SUCELLUS
Dio dell'Agricoltura e delle Bevande Alcoliche
Nella mitologia celtica,Sucellus era il Dio dell'agricoltura,e delle bevande alcoliche,a lui, veniva associato il buon esito,o la cattiva riuscita dei raccolti.
Egli è raffigurato come un grande, forte, barbuto uomo di mezza età,con indosso abiti di pelle di lupo,ed una tunica che gli arriva fino all'altezza delle ginocchia.
In una mano impugna un grosso martello dal lungo manico che,secondo la leggenda adoperava o per favorire o per punire gli uomini. Nel primo caso,lo batteva con forza sul terreno affinché ogni seme che vi era stato seminato germogliasse florido in Primavera,ma se invece lo scopo era punire gli uomini,allora la terra gelava,distruggendo così ogni forma di raccolto,mentre nell'altra mano,si dice tenesse una coppa di vino,secondo alcuni,di birra,o di mosto secondo altri
Sucellus quindi,è principalmente associato all'agricoltura,e al buon sviluppo delle colture,ma secondo la tradizione,egli,associato a sua moglie,Nantosuelta rappresentava anche la prosperità e il focolare domestico.
Dal momento che Sucellus quindi era colui che stabiliva la buona o la cattiva riuscita dei raccolti,era una Divinità che i druidi tenevano in grande considerazione,poiché egli lo ritenevano l'equilibratore del pianeta,colui che,se avesse smesso di favorirli,lasciando la terra sterile,avrebbe recato gravi danni non solo a loro,ma al mondo intero,causandone la morte.
Il nome Sucellus viene fatto derivare dal prefisso “Su”, ovvero “buono, ottimo” e dal termine latino “percellere”, il cui significato è “sconvolgere, colpire, uccidere”; il cui significato diventa “ il buon picchiatore” o “colui che batte bene”.Sono ben 200 i ritrovamenti di sue rappresentazioni, sempre raffigurato come un uomo robusto, dalla capigliatura riccia e leonina, una folta barba che scende fino al possente petto.
Le sue caratteristiche sono palesemente solari, le sue raffigurazioni sono sempre accompagnate da svastiche, ruote solari, croci..Per alcuni studiosi egli è il Dio supremo dei Galli, il più grande di tutti, mentre per altri egli è il Dio al centro dei culti popolari, buono e onesto.
Tra i simboli che accompagnano le raffigurazioni di Sucellus compare anche la Z, simbolo del fulmine notturno; ad esempio la troviamo sulla statua di Visp, posizionato sotto il ginocchio sinistro.
Alcuni studiosi legano Sucellus al fulmine,poiché il rumore che egli provocava colpendo la terra col suo martello, ricordava il rumore del tuono.
A fronte di tutto questo, Sucellus rappresenta un Dio ancestrale che raggruppa all’interno di se vari elementi; esso è Dio solare, degli inferi, delle stagioni, della morte e della vita, così come della fertilità.
Esistono sei statuette bronzee ritrovate in diverse località della Svizzera (Losanna, Basilea, August, Visp, Pully e Genf) che mostrano coerentemente le stesse caratteristiche.
Sucellus è rappresentato con la solita capigliatura leonina, barba lunga, fisico possente; in tutte la rappresentazioni è vestito con una tunica a maniche lunghe che arriva fino al ginocchio; nella mano sinistra porta il classico martello dal lungo manico, mentre nella destra tiene una olla, oggetto a forma di vaso.
Molti sono gli indizi che testimonierebbero Sucellus come Dio solare; signore del ciclo della vita e della morte; in molte raffigurazioni su altari nei Pirenei, così come in Inghilterra, oltre ai consueti simboli solari è presente il tipico serpente con la testa di ariete, il quale si attorciglia o intorno all’altare, o intorno ad una quercia rappresentata affianco al Dio.
Ma il serpente con la testa di ariete non è l’unico animale che la mitologia celtica lega al mondo dei morti, anche il cane è spesso raffigurato al suo fianco e, ancora più esplicitamente, sul rilievo ormai distrutto di Oberseebach e di Varhely, viene raffigurato con un Cerbero, cane a tre teste guardiano degli inferi.
Secondo il calendario celtico,le celebrazioni in onore del Dio Sucellus si tengono il giorno 11 Novembre,tali celebrazioni consistono nell'accendere una candela e bruciare erbe di stagione,come la Salvia,e il Rosmarino,e ponendo sull'altare un'offerta d'uva.
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