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martedì 21 aprile 2020

Numero 13: Numero fortunato,o simbolo di sfortuna?

Numero 13: Numero fortunato,o simbolo di sfortuna?

PRIMA PARTE
Sin dagli albori della civiltà, i numeri rappresentano per l'uomo,una costante, una parte essenziale della sua vita, ad essi, egli si è affidato per riuscire a  comprendere il funzionamento,le basi del mondo e del'universo che lo circonda, dall'orbita e la rotazione della Terra intorno al Sole,al moto degli altri pianeti del sistema solare,dai cicli Lunari,al cambio delle stagioni,dalle maree al calcolo del tempo.
L’architettura di Stonehnge ne è un chiaro esempio: grazie a questa grandiosa opera megalitica infatti, gli antichi erano in grado di calcolare il ciclo dei Solstizi, per rendere così i loro raccolti il più propizi possibile.

Ma oltre ad appartenere al campo scientifico,i numeri,da sempre, appartengono ad un altro campo che l'uomo,sin dall'antichità ha reso parte di se,e cioè il soprannaturale,magia,esoterismo,tutte materie di cui i numeri sono parte essenziale,fin tanto che poi,intorno a loro,si è sviluppata tutta una vera e propria scienza diciamo a loro dedicata,e cioè la numerologia.

Ai numeri,(o meglio,ad alcuni numeri), sono legate anche varie superstizioni,folcloristiche credenze popolari,dicerie,vere o presunte,che,nel corso dei secoli hanno fatto si'che su di essi,si generassero molteplici storie,e leggende,in base alle quali,gli si sono dati poi particolari e specifici significati che ne hanno inevitabilmente segnato la reputazione.
Uno di questi numeri in questione è il numero 13.

Numero 13: Numero fortunato,o simbolo di sfortuna?


Il numero 13.La mitologia che circonda questo numero è estremamente particolare,e variegata,per le culture anglosassoni,e secondo la tradizione cristiana il numero 13 è per eccellenza  il numero associato alla sfortuna,al pericolo.In America ad'esempio,il numero 13 rappresenta un'avversione sfociata poi in' una vera e propria malattia,una fobia una patologia diagnosticata chiamata "Triscaidecafobia"derivante dall'associazione del numero 13 alla morte,e per tali motivi,gli americani quindi,non includono il 13° piano nei loro edifici ad esempio,o ancora non includono il numero 13 nei posti a sedere sui loro treni,o sugli aerei,mentre per i Cristiani il numero 13 rappresenta come detto il pericolo,la morte,la sfortuna,e il tradimento,poiché essi associano il numero 13 al 13° apostolo seduto alla tavola di Cristo durante l'ultima cena,e cioè Giuda,Giuda che appunto tradì il figlio di Dio,causandone di fatto la morte,da tale ragione,deriva anche il fatto che,per i Christiani,ma per i credenti in genere non ci si siede mai a tavola in 13,perché il 13° commensale in quanto tale sia destinato o alla morte,o ad esserne la causa.

Tuttavia,per altre culture il 13 è ritenuto un numero fortunato,come ad esempio in Cina,dove il 13 viene visto come un numero fortunato appunto, perché la sua pronuncia ("shisan") ha un suono simile alla parola "shēngzhǎng", che significa "aumento" o "crescita",o come nella tradizione ebraica,dove il numero 13 gode di una considerazione estremamente positiva poiché  il numero 13 rappresenta il numero di principi della fede ebraica. 13 è anche l'età in cui i ragazzi vengono accolti nella chiesa e viene celebrato il loro bar mitzvah,
Il 13 era ritenuto  un numero fortunato anche per i Teutoni. Secondo la leggenda, 12 legislatori si addentrarono in mare e crearono quella che divenne la legge "frisona". Essi si imbatterono in una forte tempesta, ma un tredicesimo uomo apparve loro, prendendo il controllo della situazione e guidandoli verso la terra ferma, dettando loro la Lex Frisionum. Dopo di ciò, la persona scomparve nuovamente.
Mentre ancora il numero 13 nella mitologia scandinava torna a rappresentare qualcosa di cattivo,poiché esso è associato al 13° Semidio Loki,il subdolo,il traditore malvagio e ingannatore che,arriva non invitato al convivio degli Dei.

Mentre lo storico greco Diodoro riferisce che Filippo II (IV secolo a. C.), re di Macedonia e padre di Alessandro Magno, fu ucciso da una sua guardia del corpo dopo aver fatto mettere una propria statua accanto a quelle delle dodici divinità dell'Olimpo. La sua morte sarebbe stata dunque la tragica conseguenza della sua offesa agli Dei. Un’altra spiegazione della superstizione verso il numero 13 risale alle concezioni astrologiche assiro-babilonesi: venire dopo il 12, numero sacro per eccellenza, lo fece infatti già allora considerare un numero nefasto.
Altra leggenda che lega il numero 13 alla sfortuna,e alla morte,risale ai tempi dei Templari .(in questo caso,però si parla del 13,legato al venerdì,che per altro è anche il giorno in cui,secondo la bibbia,Gesù morì sulla croce) ma la leggenda templare in questo caso,non riguarda il venerdì in cui morì Gesù,ma bensì al venerdì 13,dell'ottobre 1307 quando il re di Francia,Filippo IV il Bello,ordinò di sterminare tutti i Templari,perché secondo lui,avevano acquisito troppo potere,per potersi così impossessare di tutti i loro beni,fin lì accumulati sotto lecito patto con la chiesa,chiesa,che poi,di fatto fu il secondo organo,che ne ordinò lo sterminio.E da allora quindi,il giorno venerdì 13,sarebbe diventato sia per la chiesa,ma in generale per tutti,un giorno estremamente sfortunato,a causa delle maledizioni lanciate dai Templari mentre venivano torturati,e arsi vivi sul fuoco.
E ancora,nelle culture Ispaniche il 13 si ritiene numero sfortunato,poiché legato al Martedì 13,(Llamado Martes 13-come dicono gli spagnoli,( En martes 13,ni te cases,ni te embarques) traducendo, (di Martedì 13,non ti sposi,e non ti imbarchi)
Mentre in Italia,o per meglio precisare,a NAPOLI,il numero 13 nella smorfia Npoletana appunto, è di nuovo sinonimo di fortuna,poiché esso è associato Sant'Antonio,l'Abate di Padova che,secondo la storia,ha dato il nome ad'una miriade di città sparse per tutto il globo terrestre,ed è anche il santo a cui,è legata la famosa catena con cui si propaga un messaggio,inducendo colui che lo riceve,e cioè il destinatario,a produrre molteplici copie dello stesso,e a spedirle a sua volta,a nuovi destinatari.
 A VOI,L'ARDUA SENTENZA.




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