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Re Artù:La verità oltre la leggenda

il Sabba delle streghe

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Le 13 notti di Yule

Le 13 Notti di Yule

Le Tredici Notti che vanno dal 24 dicembre al 6 di gennaio rappresentano un periodo spiritualmente importante. Le tradizioni legate a questo speciale momento dell’anno sono diverse, oggi le abbiamo dimenticate e sono rimaste sepolte dalla modernità frenetica e dall’atmosfera di sfrenata baldoria che caratterizza le feste di fine anno.
A differenza di quello che ci viene implicitamente richiesto dalla società, questo momento dovrebbe essere dedicato all’introspezione più profonda, al fine di ricevere intuizioni che possano guidarci attraverso l’anno nuovo che sta per cominciare.

Il neopaganesimo ha riportato la festa di Yule a nuovo splendore, scrollandole di dosso l’aura poco ortodossa di oscuri rituali nazisti che l’avevano intorbidita per decenni e restituendole la sua funzione originaria di tappa importante nel calendario indoeuropeo. La Wicca, odierna religione delle streghe sviluppatasi nel mondo anglosassone e strettamente legata alla natura, annovera Yule fra le otto feste principali dell’anno. La notte buia ed estremamente lunga del solstizio d’inverno ha lasciato dietro di se´ il sacrificio estremo del dio del Sole morto nelle viscere della Terra dopo aver fecondato la dea e, al contempo, il miracolo nascosto che si ripete annualmente, la crescita di un embrione divino nel grembo generoso della Madre
Nell’antichità i momenti di passaggio erano vissuti in modo diverso rispetto a oggi. Era risaputo, infatti, che fossero periodi delicati, che non appartenevano né a un tempo né a un luogo precisi. Pertanto, erano accompagnati con rituali appositi volti ad allontanare quanto di maligno potesse interferire con la sacralità del momento. Le Tredici Notti facevano – e fanno ancora – parte di un momento sacro: sono giorni a cavallo tra l’anno vecchio e quello nuovo, motivo per cui in passato ci si dedicava alla purificazione. Ecco che, allora, si accendevano fuochi (si vedano per esempio il falò di Yule e la tradizione del ceppo natalizio, di cui abbiamo già parlato), si rifletteva e si lasciava che il passato scivolasse via per accogliere a braccia aperte il futuro. 
Una delle attività maggiormente svolta in questo periodo dell’anno era la filatura, a voler simboleggiare l’atto di prendere in mano i fili della propria vita, rivvolgerli e filarne di nuovi. I doni che oggi ci scambiamo durante le festività, un tempo erano unicamente simbolici: il compito di consegnare strenne e regali era relegato a figure femminili – come per esempio la Befana – e più tardi maschili (Babbo Natale) solo nelle favole da raccontarsi intorno al focolare. Nella realtà, invece, rappresentavano i doni ricevuti durante l’anno, le cose per cui essere profondamente grati e di cui fare tesoro anche nell’anno venturo.

Le Tredici Notti Sante” è, inoltre, il titolo di una conferenza tenuta da Rudolf Steiner ad Hannover il 26 dicembre 1911. In essa, Steiner fece cenno a un’antica saga conosciuta in Norvegia come “Il canto del sogno”. Tale saga è esemplificativa di questo periodo dell’anno e ne riassume la simbologia. Diceva Steiner: «Essa è la leggenda che in modo meravigliosamente bello ci racconta di come Olaf Asteson venga iniziato — mediante forze naturali — allorché egli cade addormentato la sera di Natale, dorme durante i tredici giorni e le tredici notti fino al 6 gennaio e vive tutte le vicissitudini che l’essere umano deve sperimentare attraverso le incarnazioni dall’inizio del mondo fino al Mistero del Golgota. Racconta di come, avvicinandosi al 6 di gennaio, Olaf Asteson abbia la visione dell’intervento nell’umanità dello Spirito-Cristo, di cui lo Spirito-Michele è il precursore. 
Il poema racconta di come, in questo sogno durante i tredici giorni e le tredici notti, Olaf Asteson venga condotto attraverso tutto ciò che l’uomo deve esperire a causa della tentazione luciferica.
Così […] diverrà sempre più possibile per gli uomini riconoscere come le forze spirituali intessono e agiscono, e come le Feste non siano state istituite da un arbitrario capriccio, ma dalla saggezza cosmica che opera nella storia quasi sempre senza che gli uomini ne siano coscienti.»

Il giorno della nascita di Gesù è posto, non a caso, all’inizio dei tredici giorni: rappresenta l’origine dell’uomo, della sua divinità interiore. E’ un giorno, diceva Steiner, in cui all’essere umano è stato dato un messaggio importante che non deve essere sottovalutato: «“Uomo, puoi trovare in te le potenti forze che ti doneranno ciò che, nel vero senso della parola, si può chiamare la pace dell’anima”. La vera pace dell’anima è presente soltanto quando essa ci rende capaci di sapere sempre che in noi vive qualcosa che, se ne abbiamo giustamente cura, può e deve guidarci alle altezze divine, alle forze Divine.»
Questa ballata ci mostra che, se da un lato l’esteriorità della Natura sembra morta o comunque dormiente, dall’altro essa si risveglia interiormente. Anche in noi, esseri umani non separati dalla Natura, viviamo un periodo di risveglio interiore, e la sua luce viene ben rappresentata dall’albero natalizio, sul quale le luci fanno contrasto con il fogliame scuro, emergendo dall’ombra. Se in questo momento dell’anno riuscissimo a connetterci con l’anima della Natura, potremmo scoprire di possedere doti di veggenza.
Vediamo, dunque, nella pratica come poter sfruttare le energie delle Tredici Notti.
I dodici giorni a partire dal 24 dicembre sono ognuno lo specchio dei mesi che verranno e a essi è dedicato anche un segno zodiacale:
24 dicembre: Capricorno, gennaio
25 dicembre: Acquario, febbraio
26 dicembre: Pesci, marzo
28 dicembre: Ariete, aprile
29 dicembre: Toro, maggio
30 dicembre: Gemelli, giugno
31 dicembre: Cancro, luglio
1 gennaio: Leone, agosto
2 gennaio: Vergine, settembre
3 gennaio: Bilancia, ottobre
4 gennaio: Scorpione, novembre
5 gennaio: Sagittario, dicembre

Vi starete chiedendo quale sia la funzione del sesto giorno del primo mese dell’anno, che tutti noi conosciamo con il nome di Epifania. La parola “epifania” dovrebbe già rispondere alla domanda. Significa, infatti, “manifestazione” (quella del divino nella realtà): il 6 gennaio, tredicesimo e ultimo giorno facente parte della tradizione delle Tredici Notti Sante, ha il compito di “manifestare”, di riassumere ciò che sarà il nuovo anno per noi.
Se riuscissimo ad ascoltare (non con le orecchie, bensì con il cuore e con l’anima) il messaggio che queste Tredici Notti Sante hanno da portarci, riusciremmo a fare pronostici importanti per l’anno venturo e a indirizzare al meglio le nostre energie verso la nostra realizzazione personale.

In questi giorni prendiamoci del tempo per stare con noi stessi e cerchiamo di essere ricettivi nei confronti di tutto ciò che ci riguarda: ritagliamoci un momento di raccoglimento in cui annotare, giorno per giorno e per tredici giorni, i sogni fatti durante la notte, gli avvenimenti importanti o rilevanti per noi accaduti durante il giorno, segniamo le nostre ispirazioni, le immagini che ci colpiscono anche solo per un momento, gli avvenimenti mondiali, il tempo atmosferico… Diamo libero sfogo all’immaginazione e cerchiamo di pensare al modo in cui le qualità, gli avvenimenti, le azioni di questi tredici giorni potrebbero manifestarsi in futuro, assegniamo a ogni giorno un colore, ricordandoci che quel colore corrisponderà a un mese preciso dell’anno futuro. Conserviamo le nostre pagine di diario e ricordiamoci che a esse corrisponderà l’andamento del nuovo anno, quindi confrontiamole con quello che accadrà di mese in mese.

Il solstizio d’inverno apre le porte ad quindi ad un tempo carico di magia, tradizioni e mistero. Yule, Capodanno, l’Epifania, notti magiche che ogni anno ripropongono il verificarsi di un incredibile prodigio: lo svolgersi delle Dodici Notti.

Così come un cordone argentato che si srotola nel tempo e nello spazio, queste notti ci ricollegano ai riti, ai misteri e alle tradizioni che i nostri antichi Antenati hanno osservato e onorato per secoli.. Le Dodici Notti sono simboli per le Dodici forze dell’anima che vivono in noi. E’ proprio in queste notti, le più buie dell’anno, che siamo più vicini allo Spirito del Sole. Questo significa che il Sole Spirituale che splende dall’interno della Terra, rende trasparente e illumina tutto dall’interno, non come dopo, quando il Sole illumina la Terra dall’alto, dall’esterno…

In inverno tutto ci appare buio, freddo e privo di vita. Ma non è affatto così, anzi qui vale proprio il detto ”l’apparenza inganna”: sotto terra, nel suo tepore raccolto, Madre Natura custodisce e protegge i suoi semi e gli animali in letargo, che riposano nel silenzio dell’attesa. Mentre l’energia della Terra è come sospesa in un grande sonno apparente, i giorni e le notti che vanno dal 24 dicembre al 6 gennaio, chiamate le Dodici Notti Sante o le Dodici Notti Sacre, rappresentano un periodo temporale molto potente per la nostra crescita. Le dodici notti sono un momento speciale d’intima introspezione consapevole. Introspezione che nasce dallo spazio del cuore per portarci in dono forza e chiarezza.

Ma è interessante notare come ci siano dodici notti anche tra il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, e il Natale.
Nell’antico calendario giuliano, basato sul ciclo delle stagioni, il 13 dicembre era indicato come il solstizio d’inverno, e tutt’oggi in Svezia e in Norvegia il 13 dicembre segna l’inizio del Natale: infatti, il 13 dicembre le bambine e le ragazze si vestono di bianco, indossano un copricapo di candele e intonano canti natalizi, offrendo caffè caldo e dolci tipici allo zafferano.
Il numero dodici è il simbolo della prova iniziatica che permette di passare da un piano ordinario ad un piano superiore, sacro (dopo il 12 viene infatti il 13, numero della trasmutazione, l’Alchimista).
E la dodicesima lettera dell’alfabeto ebraico è Lamed, la quale esprime la certezza o la forza di credere che vi sia un oltre e nuove possibilità, nuovi mondi da scoprire (nel domani, dentro di noi e negli altri); e il valore numerico di Lamed è il 30, che corrisponde all’età in cui Gesù di Nazareth iniziò il suo apostolato, segnando così un nuovo cammino, una nuova via.
Questo primo ciclo di dodici giorni, che va dal 13 al 25 dicembre, è ideale per ripensare all’anno che sta per finire, fare un bilancio di ciò che è stato, valutando ciò che abbiamo portato a termine e ciò che invece è rimasto incompiuto, prendendo in considerazione le varie aree della nostra vita: lavorativa, relazionale, psico-fisica, emotiva, spirituale, ecc… Quindi l’idea è quella di tirare le somme dell’anno che sta volgendo al termine, in modo da renderci conto se abbiamo rispettato o no tutti i propositi che ci eravamo prefissati.
I dodici giorni che ci sono tra Natale e l’Epifania, invece, oltre a rappresentare i dodici mesi dell’anno (in passato erano anche una predizione di come sarebbe stato l’anno successivo), sono anche legati ai dodici spiriti Totem (che rivestono gli archetipi dei dodici segni zodiacali e che lavorano orchestrati dal Cristo, il tredicesimo), i dodici discepoli e i dodici centri spirituali attraverso i quali le dodici forze operano nel corpo umano.
L’energia del solstizio d’inverno continua, anche se con intensità decrescente, e possiamo utilizzare questi dodici giorni per recuperare il contatto con la luce e rinnovarci spiritualmente; ma è anche importante prestare attenzione a ciò che facciamo in questi dodici giorni, perché staremo piantando i semi dei prossimi dodici mesi. 
Infine, le popolazioni dell’Europa centrale (Europa mitteleuropea e Nord Italia), conoscono una terza fase di dodici giorni che va dal 7 al 18 gennaio: questa è la fase in cui possiamo dedicarci alla programmazione del nuovo anno, concentrandoci su ciò che vogliamo realizzare. Quindi l’ideale sarebbe ogni giorno prenderci del tempo per esplorare i nostri intenti, sogni e desideri, iniziando a progettare il nostro futuro.
Abbiamo visto dunque quanto sia magico il tempo di Yule, il momento di transizione che ha inizio durante il solstizio d'inverno, la notte più lunga dell'anno, a cui segue la prima alba, che segna il risveglio del Dio Sole, e della natura, che lentamente si prepara ad accogliere la Primavera.
Yule, un Sabba molto potente, un periodo sacro, di pace e attesa.
Una celebrazione Solare, di Luce, che quindi viene celebrata accendendo fuochi, e candele.

Le energie di questo sabba sono rivolte verso la famiglia, gli antenati, la collettività e la pace. Un tempo, in cui la speranza, e la fede, sono importanti, poiché si rinnova il cammino, e la vita.
Tutto riprende a scorrere.

Un nuovo sole nascente, con una fievole fiamma, ma che nei mesi a seguire, man mano inizierà a divampare nel cielo sempre di più, raggiungendo la sua massima potenza, con l'arrivo della primavera, stagione in cui, toccherà il suo picco più alto.

Non darò indicazioni specifiche su cosa fare in queste notti, perché è di fondamentale importanza che ognuno trovi e sviluppi la propria modalità di ricerca interiore e di ascolto della propria anima, del proprio Fanciullo divino che la nostra tradizione chiama il Mabon, il piccolo Bambino della Luce che torna a splendere nell’oscurità della notte del Solstizio.
Il lavoro in realtà è quanto mai semplice: ogni notte dopo un momento di contemplazione, meditazione, riflessione (tutto fatto secondo le proprie credenze, formazione e tempo a disposizione) restare in uno stato ricettivo e annotare sogni, immagini, ispirazioni, nuove idee, avvenimenti o incontri importanti, fatti accaduti durante il giorno ecc… in altre parole, così facendo, ci apriamo alle risonanze, alle sincronicità. Si può lavorare con la Divinazione per avere indicazioni su ogni mese dell’anno, si possono utilizzare strumenti come tarocchi, rune o ogham, elementi ecc.. oppure possiamo semplicemente affidarci al mondo dei sogni e ai segni dello Spirito.

La scelta è nostra. Consiglio solamente di iniziare questo lavoro con una cerimonia e di terminarlo con un altra cerimonia. Sarà importante avere un quaderno/diario per poter tenere traccia di ogni pensiero, evento, sogno; in modo che durante l’anno possiamo consultarlo per trovare nuovi collegamenti e spunti di crescita. Scoprirete voi stessi come questo lavoro vi porterà ad affrontare l’anno nuovo con un rinnovato senso di fede, fiducia, forza e qualità d’animo. Provate per credere…! Quando riusciamo a fare luce su legami, eventi e fatti apparentemente lontani nel tempo, sperimentiamo qual senso di connessione e unione con l’intera rete d’energia dell’universo, rete che gli antichi chiamarono la Rete del Wyrd.

Le Dodici Notti sono legate molte tradizioni e superstizioni popolari, di seguito alcune:
In Germania, le dodici notte del periodo vengono chiamate Zwölf Rau(c)hnächte, ovvero “Dodici notti fumose”, notti caratterizzate dalla comparsa di spiriti maligni, dai quali bisognava difendersi con maschere, rumore e, appunto, accensione di suffumigi.
Sempre in Germania, si credeva inoltre che in queste notti facesse la sua comparsa la cosiddetta “Caccia Selvaggia” guidata dal dio Wotan (Odin).
Sempre nelle tradizioni Nordiche queste notti avevano proprio inizio alla vigilia del Solstizio d’Inverno in cui la festa era dedicata alla Madri, alla Matrone, la Grande Madre da cui ha origine tutta la vita.
In alcune zone dell’Inghilterra, dove pure si riteneva che si trattasse di un periodo infestato dagli spiriti maligni, vigeva, per questo motivo, il divieto di filare.


APPUNTI SULLE DODICI NOTTI DI R. STAINER
Di seguito riporto alcune annotazioni degli scritti di R. Steiner in merito alle Dodici Notti affinché siano d’ispirazione per il cammino di consapevolezza in queste notti

1a NOTTE: 
24-25 Dicembre-La notte del Capricorno: 
L’anima cerca il mistero in una foresta buia e senza strade. Lo Spirito Divino nasce nella Materia; l’Alfa ed Omega tocca e crea la vita.

2a NOTTE: 
25-26 Dicembre – La notte dell'Aquario: 
La scelta del sentiero stretto e difficile o del percorso ampio e facile. Per coloro che sono nati dalla carne è difficile trovare il percorso dello spirito.

Ora seguono le 3 Notti del Giglio Bianco.

3a NOTTE: 
26-27 Dicembre – La notte dei Pesci: 
L’anima riconosce che non può rimanere in cima, che sarà di nuovo tirata indietro verso il basso, perché ha in se stessa troppo peso terreno. La mente cosciente comincia a purificare il corpo terreno.

4a NOTTE: 
27-28 Dicembre -La notte dell'Ariete:
Purificare consapevolmente il corpo astrale (anima). Le antipatie e le simpatie si trasformano in amore, amore completo, sempre attraverso l’amore. L’Amore zittisce le passioni e i desideri. La forza ci illumina e ci fortifica nelle nostre battaglie. Il lavoro personale deve essere messo al servizio di tutti per il bene di tutti.

5a NOTTE: 
28-29 Dicembre – La notte del Toro: 
Purificare consapevolmente il corpo del pensiero. Disciplinare il pensiero, concentrandosi sulle cose positive, trasformando le colombe nere del pensiero in colombe bianche, perché il nostro pensiero può essere paragonato a una colombaia quando non si dispone di alcuna disciplina. Dobbiamo imparare a chiudere la colombaia quando giungono pensieri negativi e strani..

Ora seguono le tre Notti della Spada.

6a NOTTE: 29-30 Dicembre 
 La notte dei Gemelli: 
Ognuno di noi ha forgiato la propria spada di discernimento. Ognuno di noi con la forza della volontà spirituale deve unire l’eterno, l’immortale con il perituro, in modo da riconoscere la verità.


7a NOTTE: 
30-31 DICEMBRE – Cancro: 
Il serpente all’elsa della spada. Saggezza. Dedicarsi a letture elevate. È la notte del grande comandamento. Chi governa la tua anima? Chi è l’autore delle nostre azioni? Noi siamo liberi e dobbiamo rafforzare la buona volontà in noi.

8a NOTTE: 
31 DICEMBRE – 1 GENNAIO – La notte del Leone: 
un cavaliere con la lancia della volontà e la spada della conoscenza ha un cane accanto a lui, come simbolo di obbedienza. Dietro di lui ci sono la morte e il diavolo. Ad un certo livello di conoscenza, un errore o una mossa sbagliata può portare rapidamente alla perdizione. La vittoria si ottiene grazie alla pienezza della divinità, con consapevolezza della responsabilità e fedeltà incrollabile dinnanzi ai compiti nella vita.
Ora a seguire le Tre Notti della Corona.

9a NOTTE:
 1 – 2 GENNAIO – La notte della Vergine:
 Distacco – staccare l’intelletto dalle sue cure terrene e pratico. Questa è la notte santa tripla. E ‘quando il sé inferiore si arrende in un desiderio di servire e di essere integrato.

10a NOTTE: 
2-3 Gennaio – La notte della Bilancia:
 È la notte che viene dal servizio, il più grande sacrificio (rendere sacro). Impariamo ad ascoltare la voce interiore e i segni del divino. Qualcosa di misterioso grida in noi attraverso varie incarnazioni, la sua chiarezza è aumentata con il sacrificio e la decisione.

11a NOTTE: 
03-04 Gennaio – La notte dello Scorpione: 
È l’undicesima notte. È la lotta con il Guardiano della Soglia. Dobbiamo costruire in noi il mistero del castello del Graal.

12a NOTTE:
 4-5 gennaio- La notte del Sagittario:
Nella dodicesima notte si colloca la corona della lotta ai piedi del divino, perché abbiamo vinto la corona, ma questa lotta è stata vinta con l’aiuto e la grazia divina perché la grazia proviene dal flusso di una fonte che l’uomo con le proprie umane forze non può raggiungere. Ora riusciamo a fare un principio e una fine di un tempo senza spazio e ed uno spazio senza tempo. Tutto è eterno e santo ora. Le forze della perseveranza per raggiungere gli obiettivi o le finalità del cacciatore, da utilizzare in modo da poter ricevere il bene spirituale. Quello che abbiamo conosciuto e accettato nelle dodici notti sante, dovremmo portarlo nella vita e spiritualizzare così la materia e l’anima.

Le dodici notti sono importanti per la vita e il destino di tutto l’anno. Esse hanno il potere di piantare un seme di buona volontà dentro di noi.

13°NOTTE: 
5-6 gennaio- Epifania.
 «Epifania», dal greco, significa «manifestazione»; e, se nel linguaggio cristiano designa il riconoscimento e l’adorazione di Gesù Bambino da parte dei Magi, più in generale essa indica la manifestazione di ciò che è nascosto, e ciò sia in un contesto di tipo religioso, sia nella dimensione della vita profana sia di quella spirituale. Nella 13° notte, e al 13° giorno (Epifania), si verifica l’unità superiore dell’insieme delle 12 notti: qui può essere operata la sintesi della totalità. Il Dodici è un numero magico, che indica il ritorno al punto di partenza e il completamento di un ciclo cosmico, così come i dodici mesi dell’anno scandiscono l’orbita della Terra nello spazio intorno al Sole.



Fonte
Eticamente.it 
Le Tredici Notti Sante, Rudolf Steiner 

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