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Maponos- Dio della Luce,e dell'Oscurità

MAPONOS
Dio della Luce,e dell'Oscurità
Maponos, Dio fluente di Luce e Oscurità

Cerchiamo di svelare la figura di una divinità ancora poco conosciuta in modo personale ma con l’ausilio della ricerca storica.

Un neo pagano che lavora in una particolare tradizione, ad esempio il neo druidismo, deve sempre essere coinvolto per abbinare l’esperienza presente a ciò che può essere recuperato dal passato che è ancora vibrante, insomma trovare il vecchio metodo per renderlo attuale e nuovo.

Il Dio Maponos è fonte di discussione, egli è spesso abbinato alla stagione del solstizio d’estate per la sua festività e la sua memoria, ma le divinità non possono essere fissati solo a stagioni particolari in quanto la loro natura si adatta a più periodi dell’anno in visione anche alla circolarità della triplicità del nostro cammino spirituale e religioso ma soprattutto si adattano in base a quando le loro qualità particolari assumono aspetti più evidenti.

Perché al Solstizio d’Estate e poi presente anche all’Equinozio d’Autunno?

Maponos è la forma britannica e gallica (Maponus in latino) del personaggio divino che poi divenne Mabon nei racconti medioevali gallesi. Mabon figlio di Modron nel racconto

Culhwch e Olwen è Maponos figlio di Matrona, o 'Figlio divino della Madre Divina’,il quale viene liberato da una prigione dal fiume Severn a Caerloyw, o il forte romano di Glevum (Gloucester). Viene scoperto lì quando il salmone, una delle più antiche creature viventi del mondo, conduce gli uomini di Arthur a combattere il forte mentre Cei e Bedwyr lo portano in salvo. Così metaforicamente viene portato fuori dall'oscurità nella luce.

Il gigante Ysbaddaden dice che Mabon "è stato preso da sua madre quando è di tre notti" che lo collega con Pryderi che è stato altrettanto strappato dalla madre Rhiannon (da * Rigantona o 'Divina Regina') poco dopo la sua nascita e riportato dall'oscurità come un ragazzo cresciuto alla luce della corte di suo padre da Teyrnon (da * Tigernonos, o 'Divino Signore'). Così Mabon o Maponos è il giovane divino, come Aengus mac Oc nella tradizione irlandese, ed era legato ad Apollo dei Romani per aspetti similari.

La sua storia in termini mitologici e simbolici rappresenta l’età di gioventù, di apertura primaverile all'estate, delle lunghe giornate estive, il tempo quando il sole sorge presto e tramonta tardi, portando vita vibrante in quanto tutto è al culmine della nuova crescita.

I suoi racconti sono ambientati in lussureggianti prati erbosi e boschi rigogliosi e frondosi egli si presenta come un suonatore di cornamusa o arpista, come cacciatore o boscaiolo tessitore che intreccia magicamente le lunghe giornate estive con il crepuscolo delle brevi notti di mezza estate un mediatore crepuscolare tra il tempo della luce e dell’oscurità.

Alcune delle forme britanniche dei nomi precedenti non hanno propriamente una fonte assodata sopravvissuta ma Maponos è registrato in diversi toponimi sia in Gran Bretagna che in Gallia.

Vi è una placca d’argento a forma di mezzaluna trovata a Vindolanda (UK) con l’iscrizione “ DEO MAPONO”, vi sono diverse dediche per “ Apollo Maponus” trovate nei pressi del Vallo di Adriano ed in altri luoghi della Gran Bretagna.

Nella Cosmografia Ravennate si riferisce ad un “locus Maponi” una sorta di centro del suo culto ubicato a Loch Maben in Scozia, sede anche di Clochmaben Stone un monumento megalitico che lo ricordano insieme ad alcuni registri medievali che riportano anche la dicitura De Mabono spring che suggerisce una possibile posizione del culto di Maponos in una fonte sacra.

E’ quindi ben attestato sia in antica tradizione che nei racconti medievali ( Mabon o Prideri/Prydain) ed altri riflessi letterari che la figura di Maponos risplende in figure di storia, folklore e aneddoti, una di queste è la storia raccontata da Henry Vaughan, poeta metafisico gallese del XVII sec, circa un pastore che narra:

“ La nel periodo estivo guardando le pecore e i loro agnelli, cadde in un sonno profondo e sognando vide un giovane bellissimo con una ghirlanda di foglie verdi sulla testa e un falco sul suo pugno, una faretra colma di frecce sulla sua schiena che andava verso di lui fischiando diversi motivi musicali sino a quando lascio volare il falco verso di lui che si diresse verso la bocca del pastore e nel suo interno. Improvvisamente il pastore si svegliò con grande paura e costernazione ma qualche cosa era mutato in lui e si sentì posseduto da una grande vena poetica tanto che abbandonò le sue pecore e divenne il più famoso Bardo della sua contea”
Così Maponos è il figlio Divino, segnato dalla discesa matrilineare della Madre Divina, musicista ed arpista nei suoi diversi aspetti è Mabon, in Culhwch e Olwen ( racconto medievale gallese del ciclo arturiano) - viene rilasciato dalla sua prigione buia per unirsi alla caccia di Twrch Trwyth per prendere dal re dei cinghiali dei simboli ( un pettine e delle forbici)che ha tra le sue orecchie e che sono necessari a Culhwch per sposare Olwen.
Il gigante , padre di Olwen, dice che la caccia non può avvenire senza di lui e così anche il matrimonio in quanto avrebbe decretato la sua stessa morte.
Nel racconto Culhwch rappresenta simbolicamente il ragazzo divino che deve superare le prove lungo il ciclo stagionale della vita e lo stesso Olwen che è la controparte della donna divina che attende il suo sposo. Entrambi crescono nella parte luminosa dell’anno, così lui è Maponos dell’estate quando il sole è all’apice massimo e partecipe e benedice le feste nuziali, il maestro e mago che fluisce nei vari ruoli perché tale è la natura del mito. Egli non è il Dio solare ma si comporta similmente, non è il Dio della vegetazione ma ha sempre un suo ruolo in esso e sebbene sia certamente il Dio che suona la melodia più dolce, non ci chiede di giudicare, ma di ascoltare e imparare. La storia che Apollo e Pan avevano una concorrenza su chi fosse il migliore musicista, un contesto vinto da Apollo, è stato rappresentato come il dio in concorrenza con il suo sé più anziano.Lo scrittore irlandese James Stephens ha fatto buon uso di questa idea nel suo romanzo The Crock of Gold, in cui Pan viene in Irlanda e gareggia con Aengus Og e c’e’ qualche cosa di fondamentale in opposiziovne tra il suonatore di siringa dei boschi e la Musa della canzone; con il cacciatore e le sue frecce e lo spirito della poesia con la sua lira; con il Dio delle selve ed il signore delle baldorie. Maponos li comprende tutti.

Egli è l’Awen, lo spirito dell’estate, la gioventù che si trasforma in consapevolezza ma rimanendo sempre giovane, l’ispirazione e l’espirazione della Musa che suona la sua musica in quello che sembra un giorno senza fine. Il suo discorso non è prosa ma poesia, il senso della sua canzone è l’Estate, nel suo inizio e nella sua fine.

Spesso sembra che ogni dio abbia un alter ego, anche un’antitesi e come tante altre divinità la natura di Maponos è diversa e lo possiamo capire dalla tavoletta gallica di Chamelieres dalle parole un po' oscure ma interpretabili con questo senso:

“Maponos del profondo
grande Dio
io vengo a te con la mia richiesta:
Portaci gli spiriti dell’aldilà
per ispirare noi
che siamo davanti a te”

Analizzando lo scritto possiamo considerare come una sorta di chiamata/invocazione a Maponos il quale riveste il ruolo di guida e guardiano del portale dell’aldilà similare alla visione romana in cui Apollo è visto patrono della Sibilla Cumana, profeta, custode e voce del portale degli spiriti.

Pertanto possiamo chiedere a lui l’aiuto per invocare i poteri dell’altro mondo creando un legame adeguato nell’incarnazione del potere ispiratore e profetico come nell’ awenyddion, tradizionale metodo più moderno di trans sciamanica di origine gallese, che attraverso l’estasi di un sonno mantico, conferisce un’oscura ispirazione poetica.

Così mentre riceviamo i doni della luce dell’estate possiamo ricevere anche l’ispirazione del lato oscuro, rappresentato dal personaggio che è posto a guardia del portale dell’Aldilà o del Solstizio invernale dove sua madre Matrona, porta la luce dall’oscurità.

Con l’Equinozio d’autunno Maponos riveste il ruolo di una sorta di Persefone al maschile dove nella figura di Arawn e Pwyll si contendono il regno di luce del mondo visibile e quello oscuro dell’aldilà per una anno da equinozio ad equinozio.


fonte
http://ontanomagico.altervista.org/oiw.html

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