Cala la notte nelle terre celtiche,
..e la magia prende vita nei meandri del bosco incantato.
Passa tra le piante e i fiori,
tra i rami degli alberi,
nell'acqua limpida dei ruscelli.
Ali che vibrano leggere nell'aria,melodie di grilli,
gufi e civette fan breccia nel silenzio notturno,
nel ciel' pagana è la Luna,
bellissima,grande...e misteriosa,
vigili stan' le stelle,splendenti come diamanti nell'universo,
il vento da' respiro alle foglie.
Ed ecco che...
lungo un sentiero fatto di stupore,
ignorante se sveglio o dormiente,
ci si ritrova tra lucciole,e lanterne.
...S'accende la meraviglia.
Creature fantastiche fanno il loro arrivo,fluttuando nell'aria,
emanano aure luminose
...che quasi illuminano a giorno,
sono esseri magici,che vivono al di là dei sogni,
che albergano nelle più sfrenate,e meravigliose fantasie.
...Son gli spiriti del bosco.
In primo piano fate luccicanti,
creature brillanti di splendore e fascino della natura,
La parola Fata deriva dal tardo latino e significa tutore o spirito tutelare.
Le fate sono esseri soprannaturali che si mescolano agli uomini presenziando alla loro nascita per conferire loro doti più o meno favorevoli ed influenzandone l'esistenza con influssi benevoli o malevoli. Ad es. le Moire (dal greco Moira, destino) o Parche, della tradizione classica, diventate le Tria fata di Ausonio; le Norne, della tradizione nordica,
Oberon e Titania,
personaggi della commedia
"Sogno di una notte di mezza estate"
di William Shakespeare,
sono considerati il re e la regina delle fate.
Lo scrittore W. B. Yeats, nella sua raccolta "Irish Faery and Folk Tales" (1893) scrive: "Non crediate che le fate siano sempre piccole. In loro tutto è capriccio, perfino le dimensioni. A quanto pare assumono qualsiasi forma o dimensione piaccia loro.
Secondo la maggior parte degli storici delle tradizioni popolari, le fate esistono fin dall'antichità e potrebbero essere gli ultimi residui degli antichi abitatori dell' Irlanda, i Thuatha De Danan.
Se si arrabbiano, hanno il potere di stregare o di lanciare frecce di fuoco che paralizzano uomini e animali.
Esiste perfino un gruppo di fate maligne chiamate Lianhan Sidhe.
In Irlanda il popolo delle fate viene chiamato Daoine Sidh (in gaelico). Esistono diverse varietà di fate.
Fate dell'aria.
Chiamate Slyphs o spose del vento
Hanno la capacità di tramutarsi velocemente e possono apparire come esili e leggiadre fanciulle. Indossano morbidi abiti verdi o rossi. E' facile vederle tramutate in uccelli.
Le Comeles
sono le responsabili del fenomeno della nebbia e della foschia. In genere sono sempre invisibili.
Fate dell' acqua.
Le fate Nixies sono di tradizione germanica. Vivono nei laghi e ruscelli, assomigliano agli umani dalla vita in su', ma hanno la coda di pesce.
Le Ninfee. Presso i greci erano demoni femminili della natura. Donne giovani e belle, alle volte mortali, altre volte immortali, le ninfee personificano le forze divine dei monti, dei boschi e degli alberi, delle acque, dei luoghi e anche di città e stati. Fanno parte del seguito di divinità maggiori e hanno una parte importante nella mitologia, a causa dei loro amori con uomini e Dei. Si distinguono a loro volta in ninfee delle acque, del mare, dei monti, degli alberi, valli e boschi. Sulla testa portano un diadema chiamato ninfale.
Belle, innocentemente nude o ricoperte da leggeri veli, dimorano nei campi e nei boschi, nelle fonti e nei fiumi. Nutrici di infanti o protettrici di giovinette, mutano la loro abituale benevolenza in ostilità, quando vengono colte da occhi indiscreti. In quei casi si vendicano apparendo dalle acque di una fonte a un uomo mandandolo fuori di senno, in preda a follia profetica.
Personificano la forza naturale che si manifesta in una fonte, in un fiume, in una selva, in una grotta, su di un monte. Amano sedersi sui sassi dell’argine di un fiume o di un ruscello e stare ore a pettinarsi i loro lunghi capelli.
Le Ondine e le Silfidi .
Quest'ultime corrispondono agli spiriti femminili. Fate dell' acqua, le silfidi conoscono il futuro, il passato, ma non il presente. Sono avvolte in vesti d’argento, nascoste in cespugli di rose bianche e cantano dolcissime nenie, ma se sorprese spariscono all’ improvviso e con loro anche il cespuglio di rose bianche.
Fate della terra
I Pixies sono apparsi per la prima volta nelle storie della tradizione inglese. Molte persone ritenevano che i pixies fossero le anime dei bambini morti prima di essere battezzati. Indossano vestiti verdi, vivono nelle rocce, ma amano entrare nelle case degli umani e pizzicare le fanciulle che non tengono le case pulite.
I Driadi. Nella mitologia greca, ninfa dei boschi e in generale degli alberi. In origine le driadi erano propriamente le ninfe delle querce, come rivela il loro nome (dryas, quercia).
Vivono nei boschi e ne incarnano la forza e il rigoglio vegetativo. A differenza delle amadriadi, non fanno corpo con gli alberi ma possono muoversi liberamente, danzare e unirsi anche con semplici mortali. Sono raffigurate come belle e giovani donne, con la parte inferiore della persona terminante in una sorta di arabesco che imitava un tronco d'albero.
Fate del fuoco.
Le Fiammelle. Si presentano di solito come piccole scintille o piccole palle di fuoco in grado di cambiare le loro dimensioni a piacimento. A volte si presentano anche sotto forma di lucertola. Si racconta anche che senza queste entità il fuoco non esisterebbe in quanto è proprio il loro intervento a dare origine alla piccola scintilla che poi diventerà fuoco.
Il loro aiuto può essere richiesto, ma potrebbe essere maldestro, in quanto non hanno la capacità di percepire il risultato delle loro azioni e bisogna stare attenti perché anche la fiammella più piccola potrebbe generare un fuoco tremendo.
E poi...e poi gli elfi,
protettori del bosco,
fieri eroi della terra,dell'aria,
Spiriti soprannaturali,
creature esili dai tratti delicati,
e voce suadente,
portatori di luce,e purezza,esseri pacifici,
dotati di un'immensa forza,
che tal volta usano per combattere,se minacciati loro stessi,o se ad essere minacciato è il loro mondo,in quel caso quindi,
diventano potenti guerrieri,
mantenendo però intatta...
.. la loro innata nobiltà d'animo,e lealtà.
Elfo-Entità dalle fattezze umane intermedie tra gli dei e gli uomini. Abitatori della luce e dell'aria, si trovano anche nei fiori,nelle piante,nelle acque. La razza elfica, nella mitologia celtica, non include solo creature belle e buone, ma anche cattive e grottesche.Alcuni sono dispettosi e si divertono a fare smarrire la strada ai viandanti. Anche i sidhe (il popolo magico e biondo della tradizione celtica) possono essere spietati,
essi sono ciò che rimane dei Tuatha De Danaan, gli antichi dei d'Irlanda decaduti ma ancora in possesso di poteri sovrannaturali. Secondo il mito essi erano più alti e belli degli esseri umani. Di norma sono immortali. Sono dotati di preveggenza e controllano la magia. I sidhe non interferiscono con il mondo degli uomini. Adorano la musica, cantare e danzare.Vivono in vari luoghi: a TirNanOg principalmente, ma anche nel mondo dei mortali (sotto terra, in fondo al mare…).
Gli Elfi: Il loro antico nome nordico è alfr e indica i geni della mitologia nordica,essi simboleggiano la forza dei quattro elementi,e dei fenomeni atmosferici in generale. Sono spiriti talvolta benevoli, talvolta malevoli, ma dotati di una terribile potenza.In origine pare che gli elfi siano stati concepiti come anime di defunti, poi furono venerati anche come potenze che favorivano la fecondità.
Di qui la distinzione, nella mitologia nordica, fra Dokkalfar, "elfi delle tenebre", e Liosalfar, "elfi della luce".
Gli Elfi o Aen Seidhe (in Lingua antica)fanno parte delle Razze antiche(insieme con gli Gnomi,e Nani) .
Gli Aen Seidhe giunsero nel Continente,sulle loro bianche navi molto prima degli umani,, ma successivamente agli gnomi e ai nani.
Gli elfi vivono molto più a lungo degli uomini e hanno solitamente tratti delicati, zigomi alti e orecchie appuntite. Talvolta si uniscono a degli umani,generando dei "mezzosangue" chiamati, "Mezzi elfi",Quarteroni.
Gli Elfi credono di essere stati "creati", a differenza degli umani che si sono evoluti. Per questa ragione alcuni considerano gli umani delle scimmie senza peli.
Oltre agli Aen Seidhe, esistono anche altri popoli di elfi, tra cui gli Aen Elle e gli Aen Saevherne che dimorano in un altro mondo.
Gli elfi sono creature soprannaturali, che trovano la loro origine nella mitologia. Sono creature magiche e possono essere sia fedeli alleati che nemici difficili da combattere.
La parola “elfo” significa “essere bianco“, quindi una creatura che porta luce e purezza, questo solo in origine perché come vedremo le diverse razze di elfi provano un cambiamento della loro natura.Solitamente l’immagine degli elfi è identificabile in quella di creature molto piccole e magre, alte circa 1,30-60 metri. Possono vivere fino a più di 600 anni e non hanno bisogno di dormire, in quanto la loro razza pratica molta meditazione che li porta a trance che durano anche più di un giornoLe scritture più antiche che trattano degli elfi risalgono a credenze pagane del Medioevo, mentre dopo quest’epoca la parola “elfo” è stata quasi eliminata e rimpiazzata con “nano” o “essere nascosto” o, addirittura, nelle lingue scandinave è stato ribattezzato con “fata“.
L’origine degli elfi va ricercata nelle culture germaniche, scozzesi e scandinave. Qui gli elfi venivano considerati come creature magiche e invisibili.
Tra il XVIII e XIX secolo, le credenze negli elfi diminuirono per via dell’industrializzazione, ma queste creature non hanno completamente abbandonato l’immaginario collettivo, anzi… hanno iniziato ad essere presenti nella letteratura e nell’arte, basti pensare all’epoca del romanticismo tra il XIX e il XX secolo.
Elfi: tipologie e razze
Gli elfi sono creature pacifiche, ma la storia legata alla loro razza conta anche innumerevoli massacri e guerre. Anche per questo motivo è corretto fare una distinzione tra le razze elfiche, talvolta in conflitto tra loro.
Tra gli elfi pacifisti ci sono: gli elfi della luna, del sole e dei boschi.
Elfo della Luna
Gli elfi della luna,
che sono molto amici e tolleranti nei confronti degli esseri umani.
Si riconoscono grazie alla loro pelle molto chiara e ai capelli argentati.
Elfo del Sole
Gli elfi del sole (o elfi alti) sono molto civilizzati ed organizzati.
Tendono a restare in disparte rispetto alle altre razze,
poiché si considerano esseri superiori.
Hanno la pelle dorata, come i loro capelli.
Elfo dei boschi
hli Elfi dei boschi sono organizzati,
ma restano anche loro in disparte rispetto alle altre razze di elfi,
dei quali si fidano poco.
Hanno la pelle ramata,
con colori che richiamano la natura, come il verde e il marrone.
Tra gli elfi bellici:
troviamo gli elfi drow e gli elfi selvaggi.
Gli elfi drow (o elfi scuri)
hanno una pelle nera a causa di una maledizione
che li ha colpiti quando hanno deciso di seguire la dea Loth,
dea del male e dell’oscurità.
Questi elfi comunicano a gesti tra loro,
nel tipico linguaggio silenzioso drow.
Infine esistono gli elfi selvaggi sono completamente verdi o marroni,
in questo modo possono mimetizzarsi nella natura in cui vivono,
lontani dalle civiltà.
In base alle loro razze, gli elfi vivono nelle foreste, in comunità ben attrezzate lontane dagli uomini, in villaggi nascosti e in clan ben separati.
Se esistono, gli elfi si possono trovare nelle corolle dei fiori, sotto ai funghi, tra le rocce e fra i rami degli alberi. Essendo molto piccoli e snelli, gli elfi riescono a muoversi con grande agilità e i loro movimenti sono impercettibili all’occhio umano.
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Una brezza fresca si fa largo tra gli angoli del bosco.
Sapori d'assenzio ed erbe profumano l'aria,tabacco e vino rosso,melodie di cornamuse,balli e musiche di antiche memorie celtiche,accompagnano ora dopo ora questa notte intrisa d'incanto.Fantastico viaggio al di là della ragione…oltre i confini dei sogni.Istanti in cui si viene catapultati oltre la soglia della realtà,ed è lì che quell'incanto ti si cuce addosso come un costume di scena,e riesci a sentire il silenzioso respiro del mondo,il canto leggero delle foglie tra gli alberi che sembrano quasi bisbigliare tra di loro,il segreto del mondo fluttua nell'aria,vibra tra le pietre e il terriccio del bosco incantato.
E c'era un Re,la sua Regina,al seguito i suoi sudditi,una parata con personaggi in costume,angeli,demoni, e giullari di corte,e poi querce,fragole e mirtilli,e c’era Bacco che masticava tabacco,e gridava perbacco mi è spuntato il becco.
quand'ecco che dall'interno delle lanterne,
piccoli occhietti scrutano incuriositi,
son piccoli folletti,sghignazzanti,
uno dopo l'altro vengon fuori,
si aggrappano agli alberi,
buffi,e allegri,ridono,fanno burle,
I boschi e le foreste sono magici luoghi dove vivono, si nascondono, giocano, fanno dispetti, piccoli esseri misteriosi ai quali sono legate credenze e storie fantasiose. Miti e leggende li descrivono fin nei minimi dettagli, possono esseri bizzarri, benevoli o malevoli a seconda dei sentimenti che le persone nutrono nei loro confronti.
Abitano nelle corolle dei fiori, sotto gli ombrelli picchiettati di bianco dei funghi, tra le rocce muscose, fra i rami degli alberi.
Le foglie degli alberi sussurrano antichi segreti che nelle credenze popolari italiane e di molti altri popoli europei, appartengono ai folletti che costituiscono un popolo a sé. Il loro aspetto in genere è buffo. Sono di piccolissima statura, agilissimi ed irrequieti, vestiti di un abito scarlatto con un berrettino a sonagli, spesso formato da un fiore di digitale e portano scarpette di cristallo.
A volte vivono nell'aria, altri amano la danza e la musica. Nei loro rapporti con gli uomini possono essere benevoli e servizievoli se ben trattati, mentre si vendicano, in modi spesso comici, di chi li offende compiacendosi di giocare brutti e simpatici scherzi.
I folletti non amano farsi vedere. Svaniscono come se fossero fatti di fumo, non hanno l'ombra se visti alla luce del sole e non lasciano orme sulla terra quando camminano.
Molte persone li scambiano per fuochi Sacri.
Si dice che quando i contadini che vivono in montagna si dimenticano di lasciare qualcosa da mangiare per i folletti che proteggono le mucche al pascolo, questi si divertono ad intrecciano le code degli animali in modo così stretto che il nodo non si può sciogliere, ma solamente tagliare!
Tipologie di folletti:
Folletti del mare: sono vestiti di azzurro. Compaiono nei riflessi delle onde, cavalcano i delfini e vivono nascosti sulle navi. Sono in grado di avvistare pericoli prima degli uomini e aiutano nelle tempeste del bosco, della montagna.
I folletti del bosco:
sono vestiti con pantaloni e casacca verde, stivaletti a mezza gamba e cappello con lunga piuma. I folletti sono molto gelosi del luogo dove vivono e lo proteggono da persone dannose: spengono il fuoco attaccato dai piromani e aiutano gli animali a scappare da lacci e trappole.
vivono nelle grotte e nelle baite. Aiutano i montanari a preparare il formaggio e controllano le capre. Scolpiscono strani disegni sulle rocce. Questi folletti amano ballare con le fate sotto I raggi della luna.
Coboldo.
Nella mitologia popolare tedesca, Coboldo è un folletto bizzarro che si diverte a ordire scherzi di cattivo genere. Gnomo raffigurato in statuine di legno o di cera, che si rendeva utile in vari modi agli abitanti della casa, richiedendo però dei doni, in mancanza dei quali diventava vendicativo. Con il nome Coboldo, nelle leggende nordiche, venivano spesso indicate le fate
Coboldo
I Coboldo, spiriti di origine germanica, popolano le miniere e adorano infastidire gli umani. Non sono creature malvagie ma sono piuttosto burloni. Di aspetto simile a diavoletti, indossano un cappello a forma di cono e scarpe a punta; hanno una coda con pelo folto e al posto delle mani piedi quasi del tutto privi di peli. Da alcune fonti si pensa che i Coboldi siano parenti stretti dei Brownie. Una specie di Coboldo di origine britannica prende il nome di Knockers.
Brownie
Scozia
I Brownie nella tradizione scozzese sono spesso accomunati agli Elfi del crepuscolo, ai nani o ai folletti. In tempi antichi queste creature si potevano incontrare nelle vicinanze dei menhir o dei dolmen, ma dopo hanno preferito sostare più vicino alle abitazioni degli uomini in luoghi come granai e pollai. Alti non più di 60 centimetri e di pelle scura, vagano quasi sempre nudi o indossano malconci vestiti di color bruno.
Pionieri dei giardinieri e dei distillatori di whisky durante la notte sorvegliano le greggi e mietono i campi chiedendo in cambio solamente una scodella di panna e una focaccia spalmata con del miele. Grandi bevitori di birra, i Brownie trovano gran diletto nel rinverdire le zone aride. Il suo gemello cattivo prende il nome di Boggart. Altri tipi di Brownie ma di origine britannica sono i Fenoderee e i Killmoulis.
Folletti
Europa
La famiglia dei folletti è talmente grande che risulta difficile fare una descrizione unica del loro aspetto, del loro modo di vivere e del loro modo di comportarsi. Differiscono così tanto da zona a zona che è anche difficile individuarne una sola area provenienza. Esistono infatti folletti nordici, italiani, francesi, tedeschi, ecc. Se si vuole fare una sommaria descrizione potremmo dire che di solito hanno sangue di color nero e occhi che tendono al rosso, lucenti nell’oscurità. Sono quasi tutti dei gran burloni ma nello stesso tempo possono diventare dispettosi, maligni e spietati. Non sono dotati di poteri magici ma conoscono molto bene le arti arcane. Amanti degli animali, amano cavalcane rane, liberare le mucche dalle stalle e intrecciare le criniere dei cavalli. Vivono sia nei boschi che nelle case di contadini ove spesso sono accolti con gran rispetto
Laboriosi e fannulloni amano la compagnia delle ragazze soprattutto se di bell’aspetto. Ecco alcune delle principali famiglie di folletti che abitano il nostro continente.
Le famiglie di Folletti
Banshee (origine irlandese), Bo Men (origine irlandese), Bugnane (origine britannica), Bwca (origine britannica), Cluricauno (origine irlandese), Coblynau (origine britannica), Dukko (origine irlandese), Dullahan (origine irlandese), Far Darrig (origine irlandese), Far Gorta (origine irlandese), Fifinella (origine britannica), Gancanagh(origine irlandese), Ganconer (origine irlandese), Ghillie Dhu (origine scozzese), Leprecauno (origine irlandese), Lurikeen (origine irlandese), Pixie (origine britannica),Red Cap (origine britannica), Robin Goodfellow (origine britannica), Sheoques (origine irlandese), Urisk (origine scozzese), Voghee Lyno (origine irlandese)
Robin Goodfellow
folletto di origine britannica
molto carino,
con lineamenti fanciulleschi,
Bugnane
Di origine britannica,
folletto giocherellone,di aspetto esile,
lo si vede spesso seduto su di un fungo,
in compagnia di una fata,non indossa abiti,ma solo un cappello verde a punta,e delle scarpe fatte con delle foglie
Urisk
di origine scozzese,è un folletto eremita,
ama la solitudine,
infatti lo si può vedere solo in luoghi molto isolati,
spesso ai piedi di piccoli stagni,
di aspetto poco carino,
corporatura esile,
calvo,con una piccola peluria ispida sulle gambe,
e i piedi caprini,
anch'esso ama girare nudo,
Coblynau
di origine britannica,
I Coblynau sono mitici folletti,
che si dice infestino e tormentino le miniere e le cave del Galles.
Dotato di una gran forza,
si dice che sia molto alto e molto brutto,
Come i Knockers, sono vestiti in abiti minerari,
e girano sempre con un grosso martello,o piccone.
Essi lavorano costantemente,il loro lavoro non finisce mai, e si dice che siano in grado di causare frane. La parola Coblynau deriva dalla lingua inglese Goblin.
Fifinella
folletto femminile,di origine brittanica,
dispettoso e dal viso animalesco.
Ha i piedi palmati e le orecchie appuntite e pelose.
Red Cap
folletto di origine britannica
indossa un cappello rosso,
ama molto bere vino,
e quindi lo si vede spesso in stato alticcio.
Ghillie Dhu
folletto di origine scozzese,
molto magro,
gli piace molto starsene sugli alberi,
indossa vestiti fatti esclusivamente di foglie,
Pixie
folletto di origine britannica,
Folletto irascibile e scontroso, ha testa voluminosa, folta capigliatura rosso ocra, occhi leggermente strabici e fosforescenti, naso alla francese, bocca carnosa e piccole orecchie a punta. In genere evita gli altri esseri fatati e la razza umana, però ascoltando le canzoni d'amore si commuove. Goloso e insaziabile, si nutre di latte di pecora e tutto ciò che riesce a rubare da dispense, orti e frutteti. Durante l'estate va ghiotto dei mirtilli alla panna del Devonshire.
Banshee
In irlandese Bean Sidhe, ovvero Donna Fatata.Questo Folletto,come il Far Gorta, differisce dalla condotta generale dei Folletti solitari per via della sua disposizione, generalmente buona. Forse non è affatto una di loro, bensì un Folletto socievole divenuto solitario a causa dei tanti dolori patiti.Banshee Il nome corrisponde a quello del meno comune Far Shee (in irlandese Fear Sidhe), un Folletto di sesso maschile. Lancia lamenti in occasione della morte di un membro di qualche antica famiglia irlandese. Alle volte è nemica della casata, e le sue grida sono di trionfo, ma più spesso ne è amica. Quando a lamentarsi arriva più di una Banshee, l'uomo o la donna che sta morendo deve essere stato molto pio, o molto coraggioso. È' diffusa la convinzione secondo cui la Banshee che lancia grida di trionfo non sia un vero e proprio Folletto, bensì lo spettro di qualcuno che ha subito dei torti da un avo della persona morente. Alcuni sostengono, erroneamente, che non vada mai oltremare,ma risieda sempre nel suo paese.
Bo men
Clurichaun
Clurichau,In irlandese Clobhair-cean. Folletto godereccio dall'aspetto grassoccio, la faccia rubiconda, con una vistosa pancia e il naso foruncoloso. E’alto 30 cm e ha sempre lo sguardo perso nel vuoto. Detentore del segreto della fabbricazione del whisky, rivelato agli uomini in cambio dell’ospitalità ricevuta in una bufera nel 1620 sulle coste della Scozia. L'habitat per incontrarlo è la cantina di un pub irlandese.Si nutre di piccoli topolini domestici arrosto,pezzetti di formaggio e poche briciole di pane accompagnati da litri di whisky. E'molto permaloso ed armato di un appuntito coltellaccio.
Daoine Maithe
Questo è il nome con cui in Irlanda si indicano collettivamente i membri del Good People (Buon Popolo)quello che da noi è chiamato il Piccolo Popolo e che comprende essenzialmente i Folletti e le Fate.
Daoine Sidhe
Daoine Sidhe- Questo è il nome assunto dai Tuatha de Danaan quando i Milesi li guidarono sottoterra. Il loro re era Finvarra, che da quel giorno regna nel suo palazzo sotto la collina fatata di Knockma. Essi sono abili giocatori di scacchi,e mai nessun mortale è riuscito ancora a battere Finvarra in una partita. Quest'ultimo è un vero e proprio donnaiolo,e molto spesso rapisce donne umane.
Dukko
Folletto alto 50 cm, mingherlino, ben proporzionato e con la pelle biancastra. L'occhio è ardente,i capelli lunghi e ondulati.I suoi modi affettuosi nascondono un’anima inquieta. Si diverte a raccontare storie divertenti. Se ne va a zonzo nelle campagne a caccia dell'odiato nemico: il folletto ingannatore Voghee Lyno. Il limaccioso Dukko (così chiamato dal suo antagonista), restituisce il maltolto ai derubati dal Voghee Lyno (previo un minimo compenso ). Si nutre di bacche e di piccoli frutti della terra. Ama suonare l'arpa o il violino e adora distendersi sui prati con graziose follette di varie specie.
Dullahan
Dullahan-Folletto raccapricciante, Spesso lo si vede condurre una carrozza nera chiamata coach-a-bower (in irlandese Coite-bodhar), tirata da cavalli senza testa. Arriva rombando alla vostra porta, e se la aprite vi viene gettato in faccia un bacile di sangue. È'un presagio di morte per gli uomini che avessero la sventura di incontrarlo.
Darrig
Il Farr Darrig Malvagio folletto dalla pelle rossa che ama presiedere gli incubi degli uomini durante le ore del sonno.
Far Gorta
Far Gorta Gracile folletto che chiede l'elemosina nelle campagne,e porta fortuna a chi è generoso con lui.
I Folletti Generalmente hanno sangue nero e occhi rossi rilucenti di notte. Sono giocherelloni e spesso spietati e dispettosi. Non hanno poteri magici ma conoscono arti arcane. Sono amici degli animali: prediligono cavalcare rane, intrecciare le criniere dei cavalli, liberare le bestie dalle stalle (soprattutto nelle notti di luna piena).Si nutrono di polenta con salsicce alla griglia o con formaggio fuso,di mozzarella con le acciughe e di salumi di montagna.
Gancanagh
Gancanagh o anche detto Ganconer o ancora Gean-Canogh, (ovvero quello che parla d'amore)Folletto simile al Leprecauno, ma, a differenza di quest'ultimo, è un gran fannullone.
Abita in sperdute vallate solitarie.Ha sempre una pipa in bocca,e trascorre la maggior parte del tempo a fare l'amore con le pastorelle e le mungitrici.
Grogach
Ha le dimensioni di un piccolo bambino. Solitamente passeggia nudo.Spalle larghe,corpo peloso e flessibile (non ha la colonna vertebrale). E'molto servizievole con gli esseri umani nei lavori domestici e nella cura dei campi.
Leahaunnshee o Leanhaun Shee
Di tradizione irlandese.
Bellissimo spirito femminile che vaga in cerca dell'amore degli uomini.Chi cede alle sue effusioni diventa suo schiavo,ma se respinta è lei stessa a diventare schiava d’amore.Lasciarsi andare al suo corteggiamento è molto pericoloso,i suoi amanti avvizziscono perché si nutre della loro linfa vitale,ed infine muoiono.
E'il più popolare folletto d'Irlanda, noto anche come Leith Bhrogan. Per lui molti lasciano un bicchiere di latte sul davanzale della finestra.Il suo ritratto c'è in tutte le botteghe ed i negozi,ed è proprio la sua maschera ad aprire le sfilate nel giorno di San Patrizio. E'un folletto ciabattino (in irlandese Leith bhrogan, ovvero ciabattino di una sola scarpa) e quando non lavora si dedica solo a fare scherzi.Si burla soprattutto degli avari e costruisce trappole geniali per i ladri.Custodisce molte pignatte piene d’oro, che sposta in continuazione. Per scoprirle bisogna trovare l'inizio dell’arcobaleno. Ha il naso a patata, lungo e con la punta rossa. La faccia è del colore della terra bruciata, l'occhio è malizioso.Porta i capelli lunghi e la barba a punta. E'gracile ma molto forte, è anche molto sospettoso, per avvicinarlo è consigliabile offrirgli una presa di tabacco
Lunantishee(Irlandese)
I Lunantishee sono una tribù del Piccolo Popolo che protegge i prugneti (il pruno è uno degli alberi considerati magici dalle popolazioni celtiche). Il loro compito è quello di non permettere che anche un solo ramo di questi alberi venga tagliato il giorno dell'11 Maggio o dell'11 Novembre. Chiunque tagli un ramo di un pruno in uno di questi giorni attirerà su di sé una buona dose di sfortuna.
Lurikeen,
Creatura minuscola che molti considerano un Cluricauno errante alla ricerca del paradiso perduto.Secondo altri è un discendente degli antichi bardi che nella notte dei tempi girovagavano tra le brughiere cantando e ballando.
Pooka
Dal termine celtico “Pok” (capra) è a metà strada fra una creatura spettrale e un personaggio fiabesco. Folle e allegro, ma spesso inventa scherzi terribili, strappa le teste per giocarci a palla, corre in mezzo ai mercati e prende a calci le giovani donne, rapisce i bambini per divertirsi a vederli piangere. Appare quasi sempre in forma di cavallo, toro, capra, asino o aquila. Si diverte a fingersi docile per essere cavalcato, ma appena montato parte in un galoppo spericolato affrontando dirupi e fiumi gelati. Le sue vittime preferite sono in genere gli ubriaconi, che poi lascia liberi all'alba. Vive dappertutto. Il suo cibo preferito sono il bestiame e i bambini, ma risparmia i nani e gli elfi.
Sheoques
I veri Sheoques sono gli spiriti che infestano i sacri cespugli del biancospino e le verdi fortezze. In giro per tutta l'Irlanda ci sono campicelli circondati da fossati che si ritiene siano antiche fortificazioni e ripari per il bestiame. Sono queste le Fortezze, o Forti, o royalties, come vengono a seconda dei casi chiamati. Qui, sposandosi tra loro, vivono i Folletti di terra. Si dice che molti siano i mortali che si sono lasciati adescare e che sono finiti nel loro cupo mondo. Molti di più sono quelli che hanno ascoltato la loro musica fatata fino a che ogni umano interesse e gioia ha lasciato i loro cuori, ed essi sono diventati grandi veggenti contadini o guaritori , oppure grandi musicisti contadini o poeti come Carolan, che raccoglieva le sue melodie dormendo su di un Forte abitato da Folletti; oppure morivano dopo un anno e un giorno, per vivere per sempre, da allora in poi, tra i Folletti. Questi Sheoques sono, nel complesso, buoni; hanno però un’abitudine assai perfida, un’abitudine degna di una strega. Rapiscono i bambini e lasciano al loro posto un folletto avvizzito, magari vecchio di mille o duemila anni. Certe volte vengono presi anche uomini e donne adulte. Vicino al villaggio di Coloney, nella contea di Sligo, a quanto pare, viveva una vecchia che era stata rapita in gioventù. Quando è tornata a casa, dopo sette anni, non aveva più le punte dei piedi perché se le era consumate ballando. Ogni tanto si sente di qualche persona a cui i Folletti di terra hanno fatto davvero male, ma bisogna dire che in questi casi le vittime se lo erano quasi sempre meritato. Si dice che abbiano ucciso due persone nel distretto della contea di Down in cui attualmente risiedo. Queste persone avevano però sradicato dei cespugli di biancospino che appartenevano agli Sheoques.
Spriggan
Tetri, brutti e dall'aspetto grottesco, sono piccoli ma riescono a gonfiarsi moltissimo (al punto da essere creduti spettri di antichi giganti). Sono i guardiani dei tesori delle colline. Sono malefici (derubano e rapiscono i bambini degli umani, sostituendoli con i loro figli, provocano trombe d'aria e distruggono i raccolti).
Voghee Lyno
Alto 30 cm, è carino d'aspetto e quasi completamente calvo. Corpo asciutto con una piccola pancetta. Si nutre di carne,birra e alcool in genere. Passeggia ubriaco lungo le strade sempre in compagnia ed il suo aspetto è comunque sempre molto curato. Esegue incisioni sulla roccia e sa scrivere. Passa le giornate a chiedere in prestito pignatte d’oro ad altri folletti, per poi non restituirle, e a fuggire dai derubati. Si nasconde in anfratti di roccia dove non è difficile sorprenderlo mentre sorseggia birra e legge libri smarriti dall'uomo. È il nemico giurato del Dukko. -
Goblin
Francia
I Goblin, di origine francese, sono piccoli e appaiono sotto forma di animali. Spesso malvagi, sono abili nel furto e tra i loro compagni appaiono i morti. Alcuni Goblin non sono completamente cattivi e non compiono atti malvagi anche se amano far cadere in tentazione gli uomini con frutti incantati. La gran parte dei Goblin sono dediti all’agricoltura ma quelli che vivono nelle miniere sono gran cercatori d’oro che scovano battendo un colpo nel punto esatto dove lo si può trovare. Lo stratagemma che usano gli uomini per placare la loro furia è quello di lasciare loro del cibo.
Hobgoblin
Gran Bretagna
Gli Hobgoblin sono creature che per aspetto e dimensione sono simili ai folletti. Citati nelle leggende popolari britanniche, questi esseri possono essere di carattere sia benevolo che malevolo. Il loro nome deriva dall’unione di Goblin preceduto da “hob” il giullare di Oberon il re della corte delle Fate (Shakespeare: “Sogno di una notte di mezza estate”). L’Hobgoblin che abita la Cornovaglia prende il nome di Bucca e viene spesso associato ai navigatori e ai minatori. Si differenzia dal fatto che ha la facoltà di volare e predice i naufragi viaggiando sui venti del mare. Simili all’Hobgoblin sono lo Bauchan (o Bogan) e la Bucca entrambi di provenienza britannica.
Muryans
Gran Bretagna
Nel dialetto della Cornovaglia Muryans significa formica. Si ritiene che queste creature siano le anime di genti di culto pagano che risultavano troppo buone per andare all’inferno ma nel contempo troppo cattive per il paradiso. Vivevano quindi in una specie di limbo dove diminuivano di dimensione lentamente ma gradualmente fino a che diventavano come grandezza simile a quella delle formiche. In un’altra leggenda troviamo scritto che i Muryans fossero in grado di trasformarsi e ogni volta che mettevano in pratica questa capacità diventavano sempre più piccoli. Per queste leggende in Cornovaglia si riteneva di pessimo auspicio uccidere, anche solo accidentalmente, delle formiche.
Pooka
Irlanda
La derivazione del termine Pooka è da trovarsi nell’antico dizionari o celtico: infatti “Pok” significa capra. Ma non ci appare soltanto nelle sembianze di una capra; spesso lo si trova sotto forma di cavallo, toro, aquila e asino. Incrocio tra uno spettro e un personaggio delle fiabe i Pooka vivono ovunque. Sono creature allegre e folli ma che spesso si cimentano in scherzi a dir poco terrificanti. Strappano teste per giocarci a palla, corrono in mezzo alle fiere e ai mercati per prendere a calci le ragazze, rapiscono bambini solo per il gusto di vederli piangere. Le persone più bersagliate dai loro giochi sono gli ubriachi e il cibo che predilige di più sono il bestiame e i bambini.
Troll
Scandinavia
Nella mitologia nordica, soprattutto quella scandinava,i Troll sono descritti come creature brutte. A volte anche ripugnanti, spesso di indole malvagia e generalmente nemiche dell’uomo. I Troll lasciano i loro rifugi, grotte, anfratti e caverne, per cacciare solo dopo il calar del sole. Nelle leggende antiche sono descritti con una statura molto più grande di quella degli esseri umani. Risultano, così, anche più forti fisicamente. Nella mitologia e nei racconti più recenti la figura del Troll è più addolcita rispetto alle precedenti. Da acerrimi nemici dell’uomo e golosi di carne umana, diventano sempre meno cattivi giungendo fino a noi sotto forma di amici e simpatici compagni.
Il loro punto debole è la luce del sole che li trasforma in pietre. Una variante austriaca dei Troll sono i Trolli che, anche nelle leggende più antiche, non appaiono mai come nemici dell’uomo anche se, durante i loro giochi, nella confusione possono provocare incidenti a volte anche molto seri come crolli, valanghe e smottamenti…
Altre creature minori
Europa
Bean-Tighe (Scozzese)
Di natura benevola, simile ad una vecchietta, in cambio di latte e dolci, svolge i lavori di casa e intrattiene i bambini.
Il Kelpie vive in terra scozzese ed è un diavolo perfido che trova rifugio nelle acque dei laghi e dei fiumi. Generalmente il Kelpie assume le sembianze di un bianco e giovane cavallo. Per la sua natura malvagia e ingannatrice, è avvezzo a compiere atti mortali per l’uomo. Infatti, quando capita che un viandante faccia una sosta sulle rive di un tranquillo lago, vedendo il cavallo bianco, che solo in apparenza pascola tranquillo, questi è tentato di cavalcarlo e, quando si trova sul suo dorso, il cavallo si immerge nell’acqua del lago trascinando con se il malcapitato.
di natura malevola. Molto simile al Kelpie,
di colore nero,e di aspetto più terrificante,
anch'essi vivono nei laghi e nel mare, e mangiano le loro vittime lasciando il fegato.
di colore nero,e di aspetto più terrificante,
anch'essi vivono nei laghi e nel mare, e mangiano le loro vittime lasciando il fegato.
Fachan (Scozzese)
Vive nelle Highlands della Scozia, di indole cattiva, ha un solo occhio, un solo orecchio, un solo braccio e una sola gamba.
Fanfrelon (Gallese)
Sono una specie di nani completamente folli che rovinano le gallerie dei minatori. Se trovano una pepita d’oro la spendono in birra e ballano come forsennati.
Gwragedd Annwn (Gallese)
Bellissime fanciulle fatate che nella tradizione del Galles vivono nel mare e alcune volte si uniscono con gli uomini.
Hags (Britannica)
Queste creature, nella tradizione britannica, sono la personificazione dell’inverno. Molti sostengono che siano i discendenti di alcune divinità del culto celtico.
Korred (Britannica)
Di natura benevola, bizzarri e alquanto capricciosi sono considerati nella cultura britannica i guardiani dei megaliti.
Lurikeen (Irlandese)
Simile al Cluricauno è una piccolissima creatura errante in cerca del paradiso perduto. Altre versioni dicono che sia un discendente degli antichi bardi.
Un fuoco sacro s'erge verso il cielo,
portando con sé l'energia di una danza isterica e coinvolgente,che si sposa con la magia delle fiamme,in un insieme di calore e potenza...al ritmo incalzante di percussioni,musiche medievali,e melodie di antichi musicanti.
Uno spettacolo degli elementi che si mescola con luci e colori, su note suadenti,sino a raggiungere ritmi sempre più travolgenti,a cui si aggiungono la meraviglia e la forza di vitali coreografie di fuoco e danza.Urla che danno espressione e sentimento ad un viaggio indietro nel tempo.
Un corpo che danza prima a terra,poi con il fuoco,per poi fluttuare nell'aria...pronto a sfidare fiamme e lame,il tutto prende vita ai piedi di una luna di pagano splendore,nella notte degli spiriti che tutto permette,e che tutto trasforma in magia.
Magia nell'aria,magia nella terra,negli odori e nei sapori,nei balli isterici di bellissime donne.
Magia negli occhi dello stregone,che scruta i segreti dell'universo tra simboli e pietre
Una magia legata a miti e leggende antiche come il tempo,storie di culti e credenze scolpite lungo i passi della creazione,incastonate nella roccia,sepolte nella terra,tramandate di memoria in memoria,custodite da deserti aridi e incandescenti,abissi profondi e foreste rigogliose,all'ombra di giganteschi megaliti,ovunque in cielo come in terra,nell'acqua come nel fuoco,nell'aria come nel vento.
Traccie di un passato rimasto intatto,che riprende vita attraverso le riminiscenze di esseri speciali,alchimisti,maghi,sciamani e streghe,sapienti esperti delle arti magiche,e delle leggi che governano l'intero creato.
Testimonianze passate di anima in anima,fluenti tra i corpi,conoscenze tramandate nei secoli dei secoli lungo il cammino dell'esistenza,che riprendono forma e vita per mezzo di sabbatici rituali ancestrali,che hanno luogo durante misteriose notti di luna piena,e che trasportano verso un tripudio di celtiche,e magiche atmosfere.
La magia,era una componente molto importante nella cultura celtica,ed'essa era legata ad'una figura in particolare,il sacerdote druidico
Druidi:
Fascino e magia dei sacerdoti celtici
Druidi: l’eterno dilemma legato ad una figura misteriosa quanto intrigante, che impregna ogni leggenda, ogni storia e ogni racconto relativo alla società celtica. Saggi, sacerdoti o semplici interpreti della realtà quotidiana, i druidi sono da sempre al centro di leggende e di controverse opinioni.
La prima diatriba si ha fin dal significato del nome druido: chi gli attribuisce una derivazione celtica dal’unione delle parole duir ( quercia ) e vir ( saggezza o saggio) e chi invece gli oppone la derivazione dall'antica Britannia con dryod (uomo saggio, veggente).
Qualunque sia l’origine che vorrai dare alla parola druida, la parola e le immagini ad essa legate ti evocheranno un vecchio saggio, vestito di bianco, con i capelli lunghi grigi e una lunga barba bianca. E se chiudi gli occhi puoi anche vedere questo uomo saggio compiere un rito magico o una profezia in una raduna nel bosco o attorno ad un cerchio di mehir.
ORIGINE DEI DRUIDI
La versione esoterica avvolta in un alone di magia vuole l’origine dei druidi legata al mito di Atlantide, all'eterna lotta tra il bene e il male, tra la magia nera e la magia bianca. La catastrofe di Atlantide sembra aver inabissato i signori oscuri e aver salvato i saggi bianchi che si misero in viaggio sbarcando verso est sulle spiagge irlandesi e in Gran Bretagna
La versione storica o terrena vuole la prima menzione e attestazione dell’esistenza dei druidi nel “De Bello Gallico” nel 52 A.C., ma se vogliamo collegare la loro esistenza a Dolmen e Menhir e all'esercizio di religioni pagane, dobbiamo retrodatare la loro esistenza al 4500 A.C. o giù di lì.
RUOLO
Eccoci di nuovo ad un bivio. Religione o politica. Ancora una volta devi decidere qual'è la tua versione della storia:
- Sacerdoti e divinatori, questa la figura che a me piace di più. Maestri di vita e cerimonieri, dediti all'insegnamento della filosofia, della magia e delle arti della guarigione. Spesso viene attribuita ai druidi, soprattutto in età antica, la responsabilità di sacrifici umani a fini religiosi, ma non ne abbiamo nessuna prova. La mia impressione è che bisognava denigrare in qualche modo una figura così potente.
- Giudici e consiglieri a fianco dei più grandi re Celti; classe sacerdotale istruita e dedita all'insegnamento; guardiani delle leggi non scritte e tramandate oralmente per secoli e secoli.
-
Ma chi erano alla fine questi druidi o druidesse? Si perché ancora una volta siamo di fronte ad un bivio : uomini o donne? C’è chi la vuole una società patriarcale dove l’uomo era giudice, sacerdote e re di questa cultura antica. Ma esiste una corrente che vuole il mondo celtico legato alla Madre terra, alla donna come origine di vita e quindi una società matriarcale. La figura del druido di fatto non da conferma né all'una, né all'altra fazione perché i druidi hanno lunghi capelli e una tunica unisex.
Ognuno di noi vede nel druido ciò che è più simile al proprio modo di essere: pura narrazione storica o magia delle leggende.
Ci immaginiamo il Druido come un vecchio venerando con la lunga barba bianca e i lunghi capelli sciolti sulle spalle che indossa un'ampia tunica lunga fino ai piedi e probabilmente un lungo e ampio mantello quando è in viaggio o d'inverno (e il cinema fantasy non ha fatto altro che rafforzare tale immagine). Quest'immagine probabilmente appartiene più all'epoca Medievale che non sicuramente all'età del ferro o forse più probabilmente all'epoca classica (quella dell'antica Roma): sempre dagli scrittori romani che hanno scritto sui Celti per diretta conoscenza sappiamo che i Druidi si vestivano di bianco durante alcune della loro cerimonie sacre e che avevano un centro "pan-celtico" (come il Santuario di Delfi per gli antichi Greci) in cui si radunavano periodicamente; mentre per la Gallia questo centro è ancora oggetto di investigazione da parte dell'archeologia, in Irlanda possiamo affermare che tale centro sacro era la collina di Tara
Da vari indizi riportati da Jean Markale nel suo saggio "Il Druidismo" possiamo presumere che esistesse un altro centro-santuario, una scuola nella Britannia (ossia la Gran Bretagna) probabilmente in Scozia o forse in Galles o anche l'isola di Mona, alla quale sia i Druidi della Gallia che quelli d'Irlanda facevano riferimento per l'apprendistato.
I termini drùida o drùido derivano dal latino, ma la parola ha origine da un termine celtico che significa molto sapiente. I druidi costituivano, in Gallia, in Britannia e in Irlanda, una classe sacerdotale, non erano dei monaci come nel medioevo cristiano, ma più probabilmente una confraternita con un'organizzazione gerarchica, quantomeno per le funzioni. Il druida veniva istruito durante un lungo periodo di iniziazione, al termine del quale veniva consacrato; dopo la consacrazione partecipava alla vita della comunità condividendone le occupazioni.
Le funzioni del Druido sappiamo poi essere molteplici e non solo sacerdotali, giudice e consigliere del re ovvero del capo-clan e ambasciatore, anche all'occorrenza guerriero, era però fondamentalmente uno studioso-filosofo versato anche nella medicina, nella sua qualità di studioso fors'anche di "uomo medicina" in senso sciamanico, grande conoscitrore dei poteri curativi di erbe e piante, abile chirurgo e curatore delle malattie dell'anima. Era anche musico e sappiamo che molti rituali di preghiera o incantesimi si svolgevano con l'ausilio del canto e della danza.
Sogno o son desto?
o forse la vita mi è andata di traverso?
sarà il vento?
sarà la notte?
questa voce che bisbiglia nel silenzio...
vieni vieni…ne vedrai di cose questa notte!
questa voce che bisbiglia nel silenzio...
vieni vieni…ne vedrai di cose questa notte!
Altre dimensioni,altre visioni,un cammino all'interno dell'animo umano,quello più profondo,a metà tra la realtà e la fantasia,follia e magia…alla ricerca forse di un destino immerso in un altro mondo
tra creature fantastiche
Non sai dove,non sai come…
....e non sai per quale ignoto destino o ragione,
per volere di chi,
di cosa,
E non sai come,e non sai perché
Più si va avanti,più il senso cambia,e il pensiero muta,si resta in bilico appesi alla vita,tra logica e pazzia,sogno fuso alla realtà,dove tutto si mescola davanti agli occhi e tra le mani, il vero col falso,l'incredibile con l'impossibile,i trucchi,gli inganni e le verità.
Ed eccoli sbucar dal sotto bosco,
piccoli,e graziosi,
son gnomi,
custodi del bosco,
timidi,alcuni...diffidenti,
si avvicinano piano...e osservano
Quando noi umani pensiamo agli Gnomi inevitabilmente ci viene in mente l’immagine di un piccolo uomo vestito un po’ all’antica con una lunga barba ed un cappello rosso in testa. Questo stereotipo non è del tutto erroneo, ma sicuramente non rende giustizia alle diverse peculiarità che caratterizzano le razze gnomiche.
Ma chi sono gli Gnomi? Se vogliamo studiare seriamente questo affascinante popolo, la cosa migliore da fare è capire le differenze che li contraddistinguono. Prima di iniziare però, è meglio far luce su alcune caratteristiche di base. Gli Gnomi si distinguono in due sessi, quello maschile e quello femminile. Uno Gnomo maschio, senza problemi di salute, arriva a vivere, mediamente, fino ai 900-950 anni. Gli Gnomi femmina, invece, sono più longeve: ci sono infatti attendibili testimonianza di Gnomi femmina che hanno superato i mille anni di età.
Uno Gnomo maschio raggiunge la maturità intorno ai 300 anni: questo è il sospirato momento in cui la barba, cresciuta intorno agli 80 anni, gli diventa grigia.
La barba è un elemento fondamentale per ogni gnomo maschio: è simbolo di maturità e affidabilità. Uno gnomo non riesce infatti a concepire se stesso senza la barba: quando questo Piccolo Popolo ha scoperto tra le usanze dell’uomo moderno quella di radersi quotidianamente la barba, si è diffuso tra i maschi un senso di indignazione, che ben presto si è trasformato in ilarità… “Ma come può essere affidabile uno che si rade?” Questa è la frase più ricorrente tra gli gnomi quando si parla degli umani maschi.
Raggiunta la maturità, l’altezza media di uno gnomo è di 15-20 centimetri. Se uno gnomo si tiene in forma pesa all’incirca 400 grammi; le femmine pesano un po’ meno (250-300 grammi circa) ma con l’avanzare dell’età tendono ad ingrassare. Scopriamo chi sono gli Gnomi, dove vivono, come sono fatte le loro case, cosa mangiano e, infine, scopriremo quante razze gnomiche esistono.
Prima di tutto dobbiamo cancellare l’idea di villaggio che abbiamo nella nostra testa: in un villaggio di gnomi non ci sono piazze, non ci sono strade, non ci sono negozi e… Si, ci sono case, ma sono case davvero particolari
Le case degli Gnomi
Quando parliamo di case degli gnomi, parliamo del tipico modello di abitazione gnomica dell’area silvestre e della zona mediterranea. Secondo gli gnomi, la zona più sicura…
Le case degli Gnomi
Una volta scelto un albero (soprattutto abeti nell’area silvestre e querce in quella mediterranea) gli gnomi chiedono ad un roditore loro amico, solitamente un coniglio o una lepre, di aiutarli a scavare un profondo cunicolo. Dall’ingresso, si giunge fino al cuore della zona radiale dell’albero: bisogna fare estrema attenzione a non intaccare la zona di saldatura tra le radici ed il terreno. Una volta scavato il tunnel, lo gnomo compatta le pareti con un impasto di terriccio ed acqua, e mimetizza l’ingresso con l’aiuto di muschi e licheni. Due sono le stanze di maggiore importanza: il ripostiglio-laboratorio e la cucina, che funge anche da salotto.
Il laboratorio è la zona dove lo gnomo maschio passa la maggior parte del suo tempo, quando non è impegnato nei suoi viaggi di esplorazione.
L’arte e la sicurezza
È proprio qui che gli gnomi danno sfogo alla propria arte, quella di produrre artigianato. Lavorano varie qualità di legname o realizzando oggetti in ceramica.
Il salotto è invece la zona del relax, dove la famiglia di gnomi solitamente si riunisce per stare insieme e nel quale si accolgono gli amici. Naturalmente le riunioni migliori avvengono attorno ad un tavolo davanti piatti appetitosi. Bisogna sottolineare che gli gnomi tengono molto alla propria incolumità e a quella della loro famiglia. Le loro abitazioni, infatti, sono spesso circondate da trappole. Queste non sono lesive, ma svolgono, perlopiù, una funzione di antifurto, mettendo in guardia gli gnomi dall’arrivo di molestatori e di ospiti indesiderati.Un caso a parte riguarda la zona della dispensa.
Gli gnomi devono stare molto attenti ai piccoli roditori, che sono alla costante ricerca di cibo. Nelle case degli gnomi le dispense sono quindi dotate di complicati meccanismi che bloccano l’intruso, liberato solo dopo una estenuante ramanzina “educativa”!
Cosa mangiano gli Gnomi
Gli gnomi hanno una dieta differente dalla nostra: prima di tutto non mangiano assolutamente carne. La caccia, infatti, non è contemplata tra le loro attività…
Le ricette degli Gnomi
Pertanto il cibo più prelibato è costituito dai funghi, che vengono cucinati in diversi modi: bolliti con erbe aromatiche, al vapore o grigliati (le grigliate sono un’usanza del periodo estivo). Alla base di molti piatti troviamo poi i cereali come grano, miglio, segale, orzo, farro e qualche volta il mais. I cereali vengono lavorati (macinati, tostati o cotti) per preparare zuppe di vario tipo, che vengono poi accompagnate da ortaggi di stagione. Molto importanti sono le erbe aromatiche che arricchiscono i piatti degli gnomi: sono usate nelle zuppe ma anche nelle speciali ricette di “pane aromatico”.Il pane aromatico si ottiene da diversi tipi di farina (che può essere di grano, segale o castagne) che viene poi impastata con acqua e con alcuni tipi di erbe. Un altro particolare tipo di pane è quello alle noci, che gli gnomi amano gustare soprattutto d’inverno, possibilmente sbocconcellandolo davanti ad un caldo camino. Sulla tavola non possono poi mancare burro e marmellate.
Condimenti e spezie
Il burro è ricavato dai semi di girasole: anche questo alimento è spesso aromatizzato con delle erbe. Dalla lavorazione delle noci è possibile ricavare un burro molto dolce, che piace tantissimo ai piccoli degli gnomi.
Le marmellate sono ricavate da frutti di bosco, come more, lamponi, mirtilli, fragole e corbezzoli. Anche il miele è un alimento fondamentale della dieta di uno gnomo, soprattutto durante il periodo dell’infanzia. Alcune volte è possibile trovare in tavola delle uova di uccello o di formica.
Come accompagnamento ai vari piatti gli gnomi usano spesso una mostarda speziata, ricavata dalla lavorazione della senape. Immancabili piatti prelibati sono i dolci, spesso a base di frutta arricchita da cannella, anice o coriandolo, una spezia il cui gusto ricorda molto quello aspro dell’arancia.
Gli Gnomi: sono simpatici abitanti dei boschi! Sono esseri molto piccoli: al massimo raggiungono i 15 cm. Vivono nei boschi e cercano di stare nascosti dalla vista degli uomini, ma non per paura: uno gnomo è sette volte più forte di un uomo.
Le razze degli Gnomi
Come per tutte le specie che abitano il pianeta terra, anche gli gnomi si sono dovuti adattare alle caratteristiche meteorologiche delle diverse aree in cui si sono stanziati nel corso dei secoli…Tra le varie razze degli gnomi una prima distinzione da fare è quindi di carattere geografico: in ogni area si può trovare, infatti, un tipo differente di gnomo.
È bene sapere che queste distinzioni sono solo di tipo sommario: ormai, con migrazioni e spostamenti di varia natura, potrebbe essere molto facile trovare razze di gnomi in zone diverse rispetto alla loro collocazione geografica di origine. Ad esempio è possibile incontrare uno Gnomo Silvestre in una zona mediterranea, così come è capitato a noi incontrando Bogy. Inoltre possiamo considerare come concreta la possibilità dell’unione tra famiglie diverse, geograficamente anche molto distanti, che hanno dato origine ad altre grandi famiglie che, grazie a questa unione, hanno acquisito un ricco bagaglio di usanze, tradizioni ed incredibili storie da raccontare…
Lo Gnomo Silvestre
Da considerarsi come il ceppo originario di tutte le altre specie, lo Gnomo Silvestre è un abitatore dei boschi. E’ in perfetta sintonia con la natura, che ama infinitamente. Il bosco è quindi la sua casa, e come tale, lo conosce fin nel suo angolo più recondito. E’ un gran camminatore ed adora le esplorazioni. Molto spesso uno Gnomo Silvestre è un erborista specialistache conosce a fondo le erbe officinali.
Questa razza di gnomo ha una carattere solitamente molto paziente ed è naturalmente portato a lavori di ricerca e precisione. L’area di occupazione di questa razza è quella nord europea, in particolar modo li possiamo incontrare nei boschi di Irlanda, Regno Unito, Germania occidentale, Francia settentrionale (Normandia e Bretagana).
Lo Gnomo delle Nevi
Da considerarsi come il ceppo originario di tutte le altre specie, lo Gnomo Silvestre è un abitatore dei boschi.
È in perfetta sintonia con la natura, che ama infinitamente. Il bosco è quindi la sua casa, e come tale, lo conosce fin nel suo angolo più recondito. È un gran camminatore ed adora le esplorazioni. Molto spesso uno Gnomo Silvestre è un erborista specialistiche conosce a fondo le erbe officinali.
Questa razza di gnomo ha una carattere solitamente molto paziente ed è naturalmente portato a lavori di ricerca e precisione. L’area di occupazione di questa razza è quella nord europea, in particolar modo li possiamo incontrare nei boschi di Irlanda, Regno Unito, Germania occidentale, Francia settentrionale (Normandia e Bretagana).
Lo Gnomo della Steppa
Tipologia intermedia tra lo Gnomo delle Nevi e quello Silvestre, lo si può incontrare nelle pianure della Russia europea. Ha gli occhi dal taglio molto stretto e labbra sottili, capelli e barba più scura e sono, in genere, qualche centimetro più alti. La grande famiglia degli Gnomi della Steppa è suddivisa in circa venticinque tribù nomadi. Il continuo spostamento è dovuto alla raccolta di erbe e prodotti stagionali, elemento principale di sussistenza di questa popolazione.
Quando il territorio ha fornito alla tribù tutto ciò che poteva offrirgli, questa si sposta verso altre mete. In tal modo essi danno la possibilità alla vegetazione di svilupparsi nuovamente permettendo così un successivo stanziamento. A differenza delle altre tipologie di villaggi, quelli degli Gnomi della Steppa sono costituiti da abitazioni tra loro molto vicine: ciò avviene perché questa famiglia conduce una vita comunitaria improntata sulla suddivisione dei vari compiti, di conseguenza è necessario per i membri essere gli uni vicino agli altri.
Lo Gnomo Mediterraneo
Gnomo dal carattere gioviale e propositivo, occupa le zone dell’Europa meridionale. Il suo ambiente naturale sono colline e radure, ma non è raro che si stanzino anche in zone marittime. Gli Gnomi Mediterranei sono impegnati nella difesa della macchia mediterranea, un tipo di vegetazione caratteristica di queste zone, da loro molto amata che, a causa degli interventi dell’uomo, rischia di scomparire. Gli Gnomi del Mediterraneo, grazie alla loro familiarità con il mare, sono anche degli esperti navigatori: riescono con estrema facilità a riconoscere e sfruttare i venti più utili alla navigazione. Hanno anche un ottimo senso dell’orientamento grazie all’approfondito studio, che li ha resi dei veri specialisti in merito, sui corpi celesti. Possiamo gli Gnomi del Mediterraneo in Spagna, Francia del sud, Italia e Grecia.
Gli Gnomi Giganti
Lontani parenti della grande famiglia degli gnomi, sono molto più grandi di uno gnomo medio (si dice che possono arrivare anche a mezzo metro). Ma alla loro grandezza non corrispondono particolari doti: gli Gnomi Giganti sono spesso stupidi e poco affidabili. La maggior parte di loro sono innocui, anche se alcuni hanno un carattere maligno e vendicativo. Ad ogni modo è meglio starne alla larga: è diffusissimo infatti il detto “Gnomo Gigante, pericolo costante”. Amano accumulare cianfrusaglie di qualsiasi genere che nascondono in posti così segreti che spesso loro stessi ne dimenticano la collocazione. Cercano di evitare in tutti i modi i lavori più impegnativi visto che la loro attività preferita è, senza dubbio alcuno, il faticosissimo ozio.
Gli Gnomi Guardiani
Sono gnomi i cui avi avevano stabilito dei rapporti di reciproca fiducia con gli esseri umani. Si tratta principalmente di accordi taciti tra uno gnomo ed una famiglia di uomini in particolare: essendo fedeli ai patti, gli Gnomi Guardiani si tramandano il compito di proteggere di generazione in generazione, la casa della famiglia con la quale hanno stabilito l’accordo. Con il passare del tempo gli Gnomi Guardiani hanno preferito non mostrarsi più agli uomini e presentarsi al loro cospetto sotto una forma particolare: quello di statua da giardino. Se possedete una statua di gnomo da giardino che vi ha regalato vostro nonno presentandovela come cimelio di famiglia, trattatela con cura: quello potrebbe essere il vostro Gnomo Guardiano! Costoro hanno il potere di riprendere vita in qualsiasi momento lo desiderino: è importante sottolineare che quella di diventare guardiano è una scelta personale fatta dagli gnomi, senza costrizione alcuna.
Gli Gnomi Viaggiatori
Il richiamo verso l’avventura difficilmente non è ascoltato da uno gnomo maschio medio. Tutti gli gnomi, almeno una volta nella loro vita, hanno compiuto un viaggio straordinario alla volta di posti inesplorati. Se poi questa irrefrenabile voglia di avventura è radicata in uno gnomo ci troviamo al cospetto di uno Gnomo Viaggiatore. Quest’ultimo, infatti, non ha fissa dimora poiché parte continuamente alla ricerca di leggendari tesori o di posti mitici. Sposare uno Gnomo Viaggiatore è considerata una vera e propria disgrazia dagli gnomi femmina: rimangono molto spesso sole a badare ai figli e a risolvere i problemi quotidiani…
Storie di piccoli ometti saggi e ingegnosi: gli gnomi
Nell’immaginario di tutti, gli gnomi sono degli omini piccoli e buoni, con la barba lunga e spesso un cappello a punta rosso, vestiti con una casacca, portano una grande cintura e degli stivali da montagna. Lunghe trecce annodate con dei fiocchi colorati sono tipiche della versione femminile degli gnomi. La figura mitologica dei nani deriva dalla fantasia di Paracelso, un alchimista di epoca medievale. Fu lui che, per la prima volta, alla fine del 1400 parlò di “gnomi” facendo derivare il nome dall’etimo greco “gnosis”, che vuol dire conoscenza. Per Paracelso gli gnomi erano creature ctonie, cioè creature mitologiche che vivevano nel sottosuolo ed erano in qualche modo collegati con la vita terrestre o sotterranea. La rappresentazione fisica degli gnomi, spesso definiti anche folletti, come degli esseri umani piccoli, barbuti, talvolta buffi o, al contrario, burberi, deriva dall’evoluzione che si ritrova nella letteratura del Nord Europa, e nella letteratura fantasy. Elfi, gnomi, fate, folletti, troll: sono figure simili, spesso erroneamente confuse tra loro, che richiamano un forte legame con la natura, la terra e i boschi. Mediamente operosi, ingegnosi e particolarmente intelligenti e capaci. Curano gli animali della foresta, conoscono alla perfezione l’utilizzo e le funzioni delle erbe che regala la natura, sapendo ricavare da esse unguenti e medicinali portentosi. A seconda dell’origine geografica dell’autore che ne parla, sono descritti con accezioni caratteriali positive e talvolta anche negative. Ma avete mai provato a chiedere ad un bambino? Sicuramente vi risponderà parlando di personaggi buoni e di compagnia.
Racconti di gnomi nella letteratura europea
Ogni paese e ogni zona dell’Europa racconta gli gnomi con caratteristiche diverse. Ad esempio, secondo la tradizione Irlandese, i “Leprechaun”, che è il modo in cui chiamano queste simpatiche creature, camminano per i boschi, portando con sè sempre una bisaccia. E si tratta di una bisaccia magica: essa infatti contiene uno scellino (oggi si dovrebbe dire un euro). Ogni volta che viene spesa la moneta, magicamente se ne ritrova un’altra sempre nella stessa borsa a tracolla. Nella cultura germanica sono principalmente i fratelli Grimm che hanno raccontato degli gnomi, rendendoli protagonisti di alcune loro storie. I Fratelli Grimm immaginano gli gnomi come creature per lo più notturne. Dall’Olanda viene, poi, uno dei libri moderni più famosi sugli gnomi: Wil Huygen e Rien Poortvliet ne hanno approfondito la figura quasi scientificamente con delle meravigliose illustrazioni. Per Tolkien, nelle sue prime opere, quelle giovanili, gli gnomi sono una sottocategoria degli elfi. In epoche più recenti ci sono storie di gnomi, intesi come figure che hanno addirittura una provenienza extraterrestre. Ma questi sono solo alcuni degli autori e dei libri in cui vengono raccontati o citati gli gnomi.
Le etichette di Josetta Saffirio
Gli gnomi sono piccoli omini che da sempre sono presenti nelle fiabe per bambini. Gli stessi, famosissimi, sette nani di Biancaneve tutto sommato potrebbero essere considerati come dei piccoli gnomi. Nel mondo della viticoltura gli gnomi sono oramai l’immagine da tutti riconosciuta dei vini di Josetta Saffirio. È stata proprio lei, mia mamma, ad illustrare le etichette dei vini della sua cantina. Memore del ricordo dei racconti che il suo papà, mio nonno Ernesto, le regalava ogni sera sul piccolo gnomo che di notte entrava nella loro cascina sul carretto trainato dai topi. Anche Josetta ha mantenuto negli anni lo stesso spirito un po’ bambino del suo papà, disegnando figure di piccoli gnomi, a sua volta, per noi, i suoi figli.
I nostri valori raccontati dagli gnomi
E a pensarci bene, nessuna immagine mitologica forse può illustrare meglio di uno gnomo la filosofia, i valori e le idee che vengono portate avanti dalla nostra famiglia di viticoltori. Lo gnomo riconduce ad un grande legame con la terra, i boschi e più in generale con la natura e la sua magia. Riporta alla mente luoghi incontaminati, in cui vengono rispettati anche gli animali e il loro habitat; in cui le piante diventano una vera ricchezza non da sfruttare in modo violento, ma nel rispetto della ecosostenibilità e della conservazione. Cosa c’è di meglio che sorseggiare un buon bicchiere di Barolo mentre un piccolo gnomo suona un piffero su un tronco di albero? O un calice da una bottiglia di Barbera d’Alba, dalla quale uno gnomo ti guarda allegro mentre ondeggia sulla sua altalena?
Europa del Nord
Gli Gnomi, prevalentemente presenti nelle leggende scandinave, sono alti all’incirca 30 centimetri e vivono nei luoghi più disparati,come ad esempio,tronchi cavi,ottimi cercatori d’oro, d’argento e di diamanti.
La loro principale attività è quella di preservare da tutti i fattori esterni le bellezze naturali e lo fanno con piglio e coraggio. Abili minatori e brillanti orafi, si cimentano nell’allevamento delle capre e si dedicano alla coltivazione di grosse qualità di funghi.
Ent è il nome che gli abitanti del piccolo popolo dette a queste creature in tempi talmente remoti da essere ricordati ormai solo nelle leggende; significa letteralmente "Gigante". Nelle lingue elfiche erano originariamente conosciuti con il nome di Onodrim (plurale) o Enyd (singolare) nella lingua Sindarin, mentre in Quenya erano noti come Onyalie e Onya. Nelle antiche leggende della terre celtiche sono anche conosciuti col nome di Pastori degli Alberi.
L'aspetto di queste creature varia da Ent ad Ent, molti somigliano agli alberi che sono soliti accudire come querce, castagni o betulle. Hanno un numero variabile di dita, che varia da tre a nove, sia delle mani che dei piedi; sono inoltre molto alti e forti, più dei Troll.
La società degli Ent non è centralizzata,essi non hanno un Re o un Capo,tuttavia,sono i più anziani a godere di maggior rispetto, e quando devono prendere delle decisioni si riuniscono nell'Entaconsulta per decidere collegialmente il da farsi.Sono articolati su un sistema di famiglie, ognuna delle quali ha la responsabilità di una determinata parte della foresta. Bregalad ad esempio appartiene alla famiglia di Scorzapelle, ed ha la responsabilità delle foreste di castagni e betulle,il suo compito era quello di evitare che venissero bruciate per ottenere legna da ardere.
Lingua
Gli Ent parlano una propria lingua, l'Entese, che tuttavia non ha uguali nelle terre del piccolo popolo: si tratta di un linguaggio talmente lungo e incomprensibile che neppure i più dotti tra gli Elfi, quando ancora vi erano rapporti abbastanza frequenti tra le due razze, riuscirono mai a metterlo per iscritto. Dai loro rapporti con gli Elfi tuttavia gli Ent hanno tratto una vera passione per le lingue, che sono in grado di imparare in brevissimo tempo, con una predilezione particolare per il Quenya, il latino elfico.
Storia Origini
Gli Ent nascono quando il mondo era ancora giovane per venire incontro ai desideri della Vala Yavanna; essa infatti era molto preoccupata per il fatto che i Figli di Ilúvatar e i figli di Aule avrebbero avuto piena potestà sulle sue opere e temeva che, se non fossero stati in qualche modo frenati, avrebbero distrutto tutte le foreste. Ella si rivolse dunque a Manwe, il più grande tra i Valar, affinché parlasse a Eru di queste sue preoccupazioni e gli esprimesse i suoi dubbi.
Uno gnomo quindi è un essere estremamente altruista,
si adopera per proteggere e preservare ogni aspetto della natura,
ama gli animali,ed ogni essere vivente che dimora nei boschi.
Un paesaggio di straordinarie sorprese
si srotola davanti ai miei occhi.
Arrivano gli spiriti degli alberi,
i saggi,
esseri millenari,che in se' custodiscono la storia del mondo.
Gli Ent,
chiamati anche Onodrim dagli Elfi, sono la razza piú antica. Furono stati creati per difendere le opere di Yayanna dagli Orchi. Sono anche conosciuti come "Pastori degli Alberi", in quanto si occupano di preservare le foreste, sradicando erbacce, contenendo gli alberi maligni e proteggendo gli alberi dalle asce degli Orchi.
Ent è il nome che gli abitanti del piccolo popolo dette a queste creature in tempi talmente remoti da essere ricordati ormai solo nelle leggende; significa letteralmente "Gigante". Nelle lingue elfiche erano originariamente conosciuti con il nome di Onodrim (plurale) o Enyd (singolare) nella lingua Sindarin, mentre in Quenya erano noti come Onyalie e Onya. Nelle antiche leggende della terre celtiche sono anche conosciuti col nome di Pastori degli Alberi.
Aspetto
Oltre agli Ent esisteva comunque la loro controparte femminile, le "Entesse", con le quali generavano dei bambini detti anche "Entini".
La società degli Ent non è centralizzata,essi non hanno un Re o un Capo,tuttavia,sono i più anziani a godere di maggior rispetto, e quando devono prendere delle decisioni si riuniscono nell'Entaconsulta per decidere collegialmente il da farsi.Sono articolati su un sistema di famiglie, ognuna delle quali ha la responsabilità di una determinata parte della foresta. Bregalad ad esempio appartiene alla famiglia di Scorzapelle, ed ha la responsabilità delle foreste di castagni e betulle,il suo compito era quello di evitare che venissero bruciate per ottenere legna da ardere.
Lingua
Gli Ent parlano una propria lingua, l'Entese, che tuttavia non ha uguali nelle terre del piccolo popolo: si tratta di un linguaggio talmente lungo e incomprensibile che neppure i più dotti tra gli Elfi, quando ancora vi erano rapporti abbastanza frequenti tra le due razze, riuscirono mai a metterlo per iscritto. Dai loro rapporti con gli Elfi tuttavia gli Ent hanno tratto una vera passione per le lingue, che sono in grado di imparare in brevissimo tempo, con una predilezione particolare per il Quenya, il latino elfico.
Gli Ent nascono quando il mondo era ancora giovane per venire incontro ai desideri della Vala Yavanna; essa infatti era molto preoccupata per il fatto che i Figli di Ilúvatar e i figli di Aule avrebbero avuto piena potestà sulle sue opere e temeva che, se non fossero stati in qualche modo frenati, avrebbero distrutto tutte le foreste. Ella si rivolse dunque a Manwe, il più grande tra i Valar, affinché parlasse a Eru di queste sue preoccupazioni e gli esprimesse i suoi dubbi.
Eru tuttavia le disse che già aveva previsto questo suo cruccio durante l'Ainuliadalee che vi aveva già posto rimedio: quando i Primogeniti si sarebbero svegliati sulla terra sarebbero apparsi degli spiriti che avrebbero preso forma e protetto gli alberi dall'eccessiva distruzione, preservando così parte delle opere di Yavanna.
Il fanciullo che è in me ora scorrazza felice per le vie della vita,
per le vie di una notte di genere antico.
Fantastico salto tra la realtà di un sogno,
e quella della più magica..bella e sconfinata fantasia.
E in fine...una dolce,
suadente musica,
una melodia soave...
che mi trasporta su'fino a toccare le stelle,
là...dove si bussa alla porta dei sogni,
del tempo...e dello spazio.
Le parti di testo scritte in bianco
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(SOGNO CELTICO)
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https://www.irlandando.it/cultura/cultura-e-tradizioni/mitologia-celtica/piccolo-popolo/
Cristina di Irelandream
Azzurra Tacente, Alessandro Scoccia e Tiziana Trimboli
tratto dal libro Bogus Racconta il Piccolo Popolo
https://antrodellamagia.forumfree.it/?t=68499556
https://www.mitiemisteri.it/
(Cattia Salto luglio 2015)
http://www.irelandream.com/druidi-sacerdoti-mondo-celtico/fonte
https://www.mitiemisteri.it/piccolo-popolo https://www.settemuse.it/index.htm
http://www.stelladelnerd.it/
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