<bgsound src='URL_MP3' loop='infinite'>

Re Artù:La verità oltre la leggenda

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

il Sabba delle streghe

domenica 10 novembre 2019

ankou

La leggenda di Ankou.
 Lo spirito spaventoso
 che conduce le anime nell' aldilà





Ankou,è una figura potente,che appartiene al folklore Bretone.Secondo tale mitologia,essa è ritenuta essere la personificazione della morte,così come nella tradizione  folkloristica francese della Cornovaglia (un Ankow in cornico), gallese (Anghau in gallese) e normanno francese.
I celti, che avevano un forte senso di vicinanza verso la morte ,e che dunque,non la temevano, perché nelle loro credenze essa rappresentava l'inizio di un'altra vita, spesso migliore,consideravano  l'Ankou come il protettore dei defunti,ma al tempo stesso lo ritenevano un cattivo presagio per i vivi,un presagio di morte,poiché il suo compito era appunto quello di raccogliere le anime dei morti per condurle nel al di là,chiunque lo vedesse,o ne sentisse il grido lamentoso,si rendeva conto di essere prossimo alla morte. 


Secondo le leggende,colui che,all'interno di una parrocchia,era l'ultimo a morire nell'arco dell'anno,diventava egli stesso l'Ankou per l'anno seguente,e così via.
Ogni parrocchia in Bretagna ha il suo ankou. In alcuni paesi c'era l'abitudine di sacrificare qualcuno per ogni nuova costruzione del cimitero, in modo che la persona diventasse un "Ankou" del luogo.
Secondo altre leggende,si raccomandava di non menzionare mai il suo nome,poiché egli,poteva essere in ascolto.


L'Ankou detto anche "il lavoratore della morte"o "re dei morti" appare già negli scritti del Medioevo.
Di lui si dice essere uno spirito che non perdeva mai un giorno di lavoro,per così dire,ma è durante la notte del 31 ottobre che diventa particolarmente attivo,e potente.
E' raffigurato come un essere spaventoso,con le sembianze di un uomo alto,e magro,quasi scheletrico,con dei lunghi e fluenti capelli bianchi,sormontati da un cappello di feltro,tiene in mano una falce,e viaggia su  un carro spettrale, trainato da due cavalli: quello davanti è molto magro, quello che segue è grasso,con una folta criniera lucente.Segue un preciso percorso di campagna,e di solito appare al crepuscolo.



Egli giunge alla casa di colui che sta per morire, bussa alla porta - emettendo un suono a volte sentito dai vivi - o emette un lamento come la Banshee irlandese.
Vecchie dicerie di paese sostenevano che,il sol modo per sfuggire alla sua falce,era quello di offrirgli in sacrificio la vita del proprio  animale domestico,questi poteva essere un gatto,un cane,o anche una gallina. Quest'ultima storia è narrata nella "Leggenda dei morti" di Anatole Le Braz, pubblicata nel 1893. In questo libro, l'autore ha raccolto molte storie e testimonianze raccolte nelle province di Armor e Argoat sul Tradizioni bretoni relative alla morte. In tutti questi testi possiamo vedere che le persone hanno inventato molte storie, dove hanno finito per mescolare intimamente reale e immaginario, per conoscere l'idea di anima,e di aldilà. 
Occasionalmente si dice che sia vista come un'apparizione che entra nella case,porta via i morti, che vengono messi nel carro con l'aiuto dei due fantasmi compagni.
e che coloro che sentono il suo carro, moriranno a breve e quelli che lo vedranno moriranno entro l'anno.

Un' altra leggenda ancora,narra che,alla vigilia di Natale,durante la messa, l'Ankou tocchi,col suo mantello, coloro i quali  moriranno entro la fine di quell'anno. L'Ankou,oltre all'aspetto descritto prima,è rappresentato anche come  scheletro coperto da un sudario.



L' idea di "Cupo Mietitore" che giunge ai giorni nostri,è dunque quella di un essere demoniaco,con un mantello nero,ed una falce,con la quale prende la vita di coloro che hanno la sfortuna di incontrarlo,anche se,molte altre volte,il suo compito si limita nell'uccidere coloro i quali sono prossimi alla morte. Per molti l'Ankou ha lo stesso compito di Caronte, cioè quello di traghettare le anime dei morti nell'Inferno ; la porta di tale luogo si pensa essere situata a Yeun Ellez , nei Monts d'Arrèe .
Ecco perché, un'altra versione della storia, lo vuole sopra una barca , di conseguenza bisogna evitare di stare vicino al mare dopo il tramonto , in quanto lo si potrebbe incontrare .
Il termine Ankou ha diversi significati , nessuno di buon auspicio (Ansia,Paura, Angoscia,Morte,Oblio) )La sua figura è spesso collocata in  alcune chiese e/o sepolcri .


Vi è anche una leggenda legata all'Ankou ... quindi una leggenda della leggenda .


" La leggenda di Fanch ar Floch e l'Ankou "
La leggenda vuole che la notte di Natale , l'artigiano Fanch ar Floch , preso dal troppo lavoro , non riuscì ad accompagnare la famiglia a messa ... decise quindi di aspettare il momento dell'Elevazione .
Scoccata la suddetta ora , si presenta alla sua porta un uomo con un grosso cappello con in mano una falce da riparare ... una volta averla riparata , l'uomo disse all'artigiano di andare a dormire e lo pregò di chiamare un prete .

Nessun commento:

Posta un commento

Sono le di

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche

Le feste celtiche