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Re Artù:La verità oltre la leggenda

il Sabba delle streghe

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10 Agosto : San Lorenzo, La Notte Delle Stelle Cadenti


10 Agosto : San Lorenzo, La Notte Delle Stelle Cadenti

Il 10 Agosto è il giorno in cui si celebra San Lorenzo, mentre la notte del 10 agosto è tradizionalmente ,da sempre riconosciuta come la notte delle stelle cadenti .

Tutta la ricorrenza celebrativa legata a questa data, dalla festa del santo cristiano, ai falò sulla spiaggia, piuttosto che la grigliata, e i fuochi d'artificio ,trae origini dalle antiche tradizioni pagane delle Feriae Augusti e delle celebrazioni agresti.

Gli antichi Celti ritenevano che le stelle cadenti che si vedono il 10 agosto (o anche durante le notti del del’l'11,e del 12 agosto) fossero una manifestazione solare del Dio Lugh. Per i Greci era il segno che Perseo aveva sconfitto la Gorgone Medusa.


In passato come è chiaro, ogni cultura sviluppò una sua personale teoria per spiegare l’affascinante e meraviglioso spettacolo cosmico delle stelle cadenti, oggi invece sappiamo che il fenomeno è legato al passaggio della cometa Swift-Tuttle. Infatti, in realtà, le stelle cadenti che vediamo cadere la notte del 10 agosto non sono altro che I resti lasciati al passaggio della cometa.

Per le antiche popolazioni, soggette a notti scure e senza alcuna illuminazione era consuetudine assistere al meraviglioso spettacolo delle stelle cadenti, non era raro per loro quindi loro vedere, nel cielo incontaminato, sciami di questi splendidi fenomeni...che furono da subito associati al divino.

Quindi ogni volta gli uomini immaginavano imponenti battaglie tra dei; e quando una stella cadeva in forma di meteorite, esso era un grande regalo dal cielo. Col suo magico ferro, venivano costruiti amuleti, oggetti e armi sacre. Le popolazioni elleniche, che tra tutte più veneravano il fenomeno, diedero inizio all'odierna tradizione di ammirare le stelle cadere per avere fortuna.

Più avanti, nel Medioevo, la scia luminosa fu accostata al passaggio delle anime dei morti.

Dopo il martirio di San Lorenzo, avvenuto proprio il 10 agosto, le stelle cadenti sono viste come le lacrime versate dal santo durante la sua morte.


Tante altre leggende sono associate al fenomeno delle stelle cadenti.

lacrime d'ambra, seme di un dio, martirio d'un santo:


Le stelle cadenti convenzionalmente attese per questa notte -le perseidi- hanno una lunga storia alle spalle, e molti nomi le hanno identificate nei millenni, ciascuno legato ad un mito, un culto, una leggenda...troppi per esaurirli in un post, perciò accennerò qui solo ai principali: non dirò di Lugh, per esempio, né di Perseo, per concentrarmi invece su Fetonte, Priapo e Lorenzo. Cominciamo

Una delle leggende più antiche è quella di Fetonte figlio di Febo: il ragazzo ottiene dal padre il governo del carro del Sole per un solo giorno, ma ne perde clamorosamente il controllo causando incendi e desertificazioni al suo passaggio (alcuni vedono in questa storia la trasposizione nel mito di un evento reale verificatosi in epoca preistorica, l'impatto con un asteroide noto come "evento di Köfels"). Per contenere i danni Zeus é costretto ad abbattere Fetonte con un fulmine facendolo precipitare nel delta del Po: le sue sorelle sono talmente addolorate da trasformarsi in pioppi, e le loro copiose lacrime sono le stelle cadenti che, toccata terra, divengono ambra.

(San Lorenzo Martire)

Un'altra storia è quella legata al culto di Priapo, le cui Falloforie si tenevano proprio in questi giorni e nell' ambito delle quali lo sciame di stelle era interpretato come il seme fecondatore del dio cacciato dall' Olimpo per aver stuprato Vesta - ovvero per il furto del fuoco sacro. Dal III secolo ac il suo culto si diffonde in Italia successivamente mescolandosi a quelli di Pan, Dioniso, Luperco e Fauno, e durante le processioni erano portati simboli sessuali, incluso un fallo gigante: era una religiosità popolare, sanguigna e benefica che propiziava la fertilità ed i raccolti abbondanti con feste, canti e danze sfrenate. Con l'avvento del cristianesimo tutto ciò viene visto come demoniaco e maligno e sui luoghi di culto si costruiscono cappelle e chiese. Succede anche per il principale tempio di Priapo, ma a Piedigrotta sopravvive l'idea di una grande festa musicale, al punto che millenni dopo vi si terrà il più grande festival della canzone napoletana, dal quale emergeranno capolavori come l'immortale canto "Oh sole mio".


(Particolare del Martirio di san Lorenzo, olio su tela di Tiziano Vecellio, 1548-1549, Venezia, Chiesa dei Gesuiti.)

Giunge infine il tempo di san Lorenzo, martirizzato su una graticola ardente (a simboleggiare il giorno più caldo dell'anno) e le cui lacrime diventano le stelle cadenti che si fanno significativamente pioggia ed aprono le porte all' autunno.



fonte
Fuochi nella Nebbia
(Foto: immagine dal web)

San Lorenzo.

Il 10 agosto 258 San Lorenzo, uno dei sette diaconi di Roma, viene martirizzato sulla graticola su ordine dell'Imperatore Valeriano. La credenza vuole che le sue lacrime arrivino dal cielo sotto forma di stelle ogni anno, proprio in coincidenza di questa data. È la famosa notte di San Lorenzo trascorsa in moltissime città, aspettando l'alba.


Perseidi, le stelle cadenti delle notti d’estate

Abbiamo detto che, Il clou dello spettacolo delle stelle cadenti ha inizio la notte del 10 agosto, e si protrae fino al 12, Ma già nelle sere precedenti è possibile fare incetta di “lacrime di San Lorenzo” – in realtà come già accennato, detriti della coda della cometa Swift-Tuttle che, sfrecciando a oltre 200mila km/h nel cielo notturno, danno origine alle scie luminose. per vedere tali scie, non occorrono binocoli né telescopi, ma solo un cielo sufficientemente buio

Nel 2021 la massima frequenza oraria delle Perseidi, determinata dall’attraversamento della Terra di un filamento di detriti della cometa Swift-Tuttle, è prevista per il giorno 12 agosto dalle 21:00 alle 24:00 ora italiana. L’osservazione sarà favorita dall’assenza della luce della Luna crescente (21 per cento), che a Trieste tramonterà alle 22:27, consentendo di vedere anche le scie meno luminose.



Frammenti di una cometa periodica

La cometa 109P/Swift-Tuttle è una cometa periodica scoperta nel 1862 dai due osservatori Swift e Tuttle. Ha un’orbita ellittica, di cui il Sole occupa uno dei fuochi, e quindi periodicamente, ogni 133,28 anni, passa in prossimità della nostra stella raggiungendo il punto più vicino a essa, il perielio, a circa 140 milioni di chilometri di distanza, per poi allontanarsi verso il punto più lontano dalla nostra stella a circa 7,7 miliardi di chilometri, ben oltre l’orbita del pianeta nano Plutone.

L’ultimo passaggio vicino al Sole è avvenuto 29 anni fa, il giorno 11 dicembre 1992, e il prossimo si verificherà tra 105 anni, il giorno 12 luglio 2126. A ogni passaggio vicino al Sole la cometa, costituita da un nucleo di roccia ricoperto da ghiaccio, si riscalda e il ghiaccio sublima – cioè passa dallo stato solido a quello gassoso. Tale gas rilasciato dalla cometa è un plasma (gas altamente ionizzato), che dà origine alla “coda luminosa” della cometa, mentre le polveri, originariamente incluse nel ghiaccio, vengono rilasciate nella sublimazione e danno origine alla “coda di polveri”, che non emette luce ma riflette quella proveniente dal Sole.

Quindi a ogni passaggio vicino al Sole la cometa rilascia lungo la sua orbita un gran numero di detriti solidi (meteoroidi), le cui dimensioni tipiche variano da quelle di un sassolino a quelle di un granello di sabbia, ma in alcuni casi possono raggiungere anche quelle di un sasso. Questi detriti si distribuiscono nello spazio interplanetario a formare dei filamenti di grande estensione e di densità non omogenea, che rimangono in orbita dove sono stati rilasciati. Ogni anno la Terra, percorrendo la sua orbita, incontra ed attraversa questi filamenti nel periodo dal 17 luglio al 24 agosto. Perciò ogni anno in questo periodo i detriti della cometa Swift-Tuttle entrano nell’atmosfera terrestre a velocità superiori a 200mila chilometri all’ora e danno origine a uno “sciame meteorico” – scie luminose nel cielo notturno – quando si riscaldano e vengono distrutti dal calore prodotto dall’attrito con i gas dell’atmosfera.

Denominazioni popolari e denominazione osservativa

Queste scie luminose sono note come “stelle cadenti”, “lacrime di San Lorenzo” o “Perseidi”. A chi osservi le scie luminose nel cielo notturno sembra che alcune stelle “si stacchino dalla volta celeste e cadano”, da cui la denominazione popolare di “stelle cadenti”. La denominazione “lacrime di San Lorenzo” deriva dal fatto che la massima frequenza oraria di scie luminose del periodo si osserva nelle notti prossime al giorno 10 agosto, ricorrenza di San Lorenzo. Siccome lo sciame sembra irradiarsi da un punto (detto “radiante”) situato nella costellazione del Perseo, che si trova nel cielo notturno di agosto verso Nord-Est sotto la costellazione di Cassiopea facilmente identificabile perché sembra una “W” rovesciata, da questo deriva la denominazione osservativa “Perseidi”. Comunque scie luminose delle Perseidi possono provenire anche da qualsiasi direzione del cielo.



Dove e come osservare le Perseidi

Le Perseidi si osservano bene a occhio nudo, cioè senza binocoli o telescopi, purché ci si trovi in una zona lontana il più possibile dalle luci delle città e l’orizzonte in direzione nord-est sia libero.
Per chi non ha difficoltà ad alzarsi presto, le ore migliori per osservare le Perseidi non sono quelle serali bensì quelle notturne tra le 03:00 e le 04:00 del 13 agosto, perché da circa 3 a 2 ore prima del sorgere del Sole la Terra entra frontalmente nel filamento di detriti cometari, raccogliendone un maggior numero che entra nell’atmosfera per dare origine ad un maggior numero di scie luminose.

È comunque sempre problematico prevedere quale frequenza oraria massima si verificherà, perché ciò dipende dalla distribuzione in densità dei detriti cometari nel filamento che la Terra attraverserà, che non è nota a priori in modo preciso, ma può solo essere stimata indirettamente.

Tempeste meteoriche ed effetti sulle attività dell’uomo

Le Perseidi, come anche gli altri sciami cometari che si verificano in ogni mese dell’anno (una quarantina) e sono associati ad altre comete, costituiscono una perturbazione spaziale studiata dalla meteorologia dello spazio, perché questi fenomeni astronomici possono avere un impatto sulle attività spaziali e sulla funzionalità dei sistemi spaziali. Infatti, se il filamento attraversato dalla Terra è particolarmente denso di detriti cometari, lo “sciame meteorico” si trasforma in una “tempesta meteorica”, caratterizzata da una frequenza oraria di mille meteore all’ora o più. In questo caso, da un lato i detriti più grandi costituiscono un pericolo per l’integrità dei veicoli spaziali e degli astronauti in attività extra-veicolari, perché, per quanto piccoli e di piccola massa, di fatto agiscono come proiettili in grado, a esempio, di danneggiare i pannelli solari e di perforare le tute spaziali. Inoltre quando sono in grande numero riflettono e diffondono le onde radio, perché nel loro passaggio ionizzano l’atmosfera attraversata, come ben sanno i radioamatori che utilizzano la tecnica del meteor scatter per stabilire dei collegamenti radio altrimenti impossibili. Quindi un gran numero di scie ionizzate può anche disturbare le comunicazioni radio fino alla banda delle frequenze molto elevate (Shf) e questo rappresenta un rischio ad esempio per il lancio di veicoli spaziali, durante il quale le comunicazioni radio rappresentano un elemento fondamentale per la guida del razzo. Perciò la Nasa e le altre agenzie spaziali seguono capillarmente le previsioni e le osservazioni degli sciami meteorici per minimizzare i rischi a essi associati, ad esempio riprogrammando la data di lancio, come già verificatosi in passato. Nel 1993 la frequenza oraria massima delle Perseidi era compresa tra 200 e 500 scie luminose all’ora, che, pur non caratterizzando una tempesta meteorica, costituiva un potenziale fattore di rischio per le attività spaziali. Infatti, per cautela, la Nasa ritardò il lancio dello Shuttle Discovery dal giorno 11 agosto 1993 originariamente stabilito ma coincidente con il picco previsto delle Perseidi, al 12 agosto 1993. Alla fine, per altri motivi tecnici, il lancio avvenne il 12 settembre 1993.


LICENZA PER IL RIUTILIZZO DEL TESTO:

fonte

https://www.media.inaf.it/2021/08/09/perseidi-stelle-cadenti







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