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Re Artù:La verità oltre la leggenda

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Il Krampus: Tra Storia e Leggenda

5 Dicembre 
Arriva il Krampus
I Krampus
Breve panoramica sullo spirito Maligno del Natale.

Nell’oscurità della lunga notte invernale dal bosco vien fuori uno Spirito maligno. Il suo nome, è Krampus, (nome che in base a svariati studi pare deriverebbe dal termine tedesco “kramp”, che significa artiglio) tiene in mano una fiaccola e una verga, indossa una cintura con dei campanacci, che scuote per rompere il silenzio.
Quella del Krampus è una tradizione particolarmente radicata in molti paesi del vecchio continente, paesi come l'Austria, la Svizzera, la Germania, Ungheria e repubblica Ceca è Slovenia.
Mentre per quanto riguarda l' Italia si hanno notizie di lui in alcune zone dell' Alto Adige, Friuli Venezia Giulia.
Il Krampus è particolarmente legato alla figura di di San Nicola, e tradizionalmente fa la sua comparsa la sera del 5 dicembre, il giorno prima della festa di San Nicola appunto.
La leggenda infatti, vuole questi due personaggi legati l'uno all 'altro. Come è perché? Presto detto.

Secondo i racconti, pare che, un tempo durante i periodi di carestia, dovuti al lungo e gelido inverno, nei villaggi di montagna, gruppi di giovani pare si travestissero da mostri, con pellicce e corna di animali morti, a quel punto, completamente irriconoscibili iniziavano a vagare per le strade dei villaggi, facendo un gran chiasso, agitando mazze e catene, al solo scopo di terrorizzare ogni abitante, per poi derubarlo di tutte le provviste di cibo messe da parte per l'inverno. 
Queste scorribande attirarono l'attenzione nientemeno che del Diavolo in persona, il quale allora decise di unirsi al gruppo di giovani, è partecipare anch'egli agli assalti.
Una volta divenuti irriconoscibili, andavano per villaggi terrorizzando le persone e saccheggiandole dei loro beni. Queste scorribande attirarono l'attenzione nientemeno che del Diavolo in persona, il quale allora decise di unirsi al gruppo di giovani, è partecipare anch'egli agli assalti.
Egli si mimetizzò tra di loro sfruttando la sua reale parvenza demoniaca e ovviamente l'orribile aspetto. (l’unico dettaglio che rendeva riconoscibile l’essere erano le zampe che terminavano con zoccoli di capra).
Non passò molto che i giovani si accorsero che fra di loro vi era un mostro reale, a quel punto e corressero subito a chiedere aiuto al vescovo Nicola che con un esorcismo riuscì a scacciare la bestia e ne fece un suo servitore. A partire da quel momento, lo spirito maligno iniziò la sua collaborazione con il vescovo, e quando quest'ultimo portava dei doni ai bambini, che erano stati buoni, il Krampus lo seguiva punendo invece chi si era compostato male.
Questa vicenda ha dato il la alla successiva credenza, attestata a partire VI-VII secolo d.C., secondo cui San Nicola (protettore dei bambini) bussava di portone in portone per donare del bene ai fanciulli meritevoli fedelmente accompagnato dal diavolo, che, al contrario aveva il solo e unico intento di scovare bambini cattivi da punire.
La Figura del Krampus dà l'avvio al periodo dei riti solstiziali che poi si concluderanno con l'Epifania.
I riti solstiziali sono caratterizzati dalla contrapposizione di luce e buio, bene e male, e proprio in questo contesto si collocano IL Santo Nicola, con il Mostro Krampus. Da una parte il Santo, figura benevola, con un'Aura di luce e altruismo, dall'altra un essere spaventoso, ricoperto di peli ispidi con zanne e artigli affilati come rasoi, una bocca enorme dalla quale fuoriesce una rabbrividente lingua rossa, occhi sinistri e grandi corna.
Negli anni il Krampus è diventato oggetto di molte rappresentazioni in giro per l'Italia, a Tarvisio ad esempio, uomini si travestano da Krampus ,e dopo aver attraversato le strade del paese con atteggiamento di sfida, grugnendo, urlando e mostrando le verghe alle persone che seguono la processione, soprattutto ai più giovani che rimangono sempre terrorizzati da questa visione.
Dopo aver percorso la via principale, questi uomini arrivano in piazza e qui bussano alla porta della chiesa per rendere omaggio a San Niccolò, a cui si inchinano quando appare. Domati gli spiriti feroci san Niccolò li incarica di cercare e punire i bambini che non sono stati buoni e ubbidienti. A quel punto i Krampus rincorrono i bambini e i ragazzi per catturarli e punirli mentre il santo magnanimo loda e premia i bambini buoni, regalando dolcetti a forma di Krampus.
Questa pantomima serve a rassicurare: il santo infatti tenendo a bada gli spiriti pericolosi rende inoffensiva l’oscurità, la brutalità, il selvaggio.
Questa rappresentazione, è piuttosto recente e risale agli anni 80 del secolo scorso, mentre fino ad un decennio prima i riti dedicati al periodo erano ancora caratterizzati da una genuina e sentita lotta fra la figura del donatore-fustigatore e gli spiriti, che erano ad un tempo benefici e paurosi, e che manifestavano la bipolarità dialettica fra la vita umana e vegetale.
Infatti nel pieno dell’inverno la terra rimescola in profondità le sue energie. secondo moti apparentemente contraddittori; per questo motivo si può riconoscere nel Krampus un tratto apotropaico: l’aspetto spaventoso che vuole spaventare e allontanare gli spiriti maligni, le forze dell’inverno, il gelo, il rigore invernale, il buio e la mancanza di cibo, per richiamare la forza della luce e della primavera.
L’incontro con questa creatura non lascia indifferenti, perché mette in contatto con forze misteriose, invisibili e potenti, rappresentazioni della maestosità della natura, di fronte alla quale l’essere umano si sente piccolo e fragile.
Sono esperienze-limite, fra la vita e la morte, perché un tempo, d’inverno era facile morire, se il raccolto non era stato abbondante, se il freddo, la neve e il gelo non permettevano di procurarsi il cibo.
Dietro questi riti infatti si nascondono antichi riti agrari, connessi ai cicli delle stagioni, alla fertilità e sterilità della terra, agli animali feroci, agli eventi atmosferici che potevano danneggiare i raccolti.
Erano culti che discendevano da antiche tradizioni pagane contadine diffuse in tutto il Centro e Nord Europa, sia presso le popolazioni celtiche, che germaniche, legate a Frau Holle, sia slave, come ad esempio i Krasniki, i "combattenti in spirito" di area illirica, sia in Friuli con i Beneandanti e rappresentati sempre sotto forma di scontro fra luce e tenebre che conduceva alla vittoria di una delle due parti, che avrebbe determinato l’andamento dell’anno e del nuovo raccolto.
Il Krampus: Il Diavolo del Natale
Tra Storia e Leggenda
Se quella di Babbo Natale è una figura pressoché universale, in alcune zone alpine di cultura tedesca, come l’Alto Adige, l’Austria, la Baviera, con qualche influsso anche in Friuli-Venezia Giulia, accanto al personaggio di Nikolaus (San Nicola, da cui Babbo Natale ha appunto avuto origine) fa capolino un secondo bizzarro personaggio: il Krampus.

Questa figura dà l’avvio al periodo dell’Avvento e tradizionalmente fa la sua comparsa la sera del 5 dicembre, il giorno prima della festa di San Nicola. Secondo la tradizione, pare che egli accompagnasse proprio il Santo di casa in casa per portare i doni ai bambini che, nell'arco dell'anno si erano comportati bene, diversamente, infliggeva severe punizioni a quelli che invece si erano comportati in maniera cattiva. Ecco perché il Kranpus generalmente veniva in qualche modo considerato come l'antitesi di Babbo natale.


L'Origine

Il nome Krampus pare derivi probabilmente dal bavarese “Krampn” (morto, putrefatto, passato), o dal tedesco Kramp (artiglio) anche se in Alto Adige e in Germania è conosciuto anche come Teufel (Diavolo). Una figura cattiva dunque, anticamente associata alla celebrazione del solstizio d’inverno (quando le tenebre hanno la meglio sulla luce) oltre che a diversi riti pagani (verosimilmente celtici) che si collocavano all’interno dell’eterna lotta fra bene e male, successivamente riadattati alla mitologia cristiana. Secondo quest’ultima, il Krampus sarebbe infatti il servitore del vescovo Nicola, che, dopo aver sconfitto l’essere demoniaco, lo ridusse in schiavitù.

Stando alla leggenda si narra che, un tempo durante i periodi di carestia, dovuti al lungo e gelido inverno, nei villaggi di montagna, gruppi di giovani pare si travestissero da mostri, con pellicce e corna di animali morti, a quel punto, completamente irriconoscibili iniziavano a vagare per le strade dei villaggi, facendo un gran chiasso, agitando mazze e catene, al solo scopo di terrorizzare ogni abitante, per poi derubarlo di tutte le provviste di cibo messe da parte per il gelido inverno.

Queste scorribande ben presto, attirarono l'attenzione nientemeno che del Diavolo in persona, il quale allora decise di unirsi al gruppo di giovani, è partecipare anch'egli agli assalti e alle razzie.

Egli si mimetizzò tra di loro sfruttando la sua reale parvenza demoniaca e ovviamente l'orribile aspetto. (l’unico dettaglio che rendeva riconoscibile l’essere erano le zampe che terminavano con zoccoli di capra).

Non passò molto che i giovani si accorsero che fra di loro vi era un mostro reale, e corressero subito a chiedere aiuto al vescovo Nicola che con un esorcismo riuscì a scacciare la bestia e ne fece un suo servitore. A partire da quel momento, lo spirito maligno iniziò la sua collaborazione con il vescovo, e quando quest'ultimo portava dei doni ai bambini, che erano stati buoni, il Krampus lo seguiva punendo invece chi si era compostato male.

Questa vicenda ha dato il là alla successiva credenza, attestata a partire VI-VII secolo d.C., secondo cui San Nicola (protettore dei bambini) bussava di portone in portone per donare del bene ai fanciulli meritevoli fedelmente accompagnato dal diavolo, che, al contrario aveva il solo e unico intento di scovare bambini cattivi da punire.


LA LEGGENDA
Si narra che in un paese alpino, in un anno di carestia, le famiglie di contadini non avessero di che dar da mangiare ai propri figli. I bambini decisero allora di organizzare una sortita in un villaggio vicino, con l'intento di depredarne le cantine. Per non farsi riconoscere, ma anche per incutere paura ed esser certi di poter agire indisturbati, si travestirono da diavoli con le corna e le pelli delle ultime capre macellate in paese prima della carestia.

Durante la scorribanda nessuno, per nessun motivo, avrebbe potuto togliersi la maschera. E così fecero: solamente una volta tornati in prossimità del villaggio con il bottino si ritrovarono per calare la maschera e contare quante provviste erano riusciti a rubare. C'era però uno di loro che non riusciva proprio a togliersi la maschera. Tutti corsero impauriti al villaggio per dare la terribile notizia.

Non poteva che essere Lucifero in persona: i genitori, una volta udito il racconto dei bambini spaventati, mandarono a chiamare il vescovo Nicola per esorcizzare il villaggio dalla presenza del maligno. In mezzo ai bambini, nuovamente mascherati, San Nicola riconobbe tra loro il diavolo: aveva dei veri zoccoli di capra al posto dei piedi. Una volta scacciato il demone i bambini, ancora vestiti da diavoli, si misero a danzare accompagnando il vescovo Nicolò per le strade del villaggio liberato.
A partire dai XIX secolo si hanno notizie dell’apparizione di cortei dedicati ai Krampus organizzati da giovani uomini: per l’occasione, tutti i partecipanti usavano travestirsi da demoni e sfilare lungo le strade dei paesi, portando doni ai bambini buoni e picchiando quelli che si erano comportati male.
Tale usanza si è mantenuta nel corso del tempo e, anche attualmente, le processioni di Krampus tornano a popolare ogni anno le strade dei paesini di montagna (per quanto riguarda l’Italia parliamo soprattutto delle zone ladine) nel periodo dell’Avvento, e più precisamente il 5 dicembre (il giorno successivo viene invece celebrata la festa di San Nicola).
Così, con il calar del sole, le parate riempiono ogni angolo di città di figure mostruose, con maschere terrificanti dallo sguardo feroce e grottesco sovrastate da grandi corna, vestite di pesanti costumi in pelliccia di caprone e munite di torce infuocate, fruste con cui castigare le vittime e grossi campanacci che ne annunciano l’arrivo fin da molto lontano.
La sfilata è volutamente rumorosa: i demoni terrorizzano il pubblico, fra le loro spaventose urla e il frastuono di catene e bastoni, e vagano alla ricerca di adulti e bambini cattivi da punire, come vuole la tradizione, mentre la confortante figura di San Nicola infonde gioia ai più piccoli distribuendo caramelle e dolcetti tipici.

Le prime notizie sull’inizio della tradizione della visita nelle case e nelle fattorie di San Nicolò per augurare bene e proteggere i bambini risalgono al XVII secolo. Il Santo in questi giri era accompagnato dai diavoli che incutevano paura ai bambini “cattivi”.
Durante il periodo dell’Inquisizione il rito dei Krampus era stato proibito proprio per questa sua vicinanza all’oscurità e alla sua natura diabolica, tuttavia è sopravvissuto in alcune vallate molto remote Dalla metà del XIX secolo si hanno notizie del ritorno ufficiale dei cortei e delle corse dei “Krampus”.










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