’inizio dell’anno astronomico.
E’ tempo di uscire all’aria aperta, di fare movimento, di andare per prati e per boschi. Gli Equinozi sono un periodo di equilibrio ma anche di instabilità e nervosismo. Lavorare la terra e fare attività fisica aiuta a superare l’irrequietezza, ma anche fare progetti e iniziare nuovi hobbies. Si usava seminare una nocciola davanti alla propria abitazione. Se germogliava entro Lughnasad si considerava un ottimo auspicio per la nascita di figli sani e robusti.
Accendete candele gialle e verdi e piantate semi di piantine per dare il benvenuto alla giovane Dea e al giovane Dio. Bevete vino e mangiate dolci, lasciando una parte alla terra come offerta per benedire il vostro anno.
Il Sole si trova sopra l’equatore celeste, la zona astronomica chiamata “Terra emersa” e contrapposta alle “Acque inferiori”, cioè la zona sotto tale fascia. Astrologicamente corrisponde al “punto zero”, dal quale tutto trae origine con il segno zodiacale dell’Ariete, forza che determina la nascita e lo sviluppo di ogni movimento. Inoltre, ogni era zodiacale viene chiamata con il nome della costellazione in cui cade il punto equinoziale.
Nella Roma arcaica l’anno cominciava a primavera, nel mese di marzo, sacro a Marte, padre Romolo e Remo, fondatori della città. Ogni anno, il 14 o 15 marzo, si portava in processione un uomo coperto di pelli di capra, chiamato Mamurio Veturio, che veniva colpito con lunghe verghe. In questo modo, il mitico fabbro che aveva costruito gli undici scudi, imitazione di quello sacro di Giove donato al re Numa Pompilio, veniva punito per tale sacrilegio.
Mamurio simboleggiava il vecchio anno, scacciato alle idi di marzo per lasciare spazio a quello nuovo.
Nel mithraismo, antica religione persiana, si credeva che l’Equinozio di Primavera fosse la ricorrenza nella nascita del mondo. Si narra che Mithra sacrificò il toro cosmico, da cui nacquero tutte le piante e tutti gli animali, poi suggellò la sua amicizia con il Sole, offrendogli la carne del toro in un banchetto sacrificale.
Varie tradizioni sono legate al sacrificio come portatore di creazione, rinascita e nascita. Questo per un riferimento cosmico legato a molte mitologie, dove il Sole incrocia e supera la linea dell’equatore celeste, passando da nord a sud.
Tammuz, dio assiro-babilonese chiamato Adone “Signore”, dimorava sei mesi all’anno negli inferi, come il Sole quando si trova al di sotto dell’equatore celeste, mentre in Primavera, quando la Luce era in piena risalita, si ricongiungeva con la dea Ishtar.
CURIOSITÀ E SIMBOLISMO SU OSTARA
Animale sacro di Ostara è la lepre, simbolo di fertilità. Questo totem era considerato lo “spirito familiare” delle streghe, ma in realtà era un animale sacro in molte tradizioni. In Britannia le lepri erano associate alle divinità lunari e della caccia. Per i celti era considerato un animale divinatorio e traevano presagi dal suo modo di correre. Anche gli anglo-sassoni veneravano la lepre e in onore di Eostre facevano una caccia rituale. Nella tradizione buddista si narra di come una lepre si sacrificasse per nutrire il Buddha affamato, balzando nel fuoco. In segno di gratitudine il Buddha impresse l’immagine dell’animale sulla Luna. In Cina la lepre è considerata un animale Yin che viene dal Polo Nord, recando il saluto della Dea della Luna. Amuleti di giada verde raffiguranti la lepre sono costruiti e regalati per augurare la buona fortuna. Per i nativi americani, la Grande Lepre è l’eroe dell’alba, creatore e trasformatore, padrone dei venti e fratello della neve. Simboleggia la mente veloce che supera la forza fisica con l’astuzia. Per gli antichi Egizi, la lepre era un animale lunare, associato anche all’Est, direzione della Luce. Osiride risorto è simboleggiato dalla lepre in quanto divinità solare. I Norvegesi rappresentavano le divinità lunari accompagnate da lepri. Sono innumerevoli le divinità associate a questo animale e proprio in questo periodo primaverile, la lepre di Eostre rappresenta il coniglio di pasqua che porta in dono le uova, simbolo di vita e fertilità.
Simbolo di Ostara e della primavera è l’uovo. L’albume rappresenta la natura della Dea, mentre il tuorlo le qualità virili del Dio Sole. Il guscio esterno, invece, lega i due elementi, suggellando la fertilità e il loro amore perfetto e reciproco. Oggi esistono uova di cioccolato e naturali decorate a mano, oltre le numerose ricette in cui si possono utilizzare. L’uovo rappresenta la vita, la creazione e la rinascita. In sé racchiude una doppia nascita, in quanto l’uovo viene deposto per poi schiudersi. Ma simboleggia anche la nascita del mondo da un uovo cosmico, celebrata in molte civiltà durante l’Equinozio. In India si narra che l’Assoluto creò le acque e vi depose un uovo, dal quale nacque Brahma. Egli divise l’uovo a metà formando così la terra e il cielo. In altre tradizioni, l’uovo era deposto dalla Dea, per poi schiudersi al calore del Sole. Anche secondo gli egizi Ra, il dio Sole, nasceva da un uovo. Secondo i greci, la Dea uccello dalle ali nere fu fecondata dal vento del Nord e, fu così, che depose un uovo d’argento. L’uovo era la Luna, dalla quale nacque Eros, dio della vita, che portò luce nel cosmo. Per babilonesi e sumeri, questo uccello era una colomba. Per i druidi tale uovo era di serpente, simbolo dell’eternità. Gli egizi, per esempio, narrano di un serpente primordiale che produsse l’uovo cosmico dalla bocca. Miti greci raffigurano l’uovo circondato da un serpente che si morde la coda, che rappresenta la ciclicità del tempo.
La pianta sacra di Ostara è il trifoglio. Simbolo dell’Irlanda, San Patrizio, evangelizzatore dell’isola, la usava per spiegare la Trinità cristiana. Secondo alcune tradizioni simboleggiava il triskele, la ruota solare a quattro bracci, mentre la varietà a quattro foglie rappresentava la croce celtica, la ruota solare e il cerchio magico delle quattro direzioni, tutti simboli molto antichi.
Quindi, per riassumere:
√ Fai progetti e trova nuovi hobbies
√ Colora le uova e regalale ai tuoi amici
√ Pianta semi e piantine
√ Fai attività all’aperto
EQUINOZIO DI PRIMAVERA in onore della DEA OSTARA
Ostara, chiamata anche Dea dell'alba, è una delle otto festività della ruota dell'anno, legata a rituali e feste diurne.
La sua celebrazione è durante l'equinozio di primavera, segna la fine dell'inverno e del periodo buio.
È il momento in cui la Dea si risveglia dal suo riposo e copre la terra con la sua fertilità.
È il tempo in cui gli animali selvatici vengono incitati da entrambi gli dei, per la loro riproduzione, il Dio e la dea regnano insieme e quindi i giorni e le notti sono uguali da tempo.
La rinascita della natura è rappresentata con l'uovo, è il tempo della prima semina dell'anno, della rinascita interiore, della fertilità di coscienza dove si seminano i desideri per l'anno che inizia.
Tempo propizio per iniziare nuovi progetti, per comunicare con il mondo.
RITUALE PER L’EQUINOZIO
In questa magica giornata di energia che si apre sfrutta nel colore e nella vita, andiamo a lavorare con l'energia del Coniglio:
La medicina del totem di coniglio include muoversi attraverso la paura, vivere con astuzia, ricevere insegnamenti segreti e messaggi intuitivi, pensare rapidamente, rafforzare l'intuizione. Tuttavia il totem coniglio rappresenta anche l'umiltà, perché è silenzioso e cauto e non è presuntuoso.
Il totem coniglio ci ricorda di non aver paura.
I pensieri di paura si riproducono (come conigli) e ci portano ciò che più temiamo, l'apprensione conduce ad attrarre il negativo, e il totem coniglio prova ad insegnarci a non essere apprensivi come lui.
Se compare nella tua vita il totem coniglio o sei attratto da lui, potrebbe dirti che le forze dell'universo iniziano a muoversi di nuovo, di smettere di preoccuparti e di liberarti dalle tue paure.
Il TOTEM CONIGLIO indica sempre una necessità di rivalutare il processo in cui sei, sbarazzarti di qualsiasi sentimento negativo e qualsiasi barriera, e anche essere più umile.
Stiamo per aprire uno spazio sacro, accendete una candela verde chiaro e un incenso.
Fatto questo, ti tranquillizzerai e collegherai con il tuo interiore, con il tuo cuore per invocare il Maestro Coniglio.
Una volta sentita l'energia, faremo due liste, in una di queste metteremo, 3 cose: che vuoi staccarti dalla paura che ti causano ansia, cose che ti paralizzano, che ti fanno scappare o ti bloccano nella tua vita.
Nell'altra lista metterai tre cose che vuoi darle potenza: forza, fertilità, progetti, relazioni, situazioni ecc...
Una volta finito uscirai nei posti dove c è più natura possibile e inizierai a camminare, meglio se ti troverai in un bosco o campagna e se avrai con te un tamburo lo suonerai chiamando le guide e i tuoi animali di potere e cercherai un albero con un buco, altrimenti può essere anche una crepa in una pietra, o una grotta, qualcosa di naturale, ma che ci sia un buco e lì lascerai la lista delle cose che vuoi lasciare andare, come le paure, nascondilo per bene nel buco o fessura, chiama il coniglio e gli chiedi di andare in profondità in modo da poterti liberare da quelle paure.
Lo ringrazi e lasci un'offerta (semi, una carota, un frutto etc...)
Ora cercherai in un luogo li vicino un albero o un posto che ti piace e farai un buco con le tue mani, lì seppellirai la lista di cose da potenziare, chiamerai il coniglio e gli chiederai di aiutarti a concimare tutto ciò, lo Seppelliamo accanto a qualche offerta (alla Terra piacciono le cose dolci) ringrazia e saluta.
Continua a camminare nel bosco o in campagna connettendoti con l'energia di luce che porta la primavera e con tutto quel lavoro fatto oggi. E prima di lasciare quei luoghi ringrazia il Maestro Coniglio.
Chiudi lo spazio sacro quando torni a casa e lascia che la candela si consumi totalmente.
MATERIALI PIÙ APPROPRIATI PER IL RITUALE AD OSTARA
Incensi di :violetta,rosa, gelsomino.
Colori: rosa, verde chiaro, giallo
Drink: vino, succhi di frutta e tè verde
Erbe: Narciso, Asperilla, Violetta, Olivo, Peonia, Giglio, tutti i fiori di primavera.
Cibo: pasti preparati con semi di girasole, germogli di verdura...
Tradizioni: decorare e regalare uova di Ostara, camminare in qualche bosco o parco per connetterti con la natura che si sta risvegliando, lavorare o piantare il tuo giardino magico, imparare e sperimentare tutto ciò che ha a che fare con erbe, tisane, proprietà magiche, ecc.
Rituale di Ostara per i principianti
Dimenticate il limite del cerchio rituale e spostevi all’aperto per accogliere la primavera.
Sull’ altare potete mettere delle uova dipinte con colori sgargianti, che in seguito potrete lasciare agli animali che si stanno risvegliando dal torpore invernale, proprio come la Dea della terra è rimasta addormentata e adesso comincia a ridestarsi.
Prendete un bastone da passeggio, una canna di bambù, un bastone di legno che potete usare per risvegliare la terra. Camminate all’aperto e fermatevi ogni volta che vi sentite di farlo e picchiettate il suolo tre volte. Se vi sono altre persone con voi, fate in modo che percuotano delle pentole e dei tegami, suonino dei fischietti o facciano comunque rumore. Mentre lo fate intonate questo canto:
“Madre Terra è giunta l’ora di ridestarsi,
altrimenti questo baccano non potrà arrestarsi.
Giunta è l’ora di svegliarsi e risplendere,
di rinnovare la vita
perché rigogliosa e bella possa ritornare.”
Concludete il rituale e date il benvenuto al ritorno della luce, dopo cha ha viaggiato nella metà oscura dell’anno, potete chiudere il cerchio e radicarvi.
ANTICA BENEDIZIONE CELTICA
(per la notte fra il 20 e 21 di Marzo)
Che la strada ti venga incontro.
Possa il vento soffiare sempre sulla tua schiena, e la pioggia cada morbida sul tuo campo, e finché non ci incontreremo di nuovo, che gli Dei ti mantengano dolcemente nel palmo della Loro mano.
Che tu possa vivere tutto il tempo che vuoi e vivere sempre appieno.
Ricorda sempre di dimenticare le cose che ti hanno rattristato, e non dimenticare di ricordare le cose che ti hanno dato gioia.
Ricorda sempre di dimenticare gli amici che si sono rivelati falsi, ma non smettere mai di ricordare quelli che sono rimasti fedeli.
Ricorda sempre di dimenticare i problemi che sono passati, ma non smettere di ricordare le benedizioni di ogni giorno.
Che il giorno più triste del tuo futuro, non sia peggiore del più felice del tuo passato.
Possa il soffitto non cadere mai su di te, e che gli amici sotto di lui non partano mai.
Possa sempre avere parole calde in una notte fredda, una luna piena in una notte buia, e che una strada si apra sempre alla tua porta.
Possa tu vivere cent'anni, con un anno in più per rimpiangerti.
Possano gli Dei tenerti nel palmo delle Loro mani, e non stringere troppo le tue dita.
Che i tuoi vicini ti rispettino, che i problemi ti abbandonino, chegli antenati ti proteggano e il cielo ti accolga.
che la fortuna delle Colline Celtiche ti abbracci.
Che le benedizioni degli Dei ti contemplino.
Che le tue tasche siano pesanti e il tuo cuore leggero.
Che la buona fortuna ti insegua, ogni giorno e ogni notte, un muro controvento, un soffitto per la pioggia, una tisana vicino al fuoco, risate che consolano coloro che sono puri nello spirito, e che il tuo cuore si riempia di tutto ciò che Lo desideri.
Che gli Dei siano con te e ti benedicano, che tu veda i figli dei tuoi figli, che la sfortuna ti sia breve e che ti renda pieno di benedizioni.
Che tu non conosca altro che la felicità di questo giorno in poi.
Che il fato ti conceda molti anni di vita….
E che la fiamma dell'amore sia nel tuo cuore per sempre
così sia ogni giorno, mese, anno …. nel tempo .
Esiste una tenera storia che riguarda la Dea Eostre e il piccolo leprotto.
Il piccolo leprotto amava talmente tanto la sua Dea che per attirare la sua attenzione e compiacerla era solito seminare in giro tante uova colorate. Queste uova riportavano i colori della primavera, ed erano talmente belle e suggestive che non potevano passare inosservate. Così, la Dea decise di ricevere il leprotto per dargli un incarico. Rimase talmente affascinata da queste uova color dell’arcobaleno che gli chiese se potesse andare in giro per il mondo a donare uova colorate agli uomini per augurar loro felicità, pace e amore. Il leprotto acconsentì a questa richiesta e fu da allora che in primavera si usa donare uova come buon auspicio perché sono segno di fertilità, abbondanza e rinascita.
Metaforicamente parlando, Ostara identifica la rinascita di un individuo. Questo è il momento di ripartire da zero, di riorganizzare la propria vita verso nuove mete, prospettive ed obiettivi. Tutto ciò che viene piantato in questo periodo, se accudito con amore e costanza prenderà forma i mesi successivi.
Siamo piene di grazia.
piene di grazia come una donna
che ha appena partorito,
o come l'alba che partorisce il sole.
piene di grazia
per illuminare di bello ciò che ascoltiamo,
e ciò che ci ascolta.
lentamente, verso il Nuovo
(valentina, barbara, noemi)
Ostara
grazia, purezza, luce e rinascita.
Beltane.
La festa celtica del Maggio.
La primavera era per gli uomini antichi la stagione degli accoppiamenti rituali, delle nozze sacre in cui il Principio maschile e quello femminile si mescolavano per propiziare la fertilità. Per i Celti la Primavera aveva inizio a Imbolc, la festa che si trova a metà tra il Solstizio d'Inverno e l'Equinozio di Marzo, e con la festa di Beltane aveva inizio l'Estate!
Invocazioni per Beltane
Beltane
(di Helen Reed)
Alla Dea
Dea dell'Amore
dai molti nomi
Afrodite, Freya, Yemanya,
Hathor, Inanna, Blodeweed.
Tu che sorridi,
Regina dei fiori,
profumo di miele,
riflessi di sole.
sii la benvenuta.
Al Dio
Dio dell'Amore,
dai molti volti,
Dioniso dai ricci ribelli,
Krishna dal flauto che incanta,
Kerumnus potenza del cervo,
profumo di muschio selvatico.
Presenza del dio
che non ammette recinti
e non conosce ostacoli.
sii il benvenuto.
Aria
salute a te, stella dell'est,
brezza del mattino, profumo di primavera.
Nel tuo regno,
il bianco volo dell'airone
disegna nello spazio dell'azzurro infinito
il suo segno di libertà.
Sole che sorge,
speranza che si apre
nei nostri cuori
sussurrando parole d'amore.
Fuoco
Salute a te, stella del Sud,
mezzogiorno di luce,
calore del cuore.
Nella tua savana assolata
con sovrana potenza il leone
scuote la fulva criniera,
e ruggisce, chiamando all'estate.
Arde il fuoco impetuoso
della passione d'amore
che tutto può e tutto vuole.
Acqua
Salute a te, stella dell'Ovest,
carezza dell'onda,
dolcezza dell'abbandono.
Nelle tue acque si lasciano scorrere
ondine e sirene dai lunghi capelli
e si ode quel canto che scioglie il cuore
e irresistibilmente attrae,
dimentichi di sé,
i marinai.
Profondo è il tuo regno
in quell'emozione
che ci fa innamorare.
Terra
Salute a te, stella del Nord,
sentore di terra e di erbe,
riposo al fine,
nell'Amore ritrovato.
Nel tuo regno
di rocce e di boschi
l'orsa e la lupa procedono
attente padrone del territorio
difesa dei cuccioli.
Nella sicurezza antica del tuo istinto
ha radici la sapienza delcorpo
nell'ora dell'Amore
©Invocazioni di Anna Pirera per
www.ilcerchiodellaluna.it BEL E BELISAMA
Beltane significa letteralmente “fuoco di Bel”: è la festa del dio Bel o Beleno – Belino, Belano dio solare e luminoso, divinità venerata in Irlanda e nella Gallia. Il suo culto probabilmente risale all'epoca del megalitismo ed è una delle divinità più antiche, dio pastore, guaritore e protettore delle acque termali. Una divinità pan-celtica associata sia al fuoco che all'acqua, il dio della Rinascita.
PREGHIERA AL DIO BEL
Bel, dio luminoso, per te
alti brillano i fuochi
-per te, che reggi forza
vitale e trovi risposte
anche quando rimangono
le domande prigioniere
strette in spirali
di intenzione.
Rimuoverai
se lo vuoi il dolore
dai corpi stremati:
è il tuo potere onda
benigna.
Si erigano
per Bel lapidi votive:
là sciameremo in cerca
di rifugio quando si oscuri
il cielo profanato.
(Fryda Rota)
La Festa del Fuoco
La festa di Beltane è chiamata in Irlanda la "na Beal tina" ossia il "giorno del fuoco di Beal", il falò è un incantesimo solare che rappresenta e assiste il sole, è il sole che risplende in tutta la sua forza: gli animali passavano tra dei grandi fuochi per essere purificati e benedetti, così si preservavano dalle malattie e si proteggevano dagli scherzi del Piccolo Popolo. Anche le giovani coppie saltavano attraverso il fuoco e auspici si traevano dalle braci incandescenti. E' in occasione di questa festa o forse in quella del solstizio d'estate che Giulio Cesare racconta di aver visto grandi figure di vimini bruciare con dentro delle vittime umane sacrificali (uomo di vimini, the wicker man).
Strabone, Geographica IV, 4, 198, 5 .. costruivano colossi di paglia e di legno, dove buttavano bestiame, animali selvatici ed esseri umani, che venivano arsi insieme.
Anche l'acqua riceveva maggior potere dal sole di Beltane. Si facevano pellegrinaggio alle sorgenti sacre e con l’acqua della sorgente si aspergevano i campi per favorire la pioggia.
Il primo maggio non valeva la regola dell'ospitalità e se un vicino o un estraneo (avrebbe potuto essere una fata) chiedeva del fuoco, o del burro o anche una tazza d'acqua veniva guardato con sospetto perché di certo aveva cattive intenzioni. Per questo i pozzi erano sorvegliati dai contadini per tutta la notte della Vigilia. In Irlanda l'acqua del pozzo e il fuoco del focolare non erano mai chiesti o dati alla vigilia del Maggio, la prima acqua presa dal pozzo dal legittimo proprietario nel giorno di Maggio portava fortuna, protezione e guarigione. Se era rubata invece si portava via anche la buona sorte.
Ci si rotolava nell'erba per trarre beneficio dalla rugiada di maggio, nella convinzione che facesse bene alla pelle le ragazze la raccoglievano in un barattolo di vetro per usarla come tonico di bellezza.
La Festa della Fertilità
Un rituale celtico che doveva essere tipico a Beltane era quello della Caccia d'Amore, in cui la Regina del Maggio ossia la Dea Fanciulla, dea della Primavera incoronata dal biancospino e il Re del Maggio, l'Uomo Verde, il signore del Bosco Sacro, si univano per rinnovare la vita e la fertilità della Terra; in epoca medievale e per i paesi anglosassoni essi vennero rappresentati da Lady Marian e Robin Hood (Greenwood marriage). Nelle ballate celtiche è sempre a Maggio che le fanciulle sentono il richiamo del corno dell'elfo o si avventurano nei boschi per cogliere rose!!
La consuetudine è documentata ancora nella Scozia settecentesca, e nel Medioevo non era insolito assistere a questo rituale: i ragazzi vestiti di verde come elfi dei boschi si avventuravano nel green wood ossia il bosco sacro, suonando un corno di modo che le ragazze potessero trovarli: fare sesso nella notte di Beltane aiutava i campi ad essere fertili e quindi era di buon auspicio per il raccolto futuro. I nati da questa unione erano i merry-begot, i benvoluti, perché figli degli dei e nessuno del villaggio osava fare loro del male.
La tradizione di nominare la regina del Maggio è perdurata fino a tutto l'Ottocento e in più in generale si eleggeva la Coppia Sacra che apriva la processione della questua primaverile con il ramo del Maggio. Nel Monferrato la coppia era rappresentata simbolicamente dagli "sposini" ovvero due ragazzi di sesso opposto di 12 anni circa vestiti da sposi.
Il Palo del Maggio
L'alternativa "allegorica" alla caccia d'amore era invece la danza intorno al Palo del Maggio: un rito della fertilità in chiave arborea (le ghirlande infilate su un palo, sono un'evidente allusione alla sessualità e quindi alla fecondità della vegetazione) che è rimasto nelle tradizioni rituali del mondo contadino si può dire fino ai nostri giorni
Credenze e Rituali
Tra le tante credenze e i rituali del 1° maggio è curiosa questa divinatoria: uscire prima dell'alba e prendere la prima lumaca che si trova. Mettere la lumaca su un piatto cosparso di farina e lasciare una foglia di cavolo: nella sua deambulazione la lumaca scriverà il nome del futuro sposo!
Le erbe raccolte prima del sorgere del sole nel giorno del Maggio hanno migliori proprietà curative specialmente per curare le verruche. Quando la produzione del burro era un procedimento casalingo effettuato con la zangola, il primo burro prodotto con il latte del 1° maggio era considerato il migliore per preparare unguenti e pomate. Un'altra usanza della vigilia era quella di sferzarsi con le ortiche e i bambini potevano andare in giro correndo con un mazzo di ortiche per colpire i compagni o i malcapitati passanti; il loro compito era quello di raccogliere i germogli delle ortiche da riportare a casa per la dispensa della cucina.
Le Ricette
In omaggio al risveglio della natura
il primo maggio si mangiano cibi verdi: pane
con prezzemolo, insalate e frittate di erbette,
spinaci, piselli, finocchi, mele verdi
accompagnati da uno spumeggiante sidro di
mele.
Il Pane di Beltane
Dalle testimonianze riportate da James Frazer in merito ai Fuochi di Beltane apprendiamo che ancora nel Settecento in Scozia era d'uso preparare un bonnach bea-tine ossia il Bannock di Beltane una specie di pane piatto a base di farina d'avena e cotto sulla pietra. La caratteristica di questo pane non lievitato è la sua facilità di preparazione perché è cotto sulla pietra (ovvero su una piastra in ghisa): nel tempo si è finito con l'aggiungere un po' di lievito (o bicarbonato) e strutto (o olio). In Italia la piadina romagnola fatta con la farina di grano e stesa sottile con il mattarello è l'equivalente del Bannock scozzese.
Sempre con lo stesso nome di Bannock vengono chiamate anche delle focaccine dolci fatte lievitare e arricchite con zucchero e uva sultanina, molto probabilmente sono le antenate degli scones!
L'ortica in tavola
Nota erba depurativa e disintossicante fin dall'antichità, l'ortica era utilizzata nella preparazione delle zuppe nel mese di Maggio. Nell'antica Roma l'ortica era un afrodisiaco comune. I suoi semi venivano usati per tutti i filtri d’amore. I monaci medievali conoscevano le proprietà curative dell'ortica per lenire i dolori reumatici. I germogli di maggio (le foglie più tenere) si preparano in insalata leggermente scottati (la cottura elimina l'acido formico e urticante), mescolati con gli spinaci (perché no anche questi selvatici) in frittata o zuppa, o nel solito risotto (iniziando come base con un soffritto-stufatura di cipolle o porri e qualche manciata di foglie d'ortica tagliate a striscioline)
Attività
Fare ghirlande con fiori gialli e biancospino, piantare il Maggio, cantare e danzare intorno al Palo del Maggio in una festa celtica.
FONTIhttps://www.facebook.com/TarocchieStreghe
@Testo di Anna Pirera per www.ilcerchiodellaluna.it, febbraio 2007
Si ispirazione, fra le altre, di un testo raccolto da Rosa Carotti
* da: La Danza a Spirale, Starhawke, Macro edizioni
** di Rosa Carotti
*** Inno a Pan, dagli Omerici a cura di Giuseppe Zanetto ed. Bur
https://www.facebook.com/pietrenaturaemagia
l'antro della magia
http://www.academia.edu/8011298/Spunti_di_indagine_su_alcuni_aspetti_del_culto_di_Beleno_e_di_Antinoo._Divinit%C3%A0_salutifere_e_salvifiche_ad_Aquileia._Evidenze_archeologiche_e_modalit%C3%A0_religiose
http://bifrost.it/CELTI/2.Divinitagalliche/05-Apollo.html
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