I Celti, che adoravano la Natura, popolarono la terra di spiriti, benevoli o malevoli. Essi credevano negli spiriti minori della vegetazione, gli spiriti del grano e della fertilità, tutti sopravvissuti nelle fate delle successive credenze popolari.
Se il Cristianesimo riuscì ad eliminare la venerazione delle divinità maggiori, ancora ai nostri giorni sono praticati antichi rituali di una religione della terra dura a morire, consistenti in offerte agli alberi, alle pietre, alle fontane e ai crocicchi, accensione di fuochi o candele, pronunciando incantesimi ad essi indirizzati, per venerare alberi, boschetti, pietre, fiumi e pozzi.
Daoine Maithe
Questo è il nome con cui in Irlanda si indicano collettivamente i membri del Good People (Buon Popolo)quello che da noi è chiamato il Piccolo Popolo e che comprende essenzialmente i Folletti e le Fate.
Esseri soprannaturali dotati di potere magico,possono cambiare aspetto e farlo cambiare agli altri esseri.Frequentano tutti i luoghi naturali (rocce, fonti, boschi e soprattutto i cespugli di biancospino)
Se il Cristianesimo riuscì ad eliminare la venerazione delle divinità maggiori, ancora ai nostri giorni sono praticati antichi rituali di una religione della terra dura a morire, consistenti in offerte agli alberi, alle pietre, alle fontane e ai crocicchi, accensione di fuochi o candele, pronunciando incantesimi ad essi indirizzati, per venerare alberi, boschetti, pietre, fiumi e pozzi.
Daoine Maithe
Questo è il nome con cui in Irlanda si indicano collettivamente i membri del Good People (Buon Popolo)quello che da noi è chiamato il Piccolo Popolo e che comprende essenzialmente i Folletti e le Fate.
Esseri soprannaturali dotati di potere magico,possono cambiare aspetto e farlo cambiare agli altri esseri.Frequentano tutti i luoghi naturali (rocce, fonti, boschi e soprattutto i cespugli di biancospino)
La mitologia irlandese è la più antica a essere stata scritta nella lingua del popolo e non in una lingua classica accessibile soltanto ai letterati. Le numerose leggende irlandesi sono frutto di antiche tradizioni popolari più che di miti e superstizioni. Alcune storie compaiono in forma scritta a partire dal VII secolo, ma molte risalgono a ben più di 2.000 anni fa, quando i druidi le tramandavano oralmente da una generazione all'altra. Così come la mitologia celtica abbonda di guerrieri temerari e gesta eroiche,anche le fiabe irlandesi sono popolate da fate,folletti,spiriti e altre creature soprannaturali.
I boschi e le foreste sono magici luoghi dove vivono, si nascondono, giocano, fanno dispetti, piccoli esseri misteriosi ai quali sono legate credenze e storie fantasiose. Miti e leggende li descrivono fin nei minimi dettagli, possono esseri bizzarri, benevoli o malevoli a seconda dei sentimenti che le persone nutrono nei loro confronti.
FATE
La parola Fata deriva dal tardo latino e significa tutore o spirito tutelare.
Le fate sono esseri soprannaturali che si mescolano agli uomini presenziando alla loro nascita per conferire loro doti più o meno favorevoli, influenzandone l'esistenza con influssi benevoli o malevoli. Ad es. le Moire (dal greco Moira, destino) o Parche, della tradizione classica, diventate le Tria fata di Ausonio; le Norne, della tradizione nordica.
Sono sempre pronte a correre in aiuto degli innocenti perseguitati. Possono essere anche maligne e vendicative. Secondo alcune tradizioni come detto assistono alla nascita degli uomini per conferire loro doni particolari ed influenzarne l'esistenza in modo benevolo o malevolo. Sono esseri primitivi che non provano sentimenti,e per questo invidiano il genere umano. Come Gnomi e Folletti, anch'esse custodiscono incredibili ricchezze. L'iconografia fiabesca le vuole alate e leggiadre, ma esistono infinite varietà di fate,anche orribili e deformi.
Lo scrittore W. B. Yeats, nella sua raccolta "Irish Faery and Folk Tales" (1893) scrive: "Non crediate che le fate siano sempre piccole. In loro tutto è capriccio, perfino le dimensioni. A quanto pare assumono qualsiasi forma o dimensione piaccia loro.
Oberon e Titania,
personaggi della commedia
"Sogno di una notte di mezza estate"
di William Shakespeare,
sono considerati il re e la regina delle fate.
Secondo la maggior parte degli storici delle tradizioni popolari, le fate esistono fin dall'antichità e potrebbero essere gli ultimi residui degli antichi abitatori dell' Irlanda, i Thuatha De Danan.
Il regno delle fate ha una propria gerarchia di re, regine e capi, che si radunano in posti speciali chiamati raths. Le fate sono amiche degli esseri umani se vengono rispettate e non sono disturbate.
Se si arrabbiano, hanno il potere di stregare o di lanciare frecce di fuoco che paralizzano uomini e animali.
Esiste perfino un gruppo di fate maligne chiamate Lianhan Sidhe.
In Irlanda il popolo delle fate viene chiamato Daoine Maithe,come detto prima,o Daoine Sidh (in gaelico) .
Esistono diverse varietà e tipologie di fate, tra queste troviamo ad'esempio le Fate dell'Aria.
Fate dell'Aria
Sylphis e le Comels
Dominatrici del cielo, Spiriti Elementali dell’Aria. Aggraziate e femminili, ma turbolente come i venti che esse sollevano, libere come gli uccelli che si sorreggono in volo, passionali e mutevoli come le condizioni atmosferiche che aiutano a creare. Sono rappresentate come creature alate che spesso prendono forma e sembianze di splendide farfalle o di coloratissimi uccelli,tutte le fate che caratterizzano questo elemento hanno ali,il loro compito è il più svariato,dal produrre dolce brezza,al più violento uragano.
Ma quando sono calme e tranquille si muovono sospinte dai venti, come cristalli di neve…
Creature bellissime, le Fate delll’Aria girano nude o velate da una leggera veste d’argento, abitano i cespugli di timo e di rose bianche, ed amano cantare tutto il tempo melodie dolcissime ed ammalianti. Se si vuole averle come vicine di casa, basta tenere in giardino o sul balcone una pianta di timo o di rose bianche ma attenzione: sono assai timide e, se sorprese, scompaiono all’istante e con loro scompare anche il cespuglio nel quale si celano.
Queste Fate possiedono la capacità di tramutarsi da bellissime fanciulle così come in megere spaventose, che percorrono la campagna ululando come forsennate. Quando questo accade il vento scuote furioso gli alberi, e la gente dice che le Fate siano arrabbiate…
Le Fate dell’Aria sono le più “evolute” di tutte le altre, poiché in esse sono racchiusi i Quattro Elementi: le ali, simbolo dell’Aria; le gambe, della Terra; lo scintillio, del Fuoco, ed infine la fluidità, simbolo dell’Acqua.
Tutte le Fate che caratterizzano questo Elemento hanno dunque le ali, ed il loro compito è il più svariato: dal produrre la più dolce brezza al più violento uragano, incitando i turbini di vento che preannunciano le tempeste di acqua o sabbia, ed urlando con le burrasche che flagellano i mari. L’Aria è una forza creativa e quindi caratterizza queste Fate rendendole intellettualmente versatili, sono molto attratte dalle persone creative e molte volte, sotto forma di muse, donano loro l’ispirazione.
Le Fate dell’Aria sono le più eteree di tutte, quasi evanescenti, esse proteggono il libero pensiero, l’intelligenza e l’individualità. Sono Fate che viaggiano molto, erranti, curiose e molto amichevoli. Sono le Fate protettrici dei bambini e quelle che più amano aiutare le persone in difficoltà.
Inoltre, esse spesso collaborano con le Fate dell’Acqua, a cui sono profondamente legate
Tra le più conosciute troviamo le Sylphs e le Comeles.
Sylphs, o Silfidi, sono conosciute anche come Spose del Vento.Figlie del vento e della folgore, da uno ereditarono la velocità e dall’altra la luce. Splendide, molto simili alle Ninfe, nelle leggende sono descritte come Entità Fatate aventi la capacità di trasformarsi da leggiadre fanciulle in terribili arpie dalla bocca sdentata.nessuno può tenere loro testa quando si arrabbiano almeno quattro volte all'anno all'inizio delle quattro stagioni,si scatenano in sfrenate corse facendo roteare l'aria in pericolosi mulinelli,e causando così violenti uragani e piovaschi tremendi Parlano la lingua degli uccelli, e la loro residenza tipica è sulla cima delle montagne. Esse vivono perlopiù celate nei cespugli di rose bianche, avvolte in vesti argentate, cantando dolcissime nenie. Non è difficile scorgerle danzare leggiadre nelle giornate di pioggia, ma una volta accortesi di essere state scoperte, scompaiono improvvisamente assieme al loro cespuglio di rose selvatiche.
Queste Fate conoscono il futuro e il passato, ma non il presente. Si nutrono di rugiada e miele, e traggono forza dalla luce dell’Aurora. Si narra fosse loro potere trascinare e far annegare nell’acqua i viandanti scortesi. Nessuno può tenere loro testa quando si arrabbiano, almeno quattro volte l’anno, ovvero all’inizio delle quattro stagioni, laddove si scatenano in sfrenate corse, facendo roteare l’aria in pericolosi mulinelli, e facendo scatenare uragani e piovaschi tremendi.
Comeles: Sono le responsabili di fenomeni atmosferici, come nebbia e foschia. Una volta l’anno, in autunno, escono dalle loro grotte per celebrare “La sera del Destino”, rito durante il quale, si dice che giocassero con il Destino e la ragione degli uomini.
Fate della Terra
Gli spiriti della terra,detti anche Pixies sono apparsi per la prima volta nelle storie della tradizione inglese. Molte persone ritenevano che Le Pixies fossero le anime dei bambini morti prima di essere battezzati. Indossano vestiti verdi, vivono nei boschi, ma di tanto i tanto amano entrare nelle case degli umani e pizzicare le fanciulle che non tengono le case pulite.
Le Fate della terra,esseri benevoli,rappresentano lo spirito della natura,la sua forza.Esse risiedono tra le rocce, o nelle caverne,nei meandri della foresta,e nelle sinuosità della terra.
Conducono una vita particolarmente stanziale,e quindi difficilmente lasciano i propri territori,il loro compito è di mantenere integra la struttura del terreno ed accudire gli alberi,si occupano anche di piante e fiori,proteggono la fertilità e la famiglia.Hanno quindi compiti che richiedono grande dispendio di energia, infatti sono sempre indaffaratissime: esse si preoccupano di coltivare terreni, controllare i raccolti e proteggerli, lasciando cadere dalle loro ali la polvere magica.Le fate della terra sono esseri molto socievoli,infatti si mostrano molto volentieri a gli umani che le vogliono vedere,e se questi,fanno loro dei doni,esse ricambiano con altrettanta generosa cortesia,molte volte,in quanto creature legate alla terra,i loro doni consistono in oro,o altri metalli preziosi,altre volte invece si limitano ad aiutare a trovare a trovare tesori nascosti,o a scoprire miniere di pietre anch'esse preziose,altre volte ancora danno una mano nel coltivare con amore e successo i loro piccoli orti,infatti,fra coloro che vivono in montagna,o in campagna,e coltivano la terra,le fate della terra sono le più amate,poiché ritenute dei porta fortuna. Dove vivono le Fate della Terra,si dice vi sia sempre abbondanza, prosperità ed allegria,in quanto la loro presenza allontana la sfortuna,e in quanto spiriti sempre allegri,le Fate della Terra,amano fare sempre festa,e danzare al chiaro di Luna sino alle prime luci del mattino
Esse collaborano molto con le Fate dell’Acqua per continuare a far vivere ciò a cui loro stesse danno vita, alberi, piante, fiori… e si aiutano anche con le Fate dell’Aria per la variazione dei climi e per la riproduzione di fiori e piante, ma quando una Fata della Terra ed una Fata del Fuoco si trovano a litigare, possono originare l’eruzione di un vulcano.
Le Fate della Terra sono le più varie perché comprendono le Fate degli alberi, dei fiori, delle rocce e delle caverne. Queste Fate sono spesso di carnagione ambrata, proprio a voler dimostrare la loro rappresentanza della Terra. Bellissime e colorate anche queste, come tutte le altre, si distinguono per il loro semplice vestire, amano abiti semplici senza troppi ornamenti, e preferiscono stare posate sulla terra, sul ramo di un albero o sul petalo di un fiore piuttosto che in volo.
Amano la danza più movimentata, che talvolta non regolano, creando scosse del terreno che noi definiamo terremoti. Si dice che quando queste Fate muoiono si trasformino man mano in sabbia del deserto o del mare, a loro scelta.
Ancora oggi può accadere che gli Esseri Fatati si manifestino in forma di piccole o grandi luci, talvolta bianche e talvolta colorate nei modi più diversi, nel mondo degli uomini. Tuttavia gli uomini moderni, che non sono più in grado di conoscere e riconoscere la causa occulta di tali manifestazioni, di fronte a questi fenomeni, o danno di essi una spiegazione scientifica, ed in tal caso generalmente li definiscono fulmini globulari o fenomeni luminosi d’origine elettrica oppure, specialmente quando le luci sono particolarmente grandi e si muovono rapidamente nel cielo, li scambiano per dischi volanti, UFO ed astronavi extraterrestri.
Tra le Fate della Terra, molto conosciute sono le Driadi (Fate degli alberi) e le Lusuri. Le piccole luci colorate, a volte simili a lucciole e a volte “grandi come mastelli”
Si racconta fossero delle trasformazioni delle Entità Fatate. Si credeva infatti, che gli abitanti dei mondi sottili sapessero trasformarsi in luci e che, in tali sembianze, andassero a visitare quegli umani che per qualche motivo, erano da loro ritenuti interessanti: a volte si trattava di persone buffe o maldestre, che proprio grazie a queste qualità, divertivano le Lusuri a tal punto che le si poteva vedere muoversi all’impazzata, come se fossero scosse da risa irrefrenabili; altre volte invece, erano le persone particolarmente sensibili che ricevevano la visita delle Lusuri.
Tutte le persone a cui le Lusuri facevano visita,ricevevano fortuna e gioia.
LE DRIADI
Le Driadi sono le Fate degli alberi,secondo alcune leggende si ritiene ne fossero le anime. Creature bellissime,meravigliose,,tal volta,si racconta lascino la loro casa,sotto la corteccia degli alberi,per palesarsi,apparire un istante agli occhi degli umani,ma solo nel caso questi ultimi siano pronti a vedere al di là del velo.E in quel esatto momento possono sembrare bagliori di luce soffusi e dorati, o bellissime donne danzanti, candide e eteree, signore dagli abiti silvestri, come nei racconti e nelle leggende. Sono Driadi, le guardiane di ogni singolo albero, unite nell’essere anima di bosco: ognuna custode della propria pianta, unite per essere una. Sono lo spirito selvaggio che protegge ogni singola creatura arborea e la sua specie, le sue peculiarità, il suo genio e la sua forza, e tutte insieme protettrici del bosco. Forse sono proprio loro quelle auree luminose che si avvertono quando ci si avvicina ai tronchi secolari, quel fremito di energia vitale, quel soffio di pura forza che scuote tutto il corpo abbracciato alla corteccia. Forse davvero le Ninfe arboree sono lì, pulsanti e presenti, talvolta tenere nei confronti di chi osa avvicinarsi, spesso invece incollerite, respingono le anime che non gradiscono. Quando sei in un bosco e hai la sensazione di essere spiato o seguito potrebbe essere che queste timide fate ti stiano osservando. Se poi vengono sorprese spariscono all’improvviso lasciando ai tuoi piedi una ghianda o un sasso dalla strana forma in regalo e come portafortuna.
Le Driadi,come le Fate dell'Aria sono tra le entità del mondo fatato più amate e rispettate, poiché come loro,sono sempre state riconosciute come simbolo di abbondanza, prosperità ed allegria e che bastasse la loro presenza per allontanare magicamente ogni mala sorte. Tutti i contadini infatti,al momento della vendemmia, o dei raccolti,si ricordavano di lasciare qualche grappolo tra i più belli per le Driadi, ma lo stesso valeva per la raccolta delle mele o delle castagne. Quando il gelido inverno bussava alle porte, era d’uso che le massaie lasciassero fuori dalle case forme di formaggio,farina o pagnotte di pane. Dall’altra parte gli alpigiani, provvedevano a lasciare sull’uscio delle stalle un po' d’erba, una ciotola d’acqua e del fieno prima di tornare a valle, tutte queste accortezze da parte degli esseri umani portavano le dolcissime Driadi a provvedere e far sì che anche il raccolto dell’anno successivo fosse abbondante.
Le Driadi sono conosciute anche come folletti degli alberi, e non a caso gli è stato dato questo nome, perché tali folletti è possibile trovarli solo vicino agli alberi solitamente di noce, o di quercia. Le Driadi sono entità timide e non violente che non si staccano mai dal loro albero, se non per pochi passi. Se l’albero dove risiedono dovesse morire, alle Driadi non rimarrebbe che seguire lo stesso destino.Loro hanno il potere di farti avere dei miraggi, quindi quando sei in un bosco e hai la sensazione di vedere o sentire qualcosa o qualcuno può essere opera di questo timido folletto. Se sorpresi le Driadi possono sparire nella porta della dimensione lasciando una ghianda portafortuna.
Nella mitologia Greca invece le Driadi,ninfa dei boschi e in generale degli alberi. In origine erano propriamente le ninfe delle querce, come rivela il loro nome (dryas, quercia) e come già detto vivono nei boschi e dunque ne incarnano la forza e il rigoglio vegetativo. A differenza delle amadriadi, non fanno corpo con gli alberi ma possono muoversi liberamente, danzare e unirsi anche con semplici mortali. Sono raffigurate come belle e giovani donne, con la parte inferiore della persona terminante in una sorta di arabesco che imitava un tronco d'albero.
Spiriti Magici del Piccolo Popolo
Le Fate del Fuoco
Il Fuoco è un elemento naturale, il più puro in assoluto. Considerato sin dai primordi della civiltà umana, il Fuoco è sempre stato oggetto di culto, a cui venivano attribuite proprietà magiche. Al Fuoco vengono associati fenomeni fatati.
Durante i riti magici, negli Equinozi e nei Solstizi, venivano accesi dei focolari nei boschi, e si ballava intorno al fuoco. Globi infuocati che ruotano nell’aria, fiamme che escono dal terreno, fulmini nel cielo… lì ci sono le Fate del Fuoco. Esse dimorano tra le fiamme di un fuoco, tra le scintille,trai lampi, nei pressi di fonti di calore, dalla tenue luce di una candela sino al più attivo dei vulcani, o anche dentro ad un lampo d'’elettricità statica dei vestiti. Le fate dello spirito del fuoco sono mutevoli di natura, e possono diventare terribilmente ostili quando vengono offese.
Le Fate dello Spirito del Fuoco sono le più accattivanti fra tutte le Fate.
Danzano fra le fiamme, con i lunghi capelli dalle rosse tinte che sembrano lingue di fiamma, avvolte da lunghi veli rossi, gialli, arancio, ma sono creature molto particolari: non si mostrano mai deliberatamente agli esseri umani, e se gli uomini le sorprendono mentre ballano e cantano fra di loro, distruggendo così la loro pace, la loro furia è spaventosa e fuggono, distruggendo tutto ciò che incontrano nella loro fuga.
Queste Fate si manifestano attraverso la luce. Sono dette infatti, “Fate Splendenti”. Esse proteggono le passioni, gli amori intensi e la voglia di vivere.
Se si è uno dei pochi fortunati ad averla in casa, o semmai ci si dovesse trovare alla presenza di una di loro, bisogna rammentare di trattarla bene e mostrarle gratitudine, estrema gentilezza, poiché esse sono assai mutevoli di natura, e qualora dovessero sentirsi offese, potrebbero scatenare la loro terribile ira.Per evitare ciò basta avere l'accortezza di lasciare accesa una candela e riservarle un posto a tavola. Come detto esse dimorano nel fuoco, possono manifestarsi in'una scintilla,o in un lampo o anche nell'elettricità statica dei vestiti. Sono bellissime, più belle di tutte le altre Fate, perché composte dell'elemento più puro. Pur avendo una vita lunghissima, come tutti gli esseri fatati, non sono immortali.
Tra le più famose menzioniamo dunque, le Fiammelle e le Salamandre.
Fiammelle
Le più forti ed energetiche creature di tutti e quattro gli Elementi sono senz’altro le Fiammelle, appartenenti, naturalmente, agli Spiriti del Fuoco. Senza di loro, il Fuoco non potrebbe esistere, infatti è il loro intervento,il loro roteare su se stesse che dà origine a quella piccola scintilla che diventerà poi il Fuoco.
Il loro aiuto può essere richiesto, ma attenzione, potrebbe anche diventare maldestro, perché anche la Fiammella più leggera può dare origine ad un fuoco tremendo fuori dal suo controllo, poiché esse non comprendono quasi totalmente il risultato delle loro azioni
Si presentano come delle scintille, lingue di fuoco o come delle piccole sfere infuocate, luminescenti, che vagano nell'aria, sono anche in grado di cambiare le loro dimensioni a piacimento,o mutare la propria forma assumendo sembianze animali,in particolare lucertole.e rimanere così trasformate inerti,vicino a fonti di calore. Si possono, in natura, trovare anche sotto forma di lucertola, rimanendo inerti vicino alle fonti di calore,nei pressi di un fuoco,a cui si sentono come ovvio intimamente legate,o anche al calore della fiamma di una candela,come a quello di un vulcano.
Salamandre.
Le Salamandre,sono tra i più potenti spiriti elementali.
Sono completamente differenti dalle creature con lo stesso nome. Le si descrive come creature agili e snelle,costituite da energia pura e splendente,hanno un aspetto cangiante,estremamente inafferrabili,con un carattere decisamente focoso,che le rende incontrollabili,anch'esse,come le Fiammelle abitano in prossimità di fonti di calore,fuochi,fiamme di candele,o vulcani,ed è proprio lì che bisogna andare se si desidera vederle.
Fate dell'Acqua
L’Acqua è Elemento di rigenerazione e purificazione, e in molti miti è vista come protagonista dell’origine della vita. L’acqua poteva anche guarire, e spesso era ad essa e alle entità che la rappresentavano, che le popolazioni antiche si rivolgevano per ottenere la grazia della guarigione. Nonostante la nuova religione abbia più volte combattuto i culti dell'acqua, la devozione popolare ha sempre continuato ad attribuire un valore sacro a tale elemento.
Per le popolazioni nordiche, ad esempio, l’acqua contenuta nel ghiaccio primordiale si sciolse grazie al vento caldo del Sud, gocciolò e diede origine al primo essere vivente, il gigante Ymir. In molte altre tradizioni l’Acqua rappresenta il Caos primordiale, da cui emergono le terre e da cui ha origine la vita. La stessa Afrodite(Venere,nell’antica Roma), Dea dell'Amore e della Bellezza affascinante, era nata dalla schiuma del mare (afros in greco significa schiuma bianca) e le sue sacerdotesse, ogni primavera, si bagnavano nel mare e ne riemergevano vergini a sottolineare il potere rigenerante e purificante dell'acqua.
Nei miti babilonesi, invece, all’inizio di tutto esisteva solo la distesa delle acque primordiali; da questa distesa si separarono due principi, l’uno rappresentante le acque dolci su cui poggiava la Terra, l’altro le acque salate, e quindi il mare, da cui uscirono tutte le creature.
Le Fate dell’Acqua sono di aspetto delicato, ma tra tutte le Fate degli Elementi sono forse tra le più forti e più belle . Esse vivono tra le acque dei fiumi,delle cascate, e delle sorgenti, in limpidi laghi o nelle profondità dei mari, donando gioia agli umani con canti ammaliatori e seducenti danze.
Medianiche e intuitive come la Luna, pianeta che governa l'elemento dell'Acqua, le Fate dell'Acqua hanno uno spiccato potere magnetico e attrattivo e sono dotate di forte empatia.
Inoltre,Le Fate dell'Acqua sono quelle che conoscono i segreti dell’inconscio umano e sono capaci di entrare dentro la mente degli uomini, leggendone i pensieri. Proteggono la vita e le persone dotate di poteri esoterici.
Al tramonto o alla luce dell’alba è possibile spiarle, vicino all’acqua, intente nelle loro occupazioni, ma attenzione: gli umani che si imbattono nelle Ninfe ne sono eccitati ed attratti irresistibilmente, una grande gioia li invade e, incuranti, le seguono nelle acque dove fatalmente, annegano. Dolci ed affascinanti, le Ninfe possono trasformarsi in mostri furiosi che tutto travolgono al loro passaggio. Nella leggenda germanica un esempio di Ninfa d’Acqua, che da dolce fanciulla diviene strumento di morte, è costituito dalla Lorelei. |
Questa categoria di Fate comprende le Ninfe,le Nereidi,le Esperidi,le Camene,le Odine,le Silfidi,le Pelne.
Ninfe
Sono giovani fanciulle. Vivono nei laghi e ruscelli, assomigliano agli umani dalla vita in su', ma hanno la coda di pesce.
Amano filare e tessere sulle sponde dei fiumi, ma anche danzare, cantare e nuotare nei limpidi laghetti alpini e nei torrenti. Le Ninfe emergono dall'acqua solo quando nessuno può vederle ma quando decidono di attirare a se qualche umano piacente, cantando soavemente trascinano nell'acqua chiunque vi ponga piede. Si presentano sotto forma di giovani fanciulle delicate e luminose e amano immergersi nelle fresche acque di laghi e torrenti di montagna. Creature sensualissime alle quali è quasi impossibile resistere. Se i catturati sono giovani e belli sono portati in meravigliosi castelli di corallo e di madreperla dove la vita è talmente felice da indurre gli uomini a non desiderare più di tornare a vivere sulla terra. Se però i giovani tornano nel mondo dei comuni mortali, non di rado muoiono presto poiché chi ha avuto la fortuna di guardare gli occhi di una Ninfa non può più vivere lontano da quello sguardo.
Le Ninfee. Presso i greci erano demoni femminili della natura. Donne giovani e belle, alle volte mortali, altre volte immortali, le ninfee personificano le forze divine dei monti, dei boschi e degli alberi, delle acque, dei luoghi e anche di città e stati. Fanno parte del seguito di divinità maggiori e hanno una parte importante nella mitologia, a causa dei loro amori con uomini e Dei. Si distinguono a loro volta in ninfee delle acque, del mare, dei monti, degli alberi, valli e boschi. Sulla testa portano un diadema chiamato ninfale.
Belle, innocentemente nude o ricoperte da leggeri veli, dimorano nei campi e nei boschi, nelle fonti e nei fiumi. Nutrici di infanti o protettrici di giovinette, mutano la loro abituale benevolenza in ostilità, quando vengono colte da occhi indiscreti. In quei casi si vendicano apparendo dalle acque di una fonte a un uomo mandandolo fuori di senno, in preda a follia profetica.
Personificano la forza naturale che si manifesta in una fonte, in un fiume, in una selva, in una grotta, su di un monte. Amano sedersi sui sassi dell’argine di un fiume o di un ruscello e stare ore a pettinarsi i loro lunghi capelli.
Nereidi
Le Nereidi, ninfe del mar Mediterraneo, erano le cinquanta avvenenti figlie di Nereo, vecchissimo dio marino, e della sua sposa, Doride. Vivevano nelle profondità marine, ma spesso salivano in superficie per aiutare marinai e viaggiatori, cavalcando delfini e altri animali marini. Le più famose erano Teti (madre dell'eroe greco Achille) Galatea, amata dal ciclope Polifemo, e Anfitrite, sposa del dio del mare Poseidone, accanto al quale è spesso raffigurata nei gruppi scultorei su un cocchio trainato da tritoni. Altre ninfe delle acque erano le Oceanine, figlie di Oceano, il grande fiume che scorre attorno alla Terra. Ninfa marina era Calipso, l'amante di Ulisse di cui canta Omero, che trattenne per sette anni l'eroe presso di sé e che lo liberò solo perché costretta da un ordine di Zeus, ma si lasciò morire di dolore per la sua partenza
Esperidi
Anche le tre Esperidi conosciute come Egle, Erizia ed Esperia (o Esperetusa), figlie del titano Atlante o d’Espero, erano Ninfe.
Con l’aiuto di un drago (Ladone), custodivano,in un giardino, un albero dalle mele d'oro, che la dea Era aveva ricevuto in dono da Gea, la madre Terra. Una delle dodici fatiche di Eracle (o Ercole, per gli antichi romani), consistette nel rubare quelle mele.
Camene
Nella mitologia romana le ninfe delle acque, talvolta identificate con le Muse, erano dette Camene. Esse possedevano il dono della profezia. Secondo il mito, una di loro, Egeria, fu consigliera di Numa Pompilio, secondo re di Roma, nella sua attività di legislatore.
Ondine
Creature assai simili alle Ninfe, vivono sperdute in mari ed Oceani, negli sperduti laghetti di montagna, o nei piccoli torrenti. Possono apparire agli uomini alle prime luci dell'alba o alle tarde ore del tramonto sotto forma di sirene, oppure assumono l'aspetto di bianca spuma o di piccola corrente. Una leggenda narra che nel Lago di Carezza (BZ) vivessero delle Ondine molto timide e un giorno, dopo un temporale sul lago, apparve l'arcobaleno ed una delle Ondine se ne innamorò tanto da indurlo a raggiungerle nelle acque del Lago. Quando l'arcobaleno s’immerse, l'Ondina lo abbracciò e lì, pare, sia rimasto per sempre, diffondendo nell'acqua i suoi meravigliosi colori.
Silfidi
Queste fate conoscono il futuro e il passato, ma non il presente. Si nutrono di rugiada e miele e traggono forza dalla luce dell'Aurora. Si narra fosse loro potere trascinare e far annegare nell'acqua i viandanti scortesi. Vivono per lo più celate nei cespugli di rose bianche, avvolte in vesti argentate, cantando dolcissime nenie. Non è difficile scorgerle danzare leggiadre nelle giornate di pioggia ma una volta accortesi di essere state scoperte scompaiono improvvisamente assieme al loro cespuglio di rose selvatiche.
Pelne
Vengono anch'esse rappresentate come creature dell'acqua trasformate da un sortilegio in verdi colombe che volano vicino a terra e non si allontanano mai dai rivi ai quali appartenevano. Se inseguite raggiungono le prime rocce e si tramutano in giovani e bellissime donne dalla voce melodiosa e dallo sguardo luminoso ed affascinante. In questa forma rivolgono volentieri la parola agli uomini dispensando consigli.
Fate Oscure
Leahaunnshee o Leanhaun Shee
Leahaunnshee o Leanhaun Shee
In genere siamo portati a credere che le Fate siano entità benevoli,custodi e protettrici della natura,e di tutto ciò che essa rappresenta,acqua,fuoco,terra aria,e in linea di massima,è così,fatta eccezione però per alcune Fate,alcune entità che invece nelle varie tradizioni sono attestate come Fate cattive,esseri che di benevolo non hanno niente,tanto da essere definite perfide,pericolose e portatrici di sventure.
Una di queste Fate è la Leahaunnshee o Leanhaun Shee,di tradizione irlandese.
Esse secondo le leggende vengono descritte come bellissime donne dal fascino ammaliante,e seducente,lunghi capelli,e una leggiadria che le rende irresistibili agli uomini.
Sempre secondo le leggende,queste entità si racconta vagassero di notte in cerca dell'amore di un uomo,e quando quest'ultimo attirato dalla loro bellezza,e dalla loro voce suadente cedeva conquistato alle loro lusinghe ed effusioni,ne diventava loro schiavo,fino ad'avvizzire,prosciugato di tutta la sua linfa vitale,di cui le Leahaunnshee si nutrono,finché la loro vittima non muore.
Tale leggenda sulle Leahaunnshee ha dato origine alla credenza secondo cui queste ultime non fossero in realtà Fate,ma succubi,vampiri,spiriti maligni che si nutrivano del sangue di coloro che riuscivano a conquistare,molto spesso artisti,e poeti,che proprio in queste entità trovavano ispirazione,e in seguito,una lenta morte.
Ma come sempre,c'è l'altra faccia della medaglia,in questo caso,una leggenda opposta che invece racconta che,se la Leahaunnshee veniva respinta dall'uomo che aveva cercato di sedurre,era a lei,a diventare schiava di quest'ultimo,
Fate annunciatrici di Morte
Banshee
La Scozia e l’Irlanda sembrano avere una notevole ricchezza di Fate così dette "Annunciatrici di Morte"
Una di queste è la famosa Banshee,Fata di tradizione Celtica-Irlandese.
La Banshee (in Irlandese Bean-Sidhe) cioè Donna Fatata,in origine si racconta fosse una Fata benevola e anche molto socievole,divenuta poi uno spirito triste e solitario a causa delle troppe sofferenze patite.
Secondo gli studiosi si pensa che il suo nome derivi dal Gaelico "Bean-Si", (letteralmente Spirito di Donna",mentre nelle terre scozzesi delle Highlands è chiamata Bean-Nighe (La piccola lavandaia del Guado)
Secondo la leggenda le Banshee sarebbero spiriti legati a particolari e specifiche antiche famiglie irlandesi.Le loro manifestazioni sono estremamente inquietanti poiché sono precedute da lunghi,e orribili lamenti notturni,che potremmo definire vere e proprie grida strazianti.Grida,che sempre secondo la leggenda sarebbero principalmente udite dai componenti di quelle famiglie a cui esse sono legate,e preannuncerebbero appunto l'imminente morte di un membro di quelle stesse famiglie.
Quando invece a lamentarsi o addirittura a piangere era più di una Banshee, significava che,l'uomo o la donna che stava per morire,aveva fin lì condotto una vita pia,e coraggiosa.
Altre volte però,le sue grida sarebbero state di trionfo, perché volte ad annunciare la morte di un membro appartenente ad'una casata nemica della loro famiglia d'appartenenza,e in questo caso,era diffusa la convinzione secondo cui quelle grida,non provenissero da una Banshee,ma bensì dallo spettro di qualcuno che aveva subito dei torti da un avo della persona morente.
Nelle loro apparizioni che secondo i racconti avvenivano solitamente o al tramonto,nelle prime ore notturne,o appena prima dell'alba,le Banshee vengono descritte come donne tradizionalmente vestite di nero,o di bianco,con lunghi capelli anch'essi o neri,o bianchi argento,con un linguaggio incomprensibile per chiunque,inoltre si diceva che potessero apparire sia sotto forma di belle e giovani,donne,avvolte in vesti bianche,sia sotto forma di vecchie ricurve,avvolte da veli neri,con al posto degli occhi,orbite vuote e scure,lunghi capelli neri corvino,e bocca spalancata da cui fuoriesce del fuoco.
Alcuni sostenevano erroneamente che,non andassero mai oltre il mare,e che risiedessero sempre nel loro paese,che le loro grida potessero durare anche una notte intera,fino a che non sopraggiungeva la morte del malcapitato da loro annunciata,malcapitato che a volte,era del tutto inconsapevole della sua imminente morte.
Gnomi
Piccolo popolo: Storie e caratteristiche dei personaggi delle leggende irlandesi che formano il “piccolo popolo”
Folletti
I boschi e le foreste sono magici luoghi dove vivono, si nascondono, giocano, fanno dispetti, piccoli esseri misteriosi ai quali sono legate credenze e storie fantasiose. Miti e leggende li descrivono fin nei minimi dettagli, possono esseri bizzarri, benevoli o malevoli a seconda dei sentimenti che le persone nutrono nei loro confronti.
I folletti non amano farsi vedere. Svaniscono come se fossero fatti di fumo, non hanno l'ombra se visti alla luce del sole e non lasciano orme sulla terra quando camminano.
Molte persone li scambiano per fuochi Sacri. Si dice che quando i contadini che vivono in montagna si dimenticano di lasciare qualcosa da mangiare per i folletti che proteggono le mucche al pascolo, questi si divertono ad intrecciano le code degli animali in modo così stretto che il nodo non si può sciogliere, ma solamente tagliare!
Nella mitologia popolare tedesca, Coboldo è un folletto bizzarro che si diverte a ordire scherzi di cattivo genere. Gnomo raffigurato in statuine di legno o di cera, che si rendeva utile in vari modi agli abitanti della casa, richiedendo però dei doni, in mancanza dei quali diventava vendicativo. Con il nome Coboldo, nelle leggende nordiche, venivano spesso indicate le fate
I Coboldo, spiriti di origine germanica, popolano le miniere e adorano infastidire gli umani. Non sono creature malvagie ma sono piuttosto burloni. Di aspetto simile a diavoletti, indossano un cappello a forma di cono e scarpe a punta; hanno una coda con pelo folto e al posto delle mani piedi quasi del tutto privi di peli. Da alcune fonti si pensa che i Coboldi siano parenti stretti dei Brownie. Una specie di Coboldo di origine britannica prende il nome di Knockers.
Pionieri dei giardinieri e dei distillatori di whisky durante la notte sorvegliano le greggi e mietono i campi chiedendo in cambio solamente una scodella di panna e una focaccia spalmata con del miele. Grandi bevitori di birra, i Brownie trovano gran diletto nel rinverdire le zone aride. Il suo gemello cattivo prende il nome di Boggart. Altri tipi di Brownie ma di origine britannica sono i Fenoderee e i Killmoulis.
Laboriosi e fannulloni amano la compagnia delle ragazze soprattutto se di bell’aspetto. Ecco alcune delle principali famiglie di folletti che abitano il nostro continente.
Abitano nelle corolle dei fiori, sotto gli ombrelli picchiettati di bianco dei funghi, tra le rocce muscose, fra i rami degli alberi.
Le foglie degli alberi sussurrano antichi segreti che nelle credenze popolari italiane e di molti altri popoli europei, appartengono ai folletti che costituiscono un popolo a sé. Il loro aspetto in genere è buffo. Sono di piccolissima statura, agilissimi ed irrequieti, vestiti di un abito scarlatto con un berrettino a sonagli, spesso formato da un fiore di digitale e portano scarpette di cristallo.
A volte vivono nell'aria, altri amano la danza e la musica. Nei loro rapporti con gli uomini possono essere benevoli e servizievoli se ben trattati, mentre si vendicano, in modi spesso comici, di chi li offende compiacendosi di giocare brutti e simpatici scherzi.
Molte persone li scambiano per fuochi Sacri. Si dice che quando i contadini che vivono in montagna si dimenticano di lasciare qualcosa da mangiare per i folletti che proteggono le mucche al pascolo, questi si divertono ad intrecciano le code degli animali in modo così stretto che il nodo non si può sciogliere, ma solamente tagliare!
Tipologie di folletti:
Folletti del mare: sono vestiti di azzurro. Compaiono nei riflessi delle onde, cavalcano i delfini e vivono nascosti sulle navi. Sono in grado di avvistare pericoli prima degli uomini e aiutano nelle tempeste del bosco, della montagna.
I folletti del bosco:
sono vestiti con pantaloni e casacca verde, stivaletti a mezza gamba e cappello con lunga piuma. I folletti sono molto gelosi del luogo dove vivono e lo proteggono da persone dannose: spengono il fuoco attaccato dai piromani e aiutano gli animali a scappare da lacci e trappole.
I folletti della montagna:
vivono nelle grotte e nelle baite. Aiutano i montanari a preparare il formaggio e controllano le capre. Scolpiscono strani disegni sulle rocce. Questi folletti amano ballare con le fate sotto I raggi della luna.
Coboldo.
I Coboldo, spiriti di origine germanica, popolano le miniere e adorano infastidire gli umani. Non sono creature malvagie ma sono piuttosto burloni. Di aspetto simile a diavoletti, indossano un cappello a forma di cono e scarpe a punta; hanno una coda con pelo folto e al posto delle mani piedi quasi del tutto privi di peli. Da alcune fonti si pensa che i Coboldi siano parenti stretti dei Brownie. Una specie di Coboldo di origine britannica prende il nome di Knockers.
Brownie
Scozia
I Brownie nella tradizione scozzese sono spesso accomunati agli Elfi del crepuscolo, ai nani o ai folletti. In tempi antichi queste creature si potevano incontrare nelle vicinanze dei menhir o dei dolmen, ma dopo hanno preferito sostare più vicino alle abitazioni degli uomini in luoghi come granai e pollai. Alti non più di 60 centimetri e di pelle scura, vagano quasi sempre nudi o indossano malconci vestiti di color bruno.Pionieri dei giardinieri e dei distillatori di whisky durante la notte sorvegliano le greggi e mietono i campi chiedendo in cambio solamente una scodella di panna e una focaccia spalmata con del miele. Grandi bevitori di birra, i Brownie trovano gran diletto nel rinverdire le zone aride. Il suo gemello cattivo prende il nome di Boggart. Altri tipi di Brownie ma di origine britannica sono i Fenoderee e i Killmoulis.
Folletti
Europa
La famiglia dei folletti è talmente grande che risulta difficile fare una descrizione unica del loro aspetto, del loro modo di vivere e del loro modo di comportarsi. Differiscono così tanto da zona a zona che è anche difficile individuarne una sola area provenienza. Esistono infatti folletti nordici, italiani, francesi, tedeschi, ecc. Se si vuole fare una sommaria descrizione potremmo dire che di solito hanno sangue di color nero e occhi che tendono al rosso, lucenti nell’oscurità. Sono quasi tutti dei gran burloni ma nello stesso tempo possono diventare dispettosi, maligni e spietati. Non sono dotati di poteri magici ma conoscono molto bene le arti arcane. Amanti degli animali, amano cavalcane rane, liberare le mucche dalle stalle e intrecciare le criniere dei cavalli. Vivono sia nei boschi che nelle case di contadini ove spesso sono accolti con gran rispettoLaboriosi e fannulloni amano la compagnia delle ragazze soprattutto se di bell’aspetto. Ecco alcune delle principali famiglie di folletti che abitano il nostro continente.
Le famiglie di Folletti
Banshee (origine irlandese), Bo Men (origine irlandese), Bugnane (origine britannica), Bwca (origine britannica), Cluricauno (origine irlandese), Coblynau (origine britannica), Dukko (origine irlandese), Dullahan (origine irlandese), Far Darrig (origine irlandese), Far Gorta (origine irlandese), Fifinella (origine britannica), Gancanagh(origine irlandese), Ganconer (origine irlandese), Ghillie Dhu (origine scozzese), Leprecauno (origine irlandese), Lurikeen (origine irlandese), Pixie (origine britannica),Red Cap (origine britannica), Robin Goodfellow (origine britannica), Sheoques (origine irlandese), Urisk (origine scozzese), Voghee Lyno (origine irlandese)
Robin Goodfellow
folletto di origine britannica
molto carino,
con lineamenti fanciulleschi,
Bugnane
Di origine britannica,folletto giocherellone,di aspetto esile,lo si vede spesso seduto su di un fungo,in compagnia di una fata,non indossa abiti,ma solo un cappello verde a punta,e delle scarpe fatte con delle foglie
Urisk
Di origine scozzese,è un folletto eremita,ama la solitudine,infatti lo si può vedere solo in luoghi molto isolati,spesso ai piedi di piccoli stagni,di aspetto poco carino,corporatura esile,calvo,con una piccola peluria ispida sulle gambe,e i piedi caprini,anch'esso ama girare nudo,
Coblynau di origine britannica,I Coblynau sono mitici folletti, che si dice infestino e tormentino le miniere e le cave del Galles. Dotato di una gran forza,si dice che sia molto alto e molto brutto,Come i Knockers, sono vestiti in abiti minerari,e girano sempre con un grosso martello,o piccone.Essi lavorano costantemente,il loro lavoro non finisce mai, e si dice che siano in grado di causare frane. La parola Coblynau deriva dalla lingua inglese Goblin.
Fifinella
folletto femminile,di origine brittanica,
dispettoso e dal viso animalesco.
Ha i piedi palmati e le orecchie appuntite e pelose.
Red Cap
folletto di origine britannica
indossa un cappello rosso,
ama molto bere vino,
e quindi lo si vede spesso in stato alticcio.
Ghillie Dhu
folletto di origine scozzese,
molto magro,
gli piace molto starsene sugli alberi,
indossa vestiti fatti esclusivamente di foglie,
Pixie
folletto di origine britannica,
Folletto irascibile e scontroso, ha testa voluminosa, folta capigliatura rosso ocra, occhi leggermente strabici e fosforescenti, naso alla francese, bocca carnosa e piccole orecchie a punta. In genere evita gli altri esseri fatati e la razza umana, però ascoltando le canzoni d'amore si commuove. Goloso e insaziabile, si nutre di latte di pecora e tutto ciò che riesce a rubare da dispense, orti e frutteti. Durante l'estate va ghiotto dei mirtilli alla panna del Devonshire.
Bo men
Folletti che vivono nelle paludi della contea di Dawn. Seviziano con giochi pericolosi gli imprudenti che si avventurano da quelle parti. Si possono allontanare colpendoli in faccia con una qualità particolare di alga.
Clurichaun
Clurichau,In irlandese Clobhair-cean. Folletto godereccio dall'aspetto grassoccio, la faccia rubiconda, con una vistosa pancia e il naso foruncoloso. E’alto 30 cm e ha sempre lo sguardo perso nel vuoto. Detentore del segreto della fabbricazione del whisky, rivelato agli uomini in cambio dell’ospitalità ricevuta in una bufera nel 1620 sulle coste della Scozia. L'habitat per incontrarlo è la cantina di un pub irlandese.Si nutre di piccoli topolini domestici arrosto,pezzetti di formaggio e poche briciole di pane accompagnati da litri di whisky. E'molto permaloso ed armato di un appuntito coltellaccio.
Daoine Maithe
Questo è il nome con cui in
Irlanda si indicano collettivamente i membri del Good People (Buon Popolo)quello che da noi è chiamato il Piccolo Popolo e che comprende essenzialmente i Folletti e le Fate.
Daoine Sidhe
Daoine Sidhe- Questo è il nome assunto dai Tuatha de Danaan quando i Milesi li guidarono sottoterra. Loro re era Finvarra, che da quel giorno regna nel suo palazzo sotto la collina fatata di Knockma. Essi sono abili giocatori di scacchi,e mai nessun mortale è riuscito ancora a battere Finvarra in una partita. Quest'ultimo è un vero e proprio donnaiolo,e molto spesso rapisce donne umane.
Dukko
Folletto alto 50 cm, mingherlino, ben proporzionato e con la pelle biancastra. L'occhio è ardente,i capelli lunghi e ondulati.I suoi modi affettati nascondono un’anima inquieta. Si diverte a raccontare storie divertenti. Se ne va a zonzo nelle campagne a caccia dell'odiato nemico: il folletto ingannatore Voghee Lyno. Il limaccioso Dukko (così chiamato dal suo antagonista), restituisce il maltolto ai derubati dal Voghee Lyno (previo un minimo compenso ). Si nutre di bacche e di piccoli frutti della terra. Ama suonare l'arpa o il violino e adora distendersi sui prati con graziose follette di varie specie.
Dullahan
Dullahan-Folletto raccapricciante, Spesso lo si vede condurre una carrozza nera chiamata coach-a-bower (in irlandese Coite-bodhar), tirata da cavalli senza testa. Arriva rombando alla vostra porta, e se la aprite vi viene gettato in faccia un bacile di sangue. È'un presagio di morte per gli uomini che avessero la sventura di incontrarlo.
Darrig
Il Farr Darrig Malvagio folletto dalla pelle rossa che ama presiedere gli incubi degli uomini durante le ore del sonno.
Far Gorta
Far Gorta Gracile folletto che chiede l'elemosina nelle campagne,e porta fortuna a chi è generoso con lui.
I Folletti Generalmente hanno sangue nero e occhi rossi rilucenti di notte. Sono giocherelloni e spesso spietati e dispettosi. Non hanno poteri magici ma conoscono arti arcane. Sono amici degli animali: prediligono cavalcare rane, intrecciare le criniere dei cavalli, liberare le bestie dalle stalle (soprattutto nelle notti di luna piena).Si nutrono di polenta con salsicce alla griglia o con formaggio fuso,di mozzarella con le acciughe e di salumi di montagna.
Gancanagh
Gancanagh o anche detto Ganconer o ancora Gean-Canogh, (ovvero quello che parla d'amore)Folletto simile al Leprecauno, ma, a differenza di quest'ultimo, è un gran fannullone.
Abita in sperdute vallate solitarie.Ha sempre una pipa in bocca,e trascorre la maggior parte del tempo a fare l'amore con le pastorelle e le mungitrici.
Grogach
Ha le dimensioni di un piccolo bambino. Solitamente passeggia nudo.Spalle larghe,corpo peloso e flessibile (non ha la colonna vertebrale). E'molto servizievole con gli esseri umani nei lavori domestici e nella cura dei campi.
E'il più popolare folletto d'Irlanda, noto anche come Leith Bhrogan. Per lui molti lasciano un bicchiere di latte sul davanzale della finestra.Il suo ritratto c'è in tutte le botteghe ed i negozi,ed è proprio la sua maschera ad aprire le sfilate nel giorno di San Patrizio. E'un folletto ciabattino (in irlandese Leith bhrogan, ovvero ciabattino di una sola scarpa) e quando non lavora si dedica solo a fare scherzi.Si burla soprattutto degli avari e costruisce trappole geniali per i ladri.Custodisce molte pignatte piene d’oro, che sposta in continuazione. Per scoprirle bisogna trovare l'inizio dell’arcobaleno. Ha il naso a patata, lungo e con la punta rossa. La faccia è del colore della terra bruciata, l'occhio è malizioso.Porta i capelli lunghi e la barba a punta. E'gracile ma molto forte, è anche molto sospettoso, per avvicinarlo è consigliabile offrirgli una presa di tabacco
Lunantishee(Irlandese)
I Lunantishee sono una tribù del Piccolo Popolo che protegge i prugneti (il pruno è uno degli alberi considerati magici dalle popolazioni celtiche). Il loro compito è quello di non permettere che anche un solo ramo di questi alberi venga tagliato il giorno dell'11 Maggio o dell'11 Novembre. Chiunque tagli un ramo di un pruno in uno di questi giorni attirerà su di sé una buona dose di sfortuna.
Lurikeen,
Creatura minuscola che molti considerano un Cluricauno errante alla ricerca del paradiso perduto.Secondo altri è un discendente degli antichi bardi che nella notte dei tempi girovagavano tra le brughiere cantando e ballando.
Pooka
Dal termine celtico “Pok” (capra) è a metà strada fra una creatura spettrale e un personaggio fiabesco. Folle e allegro, ma spesso inventa scherzi terribili, strappa le teste per giocarci a palla, corre in mezzo ai mercati e prende a calci le giovani donne, rapisce i bambini per divertirsi a vederli piangere. Appare quasi sempre in forma di cavallo, toro, capra, asino o aquila. Si diverte a fingersi docile per essere cavalcato, ma appena montato parte in un galoppo spericolato affrontando dirupi e fiumi gelati. Le sue vittime preferite sono in genere gli ubriaconi, che poi lascia liberi all'alba. Vive dappertutto. Il suo cibo preferito sono il bestiame e i bambini, ma risparmia i nani e gli elfi.
Sheoques
I veri Sheoques sono gli spiriti che infestano i sacri cespugli del biancospino e le verdi fortezze. In giro per tutta l'Irlanda ci sono campicelli circondati da fossati che si ritiene siano antiche fortificazioni e ripari per il bestiame. Sono queste le Fortezze, o Forti, o royalties, come vengono a seconda dei casi chiamati. Qui, sposandosi tra loro, vivono i Folletti di terra. Si dice che molti siano i mortali che si sono lasciati adescare e che sono finiti nel loro cupo mondo. Molti di più sono quelli che hanno ascoltato la loro musica fatata fino a che ogni umano interesse e gioia ha lasciato i loro cuori, ed essi sono diventati grandi veggenti contadini o guaritori , oppure grandi musicisti contadini o poeti come Carolan, che raccoglieva le sue melodie dormendo su di un Forte abitato da Folletti; oppure morivano dopo un anno e un giorno, per vivere per sempre, da allora in poi, tra i Folletti. Questi Sheoques sono, nel complesso, buoni; hanno però un’abitudine assai perfida, un’abitudine degna di una strega. Rapiscono i bambini e lasciano al loro posto un folletto avvizzito, magari vecchio di mille o duemila anni. Certe volte vengono presi anche uomini e donne adulte. Vicino al villaggio di Coloney, nella contea di Sligo, a quanto pare, viveva una vecchia che era stata rapita in gioventù. Quando è tornata a casa, dopo sette anni, non aveva più le punte dei piedi perché se le era consumate ballando. Ogni tanto si sente di qualche persona a cui i Folletti di terra hanno fatto davvero male, ma bisogna dire che in questi casi le vittime se lo erano quasi sempre meritato. Si dice che abbiano ucciso due persone nel distretto della contea di Down in cui attualmente risiedo. Queste persone avevano però sradicato dei cespugli di biancospino che appartenevano agli Sheoques.
Spriggan
Tetri, brutti e dall'aspetto grottesco, sono piccoli ma riescono a gonfiarsi moltissimo (al punto da essere creduti spettri di antichi giganti). Sono i guardiani dei tesori delle colline. Sono malefici (derubano e rapiscono i bambini degli umani, sostituendoli con i loro figli, provocano trombe d'aria e distruggono i raccolti).
Voghee Lyno
Alto 30 cm, è carino d'aspetto e quasi completamente calvo. Corpo asciutto con una piccola pancetta. Si nutre di carne,birra e alcool in genere. Passeggia ubriaco lungo le strade sempre in compagnia ed il suo aspetto è comunque sempre molto curato. Esegue incisioni sulla roccia e sa scrivere. Passa le giornate a chiedere in prestito pignatte d’oro ad altri folletti, per poi non restituirle, e a fuggire dai derubati. Si nasconde in anfratti di roccia dove non è difficile sorprenderlo mentre sorseggia birra e legge libri smarriti dall'uomo. È il nemico giurato del Dukko. -
Goblin
Francia
I Goblin, di origine francese, sono piccoli e appaiono sotto forma di animali. Spesso malvagi, sono abili nel furto e tra i loro compagni appaiono i morti. Alcuni Goblin non sono completamente cattivi e non compiono atti malvagi anche se amano far cadere in tentazione gli uomini con frutti incantati. La gran parte dei Goblin sono dediti all’agricoltura ma quelli che vivono nelle miniere sono gran cercatori d’oro che scovano battendo un colpo nel punto esatto dove lo si può trovare. Lo stratagemma che usano gli uomini per placare la loro furia è quello di lasciare loro del cibo.
Hobgoblin
Gran Bretagna
Gli Hobgoblin sono creature che per aspetto e dimensione sono simili ai folletti. Citati nelle leggende popolari britanniche, questi esseri possono essere di carattere sia benevolo che malevolo. Il loro nome deriva dall’unione di Goblin preceduto da “hob” il giullare di Oberon il re della corte delle Fate (Shakespeare: “Sogno di una notte di mezza estate”). L’Hobgoblin che abita la Cornovaglia prende il nome di Bucca e viene spesso associato ai navigatori e ai minatori. Si differenzia dal fatto che ha la facoltà di volare e predice i naufragi viaggiando sui venti del mare. Simili all’Hobgoblin sono lo Bauchan (o Bogan) e la Bucca entrambi di provenienza britannica.
Muryans
Gran Bretagna
Nel dialetto della Cornovaglia Muryans significa formica. Si ritiene che queste creature siano le anime di genti di culto pagano che risultavano troppo buone per andare all’inferno ma nel contempo troppo cattive per il paradiso. Vivevano quindi in una specie di limbo dove diminuivano di dimensione lentamente ma gradualmente fino a che diventavano come grandezza simile a quella delle formiche. In un’altra leggenda troviamo scritto che i Muryans fossero in grado di trasformarsi e ogni volta che mettevano in pratica questa capacità diventavano sempre più piccoli. Per queste leggende in Cornovaglia si riteneva di pessimo auspicio uccidere, anche solo accidentalmente, delle formiche.
Pooka
Irlanda
La derivazione del termine Pooka è da trovarsi nell’antico dizionari o celtico: infatti “Pok” significa capra. Ma non ci appare soltanto nelle sembianze di una capra; spesso lo si trova sotto forma di cavallo, toro, aquila e asino. Incrocio tra uno spettro e un personaggio delle fiabe i Pooka vivono ovunque. Sono creature allegre e folli ma che spesso si cimentano in scherzi a dir poco terrificanti. Strappano teste per giocarci a palla, corrono in mezzo alle fiere e ai mercati per prendere a calci le ragazze, rapiscono bambini solo per il gusto di vederli piangere. Le persone più bersagliate dai loro giochi sono gli ubriachi e il cibo che predilige di più sono il bestiame e i bambini.
Troll
Scandinavia
Nella mitologia nordica, soprattutto quella scandinava,i Troll sono descritti come creature brutte. A volte anche ripugnanti, spesso di indole malvagia e generalmente nemiche dell’uomo. I Troll lasciano i loro rifugi, grotte, anfratti e caverne, per cacciare solo dopo il calar del sole. Nelle leggende antiche sono descritti con una statura molto più grande di quella degli esseri umani. Risultano, così, anche più forti fisicamente. Nella mitologia e nei racconti più recenti la figura del Troll è più addolcita rispetto alle precedenti. Da acerrimi nemici dell’uomo e golosi di carne umana, diventano sempre meno cattivi giungendo fino a noi sotto forma di amici e simpatici compagni.
Il loro punto debole è la luce del sole che li trasforma in pietre. Una variante austriaca dei Troll sono i Trolli che, anche nelle leggende più antiche, non appaiono mai come nemici dell’uomo anche se, durante i loro giochi, nella confusione possono provocare incidenti a volte anche molto seri come crolli, valanghe e smottamenti…
Altre creature minori
Europa
Bean-Tighe (Scozzese)
Di natura benevola, simile ad una vecchietta, in cambio di latte e dolci, svolge i lavori di casa e intrattiene i bambini.
Il Kelpie vive in terra scozzese ed è un diavolo perfido che trova rifugio nelle acque dei laghi e dei fiumi. Generalmente il Kelpie assume le sembianze di un bianco e giovane cavallo. Per la sua natura malvagia e ingannatrice, è avvezzo a compiere atti mortali per l’uomo. Infatti, quando capita che un viandante faccia una sosta sulle rive di un tranquillo lago, vedendo il cavallo bianco, che solo in apparenza pascola tranquillo, questi è tentato di cavalcarlo e, quando si trova sul suo dorso, il cavallo si immerge nell’acqua del lago trascinando con se il malcapitato.
di natura malevola. Molto simile al Kelpie,
di colore nero,e di aspetto più terrificante,
anch'essi vivono nei laghi e nel mare, e mangiano le loro vittime lasciando il fegato.
di colore nero,e di aspetto più terrificante,
anch'essi vivono nei laghi e nel mare, e mangiano le loro vittime lasciando il fegato.
Fachan (Scozzese)
Vive nelle Highlands della Scozia, di indole cattiva, ha un solo occhio, un solo orecchio, un solo braccio e una sola gamba.
Fanfrelon (Gallese)
Sono una specie di nani completamente folli che rovinano le gallerie dei minatori. Se trovano una pepita d’oro la spendono in birra e ballano come forsennati.
Gwragedd Annwn (Gallese)
Bellissime fanciulle fatate che nella tradizione del Galles vivono nel mare e alcune volte si uniscono con gli uomini.
Hags (Britannica)
Queste creature, nella tradizione britannica, sono la personificazione dell’inverno. Molti sostengono che siano i discendenti di alcune divinità del culto celtico.
Korred (Britannica)
Di natura benevola, bizzarri e alquanto capricciosi sono considerati nella cultura britannica i guardiani dei megaliti.
Lurikeen (Irlandese)
Simile al Cluricauno è una piccolissima creatura errante in cerca del paradiso perduto. Altre versioni dicono che sia un discendente degli antichi bardi.
Elfo-Entità dalle fattezze umane intermedie tra gli dei e gli uomini. Abitatori della luce e dell'aria, si trovano anche nei fiori,nelle piante,nelle acque. La razza elfica, nella mitologia celtica, non include solo creature belle e buone, ma anche cattive e grottesche.Alcuni sono dispettosi e si divertono a fare smarrire la strada ai viandanti. Anche i sidhe (il popolo magico e biondo della tradizione celtica) possono essere spietati,
essi sono ciò che rimane dei Tuatha De Danaan, gli antichi dei d'Irlanda decaduti ma ancora in possesso di poteri sovrannaturali. Secondo il mito essi erano più alti e belli degli esseri umani. Di norma sono immortali. Sono dotati di preveggenza e controllano la magia. I sidhe non interferiscono con il mondo degli uomini. Adorano la musica, cantare e danzare.Vivono in vari luoghi: a TirNanOg principalmente, ma anche nel mondo dei mortali (sotto terra, in fondo al mare…).
Gli Elfi: Il loro antico nome nordico è alfr e indica i geni della mitologia nordica,essi simboleggiano la forza dei quattro elementi,e dei fenomeni atmosferici in generale. Sono spiriti talvolta benevoli, talvolta malevoli, ma dotati di una terribile potenza.In origine pare che gli elfi siano stati concepiti come anime di defunti, poi furono venerati anche come potenze che favorivano la fecondità.
Di qui la distinzione, nella mitologia nordica, fra Dokkalfar, "elfi delle tenebre", e Liosalfar, "elfi della luce".
Gli Elfi o Aen Seidhe (in Lingua antica)fanno parte delle Razze antiche(insieme con gli Gnomi,e Nani) .
Gli Aen Seidhe giunsero nel Continente,sulle loro bianche navi molto prima degli umani,, ma successivamente agli gnomi e ai nani.
Gli elfi vivono molto più a lungo degli uomini e hanno solitamente tratti delicati, zigomi alti e orecchie appuntite. Talvolta si uniscono a degli umani,generando dei "mezzosangue" chiamati, "Mezzi elfi",Quarteroni.
Gli Elfi credono di essere stati "creati", a differenza degli umani che si sono evoluti. Per questa ragione alcuni considerano gli umani delle scimmie senza peli.
Oltre agli Aen Seidhe, esistono anche altri popoli di elfi, tra cui gli Aen Elle e gli Aen Saevherne che dimorano in un altro mondo.
Gli elfi sono creature soprannaturali, che trovano la loro origine nella mitologia. Sono creature magiche e possono essere sia fedeli alleati che nemici difficili da combattere.
La parola “elfo” significa “essere bianco“, quindi una creatura che porta luce e purezza, questo solo in origine perché come vedremo le diverse razze di elfi provano un cambiamento della loro natura.Solitamente l’immagine degli elfi è identificabile in quella di creature molto piccole e magre, alte circa 1,30-60 metri. Possono vivere fino a più di 600 anni e non hanno bisogno di dormire, in quanto la loro razza pratica molta meditazione che li porta a trance che durano anche più di un giornoLe scritture più antiche che trattano degli elfi risalgono a credenze pagane del Medioevo, mentre dopo quest’epoca la parola “elfo” è stata quasi eliminata e rimpiazzata con “nano” o “essere nascosto” o, addirittura, nelle lingue scandinave è stato ribattezzato con “fata“.
L’origine degli elfi va ricercata nelle culture germaniche, scozzesi e scandinave. Qui gli elfi venivano considerati come creature magiche e invisibili.
Tra il XVIII e XIX secolo, le credenze negli elfi diminuirono per via dell’industrializzazione, ma queste creature non hanno completamente abbandonato l’immaginario collettivo, anzi… hanno iniziato ad essere presenti nella letteratura e nell’arte, basti pensare all’epoca del romanticismo tra il XIX e il XX secolo.
Elfi: tipologie e razze
Gli elfi sono creature pacifiche, ma la storia legata alla loro razza conta anche innumerevoli massacri e guerre. Anche per questo motivo è corretto fare una distinzione tra le razze elfiche, talvolta in conflitto tra loro.
Tra gli elfi pacifisti ci sono: gli elfi della luna, del sole e dei boschi.
Elfo della Luna
Gli elfi della luna,
che sono molto amici e tolleranti nei confronti degli esseri umani.
Si riconoscono grazie alla loro pelle molto chiara e ai capelli argentati.
Elfo del Sole
Gli elfi del sole (o elfi alti) sono molto civilizzati ed organizzati.
Tendono a restare in disparte rispetto alle altre razze,
poiché si considerano esseri superiori.
Hanno la pelle dorata, come i loro capelli.
Elfo dei boschi
hli Elfi dei boschi sono organizzati,
ma restano anche loro in disparte rispetto alle altre razze di elfi,
dei quali si fidano poco.
Hanno la pelle ramata,
con colori che richiamano la natura, come il verde e il marrone.
Tra gli elfi bellici:
troviamo gli elfi drow e gli elfi selvaggi.
Gli elfi drow (o elfi scuri)
hanno una pelle nera a causa di una maledizione
che li ha colpiti quando hanno deciso di seguire la dea Loth,
dea del male e dell’oscurità.
Questi elfi comunicano a gesti tra loro,
nel tipico linguaggio silenzioso drow.
Infine esistono gli elfi selvaggi sono completamente verdi o marroni,
in questo modo possono mimetizzarsi nella natura in cui vivono,
lontani dalle civiltà.
In base alle loro razze, gli elfi vivono nelle foreste, in comunità ben attrezzate lontane dagli uomini, in villaggi nascosti e in clan ben separati.
Se esistono, gli elfi si possono trovare nelle corolle dei fiori, sotto ai funghi, tra le rocce e fra i rami degli alberi. Essendo molto piccoli e snelli, gli elfi riescono a muoversi con grande agilità e i loro movimenti sono impercettibili all’occhio umano.
Gnomi
Quando noi umani pensiamo agli Gnomi inevitabilmente ci viene in mente l’immagine di un piccolo uomo vestito un po’ all’antica con una lunga barba ed un cappello rosso in testa. Questo stereotipo non è del tutto erroneo, ma sicuramente non rende giustizia alle diverse peculiarità che caratterizzano le razze gnomiche.
Ma chi sono gli Gnomi? Se vogliamo studiare seriamente questo affascinante popolo, la cosa migliore da fare è capire le differenze che li contraddistinguono. Prima di iniziare però, è meglio far luce su alcune caratteristiche di base. Gli Gnomi si distinguono in due sessi, quello maschile e quello femminile. Uno Gnomo maschio, senza problemi di salute, arriva a vivere, mediamente, fino ai 900-950 anni. Gli Gnomi femmina, invece, sono più longeve: ci sono infatti attendibili testimonianza di Gnomi femmina che hanno superato i mille anni di età.
Uno Gnomo maschio raggiunge la maturità intorno ai 300 anni: questo è il sospirato momento in cui la barba, cresciuta intorno agli 80 anni, gli diventa grigia.
La barba è un elemento fondamentale per ogni gnomo maschio: è simbolo di maturità e affidabilità. Uno gnomo non riesce infatti a concepire se stesso senza la barba: quando questo Piccolo Popolo ha scoperto tra le usanze dell’uomo moderno quella di radersi quotidianamente la barba, si è diffuso tra i maschi un senso di indignazione, che ben presto si è trasformato in ilarità… “Ma come può essere affidabile uno che si rade?” Questa è la frase più ricorrente tra gli gnomi quando si parla degli umani maschi.
Raggiunta la maturità, l’altezza media di uno gnomo è di 15-20 centimetri. Se uno gnomo si tiene in forma pesa all’incirca 400 grammi; le femmine pesano un po’ meno (250-300 grammi circa) ma con l’avanzare dell’età tendono ad ingrassare. Scopriamo chi sono gli Gnomi, dove vivono, come sono fatte le loro case, cosa mangiano e, infine, scopriremo quante razze gnomiche esistono.
Prima di tutto dobbiamo cancellare l’idea di villaggio che abbiamo nella nostra testa: in un villaggio di gnomi non ci sono piazze, non ci sono strade, non ci sono negozi e… Si, ci sono case, ma sono case davvero particolari
Le case degli Gnomi
Quando parliamo di case degli gnomi, parliamo del tipico modello di abitazione gnomica dell’area silvestre e della zona mediterranea. Secondo gli gnomi, la zona più sicura…
Le case degli Gnomi
Una volta scelto un albero (soprattutto abeti nell’area silvestre e querce in quella mediterranea) gli gnomi chiedono ad un roditore loro amico, solitamente un coniglio o una lepre, di aiutarli a scavare un profondo cunicolo. Dall’ingresso, si giunge fino al cuore della zona radiale dell’albero: bisogna fare estrema attenzione a non intaccare la zona di saldatura tra le radici ed il terreno. Una volta scavato il tunnel, lo gnomo compatta le pareti con un impasto di terriccio ed acqua, e mimetizza l’ingresso con l’aiuto di muschi e licheni. Due sono le stanze di maggiore importanza: il ripostiglio-laboratorio e la cucina, che funge anche da salotto.
Il laboratorio è la zona dove lo gnomo maschio passa la maggior parte del suo tempo, quando non è impegnato nei suoi viaggi di esplorazione.
L’arte e la sicurezza
È proprio qui che gli gnomi danno sfogo alla propria arte, quella di produrre artigianato. Lavorano varie qualità di legname o realizzando oggetti in ceramica.
Il salotto è invece la zona del relax, dove la famiglia di gnomi solitamente si riunisce per stare insieme e nel quale si accolgono gli amici. Naturalmente le riunioni migliori avvengono attorno ad un tavolo davanti piatti appetitosi. Bisogna sottolineare che gli gnomi tengono molto alla propria incolumità e a quella della loro famiglia. Le loro abitazioni, infatti, sono spesso circondate da trappole. Queste non sono lesive, ma svolgono, perlopiù, una funzione di antifurto, mettendo in guardia gli gnomi dall’arrivo di molestatori e di ospiti indesiderati.Un caso a parte riguarda la zona della dispensa.
Gli gnomi devono stare molto attenti ai piccoli roditori, che sono alla costante ricerca di cibo. Nelle case degli gnomi le dispense sono quindi dotate di complicati meccanismi che bloccano l’intruso, liberato solo dopo una estenuante ramanzina “educativa”!
Cosa mangiano gli Gnomi
Gli gnomi hanno una dieta differente dalla nostra: prima di tutto non mangiano assolutamente carne. La caccia, infatti, non è contemplata tra le loro attività…
Le ricette degli Gnomi
Pertanto il cibo più prelibato è costituito dai funghi, che vengono cucinati in diversi modi: bolliti con erbe aromatiche, al vapore o grigliati (le grigliate sono un’usanza del periodo estivo). Alla base di molti piatti troviamo poi i cereali come grano, miglio, segale, orzo, farro e qualche volta il mais. I cereali vengono lavorati (macinati, tostati o cotti) per preparare zuppe di vario tipo, che vengono poi accompagnate da ortaggi di stagione. Molto importanti sono le erbe aromatiche che arricchiscono i piatti degli gnomi: sono usate nelle zuppe ma anche nelle speciali ricette di “pane aromatico”.Il pane aromatico si ottiene da diversi tipi di farina (che può essere di grano, segale o castagne) che viene poi impastata con acqua e con alcuni tipi di erbe. Un altro particolare tipo di pane è quello alle noci, che gli gnomi amano gustare soprattutto d’inverno, possibilmente sbocconcellandolo davanti ad un caldo camino. Sulla tavola non possono poi mancare burro e marmellate.
Condimenti e spezie
Il burro è ricavato dai semi di girasole: anche questo alimento è spesso aromatizzato con delle erbe. Dalla lavorazione delle noci è possibile ricavare un burro molto dolce, che piace tantissimo ai piccoli degli gnomi.
Le marmellate sono ricavate da frutti di bosco, come more, lamponi, mirtilli, fragole e corbezzoli. Anche il miele è un alimento fondamentale della dieta di uno gnomo, soprattutto durante il periodo dell’infanzia. Alcune volte è possibile trovare in tavola delle uova di uccello o di formica.
Come accompagnamento ai vari piatti gli gnomi usano spesso una mostarda speziata, ricavata dalla lavorazione della senape. Immancabili piatti prelibati sono i dolci, spesso a base di frutta arricchita da cannella, anice o coriandolo, una spezia il cui gusto ricorda molto quello aspro dell’arancia.
Gli Gnomi: sono simpatici abitanti dei boschi! Sono esseri molto piccoli: al massimo raggiungono i 15 cm. Vivono nei boschi e cercano di stare nascosti dalla vista degli uomini, ma non per paura: uno gnomo è sette volte più forte di un uomo.
Le razze degli Gnomi
Come per tutte le specie che abitano il pianeta terra, anche gli gnomi si sono dovuti adattare alle caratteristiche meteorologiche delle diverse aree in cui si sono stanziati nel corso dei secoli…Tra le varie razze degli gnomi una prima distinzione da fare è quindi di carattere geografico: in ogni area si può trovare, infatti, un tipo differente di gnomo.
È bene sapere che queste distinzioni sono solo di tipo sommario: ormai, con migrazioni e spostamenti di varia natura, potrebbe essere molto facile trovare razze di gnomi in zone diverse rispetto alla loro collocazione geografica di origine. Ad esempio è possibile incontrare uno Gnomo Silvestre in una zona mediterranea, così come è capitato a noi incontrando Bogy. Inoltre possiamo considerare come concreta la possibilità dell’unione tra famiglie diverse, geograficamente anche molto distanti, che hanno dato origine ad altre grandi famiglie che, grazie a questa unione, hanno acquisito un ricco bagaglio di usanze, tradizioni ed incredibili storie da raccontare…
Lo Gnomo Silvestre
Da considerarsi come il ceppo originario di tutte le altre specie, lo Gnomo Silvestre è un abitatore dei boschi. E’ in perfetta sintonia con la natura, che ama infinitamente. Il bosco è quindi la sua casa, e come tale, lo conosce fin nel suo angolo più recondito. E’ un gran camminatore ed adora le esplorazioni. Molto spesso uno Gnomo Silvestre è un erborista specialistache conosce a fondo le erbe officinali.
Questa razza di gnomo ha una carattere solitamente molto paziente ed è naturalmente portato a lavori di ricerca e precisione. L’area di occupazione di questa razza è quella nord europea, in particolar modo li possiamo incontrare nei boschi di Irlanda, Regno Unito, Germania occidentale, Francia settentrionale (Normandia e Bretagana).
Lo Gnomo delle Nevi
Da considerarsi come il ceppo originario di tutte le altre specie, lo Gnomo Silvestre è un abitatore dei boschi.
È in perfetta sintonia con la natura, che ama infinitamente. Il bosco è quindi la sua casa, e come tale, lo conosce fin nel suo angolo più recondito. È un gran camminatore ed adora le esplorazioni. Molto spesso uno Gnomo Silvestre è un erborista specialistiche conosce a fondo le erbe officinali.
Questa razza di gnomo ha una carattere solitamente molto paziente ed è naturalmente portato a lavori di ricerca e precisione. L’area di occupazione di questa razza è quella nord europea, in particolar modo li possiamo incontrare nei boschi di Irlanda, Regno Unito, Germania occidentale, Francia settentrionale (Normandia e Bretagana).
Lo Gnomo della Steppa
Tipologia intermedia tra lo Gnomo delle Nevi e quello Silvestre, lo si può incontrare nelle pianure della Russia europea. Ha gli occhi dal taglio molto stretto e labbra sottili, capelli e barba più scura e sono, in genere, qualche centimetro più alti. La grande famiglia degli Gnomi della Steppa è suddivisa in circa venticinque tribù nomadi. Il continuo spostamento è dovuto alla raccolta di erbe e prodotti stagionali, elemento principale di sussistenza di questa popolazione.
Quando il territorio ha fornito alla tribù tutto ciò che poteva offrirgli, questa si sposta verso altre mete. In tal modo essi danno la possibilità alla vegetazione di svilupparsi nuovamente permettendo così un successivo stanziamento. A differenza delle altre tipologie di villaggi, quelli degli Gnomi della Steppa sono costituiti da abitazioni tra loro molto vicine: ciò avviene perché questa famiglia conduce una vita comunitaria improntata sulla suddivisione dei vari compiti, di conseguenza è necessario per i membri essere gli uni vicino agli altri.
Lo Gnomo Mediterraneo
Gnomo dal carattere gioviale e propositivo, occupa le zone dell’Europa meridionale. Il suo ambiente naturale sono colline e radure, ma non è raro che si stanzino anche in zone marittime. Gli Gnomi Mediterranei sono impegnati nella difesa della macchia mediterranea, un tipo di vegetazione caratteristica di queste zone, da loro molto amata che, a causa degli interventi dell’uomo, rischia di scomparire. Gli Gnomi del Mediterraneo, grazie alla loro familiarità con il mare, sono anche degli esperti navigatori: riescono con estrema facilità a riconoscere e sfruttare i venti più utili alla navigazione. Hanno anche un ottimo senso dell’orientamento grazie all’approfondito studio, che li ha resi dei veri specialisti in merito, sui corpi celesti. Possiamo gli Gnomi del Mediterraneo in Spagna, Francia del sud, Italia e Grecia.
Gli Gnomi Giganti
Lontani parenti della grande famiglia degli gnomi, sono molto più grandi di uno gnomo medio (si dice che possono arrivare anche a mezzo metro). Ma alla loro grandezza non corrispondono particolari doti: gli Gnomi Giganti sono spesso stupidi e poco affidabili. La maggior parte di loro sono innocui, anche se alcuni hanno un carattere maligno e vendicativo. Ad ogni modo è meglio starne alla larga: è diffusissimo infatti il detto “Gnomo Gigante, pericolo costante”. Amano accumulare cianfrusaglie di qualsiasi genere che nascondono in posti così segreti che spesso loro stessi ne dimenticano la collocazione. Cercano di evitare in tutti i modi i lavori più impegnativi visto che la loro attività preferita è, senza dubbio alcuno, il faticosissimo ozio.
Gli Gnomi Guardiani
Sono gnomi i cui avi avevano stabilito dei rapporti di reciproca fiducia con gli esseri umani. Si tratta principalmente di accordi taciti tra uno gnomo ed una famiglia di uomini in particolare: essendo fedeli ai patti, gli Gnomi Guardiani si tramandano il compito di proteggere di generazione in generazione, la casa della famiglia con la quale hanno stabilito l’accordo. Con il passare del tempo gli Gnomi Guardiani hanno preferito non mostrarsi più agli uomini e presentarsi al loro cospetto sotto una forma particolare: quello di statua da giardino. Se possedete una statua di gnomo da giardino che vi ha regalato vostro nonno presentandovela come cimelio di famiglia, trattatela con cura: quello potrebbe essere il vostro Gnomo Guardiano! Costoro hanno il potere di riprendere vita in qualsiasi momento lo desiderino: è importante sottolineare che quella di diventare guardiano è una scelta personale fatta dagli gnomi, senza costrizione alcuna.
Gli Gnomi Viaggiatori
Il richiamo verso l’avventura difficilmente non è ascoltato da uno gnomo maschio medio. Tutti gli gnomi, almeno una volta nella loro vita, hanno compiuto un viaggio straordinario alla volta di posti inesplorati. Se poi questa irrefrenabile voglia di avventura è radicata in uno gnomo ci troviamo al cospetto di uno Gnomo Viaggiatore. Quest’ultimo, infatti, non ha fissa dimora poiché parte continuamente alla ricerca di leggendari tesori o di posti mitici. Sposare uno Gnomo Viaggiatore è considerata una vera e propria disgrazia dagli gnomi femmina: rimangono molto spesso sole a badare ai figli e a risolvere i problemi quotidiani…
Storie di piccoli ometti saggi e ingegnosi: gli gnomi
Nell’immaginario di tutti, gli gnomi sono degli omini piccoli e buoni, con la barba lunga e spesso un cappello a punta rosso, vestiti con una casacca, portano una grande cintura e degli stivali da montagna. Lunghe trecce annodate con dei fiocchi colorati sono tipiche della versione femminile degli gnomi. La figura mitologica dei nani deriva dalla fantasia di Paracelso, un alchimista di epoca medievale. Fu lui che, per la prima volta, alla fine del 1400 parlò di “gnomi” facendo derivare il nome dall’etimo greco “gnosis”, che vuol dire conoscenza. Per Paracelso gli gnomi erano creature ctonie, cioè creature mitologiche che vivevano nel sottosuolo ed erano in qualche modo collegati con la vita terrestre o sotterranea. La rappresentazione fisica degli gnomi, spesso definiti anche folletti, come degli esseri umani piccoli, barbuti, talvolta buffi o, al contrario, burberi, deriva dall’evoluzione che si ritrova nella letteratura del Nord Europa, e nella letteratura fantasy. Elfi, gnomi, fate, folletti, troll: sono figure simili, spesso erroneamente confuse tra loro, che richiamano un forte legame con la natura, la terra e i boschi. Mediamente operosi, ingegnosi e particolarmente intelligenti e capaci. Curano gli animali della foresta, conoscono alla perfezione l’utilizzo e le funzioni delle erbe che regala la natura, sapendo ricavare da esse unguenti e medicinali portentosi. A seconda dell’origine geografica dell’autore che ne parla, sono descritti con accezioni caratteriali positive e talvolta anche negative. Ma avete mai provato a chiedere ad un bambino? Sicuramente vi risponderà parlando di personaggi buoni e di compagnia.
Racconti di gnomi nella letteratura europea
Ogni paese e ogni zona dell’Europa racconta gli gnomi con caratteristiche diverse. Ad esempio, secondo la tradizione Irlandese, i “Leprechaun”, che è il modo in cui chiamano queste simpatiche creature, camminano per i boschi, portando con sè sempre una bisaccia. E si tratta di una bisaccia magica: essa infatti contiene uno scellino (oggi si dovrebbe dire un euro). Ogni volta che viene spesa la moneta, magicamente se ne ritrova un’altra sempre nella stessa borsa a tracolla. Nella cultura germanica sono principalmente i fratelli Grimm che hanno raccontato degli gnomi, rendendoli protagonisti di alcune loro storie. I Fratelli Grimm immaginano gli gnomi come creature per lo più notturne. Dall’Olanda viene, poi, uno dei libri moderni più famosi sugli gnomi: Wil Huygen e Rien Poortvliet ne hanno approfondito la figura quasi scientificamente con delle meravigliose illustrazioni. Per Tolkien, nelle sue prime opere, quelle giovanili, gli gnomi sono una sottocategoria degli elfi. In epoche più recenti ci sono storie di gnomi, intesi come figure che hanno addirittura una provenienza extraterrestre. Ma questi sono solo alcuni degli autori e dei libri in cui vengono raccontati o citati gli gnomi.
Le etichette di Josetta Saffirio
Gli gnomi sono piccoli omini che da sempre sono presenti nelle fiabe per bambini. Gli stessi, famosissimi, sette nani di Biancaneve tutto sommato potrebbero essere considerati come dei piccoli gnomi. Nel mondo della viticoltura gli gnomi sono oramai l’immagine da tutti riconosciuta dei vini di Josetta Saffirio. È stata proprio lei, mia mamma, ad illustrare le etichette dei vini della sua cantina. Memore del ricordo dei racconti che il suo papà, mio nonno Ernesto, le regalava ogni sera sul piccolo gnomo che di notte entrava nella loro cascina sul carretto trainato dai topi. Anche Josetta ha mantenuto negli anni lo stesso spirito un po’ bambino del suo papà, disegnando figure di piccoli gnomi, a sua volta, per noi, i suoi figli.
I nostri valori raccontati dagli gnomi
E a pensarci bene, nessuna immagine mitologica forse può illustrare meglio di uno gnomo la filosofia, i valori e le idee che vengono portate avanti dalla nostra famiglia di viticoltori. Lo gnomo riconduce ad un grande legame con la terra, i boschi e più in generale con la natura e la sua magia. Riporta alla mente luoghi incontaminati, in cui vengono rispettati anche gli animali e il loro habitat; in cui le piante diventano una vera ricchezza non da sfruttare in modo violento, ma nel rispetto della ecosostenibilità e della conservazione. Cosa c’è di meglio che sorseggiare un buon bicchiere di Barolo mentre un piccolo gnomo suona un piffero su un tronco di albero? O un calice da una bottiglia di Barbera d’Alba, dalla quale uno gnomo ti guarda allegro mentre ondeggia sulla sua altalena?
Europa del Nord
Gli Gnomi, prevalentemente presenti nelle leggende scandinave, sono alti all’incirca 30 centimetri e vivono nei luoghi più disparati,come ad esempio,tronchi cavi,ottimi cercatori d’oro, d’argento e di diamanti.
La loro principale attività è quella di preservare da tutti i fattori esterni le bellezze naturali e lo fanno con piglio e coraggio. Abili minatori e brillanti orafi, si cimentano nell’allevamento delle capre e si dedicano alla coltivazione di grosse qualità di funghi.
Ent è il nome che gli abitanti del piccolo popolo dette a queste creature in tempi talmente remoti da essere ricordati ormai solo nelle leggende; significa letteralmente "Gigante". Nelle lingue elfiche erano originariamente conosciuti con il nome di Onodrim (plurale) o Enyd (singolare) nella lingua Sindarin, mentre in Quenya erano noti come Onyalie e Onya. Nelle antiche leggende della terre celtiche sono anche conosciuti col nome di Pastori degli Alberi.
L'aspetto di queste creature varia da Ent ad Ent, molti somigliano agli alberi che sono soliti accudire come querce, castagni o betulle. Hanno un numero variabile di dita, che varia da tre a nove, sia delle mani che dei piedi; sono inoltre molto alti e forti, più dei Troll.
La società degli Ent non è centralizzata,essi non hanno un Re o un Capo,tuttavia,sono i più anziani a godere di maggior rispetto, e quando devono prendere delle decisioni si riuniscono nell'Entaconsulta per decidere collegialmente il da farsi.Sono articolati su un sistema di famiglie, ognuna delle quali ha la responsabilità di una determinata parte della foresta. Bregalad ad esempio appartiene alla famiglia di Scorzapelle, ed ha la responsabilità delle foreste di castagni e betulle,il suo compito era quello di evitare che venissero bruciate per ottenere legna da ardere.
Lingua
Gli Ent parlano una propria lingua, l'Entese, che tuttavia non ha uguali nelle terre del piccolo popolo: si tratta di un linguaggio talmente lungo e incomprensibile che neppure i più dotti tra gli Elfi, quando ancora vi erano rapporti abbastanza frequenti tra le due razze, riuscirono mai a metterlo per iscritto. Dai loro rapporti con gli Elfi tuttavia gli Ent hanno tratto una vera passione per le lingue, che sono in grado di imparare in brevissimo tempo, con una predilezione particolare per il Quenya, il latino elfico.
Storia Origini
Gli Ent nascono quando il mondo era ancora giovane per venire incontro ai desideri della Vala Yavanna; essa infatti era molto preoccupata per il fatto che i Figli di Ilúvatar e i figli di Aule avrebbero avuto piena potestà sulle sue opere e temeva che, se non fossero stati in qualche modo frenati, avrebbero distrutto tutte le foreste. Ella si rivolse dunque a Manwe, il più grande tra i Valar, affinché parlasse a Eru di queste sue preoccupazioni e gli esprimesse i suoi dubbi.
Uno gnomo quindi è un essere estremamente altruista,
si adopera per proteggere e preservare ogni aspetto della natura,
ama gli animali,ed ogni essere vivente che dimora nei boschi.
chiamati anche Onodrim dagli Elfi, sono la razza piú antica. Furono stati creati per difendere le opere di Yayanna dagli Orchi. Sono anche conosciuti come "Pastori degli Alberi", in quanto si occupano di preservare le foreste, sradicando erbacce, contenendo gli alberi maligni e proteggendo gli alberi dalle asce degli Orchi.
Ent è il nome che gli abitanti del piccolo popolo dette a queste creature in tempi talmente remoti da essere ricordati ormai solo nelle leggende; significa letteralmente "Gigante". Nelle lingue elfiche erano originariamente conosciuti con il nome di Onodrim (plurale) o Enyd (singolare) nella lingua Sindarin, mentre in Quenya erano noti come Onyalie e Onya. Nelle antiche leggende della terre celtiche sono anche conosciuti col nome di Pastori degli Alberi.
Aspetto
Oltre agli Ent esisteva comunque la loro controparte femminile, le "Entesse", con le quali generavano dei bambini detti anche "Entini".
La società degli Ent non è centralizzata,essi non hanno un Re o un Capo,tuttavia,sono i più anziani a godere di maggior rispetto, e quando devono prendere delle decisioni si riuniscono nell'Entaconsulta per decidere collegialmente il da farsi.Sono articolati su un sistema di famiglie, ognuna delle quali ha la responsabilità di una determinata parte della foresta. Bregalad ad esempio appartiene alla famiglia di Scorzapelle, ed ha la responsabilità delle foreste di castagni e betulle,il suo compito era quello di evitare che venissero bruciate per ottenere legna da ardere.
Lingua
Gli Ent parlano una propria lingua, l'Entese, che tuttavia non ha uguali nelle terre del piccolo popolo: si tratta di un linguaggio talmente lungo e incomprensibile che neppure i più dotti tra gli Elfi, quando ancora vi erano rapporti abbastanza frequenti tra le due razze, riuscirono mai a metterlo per iscritto. Dai loro rapporti con gli Elfi tuttavia gli Ent hanno tratto una vera passione per le lingue, che sono in grado di imparare in brevissimo tempo, con una predilezione particolare per il Quenya, il latino elfico.
Gli Ent nascono quando il mondo era ancora giovane per venire incontro ai desideri della Vala Yavanna; essa infatti era molto preoccupata per il fatto che i Figli di Ilúvatar e i figli di Aule avrebbero avuto piena potestà sulle sue opere e temeva che, se non fossero stati in qualche modo frenati, avrebbero distrutto tutte le foreste. Ella si rivolse dunque a Manwe, il più grande tra i Valar, affinché parlasse a Eru di queste sue preoccupazioni e gli esprimesse i suoi dubbi.
Eru tuttavia le disse che già aveva previsto questo suo cruccio durante l'Ainuliadalee che vi aveva già posto rimedio: quando i Primogeniti si sarebbero svegliati sulla terra sarebbero apparsi degli spiriti che avrebbero preso forma e protetto gli alberi dall'eccessiva distruzione, preservando così parte delle opere di Yavanna.
fonte:
giardinodellefate.wordpress.com
giardinodellefate.wordpress.com
https://www.irlandando.it/cultura/cultura-e-tradizioni/mitologia-celtica/piccolo-popolo/
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