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24 giugno, san Giovanni Battista: tradizioni e riti d'amore della notte delle streghe

Notte di San Giovanni:
Celebrazioni e Rituali nella notte delle Streghe
L'arrivo del Solstizio d'estate segna appunto la fine dell'Inverno,e l'inizio dell'Estate,per i pagani,(in particolare per le popolazioni celtiche che credevano profondamente nel concetto di ciclicità del tempo e delle stagioni,e che in base tale concetto regolavano le loro esistenze),il Solstizio d'Estate era,e tutt'oggi è ritenuto un momento di transizione estremamente importante,poiché esso rappresenterebbe il trionfo della Luce sulle Tenebre,trionfo dato dal Sole,che proprio al Solstizio d'Estate raggiunge il massimo del suo potere energetico,la cui intensità oltre che a rendere il giorno del Solstizio d'Estate il giorno più lungo dell'anno,quello cioè con il maggior numero di ore diurne,causerebbe anche uno strappo nel velo che separa il mondo degli spiriti da quello degli uomini,assottigliandone i confini a tal punto da permettere alle due dimensioni di entrare in contatto,rendendolo di fatto,un tempo sacro,carico di significati,tradizionalmente definito "TEMPO DI SOSPENSIONE"durante il quale tutto si confonde, e l'irreale diventa reale.

Motivo per cui, durante la notte del Solstizio d'Estate vi si dice sia molto facile vivere esperienze soprannaturali, al limite del fantastico, ed entrare in contatto con ogni sorta di spiriti, da quelli dei nostri Antenati,a quelli Maligni,dalle Fate ai Folletti,dagli Gnomi,agli Elfi, con tutte le creature insomma.. che appartengono al così detto mondo delle fiabe.
Il termine "SOLSTIZIO" SIGNIFICA "SOLE FERMO" tale significato è dato dal fatto che, durante i giorni Solstiziali che solitamente vanno dal 20 al 24 Giugno (fino alla notte di San Giovanni) sembra davvero che il Sole resti fermo nel cielo per un po' prima di tramontare e di dare così il via al suo lento ma progressivo declino che culminerà poi con l'Arrivo del Solstizio d'Inverno,il 21 dicembre, quando le Tenebre torneranno a dominare.

Durante Litha,durante cioè il Solstizio d'Estate,anticamente un po'ovunque in Europa,si tenevano svariati festeggiamenti,e attività.
Si iniziava con la veglia,durante la quale si restava svegli fino al alba per salutare il sorgere del Sole Solstiziale,si proseguiva con l'accensione di grandi o anche piccoli falò,i così detti "FUOCHI PURIFICATORI per celebrare il Dio Sole all'apice del suo vigore,ma anche per incrementarne l'energia,affinché tenesse lontani gli spiriti maligni,e ne favorisse i favori da parte di quelli benevoli,favori tipo,chiaroveggenza,e protezione per i raccolti e gli animali.Falò intorno ai quali poi uomini e donne si riunivano in cerchio,ballando danze sfrenate su canti popolari accompagnati da suoni di mandole e tamburelle, bevendo vino in abbondanza e mangiando lumache,o per svolgere riti propiziatori che riguardavano l'amore,la fertilità e la fortuna,o ancora,si svolgevano lunghe fiaccolate con candele e lanterne accese durante le quali si facevano suppliche recitando antiche formule magiche.
Tali festeggiamenti,raggiungevano il loro apice la Notte di San Giovanni

NOTTE DI SAN GIOVANNI
La notte di San Giovanni che cade il 24 Giugno nella tradizione Celtico-Pagana è ritenuta essere una notte estremamente carica di magia,fin tanto da essere definita "LA NOTTE DELL'IMPOSSIBILE,LA NOTTE DELLE STREGHE, DEI PRODIGI E DELLE MERAVIGLIE.LA NOTTE DURANTE LA QUALE TUTTO DIVENTA REALE." al pari della notte di "HALLOWEEN"(SAMHAIN" ),ed è considerata tale poiché essa cade proprio nel momento in cui il Sole all'apice del suo picco energetico raggiunge il punto più alto nel cielo,lo ZENIT.
Ciò, secondo gli antichi pare risvegliasse particolari energie mistiche e divinatorie,che non solo sconvolgevano il delicato equilibrio tra il normale,e il paranormale,ma che poi andavano ad influire in maniera soprannaturale su ogni cosa presente sulla terra,rafforzandola e rinvigorendola.
Ecco perché,la notte di san giovanni da sempre viene accostata alla magia,e quindi alle Streghe,che secondo antiche cronache pare trovassero proprio durante questa notte particolari ispirazioni, incrementando di conseguenza le loro attività,attività che inevitabilmente hanno fatto si che,nel corso dei secoli attorno alla notte di San Giovanni si sviluppassero innumerevoli leggende,leggende basate su antiche credenze popolari,e che raccontano di Streghe che,proprio la notte tra il 23 il 24 Giugno pare si riunissero sotto un antico albero di noce,i cui frutti,bagnati dalla magica Rugiada di San Giovanni,venivano poi usati per fare un liquore dalle proprietà terapeutiche,il Nocino.

Ma facciamo un passo indietro,ritornando al rapporto diretto che San Giovanni Battista aveva con le streghe.
Il rapporto tra San Giovanni Battista,(il cui culto è profondamente legato a quello di Iside) e le Streghe (o donne esperte nelle antiche arti magiche,) è sempre stato forte e solido, come narrano le antiche tradizioni popolari,che appunto parlano del Santo, non come di un nemico delle Streghe ma addirittura come del loro protettore,e questo profondo rapporto tra il Santo e le Streghe,fa si che,la notte in suo onore, da secoli,si porti dietro tantissime tradizioni e riti magici,che ancora oggi si intrecciano alimentando e rendendo più affascinante la cultura popolare ad essa legata.
A tal proposito,un'altra attività che da sempre lega in maniera indissolubile la Notte di San Giovanni alle Streghe è la Raccolta delle Erbe,erbe tipiche della stagione,le famose erbe di San Giovanni,come la Verbena, l'Artemisia,la Camomilla, Rosa, Lillà,Quercia, Lavanda, Edera, Achillea, Felce, Sambuco, Timo selvatico, Salvia,Margherita,Iperico e Garofano.
Un'usanza che affondava le sue radici nel nord dell'europa,presso le popolazioni celtiche,e nella loro credenza secondo cui la notte DI SAN GIOVANNI fosse una notte pervasa da un particolare e intenso flusso magico,che si ripercuoteva su ogni cosa,erbe comprese,aumentandone così in maniera esponenziale le loro proprietà terapeutiche,miracolose e medicamentose, rendendo quindi speciale la loro magica efficace nei vari riti d'amore,di fertilità,e fortuna che poi si andavano a svolgere, e durante la notte di San Giovanni,e durante poi tutto il resto dell'anno.
Ecco perché secondo la tradizione l'usanza Di raccogliere le erbe andava svolta solo ed esclusivamente la Notte di San Giovanni,dopo la mezzanotte,e mai dopo l'alba,mai dopo il sorgere del Sole,e ad occuparsene erano le donne,gruppi di Streghe,così venivano chiamati,che si recavano nei boschi,munite di lanterne accese,per poi far ritorno all'alba col loro abbondante raccolto,che poi mettevano ad essiccare per qualche giorno.

Le erbe quindi sono una componente molto importante nei rituali, nelle celebrazioni e nelle attività che si svolgono durante la notte di San Giovanni,erbe che ricordiamolo sono la Verbena, l'Artemisia, la Camomilla, Rosa, Lillà,Quercia, Lavanda, Edera, Achillea, Felce, Sambuco,Felce, Timo selvatico, Margherita, Garofano,erbe che,come abbiamo detto,venivano usate per svolgere particolari riti magici legati all'amore,alla prosperità,alla sessualità.alla divinazione,alla fertilità,alla guarigione,e alla fortuna.

Uno di questi rituali ad esempio consisteva nel raccogliere piccoli bastoncini di Quercia che poi venivano usati per fare divinazioni,o ancora,c'era la Felce,che secondo la tradizione,pare sbocciasse solo la notte di San Giovanni,e che se raccolta in quel preciso momento, conferisse poteri di invisibilità.

Le erbe quindi giocano un ruolo di primo piano nelle tradizioni rituali celebrative della festa di San Giovanni. 
Erbe che venivano raccolte un po' ovunque in Europa,poiché ritenute impregnate di virtù miracolose,la Verbena ad esempio si riteneva portasse Prosperità,mentre l'Artemisa sacra ad Artemide,sorella di Apollo,si riteneva proteggesse dal malocchio.Mentre nei Fiori come la Calendula,o l'Iperico definita "La Miracolosa Erba di San Giovanni" si credeva si raccogliesse l'energia solare.
Piante aromatiche che,una volta messe a bruciare sui Falò,sviluppano un tenue fumo dall'aroma deliziosa,piante come il Timo ad esempio,o la Ruta,la Maggiorana.
Ecco perché mazzetti di queste erbe,venivano collocati sotto il cuscino per favorire i sogni divinatori,o anche il vischio,pianta particolarmente importante nella tradizione celtica,pianta che questi ultimi secondo lo scrittore Plinio pare raccogliessero con un falcetto d'oro,strumento che univa univa la forma lunare al metallo solare. Piccola particolarità dei rami di vischio,un ramo di vischio al Solstizio D'estate assume un aspetto dorato,e viene chiamato "Ramo d'Oro", il famoso Ramo d'Oro dei miti.
Alle erbe di San Giovanni sono legate anche particolari leggende,attribuite loro proprio in base alle virtù magiche,terapeutiche,e miracolose che si credeva avessero,come quella che riguarda il seme della Felce,che pare permetteva di trovare tesori nascosti,mentre il fiore, pare rendesse invisibili coloro che lo raccoglievano. Leggende..si! perché in realtà né il seme,né il fiore della felce esistono,in quanto la Felce è una pianta pteridofila,cioè che si riproduce tramite spore.
E coloro che più di tutti contribuivano ad alimentare queste leggende,erano coloro che più di ogni altra persona avevano conoscenza di queste erbe e delle loro proprietà magiche,cioè le Streghe.


Di queste erbe la più sacra era l'Iperico che, secondo le credenze,era capace di guarire molte malattie,scacciare il malocchio,portare fortuna,e se messo come mazzetto sotto il cuscino prima di andare a letto,permetteva di fare sogni premonitori, mentre le radici se appese alle porte di casa,avevano la funzione di proteggere queste ultime dagli spiriti maligni, (il suo nome Greco "HYPERIKOM" SIGNIFICAVA APPUNTO "PROTEGGERE,O SCONFIGGERE UN'APPARIZIONE MALVAGIA) ecco perché l'Iperico veniva anche comunemente chiamato anche Schiacciadiavoli.

Poi c'erano i mazzetti composti da diverse erbe,l'Iperico,contro il malocchio,l'Artemisia per la fertilità,la Ruta,la Mentuccia,il Rosmarino,il Prezzemolo l'Aglio,la Lavanda,erbe legate al buon umore, alla prosperità,all'allontanamento del maligno,e alle negatività.

Poi c'era l'Olio di Iperico,noto anche come Olio di San Giovanni,un olio naturale che grazie alle sue virtù benefiche,e alla sua azione cicatrizzante, antisettica, emolliente ed antinfiammatoria,veniva usato soprattutto per curare gli inestetismi della pelle,un olio facile da preparare in casa,un olio che si otteneva mediante la macerazione dei fiori dell’Iperico,che,come da tradizione venivano raccolti a San Giovanni,messi a macerare nell’olio sotto l’esposizione della luce per un intero ciclo lunare.
Poi c'era la raccolta delle Noci Acerbe,che venivano poi messe sotto spirito e lasciate macerare per lungo tempo,circa due mesi,dopo i quali,si poteva gustare,il NOCINO,
un particolare e gustoso liquore dal potere energizzante e in alcuni casi curativo. Un ottimo digestivo di fine pasto che viene chiamato anche Elisir di San Giovanni.
E ancora,c'era la raccolta della Felce che sbocciava a mezzanotte in punto,lungo i ruscelli dei boschi, e di qui se ne prendeva un rametto da tenere poi in casa per aumentare i propri guadagni e acquisire la fama di saggio, la capacità di leggere il passato e prevedere il futuro. Per distruggere le avversità poi si mangiavano le cosiddette Lumache di San Giovanni con tutte le corna, da sempre considerate simbolo lunare di discordie e preoccupazioni.

Un'altra tradizione rituale era quella della Purificazione,e consisteva nel bruciare nove tipi di erbe nel Fuoco,erbe quali Iperico, Ruta, Verbena, Vischio, Lavanda, Timo, Finocchio, Piantaggine e Artemisia.
Poi c'è Il rito della benedizione dei “Fiori di San Giovanni” che protegge e cura il corpo, la casa e gli animali ed è ancora oggi diffuso per tenere lontano il malocchio. I Fiori di San Giovanni sono: Artemisia, Ginestra, Noce, Verbena, Sambuco,Iperico,Savia, Ruta, Menta, Aglio,Rosmarino. Durante questo rito però era anche richiesta una preghiera magica.

Come la notte,anche durante il giorno San Giovanni, si svolgono attività, si facevano divinazioni e magie domestiche,dei piccoli e grandi riti protettivi legati al Fuoco,o altri semplici gesti,come alzarsi all'alba, e osservare il Sole che spuntava, meditando sulle sue qualità e sul suo destino che, da lì in poi sarebbe inesorabilmente entrato nel suo declino,culminante poi il 21 Dicembre,al Solstizio d'Inverno. 
Altre attività erano i Bagni Lustrali nelle fontane,dove ci si immergeva,e ci si bagnava con l'Acqua Magica di San Giovanni,e dopo cui,in maniera esagerata poi i giovani si infrattavano tra i cespugli a sbaciucchiarsi intensamente.
Ecco perché la chiesa dal 1753 vietò queste particolari attività,ritenendole amorali,ma senza risultati, nonostante il suddetto divieto recitasse " "a qualsiasi persona dell’uno o dell’altro sesso, che in detta notte veruno ardisca accostarsi alle vasche, ai rigagnoli, alle fontane, togliendosi le braghe ed accucciandosi nell'erba, pena gli uomini tre tratti di corda da darsi in pubblico e scudi 50 di multa, e per le donne tre colpi di frusta a posteriori in pubblico, e sia per gli uni come per gli altri senza alcuna remissione".
Divieto che veniva sistematicamente infranto,poiché con la scusa di andare alla salita degli Spiriti, appena fuori porta, i giovani e le coppie di fidanzati andavano comunque "per fratte" a sbaciucchiarsi o ad accoppiarsi. Pratica questa che la chiesa descriveva così "Sotto lo specioso pretesto di prendere il bagno, uomini e donne unitamente, si recano fuori le porte, in luoghi reconditi, celandosi tra i cespugli o dietro le siepi, e liberamente compiono atti osceni…" (da un editto del Cardinal Vicario, 1744).

Altra componente estremamente importante nei riti celebrativi che si tengono durante la Notte di San Giovanni è il Fuoco.

RITUALI DEL FUOCO NELLA NOTTE DI SAN GIOVANNI.
Per le antiche religioni precristiane e pagane,come quella Celtica,il Fuoco era,e tutt'oggi è uno degli elementi simbolo dei rituali celebrativi che si svolgono durante i festeggiamenti del Solstizio d'Estate,e quindi,durante la notte di San Giovanni,in quanto esso,rappresenta il Sole,Sole che,proprio al Solstizio d' Estate raggiunge la sua massima potenza energetica,sancendo di fatto l'arrivo dell'Estate,il passaggio dalle Tenebre alla Luce,l'inizio di un nuovo ciclo di vita sia per l'uomo,che per la natura,un momento di transizione,di metamorfosi questo,che in base al concetto di ciclicità del tempo,delle stagioni,della natura,e quindi dell'esistenza che vengono celebrati attraverso otto Sabbat,otto riti solari che scandiscono il ciclo annuale del Sole appunto,e sottolineano la relazione tra il Dio/Dea,e la terra,per gli antichi pagani,era ritenuto estremamente importante,sia spiritualmente,che materialmente,poiché esso segnava il rinnovamento dell'anima,dello spirito,del corpo,e della terra che proprio sotto l'influenza massima del Sole al Solstizio d'Estate esplode in tutta la sua fertilità.
Ed è quindi il Fuoco in quanto simbolo rappresentativo del Sole,e della purificazione,attraverso la quale ha inizio il cambiamento utile per accedere al nuovo inizio di vita,di rinascita che l'arrivo dell'Estate comporta,a diventare proprio insieme al Sole, il fulcro delle celebrazioni al Solstizio d'Estate.

Un particolare Rituale legato al fuoco che si svolge durante la Notte di San Giovanni,consiste nel preparare un sacchetto con le erbe tipiche della Mezza Estate,raccolte proprio durante la notte del Santo, nel quale bisogna riversare mentalmente le proprie afflizioni. Dopo averlo chiuso con un nastro rosso, si richiede la presenza di un altare e di un calderone, o, se il rituale avviene all’aperto, basta un fuoco, dentro il quale far bruciare la supplica, pronunciando diverse formule e invocazioni alla Dea. L’obiettivo è quello di purificarsi ed entrare in connessione con l’energia divina. In questo particolare Rituale,il fuoco dove andrete a far bruciare la vostra supplica veniva chiamato dagli antichi Druidi "FUOCO SACRO" O "FIAMMA DELLA DEA"
Litha è quindi il momento in cui viene celebrata la fiamma della vita, anche attraverso la danza. La danza è uno dei più antichi modi di celebrare e di fare rituali nel mondo; un rito sacro che comprende la danza intorno al Fuoco,veniva svolto dai Celti,e consisteva nel accendere un grande Falò,dalle fiamme altissime,intorno al quale poi ci si radunava in cerchio tenendosi le mani gli uni con gli altri,e danzavano,al fine di invocare gli spiriti, per ottenere chiaroveggenza e conoscenza,ma anche per onorare i loro antenati,e fare dei viaggi mistici.
Erano quindi tanti i Falò accesi un po'ovunque in Europa durante la notte di San Giovanni,e quindi,durante la notte Solstiziale,poiché ritenuti simboli solari,e accenderli significava celebrare e rafforzare l'energia dell' Sole appunto,che da quel momento sarebbe andata via via declinando.Un'altra interpretazione del Fuoco,era data dal suo valore purificatorio con cui,venivano scacciati gli spiriti maligni,entità malefiche che,dato il particolare momento di transizione,erano libere di vagare indisturbate sulla terra,poiché,così come durante la notte di San Giovanni gli umani hanno libero accesso a dimensioni,a mondi soprannaturali,così,anche le creature che di quei mondi fanno parte hanno libero accesso al nostro di mondo.

Un'antica leggenda che riguarda la Notte di San Giovanni recita:

Nella notte della vigilia di San Giovanni, la notte più breve dell'anno, in tutte le campagne del Nord Europa l'attesa del sorgere del sole era propiziata dai falò accesi sulle colline e sui monti, poiché era usanza che con il Fuoco, si mettessero in fuga le tenebre e con esse gli spiriti maligni, e i demoni vaganti. Attorno ai fuochi si danzava e si cantava, e nella notte magica avvenivano prodigi : le acque trovavano voci e parole cristalline, le fiamme disegnavano nell'aria scura promesse d'amore e di fortuna, il Male si dissolveva sconfitto dalla stessa forza di cui subiva alla fine la condanna la feroce Erodiade, la regina maledetta che ebbe in dono il capo mozzo del Battista. Nella veglia, tra la notte e l'alba, i fiori bagnati di rugiada brillavano come segnali; allo spuntar del sole si sceglievano e raccoglievano in mazzi per essere poi benedetti . Bagnarsi nella magica Rugiada DI San Giovanni o lavarsene almeno gli occhi al ritorno della luce era per i credenti un gesto di purificazione
Ricapitolando quindi,possiamo dire che tutte le tradizioni popolari europee per la notte di San Giovanni, prevedevano l'accensione di Fuochi celebrativi,dai Falò che si accendevano sulle colline,e intorno ai quali ci si riuniva in allegria,saltando sulle fiamme non appena queste si abbassavano,ballando danze sfrenate,accompagnate da canti al suono di mandole e tamburelle
bevendo vino in abbondanza,e mangiando lumache,alle processioni notturne con fiaccolate e ruote infuocate gettate lungo i pendii,facendo rumore agitando campanacci per allontanare gli spiriti maligni,e scongiurare così eventualì nuove avversità.
Un altro rito Solstiziale che riguarda il fuoco,prevede che si accenda un piccolo Falò nel proprio giardino di casa,o anche all'aperto,intorno al quale poi organizzare un piccolo festino con i propri amici,un altro ancora invece,prevede che si accendano delle candele rosse o dorate,e meditare sui significati della festa che si sta celebrando,ascoltando o suonando musica,leggendo poesie,sempre magari in compagnia di amici,o delle persone a noi care,e una volta giunta l'Alba,salutare il Sole dicendo
"Salute a te Sole nel giorno del tuo trionfo!"Sentiamo l'energia solare che pervade il mondo"
E ancora,un altro rito Solstiziale durante la notte di San Giovanni che necessitava del fuoco era il così detto "Rito dell'amore" i quale consisteva nell'accendere un fuoco,intorno al quale gli amanti si stringevano le mani,e si spargevano fiori gli uni sugli altri,per poi saltare sulle fiamme insieme.Questo secondo il rituale serviva a rafforzare il loro amore,mentre chi l'amore invece lo cercava, divinava.
E infine ma non per importanza,c'era il rituale della fiaccolata nell'acqua.
Il Rituale Celebrativo della Fiaccolata nell'Acqua

Fortuna è la Dea della casualità assoluta, del caos benefico e rigeneratore. La somiglianza di queste feste con i Saturnali del Solstizio d'Inverno fanno del Solstizio Estivo una sorta di capodanno o di carnevale, un periodo "caotico" in cui il cosmo si rinnova e si ricrea, con conseguente rimescolamento dei ruoli sociali e capovolgimento delle norme morali. In questo benefico caos assumono rilievo i due elementi primordiali del fuoco e dell'acqua, contrapposti ma pur sempre complementari, dove il primo simboleggia i poteri della divinità maschile e la seconda quelli della divinità femminile (o, se si preferisce il Sole e la Luna).

Durante la notte di San Giovanni l'acqua,che in quel caso,viene anche chiamata "GUAZZA DI SAN GIOVANNI,O ACQUA DI SAN GIOVANNI,è direttamente collegata alla luna e al segno del Cancro: significativamente il glifo di questo segno zodiacale è composto da due segni spiraliformi che si oppongono in un simbolo simile allo Yin-Yang orientale, forse indicanti le due metà dell'anno che ora si incontrano.

Nelle celebrazioni solstiziali quindi,l'acqua ( rappresentata dalla rugiada,LA MAGICA RUGIADA DI SAN GIOVANNI, o come prima accennato chiamata anche "Guazza di San Giovanni",) rappresenta un elemento rituale estremamente importante,ad essa infatti sono attribuiti poteri miracolosi quali ad esempio far ricrescere i capelli,ringiovanire la pelle o addirittura propiziare la fertilità.
Quindi possiamo dire che,se il Fuoco a livello rituale simboleggia la purificazione,l'Acqua rappresenta invece il rinnovamento.
A tal proposito,vi è un rito particolare che unisce le due energie,quella dell'Acqua e del Fuoco,un rituale che le giovani donne Druide,ma anche contadine, svolgevano la notte del solstizio,il rituale della Fiaccolata nell'Acqua.
Tale rituale veniva svolto sulle rive di un fiume,dove appunto queste giovani donne si radunavano per fare un bagno,il così detto "BAGNO LUSTRALE" con la testa cinta da una corona o ghirlanda di margherite,piccoli rami,ed erbe intrecciate,dopodiché accendevano delle candele,le posizionavano su delle seconde ghirlande,o corone fatte con gli stessi componenti di quelle che avevano intorno alla testa,e che poi mettevano in acqua,lasciando che la corrente poi le trasportasse al mare,e più a lungo queste coroncine di fiori con sopra una candela accesa restavano a galla,e quindi compivano il loro cammino verso il mare,più il cammino di quelle donne verso l'amore,verso la fertilità, la purificazione e il rinnovamento sarebbe stato lungo,fortunato e prodigioso.
Un altro elemento che viene ampiamente celebrato durante la notte di San Giovanni è l'Acqua.
Durante la notte di San Giovanni,la Luna per gli antichi pagani simboleggiava l'acqua,e si riteneva si sposasse con il Sole,che invece simboleggiava il Fuoco,il Dio Sole nel pieno del suo vigore,veniva celebrato con l'accensione di Falò così detti "PROPIZIATORI,E PURIFICATORI" che in base alle antiche credenze,servivano per incrementare la già intensa energia solare,e avevano anche lo scopo di proteggere i campi,gli uomini e gli animali,nonché di tenere lontani gli spiriti maligni.
L'Acqua veniva invece celebrata con dei bagni rituali,i così detti BAGNI LUSTRALI" che avevano luogo in piccoli stagni o torrenti,dentro i quali uomini e donne si immergevano per lavarsi via in maniera simbolica tutte le scorie negative fin lì accumulate,così da poter poi affrontare il nuovo cammino spirituale che l'arrivo dell'Estate portava con se. 
Questo rito,affondava le sue radici in un rituale ancor più antico,cioè quello del battesimo che IL GIOVANNI BATTISTA IMPARTI' A GESU' SULLE RIVE DEL FIUME GIORDANO.
A l'acqua di San Giovanni vi era legata anche una leggenda,la leggenda dell'Acqua di San Giovanni,appunto,anche chiamata "RUGIADA DEGLI DEI" dalla forza rigeneratrice ed energetica,dalle qualità medicamentose,capace di guarire ogni malanno,dolce,e detergente,purificatrice,e portafortuna,con cui,sempre secondo la leggenda ci si bagnava gli occhi in segno di appunto di purificazione,o la si beveva,il che aiutava a tenere lontano il malocchio e favoriva la fecondità.
Un altro modo per celebrare l'Acqua durante la Notte di San Giovanni consisteva nel raccogliere la rugiada che proprio durante tale notte andava a formarsi,la già citata "RUGIADA DI SAN GIOVANNI" che secondo la tradizione aveva anch'essa delle immense proprietà magiche acquisite dalle particolari energie mistiche che durante tale notte dominano sulla terra.
Ed è proprio questa Rugiada,una delle componenti che sta alla base della magia che rende speciali anche le erbe di San Giovanni,poiché posandosi su di esse,ne amplificherebbe l'efficace magica,e curativa. 
Durante la Notte di San Giovanni colui che secondo la tradizione era il santo che proteggeva dalle influenze malefiche,e assicurava la rinascita della Luce,si celebra quindi la Fertilità: la Madre è pregna come la Terra del prossimo raccolto. Si raccolgono erbe con cui si svolgono riti magici,o e si lasciano essiccare per l’inverno,si accendono fuochi purificatori per onorare il Dio Sole,la sua potenza luminosa e forte che combatte contro le tenebre,per propiziarne la benevolenza,e idealmente rallentarne la discesa,i sogni in questa notte sono presagi,le Streghe sono in fermento,la Magia si avverte in ogni cosa,nell''acqua,nella natura,si dice che gli spiriti,le fate,i folletti gli elfi e gli gnomi siano particolarmente visibili,poiché liberi di camminare indisturbati sulla terra.Si svolgono riti per entrare in connessione con le Divinità,durante la Notte di San Giovanni gli amanti si stringono le mani intorno alle fiamme per consolidare il loro amore oltre che per favorire il concepimento,mentre le giovani fanciulle non ancora sposate mettono sotto il cuscino dei fiori,per accogliere nei loro sogni l'amore,per poi farlo diventare reale.
Tutti i rituali e le celebrazioni che si svolgono durante le notti del Solstizio d'Estate,quindi durante anche la notte di San Giovanni,fanno parte dei così detti quattro SABBAT MINORI,e come già accennato in precedenza,solitamente iniziano allo scoccar della mezzanotte del 20 Giugno,e si protraggono fino alla mezzanotte del 24.

Un SABBAT che celebra il Sole in tutta la sua gloria,la passione e l'assicurazione del successo del raccolto,l'amore,e la guarigione
Ed è proprio la magia che riguarda l'Amore e la Guarigione che durante la notte di San Giovanni è particolarmente potente,magia che si ripercuote poi su tutto,in particolare sulle erbe,rendendole magicamente più efficace proprio nei riti riguardanti l'amore,la passione,e la guarigione.
Ma la notte di San Giovanni non è una notte buona per fare solo riti volti ai benefici umani,è anche invece un momento speciale per fare benedizioni di carattere protettivo agli animali domestici.Appendere un pentacolo fatto di rametti al collare del proprio compagno pelosetto è uno di questi.
Il "baccanale" con cui si intende la grande mole di festeggiamenti finiva poi all'alba.

il Culto San Giovanni Battista 
Ciò che comunemente si sa sul Santo Giovanni Battista è che fu colui che battezzò Gesù sulle rive del fiume Giordano.
Ma non tutti conoscono il Culto del Santo.
Il culto di Giovanni Battista si estendeva dall’Egitto fino a Efeso, l’attuale Turchia,e la sua sede si trovava ad Alessandria.
Tale culto era profondamente legato a quello di Iside, sia nel battesimo sia nei complessi riti di iniziazione. La città di Alessandria, infatti, era anche sede del Serapeum, il tempio dedicato al dio Serapide, consorte di Iside. Serapide era una divinità fluviale, associato a Dioniso/Bacco/Pan, divinità della Natura che Leonardo da Vinci, nelle sue opere, interscambia spesso con il Battista. Inoltre, sembra che le ceneri del corpo di Giovanni furono sepolte proprio nel tempio di Serapide, ora basilica di Alessandria.

GIOVANNI E IL SOLSTIZIO

Anticamente i due Solstizi erano chiamati "PORTE": QUELLO ESTIVO,“PORTA DEGLI UOMINI” attraverso la quale si entrava nel mondo materiale della creazione, e “PORTA DEGLI DEI”QUELLO INVERNALE, passaggio per il regno soprannaturale. Il custode di queste porte era Giano, il dio Bifronte.
Giano era il dio del principio e della fine, delle porte e dei confini. Con l’avvento del cristianesimo, il suo ruolo di custode delle “porte solstiziali” fu poi ceduto ai due Giovanni: San Giovanni Battista, che governa sul Solstizio d'Estate, e San Giovanni Evangelista, che presiede invece il Solstizio Invernale. E infatti la festa di San Giovanni Battista, detto anche san Giovanni d’Estate, ricorre il 24 Giugno, appena subito il Giorno del Solstizio d'Estate,mentre quella di san Giovanni Evangelista, detto anche san Giovanni d’Inverno, è il 27 dicembre, esattamente le stesse date in cui i Collegia Fabrorum festeggiavano Giano.

Nel Cristianesimo,e in seguito poi,nel Paganesimo, le feste dei due Santi sono diventate il rapporto diretto con i due Solstizi, anche se le loro feste avvengono qualche giorno dopo la data dei Solstizi, una il 24 giugno e l’altra il 27 dicembre, dopo che la discesa e la salita del Sole è già cominciata. La somiglianza fonetica fra Janus (Giano) e Joannes (Giovanni) è evidente e porterebbe far pensare che il legame tra le feste dei Giovanni e i due Solstizi non sia casuale, ma un modo per sostituire il culto arcaico con quello cristiano. In effetti, era difficile soffocare credenze così profonde


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