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Re Artù:La verità oltre la leggenda

il Sabba delle streghe

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Fate della Terra

Fate della terra 
Gli spiriti della terra,detti anche Pixies sono apparsi per la prima volta nelle storie della tradizione inglese. Molte persone ritenevano che Le Pixies fossero le anime dei bambini morti prima di essere battezzati. Indossano vestiti verdi, vivono nei boschi, ma di tanto i tanto amano entrare nelle case degli umani e pizzicare le fanciulle che non tengono le case pulite.

Le Fate della terra,esseri benevoli,rappresentano lo spirito della natura,la sua forza.Esse risiedono tra le rocce, o nelle caverne,nei meandri della foresta,e nelle sinuosità della terra.
Conducono una vita particolarmente stanziale,e quindi difficilmente lasciano i propri territori,il loro compito è di mantenere integra la struttura del terreno ed accudire gli alberi,si occupano anche di piante e fiori,proteggono la fertilità e la famiglia.Hanno quindi compiti che richiedono grande dispendio di energia, infatti sono sempre indaffaratissime: esse si preoccupano di coltivare terreni, controllare i raccolti e proteggerli, lasciando cadere dalle loro ali la polvere magica.Le fate della terra sono esseri molto socievoli,infatti si mostrano molto volentieri a gli umani che le vogliono vedere,e se questi,fanno loro dei doni,esse ricambiano con altrettanta generosa cortesia,molte volte,in quanto creature legate alla terra,i loro doni consistono in oro,o altri metalli preziosi,altre volte invece si limitano ad aiutare a trovare a trovare tesori nascosti,o a scoprire miniere di pietre anch'esse preziose,altre volte ancora danno una mano nel coltivare con amore e successo i loro piccoli orti,infatti,fra coloro che vivono in montagna,o in campagna,e coltivano la terra,le fate della terra sono le più amate,poiché ritenute dei porta fortuna. Dove vivono le Fate della Terra,si dice vi sia sempre abbondanza, prosperità ed allegria,in quanto la loro presenza allontana la sfortuna,e in quanto spiriti sempre allegri,le Fate della Terra,amano fare sempre festa,e danzare al chiaro di Luna sino alle prime luci del mattino
Esse collaborano molto con le Fate dell’Acqua per continuare a far vivere ciò a cui loro stesse danno vita, alberi, piante, fiori… e si aiutano anche con le Fate dell’Aria per la variazione dei climi e per la riproduzione di fiori e piante, ma quando una Fata della Terra ed una Fata del Fuoco si trovano a litigare, possono originare l’eruzione di un vulcano.
Le Fate della Terra sono le più varie perché comprendono le Fate degli alberi, dei fiori, delle rocce e delle caverne. Queste Fate sono spesso di carnagione ambrata, proprio a voler dimostrare la loro rappresentanza della Terra. Bellissime e colorate anche queste, come tutte le altre, si distinguono per il loro semplice vestire, amano abiti semplici senza troppi ornamenti, e preferiscono stare posate sulla terra, sul ramo di un albero o sul petalo di un fiore piuttosto che in volo.
Amano la danza più movimentata, che talvolta non regolano, creando scosse del terreno che noi definiamo terremoti. Si dice che quando queste Fate muoiono si trasformino man mano in sabbia del deserto o del mare, a loro scelta.
Ancora oggi può accadere che gli Esseri Fatati si manifestino in forma di piccole o grandi luci, talvolta bianche e talvolta colorate nei modi più diversi, nel mondo degli uomini. Tuttavia gli uomini moderni, che non sono più in grado di conoscere e riconoscere la causa occulta di tali manifestazioni, di fronte a questi fenomeni, o danno di essi una spiegazione scientifica, ed in tal caso generalmente li definiscono fulmini globulari o fenomeni luminosi d’origine elettrica oppure, specialmente quando le luci sono particolarmente grandi e si muovono rapidamente nel cielo, li scambiano per dischi volanti, UFO ed astronavi extraterrestri.

Tra le Fate della Terra, molto conosciute sono le Driadi (Fate degli alberi) e le Lusuri. Le piccole luci colorate, a volte simili a lucciole e a volte “grandi come mastelli”
Si racconta fossero delle trasformazioni delle Entità Fatate. Si credeva infatti, che gli abitanti dei mondi sottili sapessero trasformarsi in luci e che, in tali sembianze, andassero a visitare quegli umani che per qualche motivo, erano da loro ritenuti interessanti: a volte si trattava di persone buffe o maldestre, che proprio grazie a queste qualità, divertivano le Lusuri a tal punto che le si poteva vedere muoversi all’impazzata, come se fossero scosse da risa irrefrenabili; altre volte invece, erano le persone particolarmente sensibili che ricevevano la visita delle Lusuri.
Tutte le persone a cui le Lusuri facevano visita,ricevevano fortuna e gioia.

LE DRIADI



Le Driadi sono le Fate degli alberi,secondo alcune leggende si ritiene ne fossero le anime. Creature bellissime,meravigliose,,tal volta,si racconta lascino la loro casa,sotto la corteccia degli alberi,per palesarsi,apparire un istante  agli occhi degli umani,ma solo nel caso questi ultimi siano pronti a vedere al di là del velo.E in quel esatto momento possono sembrare bagliori di luce soffusi e dorati, o bellissime donne danzanti, candide e eteree, signore dagli abiti silvestri, come nei racconti e nelle leggende. Sono Driadi, le guardiane di ogni singolo albero, unite nell’essere anima di bosco: ognuna custode della propria pianta, unite per essere una. Sono lo spirito selvaggio che protegge ogni singola creatura arborea e la sua specie, le sue peculiarità, il suo genio e la sua forza, e tutte insieme protettrici del bosco. Forse sono proprio loro quelle auree luminose che si avvertono quando ci si avvicina ai tronchi secolari, quel fremito di energia vitale, quel soffio di pura forza che scuote tutto il corpo abbracciato alla corteccia. Forse davvero le Ninfe arboree sono lì, pulsanti e presenti, talvolta tenere nei confronti di chi osa avvicinarsi, spesso invece incollerite, respingono le anime che non gradiscono. Quando sei in un bosco e hai la sensazione di essere spiato o seguito potrebbe essere che queste timide fate ti stiano osservando. Se poi vengono sorprese spariscono all’improvviso lasciando ai tuoi piedi una ghianda o un sasso dalla strana forma in regalo e come portafortuna.



Le Driadi,come le Fate dell'Aria  sono tra le entità del mondo fatato più amate e rispettate, poiché come loro,sono sempre state riconosciute come simbolo di abbondanza, prosperità ed allegria e che bastasse la loro presenza per allontanare magicamente ogni mala sorte. Tutti i contadini infatti,al momento della vendemmia, o dei raccolti,si ricordavano di lasciare qualche grappolo tra i più belli per le Driadi, ma lo stesso valeva per la raccolta delle mele o delle castagne. Quando il gelido inverno bussava alle porte, era d’uso che le massaie lasciassero fuori dalle case forme di formaggio,farina o pagnotte di pane. Dall’altra parte gli alpigiani, provvedevano a lasciare sull’uscio delle stalle un po' d’erba, una ciotola d’acqua e del fieno prima di tornare a valle, tutte queste accortezze da parte degli esseri umani portavano le dolcissime Driadi a provvedere e far sì che anche il raccolto dell’anno successivo fosse abbondante.

Le Driadi sono conosciute anche come folletti degli alberi, e non a caso gli è stato dato questo nome, perché tali folletti è possibile trovarli solo vicino agli alberi solitamente di noce, o di quercia. Le Driadi sono entità timide e non violente che non si staccano mai dal loro albero, se non per pochi passi. Se l’albero dove risiedono dovesse morire, alle Driadi non rimarrebbe  che seguire lo stesso destino.Loro hanno il potere di farti avere dei miraggi, quindi quando sei in un bosco e hai la sensazione di vedere o sentire qualcosa o qualcuno può essere opera di questo timido folletto. Se sorpresi le Driadi possono sparire nella porta della dimensione lasciando una ghianda portafortuna.


Nella mitologia Greca invece le Driadi,ninfa dei boschi e in generale degli alberi. In origine erano propriamente le ninfe delle querce, come rivela il loro nome (dryas, quercia) e come già detto vivono nei boschi e dunque ne incarnano la forza e il rigoglio vegetativo. A differenza delle amadriadi, non fanno corpo con gli alberi ma possono muoversi liberamente, danzare e unirsi anche con semplici mortali. Sono raffigurate come belle e giovani donne, con la parte inferiore della persona terminante in una sorta di arabesco che imitava un tronco d'albero.



fonte: giardinodellefate.wordpress.com



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