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Re Artù:La verità oltre la leggenda

il Sabba delle streghe

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La Wicca,e La Cultura Celtica

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Il concetto di strega è legato profondamente alla figura femminile, e per esaminare il ruolo e il valore del fenomeno della stregoneria in una cultura, è necessario affrontare il ruolo e la posizione della donna in quella determinata società.

Nella cultura Celtica, come in quella Gaelica la donna aveva una collocazione senz'altro diversa dalla cultura mediterranea.

Non comprendendo il Mondo Celtico situazioni di sessuofobia, la donna è stata sempre considerata, se non alla pari del maschio senz'altro figura importante e determinante nel sostegno e nella conduzione del Clan e della Comunità. I Celti avevano il culto della Dea Madre, figura femminile potente, dispensatrice di vita e di morte e legata al ciclo delle stagioni. Al contrario delle società insediate nell'area mediterranea, le Celte e le Gaeliche avevano accesso alla cura ed alla medicina erboristica e addirittura al potere della chirurgia. In alcune culture nordiche il potere della medicina era addirittura competenza esclusiva delle Femmine del Clan.
Colei che raccoglieva, seccava estraeva principi vitali dalle erbe era considerata creatura soprannaturale e degna del rispetto, se non addirittura, della venerazione del gruppo.

Da qui il ruolo soprannaturale della medichessa, al concetto di stregoneria, il passo è brevissimo.

La Wicca ha soprattutto, all'inizio, queste competenze e specificità: la cura(allora ritenuta evento vicino al divino) e la guarigione del malato o ferito. Ma in una società prevalentemente agricola e pastorizia anche gli eventi della natura ed i ritmi stagionali erano di vitale importanza per il gruppo, come la previsione di tali eventi e la ritualità propiziatoria .La Wicca si va quindi a collocare in questi ambiti ed ad inserirsi in tutto quell'insieme di comportamenti sociali tesi a rendere favorevole il rapporto tra uomo e natura.

La Donna Sacra, Wicca o Medichessa, diviene artefice di sopravvivenza per il gruppo.

Le sue competenze vanno dalla cura alla premonizione, al rito propiziatorio al sacrificio per ingraziare la Dea Madre, La Wicca non compie malevoli sortilegi, ma “piega le vite degli altri e le indirizza”, quindi è sostanzialmente una Guida Spirituale, la Wicca non è, come la Strix Latina,a contatto con i demoni, ma è la figlia eletta della Dea. Tutta la ritualità tramandata ad oggi da Gaelici e Celti riguarda culti in rispetto alla terra e cerimonie propiziatorie per cicli stagionali. E’ altamente probabile che alcuni di questi riti Pagani, passati nella cultura mediterranea totalmente impregnata dalle fedi monoteiste siano state in seguito interpretate come eventi di stregoneria malefica.

Vero è, e la storia purtroppo ce lo insegna, che il monoteismo rigetta da sé come corpo estraneo, qualsiasi evento culturale non abbia le sue stesse radici o orientamenti. Molti dei Riti Celtici legati alla Wicca sono arrivati fino a noi attraverso i secoli e ciò dimostra le radici profonde ed indistruttibili che assunsero nell'inconscio collettivo, vero è che neppure la conversione al cattolicesimo dell’Irlanda riuscì ad incidere sulla cultura della Wicca, anzi i predicatori cattolici, primo tra tutti Patrizio non inglobarono le usanze locali nella nuova religione, ma caso forse unico nella storia della cristianità le nuove regole furono almeno parzialmente assimilate, ed in molti casi, trasformate, secondo il pensiero pagano.


La stessa grande festa per Patrizio, figura per altro molto amata dai Gaelici Irlandesi, fu fatta coincidere con un’importante celebrazione Wicca : Il Solstizio di Primavera :17 marzo, e come festa di Santo Patrono nazionale cattolico ha mantenuto modalità fortemente pagane, un altro momento importante delle celebrazioni celtiche magiche era il passaggio tra il 31 Ottobre ed il 1 Novembre, quella notte che la cultura anglosassone ha trasformato poi nella festa di Halloween, ed i cattolici ricordano come la festa dei morti.

Entrambe le definizioni mantengono comunque il presupposto celebrativo del Wiccan. In realtà questa era la festa più importante di tutto il Calendario Celtico che si svolgeva secondo i ritmi della natura e delle stagioni. Era la celebrazione di Samhain, (LETTERALMENTE “FINE DELL’ESTATE)

Tutte le gesta epiche e le grandi battaglie della Mitologia Celtica e Gaelica, dall'Irlanda alla Scozia al Galles si svolgono nella notte di Samhain. O lmeno così raccontano svariate leggende.

Nel Samhain, per la Wicca Uomo-Dio ed Evento Naturale insieme, iniziava la triste epoca del lungo buio invernale, segnava la fine dei raccolti e della pastorizia: LA FINE DI UN CICLO E L’INIZIO DI UNO NUOVO, UNA SORTA DI CAPODANNO.

La vita dei clan si modificava in maniera radicale, le nebbie gelide scendevano sulle Highlands, la luce del Sole riscaldava solo per poche ore, la gente dei clan si stringeva vicino ai focolari a narrare di gesta e leggende : secondo la tradizione Wicca, durante quel particolare momento le leggi che governavano l’universo e la vita erano sospese. Il velo che separava il Mondo Dei Vivi da quello Dei Morti si assottigliava a tal punto da permettere a quest’ultimi di varcare il confine e vagare indisturbate sulla terra.


Le Wicths allora, per tale occasione, ordinavano di spegnere ogni focolare, ogni fonte di luce per tenere lontani gli spiriti maligni, in modo che non potessero vedere i vivi, e quindi non perseguitarli per impadronirsi dei loro corpi così da poter compiere ogni genere di blasfemia, e in tali casi cattive azioni come vendette, o semplici assassinii. D'altra parte però, concedevano di lasciare fioche funti di luce, tante volte lanterne fatte con delle rape, il cui interno veniva intagliato per fare in modo di accendervi una piccola fiammella, lanterne che poi secondo l’usanza dovevano essere posizionate lungo le strade e i vicoli del villaggio, fino ad essere appese alle finestre delle abitazioni, o poggiate sul portico ai piedi della porte d’entrata, al solo scopo di indicare la via di casa a quelle anime che invece varcavano la soglia per ricongiungersi con i loro cari in vita, e anche solo per una notte, avere la possibilità di passare del tempo con loro.

Questi ultimi venivano accolti con lauti banchetti di cibo e bevande varie, mentre gli spiriti cattivi speso venivano a loro volta cacciati. Il mattino seguente invece veniva accesso un enorme falò al centro del villaggio in segno di festeggiamento per il nuovo anno, e quel fuoco rappresentava il nuovo scorrere delle stagione e della vita verso la primavera.

Ma prima c’era l’inverno e quindi il Solstizio d’Inverno, Yule il 21 Dicembre, Oestara, equinozio di primavera il 21 marzo, fino ad arrivare ecco a Litha, il 21 Giugno, Solstizio d’Estate, che di fatto segna la fine del l’Inverno, alche seguiva la notte del 24 Giugno, la così detta Notte dell’Impossibile, meglio nota come la Notte di San Giovanni, per giungere a Mabon, equinozio d’autunno il 22 settembre. E queste erano I 4 Sabat Solari, poi vi erano I 4 Sabat Lunari, Beltaine, festa di primavera del 1°Maggio, Imbolc, 1° Febbraio, Lughnasad, Festa d’Estate il 1° Agosto, per poi in fine giungere a Samhain, nota anche come Halloween, celebrata come detto, tra la notte del 31 Ottobre, il 1° Novembre, che tra l’altro dai Celti era considerato anche il primo giorno dell’anno.

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