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martedì 17 marzo 2020

San Patrizio La figura di un santo a metà tra il pagano,e il cristianesimo


San Patrizio 
La figura di un santo a metà tra il pagano,e il cristianesimo



Nonostante fosse stato uno dei più efficaci evangelizzatori sull'Isola di Smeraldo, i manoscritti celtici, provenienti da ambienti monastici, lo integrano all'interno delle loro tradizioni, facendolo divenire parte della leggenda.
Il bardo Oisin rimase isolato dai suoi compagni perché, avendo vissuto per alcuni anni nel reame oltre il velo nebbioso e avendo nostalgia dei prodi guerrieri Fianna, era tornato indietro solo per scoprire che, nel frattempo, erano trascorsi interi secoli e che i compagni che desiderava rivedere ormai erano divenuti parte di antiche leggende.

Oisin, ormai vecchio e stanco, incontrò San Patrizio e gli narrò le grandi gesta dei Fianna, avvenute in un tempo in cui gli uomini erano più alti e forti, simili agli dèi.
San Patrizio cercò spesso di convertire Oisin, parlandogli di Dio e del Paradiso, specialmente quando lo vide sempre più debole e temette che potesse lasciare questo mondo da un momento all'altro.
Oisin non era convinto di voler andare in un luogo dove non avrebbe ritrovato i suoi compagni che, non essendo stati battezzati, non sarebbero finiti in Paradiso, inoltre scosse la testa sbuffando sonoramente, scoprendo che i suoi fidati segugi non lo avrebbero seguito nell'alto dei cieli.
“Che Paradiso è mai quello dove i miei più fedeli amici non possono seguirmi? Sono stati al mio fianco per tutta la vita, e quale Dio potrebbe impedir loro di farlo anche in seguito? E come può tenere Fionn, Caoilte, Oscar e tutti gli altri nobili guerrieri lontano dai suoi cancelli dorati, dopo che si batterono con coraggio per il bene dell’Irlanda?”

San Patrizio dovette discutere con Oisin a lungo, trovando interessanti e acute le sue risposte, ma, secondo le fonti cristiane, che ebbero il pregio di salvaguardare l’antica cultura celtica, seppur sotto una forma cristianizzata, anziché considerarla solo superstizione e lasciare che si perdesse per sempre, Oisin infine si convertì.

Altre fonti invece ritengono che non volesse abbandonare i Fianna nemmeno nella morte, e che scelse di andare nello stesso luogo dove era certo che lo stessero aspettando, per brindare assieme e intonare le note del Dord Fiann come una volta, uniti nella vita e oltre.

La strana ma affascinante commistione tra paganesimo celtico e cristianesimo che sopravvisse in Irlanda nei secoli è anche merito di San Patrizio, così come l'uso di simboli quali la croce celtica o il trifoglio, che richiamano sia significati pagani che cristiani.

Racconti dei Fianna - Meet Myths


LA FESTA DI SAN PATRIZIO

Il 17 Marzo è festa nazionale in Irlanda, un giorno dedicato all'irish pride, festeggiato un po' in tutto il mondo, ovunque sia insediata una comunità di emigranti irlandesi ma anche chi non ha antenati irlandesi diventa “Irlandese per un giorno”: si mangiano pietanze irlandesi e colorate di verde e si bevono bevande irlandesi con particolare riguardo alle stout.
La festa viene celebrata il 17 marzo quale giorno presunto della morte del Santo, eppure per la verità non si conosce nemmeno con certezza l'anno della sua morte, (intorno al 461 d.C.), figuriamoci il giorno! Più in generale la festa è vicina all'equinozio di primavera, come se la figura del Santo e la tradizioni druidiche (simboleggiate dal trifoglio) fossero unite senza soluzione di continuità.
Il calendario dei santi festeggia in questo periodo anche San Giuseppe (19 marzo) e così in molte località dove la presenza di comunità di immigrati italiani è molto forte, la festa di San Patrizio si prolunga fino al 19 marzo con canti e falò propiziatori.
Siamo in pieno digiuno quaresimale (per i cattolici) ma per gli Irlandesi il 17 marzo è un giorno esentato!

ST PATRICK WAS A GENTLEMAN

Risultato immagini per SAINT PATRICK E IL COLORE VERDE: UN BLU VIRATO IN VERDE

E' opinione comune che San Patrizio (385/390(?)-461) sia stato il primo evangelizzatore d'Irlanda, così in una canzoncina dal titolo "St Patrick was a gentleman", ci si sforza di dimostrare le origini irlandesi di Patrizio, del quale per la verità non conosciamo nemmeno il vero nome (alcuni studiosi ritengono si chiamasse Maewyin Succat); molto probabilmente i suoi genitori erano due patrizi romani di religione cristiana che vivevano in Inghilterra o forse in Scozia. Era quindi un britanno per come lo si intendeva in quei tempi cioè un celta romanizzato (nell'estremo nord dell'isola vivevano gli irriducibili Picti). All'epoca le popolazioni germaniche degli Angli, dei Sassoni e Iuti invadevano e saccheggiavano l'isola spartendosene il territorio, mentre ai Britanni rimasero le terre del Galles e della Cornovaglia.
Il ragazzo venne rapito dai predoni irlandesi che razziavano le coste, venne tratto in schiavitù e cresciuto in Irlanda come pastore; in quei sei anni imparò il gaelico irlandese che gli sarà molto utile in futuro.

SAN PATRIZIO E I DRUIDI

Patrizio riuscì a fuggire e a sbarcare in Gallia dove, pieno di fervore religioso, studiò teologia. Fu appunto in Francia che venne ordinato sacerdote e prese il nome di Patricius. Non è ben chiaro se fosse assurto fino alla carica di Vescovo, ma in ogni caso nel 432 o 433 andò in Irlanda per evangelizzare le tribù celtiche all'epoca ancora seguaci del druidismo e della religione animista.
L'iconografia ci restituisce l'immagine di un vecchio druido dallo sguardo mite con tanto di mitra vescovile e bastone pastorale.
Secondo la leggenda San Patrizio scacciò tutti i serpenti dall’isola costringendoli a gettarsi in mare dove affogarono. Il serpente in realtà era l'antica religione druidica apparentemente sconfitta dalla predicazione di un solo evangelizzatore, anche se carismatico! Religione druidica estirpata da Patrizio per modo di dire, perchè le conversioni all'epoca avvenivano in base al credo dei capi e quindi solo nominalmente anche tutti i loro sudditi diventavano cristiani. Ma il processo di conversione in Irlanda probabilmente era già iniziato prima dell'arrivo di San Patrizio e sicuramente fu la "perseveranza" della Chiesa a trasformare nel tempo gli irlandesi in cattolici. Fu appunto in epoca medievale che l'agiografia si piccò nel voler dimostrare le gesta eroiche del Santo, che da solo, con la forza della sua fede, sconfisse i Druidi!
St. Patrick e la leggenda dei Serpenti
Probabilmente famosa come la storia del trifoglio è la leggenda di San Patrizio che guida tutti i serpenti d’Irlanda nel mare dove sono annegati.
In molte immagini del santo, Patrick è visto in piedi su serpenti, il messaggio ben ricevuto è che non ci sono serpenti in Irlanda e solo lui è responsabile di questo stato felice.
Tuttavia, è molto improbabile che ci siano mai stati serpenti in Irlanda!
Questa particolare leggenda di San Patrizio è facile da tradurre: i serpenti erano sacri per i Druidi e il loro esilio riflette il successo di San Patrizio nel rimuovere l’influenza pagana dall’isola.


SAN PATRIZIO E L'IRISH PRIDE



Come sia andata nel Medioevo (conversione istantanea o lungo processo di cristianizzazione) possiamo affermare che nel 1700 la figura di San Patrizio e la sua festa divennero l'espressione di una orgogliosa rivendicazione di irlandesità -irish pride- unitamente religiosa ed etnica, contro l'oppressione inglese. La festa è stata canonizzata ufficialmente nel Seicento anche se era già celebrata nel X secolo. La prima sfilata si è tenuta però in America, il 17 marzo 1762, i soldati irlandesi hanno marciato in parata con la loro musica e da allora sono sorte numerose associazioni "Irish Aid" confluite poi nel 1848 in un'unica organizzazione dedicata alla Parata di San Patrizio (quella di New York è rimasta la più grandiosa sfilata sia per il numero di partecipanti che di pubblico che di durata - più di cinque ore). La sfilata era vissuta come segno di protesta da parte della comunità irlandese di New York che veniva trattata con disprezzo dagli "americani" di origine protestante (No Irish Need Apply era un insegna che si poteva vedere appesa alle vetrine dei negozi) ed è finita per diventare una importante vetrina politica a causa del grande numero di immigrati.
Ai giorni nostri, durante il St. Patrick’s day, l’Irlanda si veste di verde e soprattutto Dublino si trasforma in una festa continua, un concentrato di festival, frenesia e allegria, ma anche di tantissimi eventi musicali e culturali sparsi per tutta la città! Questa ricorrenza richiama giovani e turisti da tutto il mondo e la città diventa un unico grande evento gioioso e colorato che si snoda fra parate, fuochi d’artificio, fiumi di birra (la Guinness è la più bevuta) e session di musica tradizionale nei pub, in un’atmosfera unica e coinvolgente che dai locali si riversa per le strade e le piazze della città! Insomma è impossibile non venire trascinati in questa festa collettiva così divertente e particolare.
La festa di san Patrizio è anche una sorta di pretesto per incontri allegri e colorati tra gli irlandesi rimasti in patria e quelli emigrati, che vengono a marciare in file serrate, fanfare in testa, tornando così almeno per un giorno alle origini e riaffermando un’identità che è lungi dall’essere in ribasso come pretendono alcuni. La ricorrenza si celebra in casa o al pub con gli amici, indossando un indumento verde (il colore del trifoglio e simbolo della stessa irlanda). La tradizione vuole che tutti indossino il trifoglio d’Irlanda il giorno di San Patrizio! Per gli irlandesi bastano solo due ingredienti per assicurare una notte di “craic” (divertimento): la musica e la birra. E per chi ha deciso di passare il San Patrizio con loro sa già che questi due ingredienti certo non mancheranno.
Il 17 Marzo quindi, il giorno di San Patrizio, l’Irlanda è tutta un unico festival, da nord a sud. I festeggiamenti nella capitale Dublino durano addirittura più giorni! Anche nell’Irlanda del Nord, in quel lembo di isola che è chiamato “St Patrick Country”, custode della tomba e di molti altri cimeli del Santo, si svolge un festival molto sentito in omaggio al Santo patrono.

Dublino
Il festival più grande è quello che si svolge a Dublino. Inizialmente concepito in un unico giorno, oggi il St. Patrick’s Festival si estende nell’arco di una settimana e attira un pubblico internazionale sempre maggiore: non solo irlandesi di nascita, ma anche tutti coloro che si sentono in qualche modo Irish nel cuore. La capitale si trasforma in un palcoscenico, dove artisti di strada e gruppi musicali provenienti da tutto il mondo improvvisano concerti agli angoli delle strade, dove regna la pura follia, il divertimento e la magia tipica di questi giorni di festa! L’evento più degno di nota in quei giorni è la parata del 17 marzo che parte alle 12 da Parnell Square. Se in passato quella di New York era considerata la più spettacolare al mondo, oggi non è più così: la parata di Dublino ha assunto con gli anni una dimensione sempre maggiore, mettendo in mostra non solo i migliori talenti irlandesi, ma anche quelli internazionali. Il divertimento è assicurato per tutti i gusti e tutte le età! Cork 

A Cork il festival dedicato al santo patrono si terrà dal 16 al 18 marzo con più di 50 eventi e 200 spettacoli imperdibili e adatti a tutti. L’evento principale è il Carnival of the fools, che per due giorni invade la città.
Galway
Il 17 marzo a Galway si terrà l’annuale St. Patrick’s Parade, con bande musicali, cornamuse, danze e artisti di strada da tutto il mondo. La particolarità dell’evento qui a Galway è che la parata è piccola abbastanza da far sentire tutti i visitatori parte di essa, ma anche grande abbastanza da creare un’atmosfera speciale.
Down e Armagh 
Anche nelle contee di Down e Armagh, luoghi chiave nella vita e nella storia di S. Patrizio, fervono i preparativi per le celebrazioni dell’Armagh & Down St. Patrick’s Festival, il più grande in Irlanda del Nord. Ad Armagh, in particolare, il 17 marzo si terrà la Saint Patrick’s Day Carnival Parade ‘The Life of Patrick’, un carnevale colorato e animatissimo, che ripercorre alcuni episodi della vita del santo patrono.
Belfast 
A Belfast è in programma la St.Patrick’s Day Parade in costume nella giornata del 17 marzo.

COME SI FESTEGGIA

Detta affettuosamente Paddy’s Day la festa può durare fino a una settimana ed ha come tema unificante il colore verde in omaggio all’Isola Smeraldo: si indossa qualcosa di verde, si mangia qualcosa di verde e si beve qualcosa di verde.
In particolare sui vestiti sboccia il trifoglio, emblema della festa, fiumi e fontane si colorano di verde (dalla più famosa fontana della Casa Bianca a Washington al fiume di Chicago), si organizzano interminabili cortei carnevaleschi e parate, si susseguono spettacoli e concerti, si ammirano i fuochi d’artificio… e ovviamente si canta, si balla e si ascolta musica irlandese

SAINT PATRICK E IL COLORE VERDE: UN BLU VIRATO IN VERDE



Il colore di San Patrizio era inizialmente il blu (essendo il colore nazionale dell'Irlanda) nella sua sfumatura "San Patrizio"; eppure già nel Seicento il trifoglio inizia ad essere associato alla festa: dal trifoglio al colore verde il passo è breve e i ribelli irlandesi del 1798 sventolano al cielo bandiere verdi. Che Patrizio spiegasse il mistero della Trinità riferendosi al trifoglio è tuttavia una leggenda dalle origini medievali più che un dato storico. 

IL BLU
Nella mitologia irlandese la sovranità dell'Irlanda è rappresentata da una donna in abiti blu (così ad esempio quando Enrico VIII si dichiarò re d'Irlanda esibì sullo stemma un'arpa d'oro in campo azzurro.

IL VERDE
Possiamo affermare che già nel 1600 gli irlandesi avevano la consuetudine di portare croci e trifogli nella festa di San Patrizio (come riportato nel diario da Thomas Dinely alla data del 17 marzo 1681) e che furono i ribelli repubblicani del 1798 a issare bandiere verdi nella loro lotta per l'indipendenza dell'Irlanda.Forse era una specie di colore in codice che usavano tra loro e così "the wearingof the green" finì per essere sinonimo di ribelli (un colore in qualche modo associato anche a San Patrizio e quindi alla fede cattolica)

Così nelle ballate fu tutto un inneggiare alla verde Irlanda e man mano dal 1800 in poi il blu nazionale diventò il verde nazionale (alcuni nel tentativo di un compromesso cercarono di definire il blu di San Patrizio un verde-blu…)

IL TRIFOGLIO EQUINOZIALE



"Shamrock" viene dal gaelico seamrog = “giovane trifoglio” che oggi è identificato con il "trifolium repens" caratterizzato da una abbondante fioritura, però estiva, di fiorellini bianchi (o rosa). Ma la parola un tempo stava a indicare una più ampia varietà di trifogli: alcuni ritengono che il trifoglio dei Druidi fosse la varietà Medicago lupulina (in inglese nonsuch) dai fiorellini gialli simili a quelli del luppolo, un erba medica ideale foraggio dalla ripresa primaverile per i pascoli. Mentre un'altra varietà sempre primaverile è l'acetosella dai fiorellini bianco con venature rosate che veniva utilizzata nel Medioevo anche come alimento. Del resto la festa di San Patrizio è un chiaro tentativo di cristianizzare una tradizione irlandese più antica che si celebrava nei pressi dell'equinozio di primavera e quindi molto più probabilmente il trifoglio dei Druidi doveva essere della varietà a fioritura primaverile.

Pianta sacra ai Druidi, simbolo dell'equinozio di primavera, in grado di rivelare gli spiriti malvagi, ancora oggi il trifoglio avverte quando una tempesta è in arrivo (l'acetosella piega le foglie verso il basso). Tuttavia per i Druidi il suo simbolismo era legato al sacro numero tre, rappresentazione della "Triplice Dea" ovvero la Madre nelle sue tre manifestazioni.

Il simbolo viene "riciclato" nel Medioevo per spiegare la triplice natura divina del Dio Cristiano ma è con l'irish pride che si afferma l'equazione San Patrizio-trifoglio: Thomas Dinely scrive nel suo diario alla data del 17 marzo 1681 che gli Irlandesi per festeggiare San Patrizio indossano croci e trifogli, così la canzone "The Wearing of the Green" iniziò a circolare per le strade in forma anonima nel 1798, all'epoca della Ribellione irlandese.

IL LEPRECAUNO


Ad aprire le sfilate l’immancabile maschera del Leprecauno, di verde vestito, prototipo del folletto bonaccione o dispettoso a seconda dell’umore. Il Leprecauno è il folletto per antonomasia nella tradizione irlandese, soggetto di innumerevoli racconti, leggende e canzoni, eccellente violinista (si dice che abbia insegnato a suonare il violino ai più grandi musicisti irlandesi e italiani); così come ama la musica e la danza, egli incarna anche i vizi del popolo irlandese: gran bevitore di birra e whisky, estimatore di tabacco e fumatore di pipa. 

Il Festival più grandioso si celebra a DUBLINO e si svolge durante un’intera settimana, attirando un pubblico internazionale sempre maggiore. Anche la sua parata ha superato in spettacolarità quella di New York. Un’ottima occasione per visitare l’Irlanda.




FONTi
Cattia Salto)
www.lontanomagico.altervista.org
https://www.irlandando.it/st-patricks-day/

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