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La simbologia del numero 13


Numero 13: Numero fortunato,o simbolo di sfortuna?

Sin dagli albori della civiltà, i numeri rappresentano per l'uomo,una costante, una parte essenziale della sua vita, ad essi, egli si è affidato per riuscire a comprendere il funzionamento,le basi del mondo e del'universo che lo circonda, dall'orbita e la rotazione della Terra intorno al Sole,al moto degli altri pianeti del sistema solare,dai cicli Lunari,al cambio delle stagioni,dalle maree al calcolo del tempo.

L’architettura di Stonehnge ne è un chiaro esempio: grazie a questa grandiosa opera megalitica infatti, gli antichi erano in grado di calcolare il ciclo dei Solstizi, per rendere così i loro raccolti il più propizi possibile.

Ma oltre ad appartenere al campo scientifico,i numeri,da sempre, appartengono ad un altro campo che l'uomo,sin dall'antichità ha reso parte di se,e cioè il soprannaturale,magia,esoterismo,tutte materie di cui i numeri sono parte essenziale,fin tanto che poi,intorno a loro,si è sviluppata tutta una vera e propria scienza diciamo a loro dedicata,e cioè la numerologia.

Ai numeri,(o meglio,ad alcuni numeri), sono legate anche varie superstizioni,folcloristiche credenze popolari,dicerie,vere o presunte,che,nel corso dei secoli hanno fatto si'che su di essi,si generassero molteplici storie,e leggende,in base alle quali,gli si sono dati poi particolari e specifici significati che ne hanno inevitabilmente segnato la reputazione.

Uno di questi numeri in questione è il numero 13.

Numero 13: Numero fortunato,o simbolo di sfortuna?

Il numero 13.La mitologia che circonda questo numero è estremamente particolare,e variegata,per le culture anglosassoni,e secondo la tradizione cristiana il numero 13 è per eccellenza il numero associato alla sfortuna,al pericolo.In America ad'esempio,il numero 13 rappresenta un'avversione sfociata poi in' una vera e propria malattia,una fobia una patologia diagnosticata chiamata "Triscaidecafobia"derivante dall'associazione del numero 13 alla morte,e per tali motivi,gli americani quindi,non includono il 13° piano nei loro edifici ad esempio,o ancora non includono il numero 13 nei posti a sedere sui loro treni,o sugli aerei,mentre per i Cristiani il numero 13 rappresenta come detto il pericolo,la morte,la sfortuna,e il tradimento,poiché essi associano il numero 13 al 13° apostolo seduto alla tavola di Cristo durante l'ultima cena,e cioè Giuda,Giuda che appunto tradì il figlio di Dio,causandone di fatto la morte,da tale ragione,deriva anche il fatto che,per i Christiani,ma per i credenti in genere non ci si siede mai a tavola in 13,perché il 13° commensale in quanto tale sia destinato o alla morte,o ad esserne la causa.

Tuttavia,per altre culture il 13 è ritenuto un numero fortunato,come ad esempio in Cina,dove il 13 viene visto come un numero fortunato appunto, perché la sua pronuncia ("shisan") ha un suono simile alla parola "shēngzhǎng", che significa "aumento" o "crescita",o come nella tradizione ebraica,dove il numero 13 gode di una considerazione estremamente positiva poiché il numero 13 rappresenta il numero di principi della fede ebraica. 13 è anche l'età in cui i ragazzi vengono accolti nella chiesa e viene celebrato il loro bar mitzvah,

Il 13 era ritenuto un numero fortunato anche per i Teutoni. Secondo la leggenda, 12 legislatori si addentrarono in mare e crearono quella che divenne la legge "frisona". Essi si imbatterono in una forte tempesta, ma un tredicesimo uomo apparve loro, prendendo il controllo della situazione e guidandoli verso la terra ferma, dettando loro la Lex Frisionum. Dopo di ciò, la persona scomparve nuovamente.

Mentre ancora il numero 13 nella mitologia scandinava torna a rappresentare qualcosa di cattivo,poiché esso è associato al 13° Semidio Loki,il subdolo,il traditore malvagio e ingannatore che,arriva non invitato al convivio degli Dei.

Mentre lo storico greco Diodoro riferisce che Filippo II (IV secolo a. C.), re di Macedonia e padre di Alessandro Magno, fu ucciso da una sua guardia del corpo dopo aver fatto mettere una propria statua accanto a quelle delle dodici divinità dell'Olimpo. La sua morte sarebbe stata dunque la tragica conseguenza della sua offesa agli Dei. Un’altra spiegazione della superstizione verso il numero 13 risale alle concezioni astrologiche assiro-babilonesi: venire dopo il 12, numero sacro per eccellenza, lo fece infatti già allora considerare un numero nefasto.

Altra leggenda che lega il numero 13 alla sfortuna,e alla morte,risale ai tempi dei Templari .(in questo caso,però si parla del 13,legato al venerdì,che per altro è anche il giorno in cui,secondo la bibbia,Gesù morì sulla croce) ma la leggenda templare in questo caso,non riguarda il venerdì in cui morì Gesù,ma bensì al venerdì 13,dell'ottobre 1307 quando il re di Francia,Filippo IV il Bello,ordinò di sterminare tutti i Templari,perché secondo lui,avevano acquisito troppo potere,per potersi così impossessare di tutti i loro beni,fin lì accumulati sotto lecito patto con la chiesa,chiesa,che poi,di fatto fu il secondo organo,che ne ordinò lo sterminio.E da allora quindi,il giorno venerdì 13,sarebbe diventato sia per la chiesa,ma in generale per tutti,un giorno estremamente sfortunato,a causa delle maledizioni lanciate dai Templari mentre venivano torturati,e arsi vivi sul fuoco.

E ancora,nelle culture Ispaniche il 13 si ritiene numero sfortunato,poiché legato al Martedì 13,(Llamado Martes 13-come dicono gli spagnoli,( En martes 13,ni te cases,ni te embarques) traducendo, (di Martedì 13,non ti sposi,e non ti imbarchi)

Mentre in Italia,o per meglio precisare,a NAPOLI,il numero 13 nella smorfia Npoletana appunto, è di nuovo sinonimo di fortuna,poiché esso è associato Sant'Antonio,l'Abate di Padova che,secondo la storia,ha dato il nome ad'una miriade di città sparse per tutto il globo terrestre,ed è anche il santo a cui,è legata la famosa catena con cui si propaga un messaggio,inducendo colui che lo riceve,e cioè il destinatario,a produrre molteplici copie dello stesso,e a spedirle a sua volta,a nuovi destinatari.

A VOI,L'ARDUA SENTENZA.


Numero 13: Il suo significato nella scienza della numerologia

Dopo aver analizzato quanto il numero 13 per alcune culture sia ritenuto un numero fortunato,e per altre invece un simbolo di sfortuna,e dopo averne stabilito i motivi,e le cause,analizziamo ora il suo significato in numerologia,cioè la scienza che studia i numeri e la loro relazione mistica,ed esoterica che hanno con le caratteristiche,e le azioni di oggetti fisici ed essere viventi.
La numerologia e la Divinazione numerologica erano pratiche popolari nel mondo antico, soprattutto fra i seguaci di Pitagora che ne fu il più noto promulgatore.

Il filosofo greco del VI secolo a.C. riteneva che tutto fosse numero e che l’essenza della realtà fosse di natura matematica. In tale ottica l’universo non è affatto caotico ma ordinato secondo un preciso disegno codificabile attraverso l’interpretazione dei numeri, paragonabili in un certo senso agli atomi moderni. Difatti se ogni cosa è numero inevitabilmente la materia è a sua volta fatta di numeri e noi stessi saremmo quindi un insieme ordinato di numeri.

Ma la credenza in qualche forma di potere dei numeri o nella loro capacità di influenzare persone ed eventi è distribuita universalmente in un modo o nell'altro, e la troviamo presente in ogni epoca,ed è chiamata generalmente appunto Numerologia.
Quindi si può dire semplicemente che,la Numerologia è quella scienza,quella disciplina che studia il significato simbolico dei numeri,e di come essi identifichino come sottolineò lo psicoanalista Carl Gustav Jung, degli Archetipi, ovvero simboli universali con particolari valenze energetiche e un ruolo attivo nell’ambito della cosiddetta Unità. In poche parole non sono semplici quantità aritmetiche ma corrispondono a specifici simboli, se non addirittura, come sosteneva Pitagora, a suoni, lettere e pianeti, determinando il ritmo dell’universo. Il numero non apparterebbe quindi al piano fisico ma a quello spirituale e dipenderebbe da leggi tutte sue di costruzione ed evoluzione. Avrebbe inoltre qualità specifiche che dipendono dalla sua collocazione in natura.

Oltre a Pitagora e a Jung, anche Sant’Agostino si interessò molto dei numeri, definendoli “il linguaggio universale offerto dalle divinità agli umani come riconferma della verità“.

Uno di questi numeri è il 13.

Il significato del numero 13 in numerologia:

Secondo i numerologi, il 13 è un numero di forte impatto. Il suo potere deriva dall’energia spirituale, e non dalle semplici superstizioni ad egli accostate,

Iniziamo col dire che,il significato del numero 13 può essere inteso sia in senso positivo che negativo. Infatti, il Tredici, è il numero così detto aritmico poiché rappresenta la rottura,la destabilizzazione dell'armonia,incarnando tal volta il disordine.L'unità aggiunta al 12 che costituisce l'interruzione della ciclicità degli eventi,diventando causa di trasformazione radicale. Quindi simboleggia la rottura della legge dell’equilibrio e della continuità. Il 13 indica, quindi, un cambiamento drastico che può essere sia in positivo che in negativo, così come la morte va interpretata come morte alchemica, morire a se stessi per poi rinascere, come nei riti iniziatici.

Ed è proprio all'Alchimista che,in numerologia il 13 è associato,e per tanto risulta in stretta relazione con l’universo dei sensi e delle forme. Contiene in sé il principio dell’ineluttabilità del cambiamento, il significato di questo concetto, è un monito a non aggrapparsi a ciò che non sostiene più l’evoluzione.

L’unica costante dell’esistenza è proprio il mutamento; che avviene per amore della vita e permette alle forme ormai logore di lasciare il posto a quelle nuove. Il fenomeno della nascita e della morte, esprime un continuo dinamismo evolutivo, il cui scopo è il conseguimento della perfezione.

Ora proviamo a scomporre il numero per meglio analizzarlo-

Secondo l’analisi degli esperti,se scomponiamo il numero 13, otteniamo 1 + 3 = 4.

Il numero 1 e il numero 3 sono molto forti e hanno anch’essi una grande influenza,poiché sono indice di successo.

L'1 rappresenta l' origine di tutte le cose, ha in sè il germe del principio non ancora formato, numero divino, sorgente di tutto ciò che esiste e che è. Il 3 che, presenta le potenze attive dell’Uno e le porta alla realizzazione. Il tre è la conoscenza della completezza e della perfezione: i latini affermavano che “omne trinum est perfectum”.

Quindi c'è la somma,l'unione di 1-e di 3 che è 4,numero Karmico Archetipo del costruttore,numero che in numerologia è strettamente collegato al concetto di affidabilità. solidità e certezza, mentre il 13 al contrario indica l’instabilità e l’incertezza abbinata all'ignoto del cambiamento.

Tuttavia, ogni numero ha anche la sua controparte negativa. Secondo la numerologia, il loro significato è strettamente collegato alla posizione della Luna e all'energia spirituale che ci irradia sul momento. Se crediamo nella sfortuna e pensiamo in negativo, non possiamo che subire la cattiva influenza dei numeri e delle connessioni astrali nella realtà. D'altra parte, possiamo proteggerci dalla cattiva sorte semplicemente orientandoci verso gli aspetti positivi della vita, prendendo tutto con la giusta energia. Nulla può ferirci o farci del male se pensiamo sempre in positivo,e in base a ciò, la negatività perde tutto il suo potere!

Il percorso del divenire avanza immutabile,

fintanto che il più piccolo filo d’erba abbia conseguito l’illuminazione,

fino a che ogni cosa vivente si sia reintegrata in ciò che è in essenza l’assoluto.

Wei Lang

Il 13 dunque ci parla di nuovi inizi, ci mostra che i vecchi sistemi devono terminare per favorire le trasformazioni richieste, l’Essere Umano affronta la prova suprema della materia divenendo Alchimista, finalmente interpreta il suo specchio e si riconosce nello spirito immortale.


Esoterismo e Simbologia del Numero 13
I Numeri racchiudono il codice segreto per interpretare l’Universo. La valenza simbolica e il significato dei Numeri sono dati dal loro valore qualitativo e dalle interazioni con tutti gli altri elementi strutturanti l’Universo. Tutte le componenti dell’universo sono caratterizzate da una sequenza numerica che stabilisce il rapporto con tutto ciò che la circonda. Le interazioni composte dai Numeri vanno al di là di un mero calcolo quantitativo.

Ad esempio,prendiamo in esame il numero 1 che,da un punto di vista spirituale rappresenta l’unico, cioè l’unicità della divinità, il 2 invece,a differenza di quello che potrebbe sembrare, non proviene dal raddoppiamento dell’uno, ma dalla sua divisione. Il due divide e rompe l’armonia dell’uno, e il ritorno all’unità si ha con il 3, cioè con il percorso inverso.

Fatto che spiega come il 3, il Triangolo, la triade, siano espressioni dell’unità.

Ma questi sono solo alcuni esempi del complesso mondo del significato e della simbologia spirituale,mistica,ed esoterica dei numeri,mondo di cui fa parte il 13,quello che forse è il numero più simbolico e noto,in campo esoterico,senz'altro quello con la più ampia mitologia.

La simbologia esoterica del 13 è estremamente particolare ed affascinante

INIZIAMO PERO' CON LO SPIEGARE BREVEMENTE COS'E' L'ESOTERISMO.

Non è facile parlare di questo argomento.

Partiamo dall’etimologia del termine. J.M.Riviere in Storia delle dottrine esoteriche collega l’origine del termine al verbo greco eisoteo, che significa far entrare, quindi “aprire una porta, offrire agli uomini la possibilità di penetrare nell'interiore attraverso l'esteriore; simbolicamente, è rivelare una verità nascosta, un senso occulto."

Quindi secondo gli studi la parola (ESOTERICO) indica l'insegnamento di una dottrina segreta,un'iniziazione, una spiegazione del mondo rivelata in un contesto scelto, isolato dall'esterno e dalla moltitudine, è spesso tramandata in forma orale", e viene detta anche (CONOSCENZA ESOTERICA,O ARCANA) essa viene riservata ai soli discepoli o agli iniziati.

Si può affermare dunque che, la parola (ESOTERICO) fa riferimento ad un indottrinamento di una conoscenza ,insegnata e trasmessa solamente a determinati discepoli scelti in base ai loro particolari requisiti.Tutto ciò risulta particolarmente diffuso specialmente nelle scuole misteriche dell'antichità

Altre fonti però,individuano la radice del termine nell’aggettivo greco (ESOTERIKOS,O ESOTERO che significa “interno, segreto”,ed è un chiaro richiamo all’interno, all’interiorità, al "cuore" dell’essere umano. È all’interno di ognuno di noi, infatti, che si cela la "camera segreta" laddove è nascosta la Fiamma Divina della Verità.

Perciò il termine esoterismo è stato accostato alla Magia, all’Astrologia, all’Alchimia, alle varie forme di divinazione, alla Kabbalah, ecc., ecc., insomma a tutte quelle discipline che portano alla conoscenza di chi siamo realmente, che conducono l’essere umano a superare le tenebre interiori dell’ignoranza e dell’animalità.

Nelle scuole moderne la conoscenza esoterica può essere tenuta segreta dai suoi possessori ma non in maniera intenzionale, bensì a causa della sua stessa natura, giacché il Mistero è accessibile solo a coloro che possiedono i necessari requisiti interiori.

Qualunque sia l’esatta etimologia, l’esoterismo è da sempre la tendenza ad “un insegnamento estremamente riservato, a cui venivano ammessi soltanto alcuni individui che avevano ricevuto una preparazione specifica. Gli altri, la massa, erano tagliati fuori. Gli stessi concetti, venivano appositamente ammantati di doppi significati, camuffati in più modi, quando addirittura i testi non venivano nascosti completamente alla vista, nei templi o in luoghi inaccessibili."

"L'esoterismo è antico come il mondo; tutte le rivelazioni magiche presso i primitivi venivano compiute nel mistero, lontano dagli altri membri della tribù, all'ombra propizia di un bosco sacro, in un luogo appartato, oppure su una sommità isolata. La conoscenza delle tecniche che donano capacità sovrumane è sempre stata circondata dai misteri. Da lungo tempo esiste la distinzione tra il volgare, la moltitudine, il popolo-ritenuto ignorante, grossolano, goffo, istintivo- e gli eletti, i saggi, gli iniziati, gli adepti. Tale distinzione esisteva tanto in campo culturale come in quello religioso, e spesso l'uno si trovava ad invadere l'altro. Le tecniche di governo erano intimamente connesse con le tecniche magiche; l'ordine sociale era il riflesso fedele dell'ordine cosmico e magico della natura; il microcosmo, con la sua stabilità, assicurava l'ordine del macrocosmo. I segreti di stato, i mezzi magico-politici di dominio, i gesti rituali che asservivano il cielo erano riservati ad una cerchia ristretta, a coloro che erano degni di ricevere, conservare e trasmettere tali rivelazioni, esoteriche nella loro essenza per il fatto che avrebbero potuto dar luogo a conseguenze incalcolabili."

"L'esoterismo nasce dall'assoluta conoscenza di chi ha osato per primo affrontare il peso della sapienza trafugandola agli antichi dei. All'alba della creazione l'uomo tradusse in conoscenze ciò che aveva captato dall'esterno. Durante la ricerca della ragione della propria vita il suo discernimento si svolse verso l'imponderabile, in quanto non poteva esistere soltanto il nulla. Tutto gli apparve improvvisamente, per trasmettersi dalla mente al cuore. Ogni percorso intrapreso portava l'uomo verso ricordi antecedenti: gli archetipi, solo apparentemente immobili, si manifestarono sotto forma di simboli tribali. Gli elementi avevano un'importanza fondamentale e la loro energia veniva impiegata quale legame con il tutto rappresentatati dall'universo. L'essere umano, soggetto alla grande opera divina, fu testimone di una spiritualizzazione progressiva, non diffusa alle masse ma riservata ad una ristretta e prescelta casta iniziatica. Da ciò si deduce che l'esoterismo è scaturito dalla parte più profonda dell'essere umano, restituendogli quel mondo che non poteva ricordare. Così, subito dopo le civilizzazioni preistoriche, si fece spazio alla luce dell'interiorità. Ogni interrogativo trovò un riscontro con l'inizio dei culti sacrali e delle varie manifestazioni misteriche.

I grandi sacerdoti e i sommi capi detenevano il potere della conoscenza occulta, che esercitavano con grande segretezza, non condividendone con i profani che i frammenti indispensabili alla loro evoluzione. Solo chi dimostrava di essere degno di ricevere gli insegnamenti occulti veniva ammesso nella cerchia privilegiata di coloro che un giorno avrebbero guidato le tribù".

"Le forme religiose ebbero sempre un aspetto essoterico e uno esoterico, esistevano l'insegnamento ad uso popolare e quello riservato a pochi. La maestà sacra del materiale religioso, dei riti temibili ed efficaci, esigeva una gerarchia dell'esecuzione, tanto quanto una gerarchia della conoscenza".

Fin da subito l'insegnamento esoterico fu protetto. "Il pericolo di tale insegnamento stava nel modo di affrontare le problematiche dell'etica, della vita e della morte sotto aspetti che differivano dalle dottrine correnti".

Inoltre gli iniziati, coloro che partecipavano a questi insegnamenti alternativi avevano l'obbligo del segreto perché queste conoscenze in mani sbagliate potevano causare danni gravissimi. Basta leggere alcune parole di Ermete Trismegisto. " Richiamandoti a questi principi, ti ricorderai facilmente delle cose che più a lungo ti spiegai e che qui sono riassunte. Ma evita di intrattenervi alla folla; non perché io voglia impedire che ne venga a conoscenza, ma perché non voglio esporti alle sue derisioni. Chi si somiglia si congiunge, e tra persone dissimili non può esistere amicizia. Queste lezioni devono essere udite da pochi, o presto non ve ne saranno più del tutto. Esse posseggono qualcosa di così particolare che spinge i malvagi ancor più verso il il male. Guardati dalla moltitudine, perché questa non comprende la virtù di tali discorsi".

Chiari dunque i riferimenti ad un possibile uso improprio delle conoscenze occulte che perciò dovevano rimanere nascoste ai più. "Queste parole di Ermete riassumono il pensiero delle diverse scuole religiose e iniziatiche; rendono comprensibile la necessita dell'esoterismo dei loro insegnamenti, le difficoltà dell'iniziazione, la severa scelta degli adepti, le rigorose regole di vita imposte ai confratelli. Esisteva l'imperiosa necessità di celare una dottrina inaccessibile, una saggezza che non fosse deformata dalla volgarizzazione".

"A cosa serviva questa conoscenza? E' assolutamente necessario abbandonare la concezione intellettuale e razionalista della verità che caratterizza la nostra epoca moderna. Per quanto è possibile giudicare dagli insegnamenti tramandati fino a oggi, una conoscenza, per gli antichi, era ipso facto una regola di vita. Essi mal distinguevano la conoscenza ideologica e scientifica del mondo dal proprio personale modo d'essere; la rivelazione attraverso l'insegnamento, l'intuizione diretta o sopranormale, le gerarchie e le tecniche spirituali richiedevano una specifica condotta di vita. Le dottrine non venivano classificate, ma sperimentate. Tutto l'esoterismo era vivente, attivo, e partecipava al sacro, al magico. Ciò spiega la ragione per cui ci sono riamaste ben poche testimonianze, dal momento che il segreto giurato veniva osservato rigorosamente, e gli ultimi adepti degli antichi Misteri sono scomparsi con l'insegnamento orale ricevuto che non hanno potuto, o voluto trasmettere".

Lo studioso francese fa anche un confronto tra l'antica conoscenza e certi sedicenti "esperti" moderni di esoterismo.

"Questa materia è piena di rischi, e ce ne rendiamo conto; per questo abbiamo sistematicamente scartato tutte le documentazioni fantasiose, intuitive o ipotetiche. Non abbiamo fatto appello- salvo rarissime eccezioni-a coloro che si definiscono occultisti moderni e che pretendono di essere i successori ufficiali o ufficiosi degli antichi iniziati. E' sufficiente fare un paragone, anche senza "iniziazione", fra i grandiosi resti dei Misteri e gli insegnamenti dei moderni gerofanti; la povertà, l'ignoranza e l'indecorosità letteraria di questi ultimi permettono facilmente di giudicare le loro pretese. Sono singolarmente reticenti quando si tenta lealmente di ricostruire con loro le origini delle tradizioni di cui si ritengono i soli rappresentanti autorizzati".

E' proprio per la necessità di segretezza tipica dell'insegnamento iniziatico che al giorno d'oggi si sa pochissimo del vero esoterismo. O meglio diciamo che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale non conosce praticamente niente di quell'antico insegnamento. Sono stati scritti molti libri. Nei secoli qualcosina è stata fatta trapelare, ma è praticamente nulla dell'essenza dell'esoterismo. Dall'alba dei tempi pochissimi sono stati i veri iniziati, coloro cioè a conoscenza degli antichi segreti.

"Accanto alle religioni e alle forme sociali delle diverse civiltà si può trovare l'esistenza di gruppi di illuminati, di saggi, di religiosi, di filosofi, che hanno scisso la loro vita in due parti, sacrificando a volte l'aspetto mondano per un'altra forma di esistenza. Qualunque sia l'opinione che si può nutrire nei riguardi di questi ricercatori di verità e di pace spirituale, essi meritano tutto il nostro rispetto: si deve ammirare chi sacrifica tutto per un ideale".

Alcuni tra questi saggi svolgono un compito fondamentale: hanno la loro professione e tali sono per il resto del mondo ma dietro a questa copertura custodiscono i segreti dell'antica conoscenza.

Certi magari sono persone molto semplici, che fanno lavori umili, altri ricoprono cariche importanti, alcune religiose, altre politiche.

Possono quindi essere in posizioni diverse per via delle differenti necessità evolutive.

Ma tutti, dal più piccolo al più grande, collaborano alla realizzazione del piano divino.

"Nei secoli l'esoterismo si alterna o si confonde con altre forme di pensiero. Nei momenti di particolare chiusura, in cui viene messa in discussione la credibilità sia delle religioni sia delle scienze, cresce il bisogno di approfondire il lato nascosto delle cose. In realtà l'esoterismo è sempre esistito, conoscendo andamenti diversi-sviluppi o restrizioni- a seconda dei momenti storici. A fasi improntate alla tolleranza (es. il Rinascimento) succedettero epoche di repressione, oscurantismo e fanatismo religioso (la caccia alle streghe).
"L' esoterismo è basato sull'assioma che il mondo sensibile non costituisce che una piccola parte della realtà. Il compito delle dottrine esoteriche è sempre stato quello di ottenere la conoscenza del mondo soprasensibile. Per raggiungere tale scopo non si avvalgono di uno strumento razionale ma dell'intuizione che l'iniziato Dante Alighieri chiama " luce intellettuale piena d'amore". Per compiere l'indagine esoterica è indispensabile conquistare la capacità si utilizzare la facoltà intuitiva, attraverso un lungo tirocinio ed affinamento delle capacità latenti nell'uomo…alla radice di tutte le cose esiste un'energia, ripartita in vari ordini e livelli, la cui natura e sostanza devono essere comprese dall'uomo, in modo che possa impiegarla. Proprio perché opera nel misterioso campo delle energie, la scienza esoterica deve mantenere il segreto, riservando agli iniziati gli insegnamenti basilari-trasmessi in genere oralmente-ed il possesso della chiave dei misteri.
Concludendo quindi diciamo che l'Esoterismo è lo studio di ciò che si nasconde dietro le apparenze. Dietro il mondo fenomenico, esiste infatti una realtà superiore, che sta oltre la mente e i sensi. È il “mondo delle Cause”, delle vere ragioni per le quali ogni cosa è generata.

ORA ANALIZZIAMO NELLO SPECIFICO LA SIMBOLOGIA ESOTERICA DEL NUMERO 13

Secondo gli esoteristi,il numero 13,da sempre è un numero di estrema importanza,tenuto in grande considerazione sia nei circoli "BIANCHI" che in quelli "NERI" O DETTI "OSCURI

Il 13 può avere significati che possono essere interpretati sia in maniera negativa che positiva.Infatti se da un lato esso indica la rottura dell'armonia,della legge d'equilibrio,e della continuità,e viene quindi associato al disordine, alla destabilizzazione,un'interruzione nella ciclicità degli eventi,dall'altro,è simbolo di profondi mutamenti,e trasformazioni.

Il 13 quindi rappresenta, il cambiamento,il rinnovarsi, che può passare anche attraverso la Morte,intesa non come fine assoluta,ma come rinascita.

Si dice chi viva sotto l’influenza del numero 13 avrà la concreta possibilità di riparare o di completare ciò che nelle vite passate è rimasto incompiuto. Ostacolate in precedenti esperienze di vita da situazioni di malattia, ignoranza e/o schiavitù, le persone del Tredici potranno quindi agognare ad una vita migliore.

Questa aspettativa non si limita solamente all’individuo influenzato dal 13, ma coinvolge anche le persone che gli stanno vicine.

Nell’ultima fase del suo percorso evolutivo, il 13 si troverà a dover affrontare diversi ostacoli. Potrà cedere alla debolezza di abbandonare il cammino o di prendere deviazioni per rendere il percorso più semplice. Cercherà di evitare, quindi, proprio ciò che si era prefisso di fare sin dall’inizio. Il 13 karmico simboleggia inoltre il bisogno innato di apprendere la disciplina. Inoltre, il 13 si erge a simbolo del corretto modo di superare qualsiasi tipo di difficoltà.

Mentre per quanto riguarda la divinazione e l' interpretazione dei Tarocchi, Il 13 fa parte dei così detti Arcani Maggiori o Trionfi,ed è associato alla carta della Morte.

Ecco che,ritroviamo dunque,la ben conosciuta immagine dello scheletro armato di falce.

La morte,Arcano Maggiore dei tarocchi numero 13 appunto ,(numero che,come detto in precedenza secondo la maggior parte delle tradizioni antiche è portatore di sventure, ma non mancano culture in cui il numero 13 è di buon auspicio).La Morte quindi, figura inquietante nel suo complesso, ma anche però vista come una figura paradossalmente giusta ed equa, in quanto essa colpisce tutti indistintamente dal ceto sociale e dalla ricchezza.Giusto appunto,nella raffigurazione della carta,ai piedi della Morte sul terreno,è raffigurata infatti una testa coronata mozzata.

Significato nei Tarocchi

La Morte simboleggia una fase di quello che è il ciclo della vita, una fase traumatica, ma che precede una nuova nascita,un nuovo inizio.

Una figura così spaventosa come la Morte quindi,non significa necessariamente in modo scontato che sia una carta portatrice di sventure, infatti il suo significato è principalmente quello di cambiamento, di chiusura di un ciclo e di conseguente rinnovamento.

La Morte significa la fine della situazione corrente, magari in modo traumatico, a cui segue una nuova situazione.

La Morte può riguardare anche la fine di un ciclo negativo.Ovviamente questa carta, associata ad altre carte sfavorevoli, contribuisce a delineare un quadro non positivo.

Carta Rovesciata

Cattivo epilogo di una situazione, sventure.

In conclusione,la Morte è una carta molto creativa, sebbene come tale,essa rappresenta la Morte o la fine di molte cose, implica anche il rinnovo su un altro piano di esistenza, che può essere anche migliore. I cambiamenti generalmente sono imprevisti,dolorosi, comunque è molto importante analizzare la responsabilità del consultante in questa distruzione, e che posto o funzione può avere nel cambiamento e rinnovo.

Significato negativo:
Indica poche possibilità di partecipare a ciò che si rinnova, e la perdita di qualcosa che era buono e vantaggioso


fonti

IL SIGNIFICATO DEL NUMERO 13
di Nicola Zegrini · in Mistero, Nuova era.
https://www.mitiemisteri.it/
https://www.eticamente.net/
http://www.sapere.it/sapere.html
https://www.mitiemisteri.it/
https://www.riflessioni.it/lettereonline/esoterismo.htm
http://www.cronacheesoteriche.com/esoterismo.jsp
https://www.ilgiardinodegliilluminati.it/significato-dei-numeri/numero-tredici/

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