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venerdì 14 dicembre 2018

spiriti oscuri della cultura celtica



Sluag

Un’orda di spiriti maligni che volano in stormi come uccelli. Secondo le leggende irlandesi sono le anime di peccatori che cercano di portar via con loro altre anime. Vengono volando dall’ovest e perciò, quando qualcuno è sul punto di morire, bisogna chiudere le finestre del lato occidentale della casa; in questo modo l’anima del deceduto non viene catturata e può raggiungere il paradiso. 

Fai attenzione quando cala la notte, quando gli Sluagh escono. Questi spiriti celtici che rubano l'anima vanno a cacciare in varie forme; forse appariranno come bestie malefiche, o forse pulluleranno come uno stormo di corvi. Qualunque apparenza adottino, hanno uno scopo terribile: divorare la tua anima.
È vero che spesso si dice che questi spiriti prendono di mira i deboli, depredano quelli che sono malati o muoiono. Ma anche lo Sluagh insegue l'apparentemente sano. Niente li attira come il dolore di un cuore triste.

Come puoi evitare le loro orribili grinfie? Tieni serrate le finestre e le porte e resta al buio. Oh, ed evita di dire il loro nome.

Sluagh oggi. 

Secondo il folklore, nei tempi in cui streghe e fate percorrevano la Terra, c'erano anche fantasmi malvagi che avrebbero rubato le anime degli uomini. Una volta che il popolo celtico si convertì al cristianesimo, lo Sluagh si adattò ai tempi. I terribili spiriti demoniaci divennero le anime dei morti, che erano così malvagie da essere persino respinti dall'Inferno stesso.

Sono troppo cattivi per restare all'inferno

La tradizione degli Sluagh dipinge un ritratto di un'antica Terra che striscia con creature inumane. Demoni, streghe e fate vivevano al fianco dei mortali. Per quanto riguarda gli stessi Sluagh, erano anime malvagie - anime così oscure che erano state bandite dall'inferno. Furono condannati a vagare come qualcosa di non proprio vivente, non del tutto morto.


Prendono la forma di uccelli demoniaci

L'aspetto di Sluagh è roba da incubi. Gli spiriti assomigliano presumibilmente a giganteschi uccelli neri, ma con ali coriacee e zampe sfigurate. Persino il loro odore è vile, come carne putrefatta.
Quando le creature orribili trovano la loro preda, emettono uno strillo raccapricciante. È l'ultima cosa che le loro vittime ascoltano prima che le loro anime vengano strappate via.

Rubano le anime dei morenti


 Le creature inseguono le persone mentre respirano l'ultimo respiro. Poi, proprio mentre la sfortunata vittima sta per perire, succhiano la sua anima indebolita e spariscono.
Per quanto riguarda l'anima, è destinata a volare per sempre all'interno del gregge oscuro dello Sluagh.

Cacciano in un gregge
In irlandese, " Sluagh " significa "ospite". Il nome si riferisce a come queste creature preferiscono cacciare: in un gigantesco stormo che cancella il cielo. Sopprimono la loro preda con letale determinazione 

Nessuno è sicuro da loro
Le anime dei deboli e dei morenti rendono più facile la preda, ma nemmeno le persone sane sono al sicuro dallo Sluagh . I sentimenti di tristezza e angoscia attraggono le creature, come anche a dire il loro nome ad alta voce. E una volta che un individuo diventa un bersaglio, non può evitare il suo destino - cioè, a meno che qualcun altro non sia disposto a sacrificarsi agli spiriti temuti.

Se dici il loro nome, sei condannato

Si dice spesso che i nomi abbiano potere, e questo sembra essere il caso della storia di Sluagh. Si pensa che pronunciare il nome delle creature malvagie a voce alta li convochi direttamente a voi - e non se ne andranno finché non avranno reclamato un'anima.


Come proteggersi da uno Sluagh
Lo Sluagh può sembrare una forza terrificante e inarrestabile, ma secondo la leggenda, puoi difenderti con pochi semplici passi. Si ritiene che le creature volano da ovest, quindi le porte e le finestre che bloccano quella direzione dovrebbero bloccare il loro ingresso. Questo è particolarmente cruciale se qualcuno in casa è malato o sta morendo.
In alcune case è ancora praticata la tradizione di chiudere gli ingressi verso ovest.

Gli Sluagh conosciuti anche come  The Souls Of Sinners (Le anime dei peccatori)

Nell'antica Irlanda, gli Sluagh erano conosciuti come spiriti maligni. Tuttavia, quando il cristianesimo è arrivato, la storia è cambiata. I missionari iniziarono ad adattare le tradizioni locali per diffondere meglio la loro religione. Quindi, piuttosto che gli spiriti oscuri, gli Sluagh divennero peccatori malvagi. La loro nuova identità ha aiutato a convincere i convertiti che le loro azioni sulla Terra avrebbero ripercussioni per le loro anime eterne.

Sono connessi alle antiche idee religiose
Alcune delle caratteristiche di Sluagh - come la sua capacità di volare e la sua connessione con l'anima immortale - appaiono di volta in volta in varie religioni.

Sia le credenze pagane che quelle cristiane sostengono che l'anima può elevarsi al di sopra della terra; l'aria è vista come più divina o ultraterrena, quindi è il dominio di cose che non sono del tutto umane. Molte fonti antiche si riferiscono anche alle anime che assumono le forme degli uccelli.


Sono accusati di morti inspiegabili
Nel 1900, gli Sluagh venivano accusati di morti inspiegabili. In Scozia, un bambino fu ritrovato morto, sul tetto di casa sua. La gente del posto attribuì tale morte ad uno Sluagh che una volta rapito il bambino dal letto in cui riposava ,lo portò su'nel cielo scuro,e una volta rubatogli l'anima,lo lasciò cadere nel vuoto,il bambino precipitò per poi finire sul tetto della casa dove abitava,e dove poi come già detto fu rinvenuto senza vita.raccogliendo lo sfortunato giovane e facendolo cadere dal cielo.
Oltre alle morti di bambini innocenti, gli Sluagh venivano accusati anche  per la morte di criminali e vagabondi.



I REVENANTS
In francese la parola revenant conserva un duplice significato quello primario è di «anima che torna dall’altro mondo sotto un’apparenza fisica», l'altro è «fantasma» «apparizione di un morto». Possiedono quindi una duplice natura e si presentano come entità corporee (con le stesse sembianze che avevano in vita o anche di qualche animale o sotto forma di scheletri) oppure incorporee come fantasmi.

Nel folklore europeo i revenats sono anime che mantengono la loro forma materiale, la personalità e i sentimenti di quando erano in vita. E' una concezione materiale delle anime dei morti che si manifesta nelle credenze e usanze funerarie di buona parte d'Europa.

I revenants sono per lo più anime in pena, compresi quanti son deceduti di morte violenta o accidentale (assassinati, annegati...) o richiamate dall'affetto dei vivi che li piangono troppo.

 In alcune tradizioni tuttavia i revenants sono anime dannate come i vampiri e i non-morti ovvero schiere infernali e demoniache. 

Una leggenda irlandese riferisce che, tutte le persone morte l’anno precedente, tornavano sulla terra in cerca di nuovi corpi da possedere per l’anno prossimo venturo. Così nei villaggi si spegneva ogni focolare per scoraggiare gli spiriti maligni, o più propriamente per espellere le forze malvagie: una evidente testimonianza nel folclore di un antico rito del fuoco sacro delle popolazioni celtiche. Il Fuoco Sacro sull’altare del santuario era spento a Samain e poi riacceso il mattino seguente, e tutte le tribù celtiche riaccendevano il fuoco del Nuovo Anno da una sorgente comune, il Sacro Fuoco Druidico.



I Krampus: i diavoli del Natale

Nelle zone Alpine di cultura tedesca, quindi l’Alto Adige, l’Austria, la Baviera, ma anche in alcune zone del Friuli Venezia Giulia, accanto alla figura di “Nikolaus“, il nostro Babbo Natale, si accosta una bizzarra figura: il Krampus.
Questa figura dà l’avvio al periodo dell’Avvento e generalmente fa la sua comparsa la sera del 5 dicembre, il giorno prima della festa di San Nicola, accompagnandolo di casa in casa per portare i doni ai bambini.

MA COSA SONO I KRAMPUS?

Il Krampus, detto anche Diavolo di Natale, ha il compito di “punire i bambini cattivi“, ed è quindi da considerarsi come l’antitesi di Babbo Natale.

L’origine di questa figura si perde nelle nebbie del tempo, ma gli esperti tendono comunque ad associarla ai tanti riti pagani (più probabilmente celtici) dell’eterna lotta tra il bene e il male (San Nicolò e i Krampus, appunto) che sono stati adattati alla cristianità. Un’altra ipotesi è che sia una tradizione legata al Solstizio invernale.


Il nome Krampus deriva probabilmente dal bavarese “Krampn” (morto, putrefatto, passato), o dal tedesco Kramp (artiglio) anche se in Alto Adige e in Germania è conosciuto anche come Teufel (Diavolo).

TRA STORIA E LEGGENDA

Durante il periodo dell’Inquisizione il rito dei Krampus era stato proibito proprio per questa sua vicinanza all’oscurità e alla sua natura diabolica, tuttavia è sopravvissuto in alcune vallate molto remote.
La leggenda racconta che tanto tempo fa, nei periodi di carestia, i giovani dei paesini di montagna si travestivano usando pellicce formate da piume e pelli e corna di animali.
Essendo irriconoscibili andavano in giro a terrorizzare gli abitanti dei villaggi vicini, derubandoli delle scorte per l’inverno.Dopo un po’ di tempo i giovani si accorsero però che tra loro vi era un impostore: era il diavolo in persona che, approfittando del suo reale volto diabolico, si era inserito nel gruppo rimanendo riconoscibile solo grazie alle zampe a forma di zoccolo di capra.



Venne quindi chiamato il vescovo Nicolò per esorcizzare l’inquietante presenza.Sconfitto il diavolo, tutti gli anni i giovani, travestiti da demoni, sfilavano lungo le strade dei paesi. Non più a depredare ma a portare doni o a “picchiare i bambini cattivi”, accompagnati dalla figura del vescovo che aveva sconfitto il male.
Le prime notizie sull’inizio della tradizione della visita nelle case e nelle fattorie di San Nicolò per augurare bene e proteggere i bambini risalgono al XVII  secolo. Il Santo in questi giri era accompagnato dai diavoli che incutevano paura ai bambini “cattivi”.
Dalla metà del XIX secolo si hanno notizie del ritorno ufficiale dei cortei e delle corse dei “Krampus”.

CHI SONO I KRAMPUS? E COME SI FA A DIVENTARLO?

I Krampus sono uomini-caproni scatenati e inquietanti che si aggirano per le strade alla ricerca dei bambini cattivi. Il viso è coperto da maschere diaboliche e paurose generalmente fatte in legno o in cartapesta, indossano abiti laceri e consunti.
Girando per le vie del paese i Krampus fanno rumori e schiamazzi, utilizzando campanacci o corni, o semplicemente urlando a squarciagola.

A travestirsi sono solo gli uomini, anche se il Diavolo può essere anche femminile: la Krampa, in questo caso sono sempre uomini con abiti da donna.

Esiste un vero e proprio regolamento per entrare a fare parte di questo gruppo: farne parte è un privilegio; a Vipiteno, per esempio, può diventare Krampus solo chi è vipitenese di nascita.
E’ una regola imprescindibile anche che chi entra all’interno del gruppo sia scapolo (chiunque si sposi smette di farne parte). Esiste inoltre un ordine gerarchico legato all’età, sono infatti i più giovani a preparare i vari carri per il corteo.
Altra regola fondamentale per tutti coloro che indossano i panni dei Krampus è che la maschera non deve mai essere tolta in pubblico, ne va dell’onore di chi è stato smascherato.

Anche per interpretare san Nicolò bisogna seguire un corso per imparare ad affrontare nel modo giusto l’incontro con i bambini nelle loro case, incontro che può essere richiesto dalle famiglie a vari enti religiosi.
colori fondamentali di questa festa sono il rosso e il nero, con cui spesso anche i diavoli sono agghindati.

SAN NICOLÒ

Ai giorni nostri San Nicolò è solitamente trainato su un carro. Con i bambini che nel corso dell’anno si sono comportati bene, egli sarà generoso con regali e dolci, mentre per chi non si è comportato bene ci sarà del carbone e un rimprovero. Oltre a questo compito, San Nicolò deve anche placare le ire dei diavoli nei confronti degli spettatori, essi infatti sono selvaggi, violenti e feroci: rincorrono tra urla mugugni e grida non solo bambini e ragazzi, ma anche adulti e i più anziani, dando qualche colpetto con una piccola frusta alle gambe di chi gli capita sulla strada o sporcando il loro viso con la pece o la cenere. Al tramonto San Nicola scompare, lasciando i Krampus senza controllo, liberi di rincorrere la folla anche fino a sera, quando poi spariranno.
Diverse sono le tradizioni che vedono i Krampus protagonisti in Italia, alcune delle città in cui si svolgerà il corteo saranno:
 Brunico il 6 dicembre con oltre 400 diavoli che infesteranno il centro della città dalle 18 alle 22 circa
Dobbiaco si svolge il più grande raduno del Sud Tirolo il 7 dicembre, sempre verso le 18.
Il corteo di Campo Tures, invece inizia alle 19 del 6 dicembre.

FRAU PERCHTA

In Germania era la dea Berchta a galoppare nei cieli seguita da elfi, fate e dai fantasmi dei bambini piccoli. Ispezionava le case e controllava l’operato delle massaie: che la casa fosse linda e ordinata, che i bambini fossero puliti e ben tenuti. Gli uomini la temevano, perché poteva punirli severamente se non le lasciavano delle offerte di cibo, mandando loro delle orribile malattie.
In alcune leggende popolari è descritta come una bella donna vestita di bianco. La tradizione vuole che visiti le case durante i 12 giorni tra Natale ed Epifania per controllare le famiglie e assicurarsi che passino del tempo insieme. Le famiglie spesso le lasciano il porridge come offerta, e se lei ritiene che una persona sia stata gentile e generosa durante tutto l'anno, lei ricambia con una moneta d'argento nelle scarpe.


Ma..in altre leggende popolari Frau Perchta viene descritta in maniera molto diversa,a dir poco terrificante.Si tratta di una "strega natalizia" che, secondo la leggenda, valuta se una persona durante l'anno sia stata troppo pigra o comunque abbia compiuto troppe cattive azioni: in questi casi arriva e apre la pancia del malcapitato con il lungo coltello che nasconde sotto i vestiti, sostituendo gli organi vitali con spazzatura, paglia o rocce. Per non farsi mancare nulla, si muove con un seguito di demoni che torturano le persone cattive; tuttavia si dice anche che protegga le brave persone dagli stessi spiriti maligni.


Banshee
Le annunciatrici di morte


La Banshee è una creatura tipica della tradizione celtica. Si pensa che il suo nome derivi dal gaelico “Bean-Si”, “donna fata” oppure Bean-Sidhe (lett. spirito di donna), citiamo inoltre la versione scozzese che nelle Highlands scozzesi è chiamata Bean-Nighe (= la piccola lavandaia del guado).

Sono fantasmi familiari, cioè legati ad una particolare famiglia, le cui manifestazioni sono davvero inquietanti per via dei loro lunghi e orribili lamenti notturni,che potremmo anche definire vere e proprie grida strazianti. Sono udite principalmente dai componenti della famiglia a cui sono legate e presagiscono un lutto imminente.


Non appaiono molto spesso, ma sono tradizionalmente vestite di nero, gemono costantemente e sembrano solite apparire al tramonto,nelle prime ore notturne, o prima dell’alba. Nessuno riesce a comprendere la loro lingua ed esse possono apparire sia sotto forma di una bella donna giovane ed elegantemente vestita, sia come una vecchia ricurva,sia come donna dai lunghi capelli neri,al posto degli occhi,han solo due orbite vuote e scure,la bocca spalancata da cui sembra fuoriuscir del fuoco, e avvolta da veli di lutto. Sono più spesso ascoltate che viste,le loro grida possono durare anche una notte intera fino a che non sopraggiunge la morte del malcapitato da loro annunciata.A volte però le loro grida possono essere udite anche da coloro i quali sono inconsapevolmente prossimi alla morte.


Quando si muovono nell’oscurità producono un suono come quello fatto dagli uccelli che volano di notte.
In Scozia si narra che il Banshee della dinastia Airlie di Cortachy Castle si presenti con un rullare di tamburo. La storia racconta che un certo Lord Airlie uccise un giovane tamburino incastrandolo nel suo strumento musicale e facendolo precipitare dalle mura. Da allora il tamburo torna a suonare quando è prossima la morte di uno dei suoi nemici.
In Scozia, vi è la Bean Nighe. Vaga vicino ai torrenti dove lava via il sangue dai vestiti mortuari di chi è prossimo alla morte. Si narra che siano gli spiriti di donne morte di parto, costrette a vagare fino al giorno in cui sarebbero morte naturalmente.



Una leggenda racconta che un mortale che riesca a bere latte dal suo seno può pretendere di essere suo figlio adottivo e può richiederle esaudito un desiderio.

La “Lavandaia dei guadi” è conosciuta anche con altri nomi quali: Bean Nighechain (Piccola lavandaia) o Ban Nigheag nah-ath (Piccola lavandaia dai guadi).




fonti:
https://www.focus.it
http://ontanomagico.altervista.org/befana-tradizione.htm
https://www.irlandando.it/cultura/cultura-e-tradizioni/mitologia-celtica/piccolo-popolo/
https://www.ranker.com/list/celtic-sluagh-myth/hugh-landman

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